8. CONCLUSIONI
Le condizioni in cui versano le pareti della falesia nel tratto di interesse sono la conseguenza di una serie di fattori a partire dal diminuito apporto solido dei corsi d’acqua, per le variazioni climatiche, e la progressiva riduzione del diametro dei ciottoli ad opera dell’energia del moto ondoso, causa della consistente riduzione delle spiagge ed esposizione del piede della falesia al moto ondoso che, anche se contenuto, ha rinnovato l’attacco demolitore e creato situazioni di pericolo.
Ribaltamenti e crolli di porzioni di falesia e di singoli blocchi sono le tipologie di dissesto tipiche rilevate lungo le falesie di questa spiaggia, con particolare evidenza nell’area più occidentale, ove le porzioni di versante sono svincolate da fratture subverticali, perpendicolari alla costa, e da fratture subparallele alla stratificazione; ai piedi della falesia sono inoltre presenti blocchi compatti franati.
La condizione precaria delle pareti, seppur di modesta estensione rispetto all’area vasta vincolata a Parco, soggette appunto a continui e frequenti crolli e smottamenti, ha portato negli anni anche ad una riduzione della presenza delle essenze spontanee, più evidente proprio nelle porzioni soggette ad una instabilità più intensa.
Le modifiche progettuali proposte hanno determinato una sostanziale maggior integrazione delle opere previste con le peculiarità ambientali dell’area interessata dal progetto.
Tali modifiche hanno consentito di superare le criticità riportate nella suddetta nota dell’ARPA.
Pertanto, a valle delle sostanziali modifiche progettuali si può affermare che la vegetazione presente lungo la falesia tra valle Mattinatella e il fosso Finocchieto sarà salvaguardata il più possibile a meno che non si renda opportuno e strettamente necessario la rimozione di piccole porzioni vegetali su tratti instabili.
Bari, Febbraio 2017
Con riferimento alla nota ARPA del 14/11/2017, si rappresenta che la Relazione Naturalistica E1 quater sembra già ottemperare a parte delle integrazioni richieste nella su citata nota. In particolare si evidenzia che:
1. Metodologie utilizzate e tempistiche
L’indagine botanica è stata svolta mediante diversi sopralluoghi di campo, condotti tra giugno 2016 e gennaio 2017, finalizzati alla acquisizione di dati floristici e vegetazionali. A tal proposito è stata realizzata una check‐list delle specie vegetali presenti nell’area suddivisa per tipologie ambientali finalizzati ad un inquadramento delle fitocenosi presenti.
2. Check-list specie vegetali area di intervento
Falesia Valloni e aree sommitali la falesia
Anagyris foetida
Artemisia arborescens
Asparagus acutifolius
Atriplex halimus
Capparis spinosa
Salsola kali
Suaeda pruinosa
Suaeda vera (=S. fruticosa)
Capsella bursa‐pastoris
Carpobrotus acinaciformis
Daucus carota
Diplotaxis erucoides
Ficus carica
Olea europaea
Olea europaea ssp. sylvestris Brot.
Pinus halepensis
Pistacia lentiscus
Spartium junceum
Thymus capitatus
3. Inquadramento vegetazionale, floristico, distribuzione e copertura
Dal punto di vista vegetazionale è possibile separare la falesia in due tratti:
a) il primo, lungo ca. 100 m, compreso tra la foce del fosso Mattinatella e la prima scala di accesso alla spiaggia, presenta una minore pendenza con numerose fessure e tasche di roccia che accolgono i depositi di sedimento su cui è presente una copertura vegetale più ricca e compatta caratterizzata da specie arbustive a nanofanerofite e camefite alo‐nirofile spesso succulente, appartenente alla classe Pegano‐Salsoletea.
Dal punto di vista sintassonomico la vegetazione alo‐nitrofila dei Pegano‐Salsoletea Br.‐Bl. & O.
Bolòs 1958, rappresenta una classe che inquadra gli arbusteti nitrofili o subnitrofili di suoli salsi e aridi di aree a bioclima termomediterraneo arido o secco.
Dal punto di vista floristico sono state rilevate la seguenti specie ‐ Capparis spinosa, Salsola kali, Suaeda vera (=S. fruticosa), Suaeda pruinosa, Atriplex halimus, Artemisia arborescens, Anagyris foetida, Asparagus acutifolius.
