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PROCEDIMENTO UNICO AI SENSI DELL ART. 53 L.R. 24/17 E RELATIVO AMPLIAMENTO DELLO STABILIMENTO ELANTAS EUROPE di COLLECCHIO, PARMA

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PROCEDIMENTO UNICO AI SENSI DELL’ART. 53 L.R. 24/17 E RELATIVO AMPLIAMENTO DELLO STABILIMENTO ELANTAS EUROPE di COLLECCHIO, PARMA

PROGETTAZIONE DEFINITIVA

Verifica di assoggettabilità ai sensi dell’articolo 19 del D.Lgs.

152/06 e s.m.i.

21P009530

00 Gennaio 22 Emissione Ing. Salvalai G. Ing. Matteo Cantagalli

-

-

ELANTAS EUROPE SRL

Strada Antolini 1, Loc. Lemignano 43044 Comune di Collecchio (PR)

Direttore tecnico area INGEGNERIA:

Ing. Matteo Cantagalli

Div. Ingegneria Ambientale:

Ing. Salvalai Guido

Alfa Solutions S.p.A.

info@alfa-solutions.it alfasolutions@pec.gruppoiren.it Capitale Sociale i.v. 100.000,00 Euro Reg. Imprese CCIAA di RE n. 01425830351 REA n: 184111- C.F. 01425830351 Partita IVA 02863660359

Società partecipante al Gruppo IVA Iren S.p.A.

Partita IVA del Gruppo 02863660359.

Società sottoposta a direzione e coordinamento di Iren S.p.A.

Sede legale

Viale Bernardino Ramazzini N.39/D, 42124 Reggio Emilia | Italia | 0522 | 550905

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2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO ... 3

2.1 Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) ... 3

2.2 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) ... 8

2.3 PIANO URBANISTICO GENERALE (P.U.G.) ... 18

2.4 Inquadramento dei Vincoli Naturalistici (SIC/ZPS) ... 21

3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE ... 24

3.1 Breve inquadramento e descrizione dell’intervento DI MODIFICA ... 24

3.2 PROCESSO PRODUTTIVO ... 27

3.2.1 Capacità di stoccaggio ... 27

3.2.1.1 Materie prime ... 28

3.2.1.2 Solventi ... 28

3.2.2 Dati di produzione ... 28

3.3 Descrizione delle opere civili E DEGLI INTERVENTI DI URBANIZZAZIONE ... 28

4 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE E VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI ... 30

4.1 MATERIE PRIME E CONSUMI DI RISORSE... 30

4.2 Mobilità e traffico ... 30

4.2.1 Flussi di traffico ... 31

4.2.2 Adeguamento degli accessi veicolari ... 31

4.3 Atmosfera e qualità dell’aria ... 33

4.4 Rumore ... 34

4.5 Rifiuti ... 34

4.6 Acque ... 35

4.6.1 Approvvigionamento idrico ... 35

4.6.2 Scarichi e relative misure di mitigazione ... 35

4.7 Suolo e sottosuolo ... 36

4.8 Energia e consumi ... 38

4.9 Paesaggio, flora e fauna ... 38

4.10 Sicurezza e prevenzione eventi incidentali ... 38

4.11 Bonifiche ambientali ... 39

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1 5 CONCLUSIONI ... 40

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2 1 INTRODUZIONE

Il presente documento costituisce lo Studio preliminare ambientale, relativo alla attivazione della procedura di Verifica di assoggettabilità svolta ai sensi dell’articolo 19 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. per la proposta di modifica con contestuale ampliamento in variante urbanistica dello stabilimento ELANTAS Europe di Collecchio (PR).

La presente procedura di Screening accompagna altresì la proposta di variante allo strumento urbanistico, contestuale al progetto di ampliamento della sede dello stabilimento ELANTAS, soggetto al futuro rilascio di Permesso di Costruire da parte del Comune di Collecchio, con riferimento al procedimento unico ai sensi dell’art. 53 della L.R. 24/17 da avviare contestualmente tramite lo sportello unico.

1.1 ITER AUTORIZZATIVO AI SENSI DEL D.LGS. 152/06 E DELLA L.R. 04/18

ELANTAS Europe formula, produce confeziona e commercia resine a base epossidica o poliuretanica ed è autorizzata con AIA – DET. AMB nr. 3211 del 10/07/2020, integrata con successive modifiche, per l’attività IPPC “Fabbricazione di prodotti chimici organici ed in particolare: idrocarburi azotati segnatamente ammine, ammidi, composti nitrosi, nitrati o nitrici, nitrili, cianati o isocianati” di cui alla lettera 4.1 d del D.Lgs. 46/2014.

Il presente Studio Ambientale Preliminare si configura quale elaborato di base della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) richiesta ai sensi degli articoli 10 e 11 della L.R. 04/18 e dell’articolo 19 del D.Lgs. 152/06. Tale procedura si rende necessaria in quanto il progetto è stato considerato nell’ambito dell’art. 5 della medesima legge (Ambito di applicazione delle norme sulla verifica di assoggettabilità a VIA), nella casistica prevista dal punto B.2.60, in quanto trattasi di modifica ed estensione di progetti di cui all’Allegato B.2 (in particolare al punto B.2.29 - Stoccaggio di petrolio, di prodotti petroliferi, petrolchimici e chimici pericolosi, ai sensi della legge n. 256 del 1974 e successive modificazioni, con capacità complessiva superiore a 1.000 mc).

