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Aspetti rilevanti per l’analisi di Security

Figura 6.1: Elenco delle sostanze presenti nell’impianto

Per questioni di riservatezza, i quantitativi delle sostanze sono stati adeguata- mente criptati. Nello specifico i quantitativi reali sono stati moltiplicati per un fattore α, per il quale non `e stato assunto un valore costante, ma `e stata ricavata un’espressione ad hoc che non alterasse i raggi di danno reali ricavati in fase di ana- lisi. L’espressione tiene conto dei reali fattori che influenzano le specifiche attivit`a aziendali.

6.2

Aspetti rilevanti per l’analisi di Security

Per le stesse ragioni di riservatezza precedentemente esposte, non saranno riportate l’ubicazione dettagliata n´e una mappa reale che possa in qualche modo far capire di che sito produttivo si tratta.

Viene di seguito riportato in Figura 6.2 uno schema del perimetro dello stabilimento, in scala reale, ma realizzato su fondo bianco per le suddette ragioni. Sulla mappa sono stati indicati gli obiettivi sensibili del sito con le relative descrizioni. Essenzial-

mente i bersagli sensibili sono costituiti da una serie di depositi, che differiscono per il prodotto stoccato (esplosivo, propellente, munizioni), e un locale di lavorazione delle munizioni.

Figura 6.2: Perimetro dello stabilimento

Al fine di definire il livello di attrattivit`a, si assume che l’installazione sia localiz- zata sul territorio europeo e che non vi siano infrastrutture strategiche o simboliche nelle vicinanze dello stabilimento. Va considerato inoltre che le attivit`a industriali si svolgono in clima di generale accettazione da parte delle comunit`a locali, ad ec- cezione di sporadici dissapori con il vicinato. L’avversione di alcuni gruppi attivisti si manifesta in maniera non frequente n´e regolare.

Il perimetro dello sito `e circondato da una recinzione, che protegge da eventuali incursioni. Gli accessi diretti allo stabilimento risultano essere due cancelli, uno consecutivo all’altro come mostra la Figura 6.3, che vanno aperti dall’addetto al servizio di centralino, una volta che l’interessato all’ingresso si `e annunciato al cito- fono ed `e stato riconosciuto dalle TVCC di sorveglianza disposte per entrambi gli ingressi. L’accesso `e presidiato 24 ore su 24 da personale di security, appositamente qualificato, e le telecamere TVCC trasmettono le sequenze video presso la sala con- trollo della security.

Un fattore da tenere in considerazione nella valutazione della vulnerabilit`a del sito `e il fatto che il personale di guardia `e adibito contestualmente a svolgere la mansione di centralino/accettazione, il che costituisce spesso fonte di distrazione dalla sorve- glianza dei monitor.

6.2. ASPETTI RILEVANTI PER L’ANALISI DI SECURITY Gli ingressi nel sito avvengono in maniera differente, a seconda che si tratti di per- sonale dipendente dell’azienda oppure visitatori esterni. I dipendenti hanno accesso autonomo all’interno dell’installazione, essendo muniti delle chiavi che aprono i due cancelli d’ingresso; al momento del loro ingresso sono tenuti a registrare la propria presenza tramite badge aziendale identificativo.

Il personale di ditte appaltatrici e i visitatori esterni sono invece tenuti ad annunciar- si al cancello e, una volta identificati dal personale di security, vengono fatti accedere all’interno; successivamente devono recarsi in portineria per essere registrati tramite apposito documento di riconoscimento. Analoga procedura viene applicata per gli autisti di camion che arrivano nel sito per il carico/scarico delle merci.

Figura 6.3: Punti d’accesso autorizzati per l’installazione considerata

Nel caratterizzare i differenti bersagli va considerato che i quantitativi riportati si riferiscono ai livelli di stoccaggio massimi ammessi dalle Licenze di Pubblica Sicu- rezza in possesso dello stabilimento. Sulla base di queste quantit`a verranno calcolati i raggi di danno al Capitolo 7; si tratta dunque di un’analisi SRA condotta nelle

condizioni pi`u cautelative possibili. La zona circostante lo stabilimento `e percorsa

da un sentiero non battuto, ma comunque discretamente raggiungibile tramite au- tomobile, camion o moto. Il perimetro dell’installazione (come riportato in Figura ??) `e delimitato da una recinzione metallica alta circa tre metri, dotata di divergenti con filo spinato nella parte superiore. La funzione di individuazione di potenziali intrusioni attraverso il perimetro esterno `e affidata ad un certo numero di telecamere

TVCC posizionate lungo la recinzione stessa.

