Il tratto di costa indagato, in località Mattinatella in agro di Mattinata (FG), si caratterizza per la presenza di una spiaggia di ciottoli lunga ca. 500 m e ampia tra i 20 e i 25 m chiusa a sud dal Fosso Mattinatella, a nord dalla Valle Finocchieto e a ovest da una scarpata ripida, di scarsa ampiezza, formante una scogliera di calcare poco compatto alta tra i 5 e i 10 m.
Figura 3 – Vista panoramica del tratto di costa di Mattinatella
Figura 4 – Particolare falesia della baia di Mattinatella
Dal punto di vista vegetazionale è possibile separare la faledia in due tratti:
a) il primo, lungo ca. 100 m, compreso tra la foce del fosso Mattinatella e la prima scala di accesso alla spiaggia, presenta una minore pendenza con numerose fessure e tasche di roccia che accolgono i depositi di sedimento su cui è presente una copertura vegetale più ricca e compatta caratterizzata da specie arbustive a nanofanerofite e camefite alo‐nirofile spesso succulente, appartenente alla classe Pegano‐Salsoletea.
Dal punto di vista sintassonomico la vegetazione alo‐nitrofila dei Pegano‐Salsoletea Br.‐Bl. & O.
Bolòs 1958, rappresenta una classe che inquadra gli arbusteti nitrofili o subnitrofili di suoli salsi e aridi di aree a bioclima termomediterraneo arido o secco.
Dal punto di vista floristico sono state rilevate la seguenti specie ‐ Capparis spinosa, Salsola kali, Suaeda vera (=S. fruticosa), Suaeda pruinosa, Atriplex halimus, Artemisia arborescens, Anagyris foetida, Asparagus acutifolius.
In particolare, la presenza cospicua di Artemisia arborescens e Atriplex halimus consente di inquadrare la vegetazione di questo primo tratto di scogliera nell’habitat 1430 “Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐Salsoletea)”.
Le fitocenosi dei Pegano‐Salsoletea hanno in genere il significato di formazioni secondarie nell’ambito di varie serie regressive dell’Oleo‐Ceratonion. In particolari contesti edafici come le falesie del litorale, assumono il significato di stadi durevoli.
Figura 5 – Tratto lungo ca. 100 m, compreso tra la foce del fosso Mattinatella
e la prima rampa di accesso alla spiaggia
Figura 6 –Vegetazione appartenente alla classe Pegano‐Salsoletea, presente nel primo tratto della baia di Mattinatella subito a ridosso della foce del fosso Mattinatella.
Figura 7 – Formazione compatta di Artemisia arborescens e Atriplex halimus, presente nel primo
tratto della baia di Mattinatella subito a ridosso della scala di accesso alla spiaggia.
Figura 8 – Particolare di Atriplex halimus.
Nelle aree sommitali della scogliera, in contesti più disturbati a causa dell’azione antropica, sono rinvenibili Pistacia lentiscus e isolati esemplari di Pinus halepensis.
b) Il secondo tratto, lungo ca. 400 m, compreso tra la prima scala di accesso alla spiaggia e la foce della valle Finocchieto, presenta una maggiore pendenza. La falesia è quasi verticale con una copertura vegetale quasi del tutto assente (foto 4, 5 e 8), ad eccezione di un piccolo tratto in coincidenza di una scalinata di accesso alla spiaggia (foto 6 e 7).
Nelle aree a scarsa copertura vegetale sono rinvenibili radi esemplari di Artemisia arborescens per lo più in cattivo stato vegetativo a causa delle difficili condizioni edafiche.
Figura 9 –‐ Secondo tratto, lungo ca. 400 m, compreso tra la prima scala di accesso
alla spiaggia e la foce della valle Finocchieto
Figura 10 –‐Vista del tratto di falesia verticale con rete paramassi di protezione
Figura 12 –Altra vista del tratto di falesia verticale con rete paramassi di protezione
Figura 13 –‐Scalinata di accesso alla spiaggia in cui sono presente accanto a specie selvatiche quali Artemisia arborescens, Atriplex halimus, Pistacia lentiscus, Capparis spinosa, Anagyris foetida, ecc.
anche specie quali Ficus carica
Figura 14 ‐ tratto di falesia totalmente privo di vegetazione
Lo studio effettuato ha evidenziato la scarsa valenza naturalistica del tratto di costa analizzato, trattandosi per lo più di falesie di limitate dimensioni con scarsa o nulla copertura vegetale.