Si rammenta tuttavia che con il presente progetto non si apporterà alcuna modifica ai dati attualmente autorizzati in merito agli stoccaggi, materie prime lavorate e alle capacità produttive.

Una volta concluso l’iter di Screening nonché il procedimento unico dell’articolo 53, verrà presentata opportuna Modifica Non Sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, atta a recepire a livello autorizzativo le modifiche richieste.

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3 2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

2.1 PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE (P.T.P.R.)

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), approvato con Delibera del Consiglio Regionale 1338 del 28/01/1993, è parte tematica del PTR e si pone come riferimento centrale della pianificazione e della programmazione regionale, dettando regole e obiettivi per la conservazione dei paesaggi regionali. In particolare, l'art. 40-quater della LR 20/2000, che ha dato attuazione al DLgs 42/2004 e successive modif.

e integrazioni relativo al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, affida al PTPR il compito di definire gli obiettivi e le politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio con riferimento all'intero territorio regionale, quale piano urbanistico - territoriale avente specifica considerazione dei valori paesaggistici, storico- testimoniali, culturali, naturali, morfologici ed estetici.

Nel seguito si riporta uno stralcio delle tavole relative agli “Ambiti di Paesaggio” e delle “Tutele” del PTPR approvato, rimandando all’analisi del PTCP della provincia di Parma per ulteriori dettagli ed eventuali criticità per tale tematismo. La zona di progetto appartiene quindi all’unita 9 “Pianura Parmense”. Si riporta di seguito un estratto della carta delle unità con annessa la relativa scheda di dettaglio (numero 09).

Tavola delle Unità di Paesaggio – P.T.P.R. Emilia Romagna

AREA INDICATIVA DELLO STABILIMENTO

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6 Scheda unità di paesaggio numero 09

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7 Di seguito è riportato l’estratto della carta delle Tutele del PTPR (1993), tratta dal servizio cartografico interattivo del Geo-Portale della regione Emilia-Romagna; nel quadrato in rosso è evidenziata l’area dello stabilimento.

Cartografia delle tutele del PTPR (1993)

L’area relativa allo stabilimento in oggetto, ivi compresa quella oggetto di ampliamento, appartiene alle seguenti categorie definite dal PTPR:

- Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei, ai sensi dell’articolo 28 (riportato sotto per esteso)

ELANTAS EUROPE

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8 Analizzando quanto detto dall’Articolo 28 e tenendo in considerazione che il sito oggetto di ampliamento appartiene ad un’area del comune di Collecchio a destinazione agricola (oggetto appunto di variante ai sensi del procedimento unico Art. 53), così come mostrato dalla successiva analisi eseguita nell’ambito del presente studio, non si individuano in tal senso particolari elementi ostativi alla realizzazione del progetto.

La cartografia del PTPR non segnala inoltre indicazioni specifiche per l’area di interesse per ciò che concerne i tematismi relativi agli elementi di tutela della struttura centuriata, aree con materiali archeologici, tutela naturalistica e zone di interesse paesaggistico.

2.2 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.)

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Parma è stato approvato con D.C.P. n. 71 del 27.01.2003. In data 28.04.2006 con D.C.P. n. 38 è stata adottata la Variante del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, che ha apportato al vigente Piano alcuni aggiornamenti e approfondimenti in materia di viabilità, aree produttive di rilievo sovracomunale, adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico, zone a rischio di incidente rilevante, recupero dei complessi insediativi extraurbani.

Benché siano state verificate le potenziali interazioni tra il progetto e tutti gli aspetti tematici affrontati dal Piano, vengono di seguito riportati solo gli stralci delle tavole più significative in considerazione della tipologia e della natura dell’intervento (le tavole non esplicitamente riportate risultano quindi non pertinenti con il progetto oppure non presentano elementi di potenziale interazione sovrapposti o collocati in prossimità dell’area di intervento).

Effettuando in primis un inquadramento di massima, dal punto di vista paesaggistico l’area in oggetto si inserisce nella unità di paesaggio nr. 4, denominata Alta Pianura di Parma. I Comuni interessati sono:

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9 Parma, Collecchio, Fornovo, Felino, Langhirano, Lesignano de’ Bagni, Traversetolo, Montechiarugolo e la Superficie territoriale è pari a 32.985 ha.

Le unità di paesaggio costituiscono quadro di riferimento essenziale per le metodologie di formazione degli strumenti di pianificazione comunali e di ogni altro strumento regolamentare, al fine di mantenere una gestione coerente con gli obiettivi di tutela.

Estratto Tavola C.8 - Ambiti di gestione unitaria del Paesaggio

Dal punto di vista della tutela ambientale, paesistica e storico culturale, si allega uno stralcio della tavola C 1-6 nell’estratto della seguente figura. Non emergono rilevanti vincoli ed elementi di criticità nell’area in oggetto, circondata esclusivamente da elementi della centuriazione (appartenenti alla categoria Zone ed elementi di specifico interesse storico archeologico e testimoniale).