La zona di stoccaggio delle sostanze pericolose (esplosivo, propellente, munizioni) `e delimitata da una ulteriore recinzione dello stesso tipo di quella esterna, ma senza il filo spinato nella parte superiore; l’accesso a questa zona avviene attraverso un cancello automatico, normalmente chiuso con lucchetto, la cui apertura `e di compe- tenza del personale di security. Tale cancello `e anch’esso sorvegliato direttamente dalla sala controllo tramite una telecamera TVCC e l’operatore `e tenuto ad aprirlo soltanto dopo aver identificato la persona che richiede.

Per i vincoli di riservatezza richiesti dall’azienda, la recinzione interna e il cancello di accesso alla zona dei depositi non vengono indicati sulla mappa.

Capitolo 7

Risultati analisi di sicurezza dei

processi industriali

Gli elementi di Quantitative Risk Assessment e l’Analisi Storica sono stati applicati al caso studio specifico in fase di redazione del Rapporto di Sicurezza aziendale.

Nel presente paragrafo saranno riportati in sintesi i contenuti del lavoro svolto per l’integrazione del Rapporto di Sicurezza redatto dalla societ`a in questione, in merito all’installazione descritta nel Capitolo 6

L’analisi effettuata si `e concentrata su tre aspetti principali:

1) indagine storica degli incidenti avvenuti in impianti in cui si hanno manipola- zioni di esplosivi generici;

2) indagine di dettaglio sulle frequenze relative agli eventi incidentali individuati con la tecnica FMEA nel Rapporto di Sicurezza;

3) definizione dei raggi di danno, conseguenti al verificarsi degli scenari incidentali ipotizzati.

Per sviluppare il primo punto dell’analisi `e stato necessario consultare la banca dati incidenti olandese FACTS.

Utilizzando questi risultati come necessario punto di partenza, `e stata successi- vamente intrapresa l’analisi delle frequenze per quanto riguarda i Top Event rile- vati dall’applicazione della tecnica FMEA al Rapporto di Sicurezza. Per i dettagli riguardanti la FMEA si rimanda all’Appendice 2 al presente lavoro di tesi.

7.1

Analisi storia e banche dati d’incidenti

L’Analisi Storica costituisce un necessario supporto per intraprendere lo studio det- tagliato delle frequenze relative agli eventi incidentali. La procedura seguita `e schematizzata di seguito:

ˆ Ricerca degli incidenti avvenuti in impianti/installazioni in cui si ha la mani- polazione di esplosivi generici;

ˆ Selezione dei report degli incidenti significativi, eliminando fonti di informa- zioni incomplete;

ˆ Costruzione di un nuovo database completo e di facile fruizione, riportato in Appendice 3;

ˆ Applicazione di tecniche diagnostiche sul database ottenuto in modo tale da determinare informazioni significative sugli incidenti avvenuti negli impianti in cui si ha manipolazione di sostanze esplosive.

Le banche dati incidenti, come indicato al Capitolo 5, sono state interrogate per conoscere gli incidenti che hanno coinvolto, nell’ambito di produzione, trasporto e stoccaggio le sostanze manipolate nell’impianto preso in considerazione.

Sulla base delle sostanze contenute nell’installazione riportate nella Figura 6.1 sono state individuate classi di sostanze per interrogare la banca dati primaria e ricavare il database di interesse. Si riportano di seguito i casi rilevati per ogni sostanza considerata:

- Polvere Nera: 12 casi; - Esplosivi generici: 42 casi;

- Nitrocellulosa (contenuta in gran parte nel propellente senza fumo): 1 caso; - TNT (trinitrotoluene): 2 casi.

In totale sono stati rilevati 61 casi di interesse, attraverso il filtro informatico pri- ma e poi tramite la consultazione dei resoconti degli incidenti (campo denominato ABSTRACT), utilizzando il database FACTS [21] e andando ad escludere quelli accaduti in condizioni estremamente differenti da quelle che si riscontrano nello sta- bilimento in questione.

Nello specifico sono stati esclusi tutti gli incidenti che hanno avuto luogo nel settore pirotecnico, essendo quest’ultimo molto differente per livello di pericolosit`a del sito considerato nel presente lavoro di tesi.

I prodotti pirotecnici infatti vengono ottenuti mescolando tra loro sostanze esplosive in maniera non consolidata, dal momento che si ottengono dei prodotti finali il cui comportamento chimico-fisico non risulta del tutto chiaro e di conseguenza gestibile. Non sono stati considerati infine anche tutti gli incidenti riferiti a propellenti e/o esplosivi liquidi, perch`e anche questi presentano un diverso comportamento in caso di esplosione rispetto ai prodotti trattati nel sito in esame.