Solo nella prima porzione, lunga circa 100 m, a ridosso della foce del fosso di Mattinatella è stata rinvenuta della vegetazione riconducibile, ai sensi della Direttiva comunitaria 92/43 CE, all’Habitat 1430 “Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐Salsoletea)” stante la presenza di Artemisia arborescens, Atriplex halimus.
Non è stata, comunque, riscontrata la presenza di alcuna specie vegetale di lista rossa nazionale o regionale.
Con riferimento all’osservazione formulata dall’ARPA (“l’elaborato integrativo E1 quater “Relazione Naturalistica” ha evidenziato invece la presenza in alcuni tratti di una vegetazione inquadrabile nell’habitat comunitario 1430. Si evidenzia quindi la necessità di integrare la relazione naturalistica con una cartografia vegetazionale di dettaglio locale”), non si è ritenuto opportuno rispondere con la realizzazione di una mappatura di dettaglio in quanto il progetto è stato modificato in modo sostanziale e non prevede più la risagomatura di tutta la falesia, ma solo interventi di disgaggio di blocchi instabili da condursi con operatore specializzato in parete.
Per quanto attiene la presenza dell’habitat 1430 Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐Salsoletea) ad ogni modo si riportano alcune considerazioni in merito alla presenza e stato di conservazione di tale habitat alla scala vasta e di progetto.
La vegetazione ascrivibile alla classe Pegano‐Salsoletea è stata rinvenuta in un tratto di circa 100 m compreso tra la foce del fosso Mattinatella e la prima rampa di accesso alla spiaggia (tratto non interessato
In tale tratto, la minore pendenza della falesia e la maggiore presenza di fessure e tasche di roccia, in grado di accogliere i depositi di sedimento, ha consentito l’insediamento di una copertura vegetale più ricca e compatta caratterizzata da specie arbustive a nanofanerofite e camefite alo‐nirofile spesso succulente, appartenente alla classe Pegano‐Salsoletea.
La presenza cospicua di Artemisia arborescens e Atriplex halimus consente di inquadrare la vegetazione presente in questo primo tratto di falesia nell’habitat 1430 “Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐
Salsoletea)”.
Nella restante parte della falesia, circa 400 m, è stata rinvenuta una scarsa o nulla copertura vegetale, con solo radi esemplari di Artemisia arborescens per lo più in cattivo stato vegetativo a causa delle difficili condizioni edafiche.
La vegetazione arbustiva alo‐nitrofila è, solitamente, localizzata su superfici piuttosto inclinate, spesso quasi verticali (40‐80°) e ben soleggiate, su suoli marnosi ricchi di nitrati e fosfati, delle aree termo‐xeriche a bioclima mediterraneo. Nel territorio comunale di Mattinata il nucleo più esteso è rinvenibile a Monte Saraceno, nell’estremo settore sud‐orientale, ed in modo puntiforme lungo gran parte del settore costiero come ad Acqua delle Rose, Sorgente Acqua delle Rose, nei pressi di Caserma Finanza, Baia delle Zagare, Caserma Guardia Forestale.
Nel complesso l’habitat appare ben distribuito nelle aree di potenziale presenza con situazione di particolare rilievo conservazionistica nell’area di Monte Saraceno.
Alla scala nazionale Brullo et al., (2013)1 evidenziano come “l’Habitat 1430 Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐Salsoletea) non sembra avere grandi problemi di conservazione e in alcuni casi gli effetti direttamente o indirettamente determinati dall’uomo possono facilitare la permanenza locale dell’habitat”.
Nel punto della nota ARPA che recita: "In ultima analisi nell’elaborato All. E 1 quater “Relazione naturalistica” si cita la presenza di specie arbustive, in particolare in corrispondenza delle tasche di roccia che accolgono depositi di sedimento. Non risulta però evidenziato con chiarezza se e quali porzioni della vegetazione attualmente esistente saranno interessate da azioni di rimozione”, si precisa che tale aspetto, a valle della nuova soluzione progettuale che non prevede più la riprofilatura della falesia, ma solo il disgaggio di blocchi instabili e la posa di reti paramassi, non può essere definito a priori; infatti, se e quali porzioni della vegetazione attualmente esistente saranno interessate da azioni di rimozione potranno essere individuate nel momento in cui avverranno effettivamente le azioni di disgaggio.
1 (Brullo S., Giusso del Galdo G., Guarino R., Minissale P., Sciandrello S. e Spampinato G., 2013. Syntaxonomic survey of the class Pegano‐Salsoletea in Italy. Plant Biosystems, 147 (2): 472 ‐ 492)