L’area della azienda, così come tutte le aree circostanti, risultano interne alle zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei, ai sensi dell’articolo 23 delle NT. Il comma 3.1 dell’articolo 23 cita quanto segue:

AREA INDICATIVA DELLO STABILIMENTO

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10 Le disposizioni riguardanti le zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina – pianura derivano dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia Romagna (PTA) e dall’allegato 4

“Approfondimenti in materia di tutela delle acque” del PTCP e sono finalizzate alla tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche sotterranee, in riferimento all’utilizzo idropotabile delle medesime e al valore ecologico – ambientale dei fontanili.

Estratto tavola C.1.6 - Tutela ambientale paesistica e storico culturale

Data la localizzazione dell’area non si ritiene meritevole l’approfondimento della tavola relativa al dissesto idrogeologico né tantomeno quella forestale.

ELANTAS EUROPE

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11 L’elaborato proposto nel seguito è quello relativo alla Carta del rischio ambientale e dei principali interventi di difesa (C.4-1). Dal punto di vista del rischio ambientale da attività antropiche, il comune di Collecchio appartiene alla categoria dei comuni ad elevato grado di crisi ambientale (nello specifico rientra tra quelli dichiarati).

L’articolo 37, comma 4, lettera I riporta quanto segue: Per i comuni ad elevato grado di crisi ambientale, individuati sulla Tavola C4, sia dichiarati con D.P.C.M. del 22.08.95, ai sensi dell’art. 7 della L. 349/86 e successive modifiche ed integrazioni, che proposti, per i quali è in corso di approvazione da parte della Regione il Piano di Risanamento, si applicano le disposizioni previste dall’allegato 4 del PTCP

“Approfondimenti in materia di tutela delle acque”.

In tale allegato, al quale si rimanda per un approfondimento di maggior dettaglio, vengono riportate le Misure per la tutela qualitativa e quantitativa della risorsa idrica.

L’azienda non rientra in aree di particolari criticità, e risulta esclusa dall’Area di inondazione per piena catastrofica del Po e per inadeguatezza della rete scolante di Pianura. A Nord Est di Lemignano (e in una porzione di territorio a Sud-Ovest) è presente una zona di ricarica della falda acquifera, mentre a diversi chilometri a Sud, lungo le sponde del Torrente Baganza, è presente la Perimetrazione delle aree a rischio idraulico molto elevato (regolamentata dal PAI – Autorità del Bacino del Po). In ultimo, il Comune di Collecchio rientra tra i Comuni dichiarati sismici Zona 3 - in questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari (sismicità bassa, PGA - Peak Ground Acceleration, ovvero picco di accelerazione al suolo compreso tra 0,05 e 0,15 g).

Estratto tavola C.4-1 Carta del rischio ambientale e dei principali interventi di difesa

ELANTAS EUROPE

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13 Nella tavola C.5.1 di PTCP (Aree protette ed interventi di tutela e valorizzazione ambientale) vengono elencate le aree protette in cui sono previsti interventi di tutela e valorizzazione ambientale. L’azienda in oggetto risulta esclusa da tali aree e pertanto, al fine di semplificare il documento, non si riporta l’illustrazione grafica nel seguito. Di unica rilevanza, si sottolinea la presenza in direzione Sud-Est, di un tratto di Paleoalveo del Torrente Baganza.

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14 L’approfondimento delle tavole C.5.A - Rete “Natura 2000” Individuazione siti di importanza comunitaria (SIC) e zone di protezione speciale (ZPS) e C.5.B - Rete Ecologica della Pianura Parmense verrà svolta nel seguito, nel capitolo di dettaglio del Quadro di Riferimento Ambientale.

Secondo la tavola C.6.1 di PTCP: Ambiti Rurali, l’area oggetto di studio ricade in zone classificate come Ambiti ad alta vocazione produttiva, ai sensi dell’articolo 42 delle NT del PTCP. A titolo informativo il comma 3 dell’articolo 52 del PTCP cita che:

In tali ambiti dovrà essere promosso e favorito lo sviluppo del tessuto produttivo agricolo, a cominciare dalle aziende più vitali e produttive, e tenendo in particolare conto le esigenze dei comparti agroalimentari tipici della realtà provinciale. Si dovrà pertanto puntare al soddisfacimento dei fabbisogni edificatori, sia per usi produttivi che abitativi, giustificati dalle esigenze di sviluppo aziendale e di permanenza sul fondo del nucleo familiare allargato. A tale scopo il RUE disciplina gli interventi attenendosi ai seguenti principi:

a) sono ammessi gli interventi di recupero, riqualificazione, completamento e ampliamento degli edifici aziendali esistenti;

b) gli interventi di trasformazione del suolo e di nuova costruzione di edifici aziendali funzionali alla produzione sono ammessi solo in ragione di specifici programmi di riconversione o ammodernamento dell’attività agricola, previsti dagli strumenti di pianificazione, o dai programmi di settore ovvero predisposti in attuazione della normativa comunitaria;

c) la realizzazione di nuovi edifici ad uso residenziale è ammessa in ragione dei piani e programmi di cui alla lettera b) e qualora le nuove esigenze abitative, connesse all’attività aziendale, non siano soddisfacibili attraverso gli interventi sul patrimonio edilizio esistente.