Il numero di incidenti selezionati, divisi per tipo di classe di sostanze riportate nel nuovo database, `e consultabile in Figura 7.1.

7.1. ANALISI STORIA E BANCHE DATI D’INCIDENTI

Figura 7.1: Casi riscontrati nel database FACTS [21] raggruppati per tipologia di sostanza

Il nuovo database, creato a partire dalla banca dati FACTS [21], `e caratterizzato dai seguenti campi definiti ex novo in funzione dell’analisi da svolgere:

ˆ ID: indica il numero progressivo di identificazione nel database; ˆ Data: riporta la data dell’incidente;

ˆ Luogo: nazione in cui ha avuto luogo l’incidente;

ˆ Sostanze coinvolte: sostanza/e coinvolta/e nell’incidente;

ˆ Tipo di incidente/fase: identifica l’operazione di manipolazione delle sostanze in seguito alla quale `e avvenuto l’incidente;

ˆ Manipolazione: descrive nel dettaglio l’operazione;

ˆ Sorgente oggetto: identifica l’apparecchiatura interessata dall’incidente; ˆ Causa primaria: evento primario che ha causato l’incidente direttamente; ˆ Causa secondaria: evento che ha generato il fenomeno primario;

ˆ Conseguenze: conseguenze ed effetti fisici generati in seguito all’incidente. Gli incidenti possono essere discriminati sulla base di una serie di fattori, come l’ubicazione dei siti produttivi, le cause innescanti l’evento, la fonte d’innesco e le conseguenze degli incidenti.

Ogni fattore viene analizzato nel dettaglio di seguito.

ˆ Ubicazione del sito La distribuzione degli incidenti sul territorio mondiale `e riportata nella Figura 7.2

Figura 7.2: Diagramma riassuntivo della dislocazione degli incidenti riportati

ˆ Analisi delle cause Le cause degli incidenti possono essere distinte in cause dirette ed eventi iniziatori, a seconda dell’influenza diretta o indiretta sull’in- cidente. In particolare, per causa diretta consideriamo il fenomeno che ha portato direttamente all’innesco delle sostanze esplosive del sistema.

Quindi possiamo avere sia fenomeni di esposizione a fiamma diretta, oppure sfregamento o attrito, o ancora perdita di controllo del processo, ed altri. Gli eventi iniziatori sono legati alle cause dirette ed in pratica costituiscono il fenomeno che porta alla formazione della sorgente di innesco alla quale ve- niva fatto riferimento in precedenza. Si tratta quindi di informazioni legate o al processo, come il formarsi di situazioni anomale di alta temperatura oppure all’ambiente esterno, ad esempio incidenti stradali.

Il riassunto delle causa dirette `e riportato nella Figura 7.3, mentre quello degli eventi iniziatori si ritrova nella Figura 7.4.

7.1. ANALISI STORIA E BANCHE DATI D’INCIDENTI

Figura 7.4: Eventi iniziatori degli incidenti considerati nell’analisi storica

ˆ Analisi delle apparecchiature/location L’installazione/tipo di ambiente degli incidenti viene riportata di seguito:

- Cantiere: 3, pari al 5 % dei casi; - Citt`a: 1, pari al 2 % dei casi; - Fattoria: 1, pari al 2 % dei casi;

- Deposito/Magazzino: 10, pari al 16 % dei casi; - Impianto: 33, pari al 53 % dei casi;

- Laboratorio: 1, pari al 2 % dei casi;

- Vagoni/Container: 12, pari al 20 % dei casi.

Figura 7.5: Location degli incidenti considerati nell’analisi storica

Si riportano inoltre le fasi interessate dagli incidenti, caratterizzanti l’opera- zione in corso nell’apparecchiatura:

- Utilizzo: 12, pari al 20 % dei casi; - Processo: 25, pari al 41 % dei casi;

- Trattamento rifiuti industriali: 2, pari al 3 % dei casi; - Stoccaggio: 12 pari al 20 % dei casi;

- Trasporto: 10, pari al 16 % dei casi.

Figura 7.6: Operazioni coinvolte negli incidenti selezionati per l’analisi storica

ˆ Analisi delle conseguenze Le conseguenze registrate vanno a raggrupparsi essenzialmente in due scenari incidentali:

- Esplosione: 43, pari al 71 % dei casi;

- Incendio ed esplosione: 18, pari al 28 % dei casi.