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4 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE E VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI

4.3 Atmosfera e qualità dell’aria

Il presente progetto di ampliamento non introduce modifiche al quadro emissivo complessivo di stabilimento, così come indicato dagli estratti vigenti di AIA e dalle successive modifiche trasmesse, non prevedendo l’attivazione e/o la revisione dal punto di vista delle caratteristiche tecniche e geometriche di punti emissivi ordinari disciplinati dalla parte V del D.Lgs. 152/06 e smi. Restano pertanto invariate tutte le sezioni di cui alla vigente AIA: Emissioni in atmosfera capitolo C.2.3, D.2.5.

L’unica modifica riguarderà lo spostamento dei seguenti punti emissivi, traslati nella nuova area lavaggio vasche:

- E 04/a: Aspirazione generale lavaggio mixer e asciugatura - E 22: Pulivapor a gasolio (pot. 69,77 kW)

- E 41: Pulivapor a gasolio (pot. 69,77 kW)

Si precisa che attualmente risulta depositata presso gli enti una modifica non sostanziale (tuttora in fase istruttoria) riguardante:

- Spostamento del punto emissivo E53 - Modifica utilizzo del magazzino G

Si rimanda in tal senso per gli aspetti tecnici di dettaglio alla relazione depositata. Si ricorda che tale modifica verrà rappresentata nell’assetto progettuale odierno come “stato di fatto”.

I nuovi edifici (magazzino, uffici, spogliatoi) prevedranno solo emissioni legate a eventuali ricambi d’aria (dovuti all’impianto di condizionamento) classificabili ai sensi dell’art. 272 comma 5 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Non si prevede l’introduzione di nuovi impianti di combustione termici civili a riscaldamento dei nuovi locali, in quanto questi saranno regolati da impianti di condizionamento in pompa di calore e relativa UTA i quali garantiranno quindi il ricircolo e dell’aria e il condizionamento degli ambienti stessi.

Non si ravvisano pertanto elementi degni di nota al fine del presente tema.

34 4.4 RUMORE

Per quel che riguarda la componente di acustica, viene allegato al presente procedimento il documento previsionale di impatto acustico riferito agli interventi oggetto di valutazione, al quale si demanda per opportuni approfondimenti.

4.5 RIFIUTI

L’intervento di modifica previsto non determinerà modifiche quali-qualitative dei rifiuti o dei prodotti né tantomeno un cambio nella gestione degli stoccaggi e/o dei depositi temporanei. L’unica modifica riguarderà lo spostamento delle aree di deposito temporaneo e di lavaggio vasche (quest’ ultima attualmente ubicata tra gli edifici B e G), le quali saranno rilocalizzate nella zona sud-est del sito, così come indicato nella descrizione della FASE 2 e nella relativa planimetria allegata. Restano valide tutte le prescrizioni e le informazioni vigenti in merito alla gestione dei residui liquidi così come indicato in AIA nel capitolo descrittivo della FASE 9 (servizi ausiliari: lavaggio vasche in impianto e lavaggio vasche con acqua).

Sotto si riporta un estratto della nuova area (sud-est) in cui si prevede la rilocalizzazione del deposito temporaneo dei rifiuti:

L’area di deposito temporaneo dei rifiuti sarà coperta da tettoia e servita da rete di raccolta acque meteoriche, analogamente a quanto già avviene tuttora, con invio ad un nuovo punto di scarico S16, approfondito al capitolo seguente. I residui delle lavorazioni eseguite presso l’officina meccanica (metalli, materiale elettrico, ecc.) restano invariati nella loro collocazione ovvero in deposito temporaneo, in un’area dedicata nei pressi dell’officina stessa.

35 In merito alla gestione delle reti e degli scarichi, ivi compreso il sistema di emergenza, si veda quanto riportato e descritto al capitolo seguente.

4.6 ACQUE

4.6.1 Approvvigionamento idrico

L’approvvigionamento delle acque destinate ad uso domestico ed industriale avviene tramite l’acquedotto comunale; le acque adibite a scopo produttivo servono per i reintegri del circuito di riscaldamento e per il raffreddamento dei mixer. La parte di acque destinate al riscaldamento dei mixer viene riutilizzata. L’acqua prelevata viene utilizzata per:

- uso sanitario - impianti termici

- alimentare il bacino antincendio

A seguito del presente progetto non si prevedono modifiche ai sistemi di approvvigionamento né tantomeno ai quantitativi prelevati dalla azienda, non variando il ciclo di processo ad esso associato.