In virtù di quanto detto sopra e degli usi consentiti non si ravvisano incompatibilità con l’intervento in questione.

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15 Estratto Tavola C.6.1 di PTCP: Ambiti Rurali

La tavola C.7.1 di PTCP: Ambiti di valorizzazione dei beni storico testimoniali: Insediamenti urbani e zone di interesse storico, riporta la classificazione e la definizione degli insediamenti urbani associati alle zone di interesse storico.

L’area oggetto di studio risulta esterna alla presenza di tali insediamenti e zone di interesse. Si precisa che la strada principale sul quale affaccia la zona industriale, SR62, è classificata dal presente elaborato come categoria viabilità storica, più precisamente “Strada Contemporanee”. La frazione di Lemignano inoltre, appartiene alla categoria degli insediamenti non tutelati dal PTPR, ma presenti nell’IBC (identificato con il nr. 96).

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16 Tavola C.7.1 di PTCP: Ambiti di valorizzazione dei beni storico testimoniali: Insediamenti urbani

e zone di interesse storico

L’Estratto della tavola C.10.1 di PTCP riporta le Infrastrutture per la mobilità. In prossimità dell’area oggetto di studio è presente una viabilità di interesse provinciale ed interprovinciale (linea continua colore Blu); a nord è presente la rete del servizio ferroviario di bacino passante per la fermata di Vicofertile (linea verde).

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17 Estratto Tavola C.10.1 di PTCP: Infrastrutture per la mobilità

Come ultima tavola si cita la tavola C.12.1 di PTCP relativa all’Assetto territoriale. L’area oggetto di studio è localizzata all’interno del corridoio plurimodale definiti: Corridoio Tirreno Brennero TI-BRE. Come già esplicitato in precedenza, l’area industriale in oggetto è interessata dalla Viabilità di tipo provinciale.

ELANTAS EUROPE

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18 Estratto tavola C.12.1 - Assetto territoriale

Per un’analisi maggiormente approfondita di alcuni elementi, si rimanda alle successive tavole del piano regolatore comunale, che propongono inquadramenti a scala di maggior dettaglio. La compatibilità delle modifiche è demandata agli strumenti urbanistici ed autorizzativi comunali, la cui eventuale verifica sarà eseguita nel corso dell’iter della procedura di approvazione. In primo luogo, non si rilevano elementi ostativi alla attuazione del presente intervento.

2.3 PIANO URBANISTICO GENERALE (P.U.G.)

A norma commi 6 e 7 art. 46 della LR 24/2017 in data 06/10/2020 è stato approvato dal Consiglio comunale il PUG con deliberazione n. 51. Il PUG è in vigore dal 11/11/2020 data di pubblicazione dell’avviso di

ELANTAS EUROPE

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19 intervenuta approvazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (BURERT n. 395 periodico - Parte Seconda.

Si riporta nel presente inquadramento alcuni estratti degli elaborati di progetto e della tavola dei vincoli.

Il primo elaborato riporta le strategie introdotte dal piano. Si evince che l’area esistente, priva di elementi degni di nota, ricade all’interno del territorio urbanizzato. La nuova area oggetto di variante, localizzata ad est, risulta esclusa da tale perimetro.

PUG_1: Tavola delle strategie

Il secondo elaborato mostrato, riporta la disciplina degli interventi edilizi diretti. Si conferma l’appartenenza dell’area esistente alla categoria delle zone ZONE URBANE PREVALENTEMENTE

ELANTAS EUROPE:

stabilimento esistente ELANTAS EUROPE: nuova

area in ampliamento

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20 PRODUTTIVE (Titolo IV - art.4.8 Norme), nello specifico, P.2 Insediamenti produttivi prevalentemente artigianali o industriali (art.4.12 Norme).

Sotto per completezza è riportato l’articolo 4.8 delle nuove norme di piano:

La nuova area oggetto di ampliamento, come meglio indicato dalla documentazione di carattere urbanistico allegata all’articolo 53, è classificata invece come AVP Ambito agricolo ad alta vocazione produttiva (art.42 PTCP e art.5.1 Norme). Ulteriori dettagli tecnici saranno riportati nella valutazione di VAS e nella documentazione urbanistica allegata all’istanza. Si conferma altresì la classificazione da parte del piano dello stabilimento come categoria a rischio di incidente rilevante (art.37ter del PTCP, art. 1 del D.M. 09/05/2001).

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21 PUG_3-4: Disciplina degli interventi edilizi diretti

La Ditta, tramite il Procedimento Unico, proporrà all’Amministrazione Comunale la trasformazione del lotto individuato sopra ora classificato AVP e appartenente al Catasto Terreni al FG. 18 Mapp. 563 in lotto in zona P2 “Insediamenti produttivi prevalentemente artigianali o industriali”.

