La presente relazione è stata redatta ad integrazione del progetto relativo alle “Opere di difesa costiera e di mitigazione e/o rimozione dello stato di rischio in aree del territorio comunale – località Mattinatella e Baia delle Zagare”, compreso nel Fondo di Sviluppo e Coesione 2007/2013 – Accordo di Programma Quadro
“Difesa del suolo” – Delibera CIPE n. 62/2011.
Nello specifico, la presente risponde a quanto richiesto dal rappresentante dell’Ente Parco Nazionale del Gargano nell’ambito della Conferenza di Servizio del 18 febbraio 2016, tenutasi presso la sede comunale del comune di Mattinata, in provincia di Foggia, che ha fatto presente che “la relazione ambientale trasmessa a corredo del progetto non riporta una studio puntuale sulla flora e sulla fauna degli ambiti interessati, ma riporta uno studio di tipo generale. Pertanto chiede che il progetto sia integrato con uno studio puntuale degli ambiti interessati con particolare riferimento alla flora e alla fauna, eventualmente, ivi
e) nel dettaglio al punto 3. Aspetti metodologici (pag. 5) il proponente afferma “... è stata realizzata una check‐list delle specie vegetali presenti nell’area suddivisa per tipologie ambientali...”. Tale check‐list non risulta però presente nella documentazione integrativa né in quella fornita a corredo dello SIA…;
Sarebbe utile quindi corredare le integrazioni fornite con la chech‐list delle specie vegetali presenti nell’area…;
f) l’elaborato integrativo E1 quater “Relazione Naturalistica” ha evidenziato, invece, la presenza in alcuni tratti di una vegetazione inquadrabile nell’habitat comunitario 1430. Si evidenzia, quindi, la necessità di integrare la relazione naturalistica con una cartografia vegetazionale di dettaglio locale;
g) in definitiva, poiché le informazioni fornite risultano contraddittorie, al fine di consentire alla scrivente la corretta valutazione degli impatti sugli aspetti naturalistici del sito, si sottolinea la necessità di esplicitare con chiarezza ed in maniera puntuale, se e quali sono le azioni di rimozione previste per la vegetazione esistente sull’intero tratto di falesia interessato dal progetto di riprofilatura, nonché in corrispondenza degli interventi localizzati alle foci dei valloni Mattinatella e Finocchieto;
h) si chiede altresì di specificare sia in termini quantitativi che qualitativi gli interventi di mitigazione e/o compensazione da mettere in atto a valle delle eventuali azioni di rimozione della vegetazione esistente;
i) si sottolinea quindi l’opportunità di prevedere delle azioni che favoriscano la nidificazione delle specie tipiche di ambienti rupicoli a valle degli interventi di riprofilatura della falesia, al fine di ripristinare velocemente le condizioni di maggiore naturalità e favorire le connessioni ecologiche con aree a più ricca naturalità;
l) si evidenzia, inoltre, la mancanza nel primo piano di monitoraggio degli interventi, nonché nelle integrazioni fornite, di azioni di monitoraggio rivolte a controllare lo stato di attecchimento della vegetazione a valle delle citate fasi di inerbimento , alla stregua di quanto previsto per la componente idro‐
geomorfologica;
m) in ultima analisi, adottato un punto di vista più eco‐sistemico e paesaggistico, si suggerisce la realizzazione di fotorendering e modellazioni tridimensionali che possano fornire una visione di insieme di con la situazione morfologica, geotecnica e ambientale esistente, e di riproposizione della spiaggia di ciottoli nella sua primitiva consistenza volumetrica e morfologica sfruttando lo stesso processo naturale che
2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
L’area interessata dall’intervento, denominata baia di Mattinatella sul tratto costiero del comune di Mattinata (FG) a nord dello stesso ed a sud della località di Pugnochiuso, rappresenta una delle insenature formatesi allo sbocco di due fossi, denominati Mattinatella quello più a Sud e Finocchieto quello più a Nord, come si evince dalle immagini seguenti.
Qui sono presenti spesse coltri di depositi continentali e marini terroso‐ciottolosi, prodottisi in seguito all’interazione fluviale e marina. Le pareti nei suddetti depositi, caratterizzate da scarpate ripide e subverticali (falesie di natura conglomeratico‐terrosa che si elevano dai 15 ai 30m circa sul l.m.m.), sono bordate da una spiaggia sabbioso‐ghiaiosa di larghezza variabile.
Figura 1 – Ortofoto di area vasta con vista dell’area di intervento
Figura 2 – Ortofoto area di interesse con vista del tratto di falesia di interesse
Le spiagge che si aprono nel territorio di Mattinata sono costituite da ciottoli prevalentemente calcarei e selciosi; la loro formazione deriva principalmente dal materiale che, nei tempi pregressi, è stato trasportato dai fossi che delimitano le baie e, in misura minore, da quello crollato dalle falesie circostanti, trasportato e rielaborato dai flussi marini lungo costa.