4.6.2 Scarichi e relative misure di mitigazione

Si conferma quanto già affermato dalla sezione C.2.4. Prelievi e scarichi idrici della vigente AIA. Non sono presenti scarichi di acque di processo. L’acqua prelevata ed addizionata di opportuna quantità di glicole non viene scaricata attraverso la rete idrica interna, ma è raccolta in fusti e successivamente inviata allo smaltimento come rifiuto.

Gli scarichi idrici così individuati dal vigente atto di AIA (riesame nr. DET-AMB-2020-3211 del 10/07/2020 e s.m.i.) sono pari a 15 (da S1 a S15) e sono costituiti in parte da acque reflue domestiche e in parte da acque meteoriche. Tutti gli scarichi elencati confluiscono in pubblica fognatura la cui gestione è in parte del Comune di Collecchio (acque bianche scaricate nel fosso intubato sia su Strada Antolini che su Strada delle Bisce) e in parte di IRETI S.p.A. (acque nere civili). Non si prevedono modifiche ai sistemi in uso descritti dal vigente atto di AIA al capitolo specifico, eccetto quelle indicate alla FASE1 punto 2 del cronoprogramma sullo scarico S9 (capitolo 3.3).

La nuova modifica in oggetto prevedrà quanto segue:

- Aggiunta di un punto di scarico S16 (acque bianche/meteoriche) più nuovo sistema di laminazione con contenimento in emergenza.

L’azienda prevedrà di aggiornare il proprio sistema di gestione interno con opportuna procedura atta al controllo delle emergenze, il quale funzionerà come descritto nel seguito tramite un sistema automatizzato. La procedura di gestione delle fasi ordinarie e di emergenza coinvolgeranno oltre che il punto di scarico S16 anche i punti S8-S10-S11.

Sotto si riportano i criteri di progetto e le modalità indicate nella relazione idraulica allegata al procedimento (per completezza si riportano solo gli estratti salienti della relazione):

36 CRITERI DI PROGETTO

Il lotto oggetto di intervento, che costeggia Strada Antolini, è attualmente un appezzamento di terreno ad uso agricolo di circa 6500 mq di superficie, con andamento pseudo pianeggiante e lieve pendenza verso Strada Antolini. L’eccesso di acque meteoriche che non riescono ad infiltrarsi nel terreno, recapitano nel fosso intubato sotto strada lungo Strada Antolini.

L'intervento in progetto consiste nell’urbanizzazione dell’area per consentire l’ampliamento ad est dello stabilimento. In prima fase l’area sarà adibita a piazzali di manovra e deposito provvisorio, nelle fasi successive si prevede già l’edificazione di un capannone monopiano ad uso magazzino con adiacente corpo su due livelli ad uso accessorio alle attività di immagazzinamento, con uffici e spogliatoi al primo piano. Si prevede anche la costruzione di altro fabbricato ad uso deposito nella zona più meridionale del lotto.

L’area non sarà completamente pavimentata, ma sono anche previste porzioni a verde e/o pavimentazioni permeabili a soddisfare gli standard urbanistici. La rete di raccolta e collettamento delle acque meteoriche sarà pertanto di nuova realizzazione, con punto di recapito da autorizzarsi nel fosso intubato di Strada Antolini, di competenza Comunale (Punto S16). Per le acque nere si realizzerà una linea in derivazione da una linea già esistente nello stabilimento, con punto di recapito già autorizzato nella fognatura comunale di Strada Antolini (punto S13). Oltre ai fabbricati suddetti, l’area sarà destinata a giacenza dei mezzi pesanti e revisione della viabilità interna allo stabilimento, oltreché alle normali attività di stabilimento.

ACQUE METEORICHE: LAMINAZIONE DELLE ACQUE DI PIOGGIA

Al fine di evitare di sovraccaricare il fosso intubato presente lungo Strada Antolini, si rende necessario limitare la portata di scarico a volumi che possano essere assorbiti dalla rete esistente, individuando idonei volumi di accumulo dimensionati per accogliere le acque in eccesso, per poi reinserirle nel circuito di scarico una volta ridotto il picco di pioggia.

L’intervento prevede l’inserimento di nr. 4 vasche modulari per la gestione ordinaria della laminazione e un sistema automatizzato per il controllo delle emergenze (contenimento sversamenti accidentali tramite sistema automatizzato di intercettazione), che coprirà oltre che le condotte afferenti al nuovo punto di scarico S16, anche quelle relative ai punti S8, S10 e S11. Si veda altresì quanto già specificato prima dalla FASE1 punto 2 del cronoprogramma sullo scarico S9 (capitolo 3.3).