2.4 INQUADRAMENTO DEI VINCOLI NATURALISTICI (SIC/ZPS)

La Rete Natura 2000 è il sistema organizzato (Rete) di aree (siti e zone) destinato alla conservazione della biodiversità presente nel territorio dell’Unione Europea, ed in particolare alla tutela degli habitat (foreste, praterie, ambienti rocciosi, zone umide) e delle specie animali e vegetali rari e minacciati. La Rete ecologica Natura 2000 trae origine dalla Direttiva dell'Unione Europea 92/43 “Habitat” e si basa sull’individuazione

ELANTAS EUROPE:

stabilimento esistente ELANTAS EUROPE: nuova

area in ampliamento

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22 di aree di particolare pregio ambientale denominate Siti di Importanza Comunitaria (SIC), che vanno ad affiancare le Zone di Protezione Speciale (ZPS) per l’avifauna, previste dalla Direttiva 409/79 “Uccelli”.

L’area in oggetto non interferisce con zone di protezione speciale o con siti di importanza comunitaria. Di seguito è riportato un estratto con le aree SIC/ZPS più vicine allo stabilimento in oggetto (fonte: Geoportale Nazionale).

Ortofoto da GeoPortale Nazionale – Inquadramento siti SIC/ZPS

Lo stabilimento si trova a circa 3,8 km di distanza dal sito SIC IT4020001 (Boschi di Carrega) e a circa 3,4 km dal sito SIC IT4020021 (Medio Taro). Per completezza nell’immagine seguente sono elencate tutte le aree facenti parte dei siti della Rete Natura 2000 presenti nella provincia di Parma.

AREA INDICATIVA DELLO STABILIMENTO

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24 3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE

3.1 BREVE INQUADRAMENTO E DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DI MODIFICA

Lo stabilimento ELANTAS Europe Srl si colloca nel territorio comunale di Collecchio, a circa 2,7 km dall’abitato comunale di Parma (Tangenziale Sud) e a circa 2 km dagli abitati di Vicofertile e Vigheffio. Il ciclo produttivo dello stabilimento consiste nella formulazione, produzione, confezionamento e commercio di resine a base epossidica o poliuretanica.

ELANTAS Europe ha caratterizzato nel corso degli anni la sua presenza sul territorio attraverso un processo continuo di espansione del sito e ammodernamento impiantistico ed infrastrutturale. Tale processo di crescita ha comportato l’irrobustimento della struttura in termini di personale e competenze, così come investimenti sull’innovazione tecnologica e nella ricerca e sviluppo, punto di forza aziendale, e settore in cui il gruppo investe con continuità per rafforzare la sua leadership sul mercato attraverso l’innovazione.

Il gruppo si è altresì, contraddistinto e continua in questa direzione per la sua politica ambientale e cultura della sicurezza. Investimenti finalizzati alla riduzione delle emissioni di CO2 sono un must aziendale, così come gli interventi di miglioramento sismico degli edifici.

Questo processo virtuoso ha viaggiato di pari passo con l’andamento del mercato portando alla recente espansione del sito nell’area sud (foglio 18, particella 521) dove sono stati realizzati due nuovi edifici destinati uno a redistribuire gli impianti migliorandone la logistica interna e la sicurezza del reparto produttivo e l’altro destinato ad accogliere la ricerca e sviluppo in una struttura moderna e con elevate prestazioni energetiche.

Lo stabilimento è in continua evoluzione e il processo di miglioramento infrastrutturale, in accordo con il business, è una costante necessità in quanto necessario a rendere il sito flessibile e sicuro. Di recente l’azienda ha acquisto una nuova proprietà, trattatasi di un lotto (foglio 18, particella 563) di circa 6.500 metri quadrati adiacenti all’insediamento produttivo, che intende utilizzare per migliorare la sua rete infrastrutturale assicurando una crescita del sito compatibile con lo sviluppo del business. Sotto si mostra in una immagine la nuova area oggetto di ampliamento.

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25 Lo scopo principale dell’intervento riguarderà, oltre che l’ampliamento della superficie utile di stabilimento, atta a consentire un maggior sviluppo dell’attività e una migliore organizzazione logistica, la realizzazione di un magazzino da c.ca 1.700 m2 ed altezza 11 metri destinato allo stoccaggio di prodotti finiti con annesso fabbricato destinato al piano terra alla preparazione delle merci in spedizione ed al carico dei container prime (300 m2, altezza 7 metri) ed al secondo piano a spogliatoi, uffici e sale riunioni (300 m2, altezza 4 metri). Sul tetto del capannone saranno installati pannelli solari per rendere l’edificio energeticamente autonomo e per contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 dello stabilimento.

Nel caso specifico l’intervento nel suo complesso prevedrà quindi:

- Realizzazione di una nuova area di smistamento, manovra e logistica, atta a migliorare le attuali condizioni interne e di stazionamento del carico/scarico del sito; Il traffico pesante sia interno sia in stazionamento su strada Antolini congestionano il regolare flusso interno delle merci e del traffico automobilistico su strada

- Realizzazione di un nuovo magazzino di c.ca 1.700 m2 di superficie utile destinato allo stoccaggio di prodotti finiti

- Realizzazione di una tettoia nell’angolo SUD-EST 26,7x24x6 (712 m2) e realizzazione di una copertura da 13x 6,5 x 6 (85 m2) per riparo cassoni. Circa metà della tettoia incluso la copertura per i cassoni sarà destinata al deposito temporaneo dei rifiuti in attesa di smaltimento e sarà dotata degli opportuni sistemi di contenimento e raccolta di eventuali spandimenti; la restante parte sarà invece attrezzata per accogliere gli impianti di lavaggio delle vasche utilizzate nel processo produttivo

- Ulteriori interventi accessori a corredo

ELANTAS EUROPE:

stabilimento esistente

ELANTAS EUROPE: nuova area di ampliamento

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26 Come già in parte detto, la costruzione di nuovi edifici e tettoie consentirà altresì una diversa allocazione di alcuni servizi che sono a supporto dell’attività produttiva e che attualmente sono posizionati nel cuore dello stabilimento, i quali rappresentano ad oggi un ostacolo gestionale e logistico.