Il diminuito apporto solido dei corsi d’acqua, conseguente alle variazioni climatiche, e la progressiva riduzione del diametro dei ciottoli, ad opera dell’energia del moto ondoso, sono alla base della consistente riduzione delle spiagge che negli ultimi decenni ha interessato anche la baia di Mattinatella.
3. ASPETTI METODOLOGICI
L’indagine botanica è stata svolta mediante diversi sopralluoghi di campo finalizzati alla acquisizione di dati floristici e vegetazionali. A tal proposito è stata realizzata una check‐list delle specie vegetali presenti nell’area suddivisa per tipologie ambientali finalizzati ad un inquadramento delle fitocenosi presenti.
Check‐list specie vegetali area di intervento
Falesia Valloni e aree sommitali la falesia
Anagyris foetida
Artemisia arborescens
Asparagus acutifolius
Atriplex halimus
Capparis spinosa
Salsola kali
Suaeda pruinosa
Suaeda vera (=S. fruticosa)
Capsella bursa‐pastoris
Carpobrotus acinaciformis
Daucus carota
Diplotaxis erucoides
Ficus carica
Olea europaea
Olea europaea ssp. sylvestris Brot.
Pinus halepensis
Pistacia lentiscus
Spartium junceum
Thymus capitatus
In particolare, si fa riferimento alla Direttiva 92/43/CEE (nota anche come Direttiva Habitat) e relativi allegati inerenti la flora e gli habitat.
Tale Direttiva rappresenta un fondamentale riferimento riguardo agli obiettivi della conservazione della natura in Europa (RETE NATURA 2000).
Infatti, in essa viene ribadito esplicitamente il concetto della necessità di salvaguardare la biodiversità ambientale attraverso un approccio di tipo “ecosistemico”, che definisce la necessità di tutelare l’habitat nella sua interezza per poter garantire al suo interno la conservazione delle singole specie vegetali e animali presenti. Tale Direttiva indica negli allegati sia le specie vegetali che gli habitat che devono essere oggetto di specifica salvaguardia da parte della U.E.
Il criterio di individuazione del tipo di habitat è principalmente di tipo fitosociologico, mentre il valore conservazionistico è definito su base biogeografica (tutela di tipi di vegetazione rari, esclusivi del territorio
b) habitat di interesse comunitario, meno rari, meno intrinsecamente fragili e a minor rischio dei
Per quanto riguarda lo studio della flora presente nell’area è stato utilizzato il criterio di esaminare gli eventuali elementi floristici rilevanti sotto l’aspetto della conservazione in base alla loro inclusione nella Direttiva 92/43, nella Lista Rossa Nazionale o Regionale, oppure ricercare specie notevoli dal punto di vista fitogeografico.
Pertanto, gli elementi (habitat e specie) che hanno particolare significato in uno studio di incidenza ambientale e che sono stati espressamente ricercati, sono compresi nelle seguenti categorie:
Habitat prioritari della Direttiva 92/43/CEE
Sono, come già accennato, quegli habitat significativi della realtà biogeografica del territorio comunitario, che risultano fortemente a rischio sia per loro intrinseca fragilità e scarsa diffusione che per il fatto di essere ubicati in aree fortemente a rischio per valorizzazione impropria.
Habitat di interesse comunitario della Direttiva 92/43/CEE
Si tratta di quegli habitat che, pur fortemente rappresentativi della realtà biogeografica del territorio comunitario, e quindi meritevoli comunque di tutela, risultano a minor rischio per loro intrinseca natura e per il fatto di essere più ampiamente diffusi.
Specie vegetali dell’allegato “Flora” della Direttiva 93/43/CEE
Questo allegato contiene specie poco rappresentative della realtà ambientale dell’Italia meridionale e risulta di scarso aiuto nell’individuazione di specie di valore conservazionistico.
Specie vegetali della Lista Rossa Nazionale
Recentemente la Società Botanica Italiana e il WWF‐Italia hanno pubblicato il “Libro Rosso delle Piante d’Italia” (Conti, Manzi e Pedrotti, 1992). Tale testo rappresenta la più aggiornata e autorevole “Lista Rossa Nazionale” delle specie a rischio di estinzione su scala nazionale.
Specie vegetali della Lista Rossa Regionale
Questo testo rappresenta l’equivalente del precedente, ma su scala regionale, riportando un elenco di specie magari ampiamente diffuse nel resto della Penisola Italiana, ma rare e meritevoli di tutela nell’ambito della Puglia (Conti, Manzi e Pedrotti, 1997).