Il volume complessivo di accumulo nelle vasche interrate sarà pari a 160 mc. In caso di emergenza quindi, con azionamento selettivo da remoto, in postazione presidiata, sarà possibile intercettare in automatico lo scarico dell’area interessata commutando la dorsale nel vascone e trattenendone le relative acque.

Ad oggi si ricorda che è presente un sistema di intercettazione manuale sui singoli scarichi; il nuovo sistema sopra descritto consentirà di gestire in maniera più tempestiva e automatizzata l’eventuale emergenza.

Per quel che riguarda il dimensionamento della rete delle acque nere oltre che le altre specifiche sezioni, si faccia riferimento alla relazione tecnica dedicata.

4.7 SUOLO E SOTTOSUOLO

Caratterizzazione e indagini geologiche

Si riporta nel seguito gli esiti per sommi capi di quanto indicato nella indagine di CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA.

37 Alla luce delle verifiche condotte e delle indagini geognostiche eseguite, si ritiene che il lotto in esame sia idoneo alla destinazione prevista. Morfologicamente l’area interessa una fascia di alta pianura parmense tra il F. Taro ad Ovest e il T. Baganza ad Est, in una zona pianeggiante con lieve pendenza generale verso Nord Est; geologicamente la zona è caratterizzata dalla presenza di depositi alluvionali recenti della conoide del T. Baganza attribuibili al Subsintema di Ravenna (AES8, Pleist. sup.- Olocene post ≈ 18.000 y.

B.P.), che costituisce il top del Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore (AES) che si sovrappongono ai depositi di alluvionali antichi del pleistocene superiore costituiti da alternanze irregolari di livelli limoso argillosi e corpi ghiaiosi grossolani spesso pedogenizzati.

Per quanto noto in base alla documentazione consultata, ed in particolare alla cartografia allegata allo studio “Riserve idriche sotterranee della Regione Emilia-Romagna”, gli orizzonti ghiaiosi della successione fluvio-alluvionale indagata sono sede del Gruppo Acquifero A mentre i sottostanti livelli ghiaioso-sabbiosi e/o detritico siltosi pertinenti al Sintema del Torrente Stirone siano sede del Gruppo Acquifero B di cui alla classificazione R.E.R.; la falda freatica superficiale individuata nella zona presenta una soggiacenza di circa 10.00 – 10.50 m.

Ai sensi dell'Ordinanza P.C.M. n° 3274/2003 "Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica"

che ha previsto l’inserimento del territorio comunale di Collecchio nella classe 3 della nuova classificazione si è provveduto alla caratterizzazione sismica dei terreni di fondazione dell'intervento in progetto come indicato nell'Allegato 2 par.3.1.

Sulla base delle indagini effettuate i terreni rientrano nella categoria Suolo di tipo B: Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s.

Protezione del suolo e acque sotterranee / Emissioni nel suolo

In virtù della modifica proposta, pur prevedendo un ampliamento del sito su una area nuova la quale manterrà comunque tutte le misure di sicurezza indicate, si ritengono valide le misure già messe in atto per la salvaguardia del suolo e delle acque sotterranee, le quali prevedono uno specifico monitoraggio delle acque sotterranee che viene eseguito mediante due piezometri posti rispettivamente a monte e a valle dell’installazione (si veda in tal senso la specifica sezione della vigente AIA).

Terre e rocce da scavo

Sono stati effettuati nr. 5 sondaggi e relativi campionamenti in merito all’utilizzo del terreno in loco, le cui analisi hanno riportato le seguenti considerazioni: Per i parametri analizzati si può affermare che il campione RIENTRA nei limiti di accettabilità fissati dal D.Lgs. 152/06 e smi All.5 alla parte quarta Tabella 1° (Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale). Le terre da scavo saranno in parte riutilizzate per i rinterri nel sito e/o presso sito attiguo, mentre l’eccedenza sarà conferita presso aziende terze autorizzate.

Sondaggi preventivi archeologici

La valutazione di rischio archeologico ha inquadrato la zona come area a “rischio medio”. L’effettuazione di scavi di approfondimento con la realizzazione di nr. 5 trincee preventive ad eccezione di qualche

38 frammento ceramico probabilmente risalente all’età del ferro non ha evidenziato la presenza di strutture, manufatti o indicatori di presenza umana. A tal proposito si rimanda a specifica “Valutazione di impatto archeologico” e “Trincee preventive” redatta a cura dell’Arch. Dott. Filippo Fontana.