Sotto per completezza si riportano le due planimetrie di progetto con indicata la nuova area oggetto di ampliamento e futura modifica interna al sito.

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27 3.2 PROCESSO PRODUTTIVO

L’azienda si compone di vari corpi di fabbrica suddivisi per tipologia di attività svolta (produzione, magazzini MP/PF, laboratori, uffici…). Oltre ai fabbricati l’azienda dispone di area cortiliva, di area di accesso agli automezzi (oggetto di futura modifica), nonché di area specifica adibita a deposito materiali e rifiuti. L’impianto offre la possibilità di effettuare 3 differenti tipi di lavorazione:

1. Sintesi addotti: reazioni di sintesi (pre-polimerizzazione) che portano alle formazioni di addotti amminici 2. Formulazione tramite miscelazione di materie prime

3. Riconfezionamento

Con il presente progetto non verrà apportata alcuna modifica al ciclo produttivo, ivi comprese le singole fasi così come autorizzate in AIA con DET. 3211 del 10/07/2020.

3.2.1 Capacità di stoccaggio

Come già anticipato, il presente progetto di ampliamento non prevede alcuna variazione della capacità di stoccaggio complessiva delle sostanze pericolose dell’intero stabilimento (fissata a 3.560 mc), bensì una mera riallocazione delle stesse, in relazione ad una nuova superficie utile (magazzino), da adibire allo stoccaggio dei prodotti finiti.

Di conseguenza, la presente modifica determina un Non Aggravio di Rischio (NAR) ai sensi del Decreto Seveso III (D.Lgs. 105/2015) che verrà presentata agli enti competenti nelle sedi opportune.

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28 3.2.1.1 Materie prime

L’approvvigionamento delle materie prime avviene tramite fornitori e autotrasportatori qualificati. Le materie prime possono essere solide (polveri granuli e scaglie) oppure liquide. Lo stoccaggio temporaneo in attesa di utilizzo avviene in magazzini dedicati. I prodotti più significativi impiegati nel ciclo produttivo sono le resine epossidiche, le ammine e i polioli. Con il presente progetto di ampliamento non si prevede alcuna variazione della tipologia e della quantità di materia prima stoccata.

3.2.1.2 Solventi

Dal punto di vista del consumo di solventi, ricordando che l’attività rientra tra quelle indicate nella Parte II dell’Allegato III alla Parte Quinta del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. (emissione di COV), in analogia a quanto definito sopra, ricordando altresì che la modifica non comporterà variazioni alle soglie di stoccaggio e di potenzialità, non si ravvisano modifiche su tale componente.

3.2.2 Dati di produzione

La ditta ELANTAS Europe Srl svolge attività di Lavorazione resine epossidiche e sintetiche in genere il cui codice ATECO è 20.30.00 “Fabbricazione di pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici (mastici)”. L’attività consiste nella formulazione, produzione, confezionamento e commercio di resine a base epossidica o poliuretanica. La potenzialità dell’impianto è pari a 14.500 ton/anno (corrispondenti a 58 t/giorno complessive, di cui 1 ton/giorno riconducibile ad attività IPPC di produzione di addotti amminici). Con il presente progetto di ampliamento non si prevede alcuna variazione della potenzialità massima di impianto autorizzata con determina AIA 3211 del 10/07/2020.

3.3 DESCRIZIONE DELLE OPERE CIVILI E DEGLI INTERVENTI DI URBANIZZAZIONE

Si ripercorrono le attività oggetto di interesse, così come suddivise nella relazione tecnica allegata:

FASE 1

1. Opere di sbancamento del lotto 563, realizzazione della rete fognaria e dei cavidotti per il la distribuzione della rete elettrica e dati, realizzazione dell’impianto idrico ed estensione dell’anello antincendio, realizzazione del sottofondo e del manto di asfalto.

2. Realizzazione di una vasca interrata con la duplice funzione ovverossia: laminazione delle acque di scarico mediante sistema di troppo pieno nel momento di massima piena del recettore comunale e contenimento delle acque in condizioni emergenza. Questa gestione avverrebbe in modalità semiautomatica con azionamento del sistema da remoto in modo da renderlo più tempestivo ed efficace.

Nella vasca verrebbero convogliate in emergenza le dorsali che confluiscono negli scarichi S8-S9-S10 – S11 – S16 (nuovo punto di scarico da autorizzare). Si specifica che la dorsale che prima scaricava in S9 ora viene convogliata nella dorsale collettata a S10, mentre lo scarico S9 rimarrà solo a servizio della palazzina Y.