In particolare, la presenza cospicua di Artemisia arborescens e Atriplex halimus consente di inquadrare la vegetazione di questo primo tratto di scogliera nell’habitat 1430 “Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐Salsoletea)”.
Le fitocenosi dei Pegano‐Salsoletea hanno in genere il significato di formazioni secondarie nell’ambito di varie serie regressive dell’Oleo‐Ceratonion. In particolari contesti edafici come le falesie del litorale, assumono il significato di stadi durevoli.
b) Il secondo tratto, lungo ca. 400 m, compreso tra la prima scala di accesso alla spiaggia e la foce del vallone Finocchieto, presenta una maggiore pendenza. La falesia è quasi verticale con una copertura vegetale quasi del tutto assente (foto 4, 5 e 8), ad eccezione di un piccolo tratto in coincidenza della seconda scalinata di accesso alla spiaggia (foto 6 e 7). della vegetazione riconducibile, ai sensi della Direttiva comunitaria 92/43 CE, all’Habitat 1430 “Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐Salsoletea)” stante la presenza di Artemisia arborescens, Atriplex halimus.
Non è stata, comunque, riscontrata la presenza di alcuna specie vegetale di lista rossa nazionale o regionale.
Per quanto attiene la presenza dell’habitat 1430 Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐Salsoletea) ad ogni modo si riportano alcune considerazioni in merito alla presenza e stato di conservazione di tale habitat alla scala vasta e di progetto.
La vegetazione ascrivibile alla classe Pegano‐Salsoletea è stata rinvenuta in un tratto di circa 100 m compreso tra la foce del fosso Mattinatella e la prima scala di accesso alla spiaggia (tratto non interessato dagli interventi di disgaggio, se non in modo molto ridotto).
In tale tratto, la minore pendenza della falesia e la maggiore presenza di fessure e tasche di roccia, in grado di accogliere i depositi di sedimento, ha consentito l’insediamento di una copertura vegetale più ricca e compatta caratterizzata da specie arbustive a nanofanerofite e camefite alo‐nirofile spesso succulente, appartenente alla classe Pegano‐Salsoletea.
La presenza cospicua di Artemisia arborescens e Atriplex halimus consente di inquadrare la vegetazione presente in questo primo tratto di falesia nell’habitat 1430 “Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐
Salsoletea)”.
Nella restante parte della falesia, circa 400 m, è stata rinvenuta una scarsa o nulla copertura vegetale, con solo radi esemplari di Artemisia arborescens per lo più in cattivo stato vegetativo a causa delle difficili condizioni edafiche.
bioclima mediterraneo. Nel territorio comunale di Mattinata il nucleo più esteso è rinvenibile a Monte Saraceno, nell’estremo settore sud‐orientale, ed in modo puntiforme lungo gran parte del settore costiero come ad Acqua delle Rose, Sorgente Acqua delle Rose, nei pressi di Caserma Finanza, Baia delle Zagare, Caserma Guardia Forestale.
Nel complesso l’habitat appare ben distribuito nelle aree di potenziale presenza con situazione di particolare rilievo conservazionistica nell’area di Monte Saraceno.
Alla scala nazionale Brullo et al., (2013)1 evidenziano come “l’Habitat 1430 Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano‐Salsoletea) non sembra avere grandi problemi di conservazione e in alcuni casi gli effetti direttamente o indirettamente determinati dall’uomo possono facilitare la permanenza locale dell’habitat”.
5. Interventi vallone Finocchieto
Gli interventi interessano un breve tratto allo sbocco del vallone sulla spiaggia e prevendono essenzialmente la sistemazione del piede della scarpata attualmente occupata da materiale di crollo della falesia sovrastante. Tale intervento comporta la parziale eliminazione della vegetazione pioniera che ha colonizzato il substrato, rappresentata da Pinus halepensis e Genista sp.
1 (Brullo S., Giusso del Galdo G., Guarino R., Minissale P., Sciandrello S. e Spampinato G., 2013. Syntaxonomic survey of the class Pegano‐Salsoletea in Italy. Plant Biosystems, 147 (2): 472 ‐ 492)
Bari, 28 dicembre 2017