4.8 ENERGIA E CONSUMI

L’Azienda si approvvigiona di energia elettrica dal Gestore dell’energia elettrica. L'energia elettrica è utilizzata principalmente per il funzionamento degli impianti e per l'illuminazione. Il metano viene utilizzato sia per il riscaldamento dell’ambiente che ad uso produttivo, in particolare per riscaldare l’acqua dell’impianto a circuito chiuso nelle camicie dei miscelatori. L’azienda è dotata di un impianto fotovoltaico, di potenza pari a 100 kWp.

A seguito del nuovo ampliamento:

- Non si prevedono aumenti di consumo di gas, in quanto come già detto i nuovi sistemi adibiti a riscaldamento prevedranno l’ausilio di pompe di calore

- Dal punto di vista degli approvvigionamenti elettrici, si stima un potenziale incremento dovuto ai nuovi ausili pari a c.ca 120 MWh/anno

Si prevede inoltre la realizzazione di un ulteriore impianto fotovoltaico, per il quale si stima preliminarmente una potenza di picco pari a 200 kWp e relativa produttività di c.ca 250 MWh/anno, tale da poter rendere il nuovo magazzino praticamente autonomo dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico e con una potenziale stima di c.ca 69,7 tonnellate/anno di CO2 evitata (ipotizzando l’utilizzo come mancato approvvigionamento da rete – in relazione ai fattori emissivi di tabella 2.25 indicati nella pubblicazione ISPRA: Indicatori di efficienza e di decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico).

4.9 PAESAGGIO, FLORA E FAUNA

Come specificato nel capitolo di inquadramento programmatico nell’area d’indagine non sono presenti aree di tutela paesaggistica o vincolate ai sensi del D.Lgs. 42/2004. Non sono inoltre presenti specie o associazioni vegetazionali significative e di rilievo trattandosi di uno stabilimento inserito in un comparto già sviluppato ed a vocazione produttiva/industriale. Dal punto di vista dell’interesse archeologico, si rimanda a quanto già citato in precedenza.

L’assenza di aree di vincolo o di tutela paesaggistico e l’inserimento in un ambito dai tratti prettamente industriali, inoltre, esclude interferenze o incongruenze nell’ambito della realizzazione degli interventi in oggetto.

4.10 SICUREZZA E PREVENZIONE EVENTI INCIDENTALI

Si evidenzia che la Ditta, essendo soggetta al D.Lgs. 105/2015 è dotata di un Sistema di Gestione della Sicurezza ed è sottoposta alle previste verifiche ispettive da parte dei preposti Organi di Controllo. La ditta rientrando nel campo di applicazione del D.Lgs. 105/2015 ha quindi effettuato un’analisi degli eventi incidentali stimandone le probabilità di accadimento e le conseguenze.

39 L’Azienda, al fine di tutelare l’ambiente, è tenuta a tenere sempre sotto controllo i prodotti pericolosi mediante strumenti gestionali che prevedano verifiche periodiche, monitoraggi, adozione di adeguati sistemi di contenimento nonché l’implementazione dei piani di informazione e formazione dei lavoratori e delle procedure di emergenza.

Resta valido quanto descritto dalla vigente sezione di AIA – capitolo C.2.8 – ricordando che la presente modifica (ampliamento del sito produttivo) determinerà un Non Aggravio di Rischio (NAR) ai sensi del Decreto Seveso III (D.Lgs. 105/2015) che verrà presentata agli enti competenti nelle sedi opportune, secondo quanto previsto da normativa.

4.11 BONIFICHE AMBIENTALI

In seguito alla presente modifica, non si ravvisa necessità di procedere ad eventuali bonifiche, escludendo la presenza di contaminazioni.

40 5 CONCLUSIONI

La presente valutazione ambientale preliminare si inserisce nella fase di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (screening) relativa al progetto di modifica con contestuale ampliamento in variante urbanistica dello stabilimento ELANTAS Europe di Collecchio (PR).

La presente procedura accompagna altresì la proposta di variante allo strumento urbanistico, contestuale al progetto di ampliamento della sede dello stabilimento ELANTAS, soggetto al futuro rilascio di Permesso di Costruire da parte del Comune di Collecchio, con riferimento al procedimento unico ai sensi dell’art. 53 della L.R. 24/17 da avviare contestualmente tramite lo sportello unico.

Sulla base di quanto riscontrato nell’analisi programmatica dei Piani e dei Programmi e avendo descritto il contesto di riferimento per ciascuna componente ambientale ritenuta coerente con gli interventi in oggetto e valutati i possibili impatti derivanti dalla realizzazione degli stessi, si può concludere che la modifica in oggetto non mostra incompatibilità dal punto di vista ambientale.

41 ALLEGATI

- Previsionale di impatto acustico

- Planimetria generale architettonica stato attuale / di progetto - Planimetria emissioni / scarichi / rifiuti

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