3. Realizzazione area di accesso, manovra e stazionamento dei mezzi pesanti. Realizzazione di un’area parcheggio che consentirà la sosta dei camion in attesa di accedere in stabilimento, riducendo

(31)

29 notevolmente l’impatto su strada. Tutte queste aree saranno gestite attraverso dispositivi di controllo e gestione degli accessi monitorati dalla reception aziendale.

4. Installazione di una pesa ponte per il controllo delle merci

5. Realizzazione delle aree verdi e demolizione parziale della tettoia (foglio 18, particella 506) e del box (foglio 18, particella 240)

FASE 2

1. Installazione di una copertura temporanea telonata (tipo Kopron) di una tettoia 32 x 20 x 7 (~640 m2) destinata al deposito temporaneo degli imballi per consentire la gestione temporanea di alcuni materiali che sarà necessario spostare per consentire alcune attività, la tettoia avrà altezza di 10 sopra colmo e 7 metri nel punto più basso della capriata.

2. Realizzazione di una tettoia nell’angolo SUD-EST 26,7x24x6 (712 m2) e realizzazione di una copertura da 13x 6,5 x 6 (85 m2) per riparo cassoni. Circa metà della tettoia incluso la copertura per i cassoni sarà destinata al deposito temporaneo dei rifiuti in attesa di smaltimento e sarà dotata degli opportuni sistemi di contenimento e raccolta di eventuali spandimenti; la restante parte sarà invece attrezzata per accogliere gli impianti di lavaggio delle vasche utilizzate nel processo produttivo. Tali impianti, già presenti ed autorizzati saranno rilocati per motivi logistici e di sicurezza.

3. Piantumazione FASE 3

1. Rimozione della copertura temporanea (tipo kopron) installata durante la fase 2

2. Realizzazione di un magazzino da ~ 1700 m2 ed altezza 11 metri destinato allo stoccaggio di prodotti finiti con annesso fabbricato destinato al piano terra alla preparazione delle merci in spedizione ed al carico dei container prime (300 m2, altezza 7 metri) ed al secondo piano a spogliatoi, uffici e sale riunioni (300 m2, altezza 4 metri). Sul tetto del capannone saranno installati pannelli solari per rendere l’edificio energeticamente autonomo e per contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 dello stabilimento.

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30 variazione della capacità di stoccaggio complessiva delle sostanze pericolose dell’intero stabilimento (fissata a 3.560 mc), bensì una mera riallocazione delle stesse. Con la presente modifica di ampliamento non si prevede pertanto alcuna variazione della tipologia e della quantità di materia prima stoccata.

Il magazzino materie prime (codificato come A) nelle planimetrie generali, rimarrà pertanto nella medesima posizione. Per completezza si riportano gli ultimi quantitativi inseriti nel report annuale AIA 2020:

Tipologia Quantità

tal quale 2020 (kg/anno)

Resine epossidiche 2083159

Diluenti reattivi 452830

Ammine 551349

Polioli 1275372

Plastificanti 431289

Acetone 14400

Additivi 36929

Catalizzatori 50234

Isocianati 274834

Cariche minerali 3458579

Anidridi 347119

Coloranti 35294

Acidi 4913

TOTALE 9016301

4.2 MOBILITÀ E TRAFFICO

Il presente capitolo di valutazione degli effetti ambientali verrà suddiviso in due sotto parti, ossia quella relativa ai flussi di traffico insistenti sullo stabilimento e quella relativa all’adeguamento dell’accesso in seguito all’intervento di modifica proposto, per consentire le migliorie logistiche. Si ricorda tuttavia che, la presente modifica, non andrà ad alterare dal punto di vista numerico i flussi complessivi che insistono sullo stabilimento, non variando la capacità autorizzata in merito allo stoccaggio del prodotto finito e delle materie prime.

(33)

31 4.2.1 Flussi di traffico

Conformemente alle informazioni già esplicitate nella Relazione Tecnica trasmessa con la prima istanza di AIA, relativamente alla gestione degli ingressi/uscite e degli approvvigionamenti da e per lo stabilimento, si descrive quanto segue:

L’approvvigionamento delle materie prime avviene tramite fornitori ed autotrasportatori qualificati. Le materie prime possono essere solide (polvere, granuli, scaglie) oppure liquide. Lo stoccaggio temporaneo di materie prime e prodotti finiti in attesa di utilizzo o spedizione avviene ad oggi in magazzini dedicati, identificati con le lettere A, D, H, T sulla planimetria generale. Con la presente modifica verrà ridefinita l’area di stoccaggio dei presenti prodotti (si veda in tal senso la descrizione di progetto).

- Materie prime solide: possono essere contenute in sacchi, big bag, oppure in fusti. La movimentazione dal mezzo di trasporto al magazzino è effettuata da personale interno tramite muletto elettrico.

- Materie prime liquide: possono arrivare in stabilimento contenute in cisternette da 1 m3, in fusti/fustini oppure (casistica limitata a 3 materie prime: due tipologie di resina epossidica e olio di ricino) in autobotti.

La movimentazione in colli è effettuata tramite muletti o transpallets elettrici, mentre nel caso di arrivo in autobotti i liquidi sono inviati in cisterne fuori terra attraverso apposita canalizzazione rimovibile. La movimentazione delle materie prime dai magazzini al reparto “Produzione” avviene con l’utilizzo di muletti elettrici per le materie prime solide e liquide, ad eccezione delle materie prime liquide stoccate in cisterne fuori terra che hanno tubazioni di trasporto dedicate dalle cisterne alle postazioni di utilizzo.

Riepilogando, si riportano i flussi veicolari così come stimato durante l’ultima procedura di verifica di assoggettabilità (conclusasi con DET. Num. 2176 del 07/02/2019 BOLOGNA), ritenuti pertanto ad oggi validi:

VALORI MEDI MENSILI (A/R) *

GIORNI/MESE MEDIA VEICOLI/GIORNO*

Conferimento

MP Trasporto PF Trasporto rifiuti/altro

TOTALE VEICOLI/

MESE AUTOTRASPORTATORI/V

EICOLI PESANTI 280 280 56 616 20 ≈ 30

* Valori validi per tutte le mensilità eccetto i mesi di Dicembre Gennaio e Agosto in quanto è presente il fermo produttivo. I dati comprendono le consegne e le spedizioni effettuate da mezzi leggeri/corrieri espresso.

Non si ravvisano modifiche quali-quantitative in merito ai dati sopra stimati. Per quel che riguarda gli orari si veda la tabella del capitolo seguente, citata altresì in relazione tecnica.

4.2.2 Adeguamento degli accessi veicolari

La gestione delle entrate/uscite dei fornitori è attualmente regolamentata come segue:

- Accessi stabilimento da Strada Antolini 1 - Uscite stabilimento da Strada delle Bisce

(34)

32 La principale criticità del sito è di natura logistica. Il traffico pesante sia interno sia in stazionamento su strada Antolini congestionano il regolare flusso interno delle merci e del traffico automobilistico su strada.

La causa principale è dovuta alla mancanza di un piazzale di sosta che consenta di gestire lo stazionamento dei mezzi pesanti in attesa dei necessari controlli di sicurezza per abilitarne l’accesso. Questo fa si che in alcune ore della giornata lo stazionamento avvenga prima su strada con congestionamento del traffico e rischio collisione e successivamente all’interno del complesso industriale con le medesime conseguenze e rischi. Inoltre, occorre considerare che questa azienda si è sviluppata attraverso l’acquisizione di proprietà adiacenti pertanto il flusso delle merci e la logistica interna sono fortemente influenzate da questo assetto che necessita di essere rivisto ed ottimizzato, ciò comporta una revisione della viabilità interna e la costruzione di nuovi edifici e tettoie che consentano una diversa allocazione di alcuni servizi che sono a supporto dell’attività produttiva e che attualmente sono posizionati nel cuore dello stabilimento rappresentando un ostacolo gestionale e logistico piuttosto che una opportunità.

L’intenzione dell’azienda è di urbanizzare il nuovo lotto per creare le infrastrutture necessarie a risolvere le criticità esposte attraverso una serie di interventi che saranno di seguito illustrati. In particolare, l’idea è quella di traslare l’ingresso dei mezzi pesanti dall’attuale ingresso evidenziato dalla freccia rossa al futuro varco (IN/OUT) evidenziato dalle frecce gialle. Si specifica che l’ingresso principale dipendenti è da via La Spezia; tuttavia, viene comunque mantenuto un secondo ingresso anche da Via Antolini per eventuali necessità (es: auto aziendali, capiservizio…).

L’attuale varco di uscita degli automezzi pesanti e leggeri su strada delle Bisce, evidenziato dalla freccia bianca, non subirà alcuna variazione rispetto all’ attuale gestione. In sintesi, la seguente tabella riepilogativa può chiarire meglio le modalità di accesso future:

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33 Si ritiene pertanto che, in seguito alla presente modifica, grazie anche all’aumento interno di spazio adibito ad area di manovra e smistamento, si potranno risolvere le attuali difficoltà logistiche che intercorrono nella regolare attività aziendale.

4.3 ATMOSFERA E QUALITÀ DELL’ARIA

Il presente progetto di ampliamento non introduce modifiche al quadro emissivo complessivo di stabilimento, così come indicato dagli estratti vigenti di AIA e dalle successive modifiche trasmesse, non prevedendo l’attivazione e/o la revisione dal punto di vista delle caratteristiche tecniche e geometriche di punti emissivi ordinari disciplinati dalla parte V del D.Lgs. 152/06 e smi. Restano pertanto invariate tutte le sezioni di cui alla vigente AIA: Emissioni in atmosfera capitolo C.2.3, D.2.5.

L’unica modifica riguarderà lo spostamento dei seguenti punti emissivi, traslati nella nuova area lavaggio vasche:

- E 04/a: Aspirazione generale lavaggio mixer e asciugatura - E 22: Pulivapor a gasolio (pot. 69,77 kW)

- E 41: Pulivapor a gasolio (pot. 69,77 kW)

Si precisa che attualmente risulta depositata presso gli enti una modifica non sostanziale (tuttora in fase istruttoria) riguardante:

- Spostamento del punto emissivo E53 - Modifica utilizzo del magazzino G

Si rimanda in tal senso per gli aspetti tecnici di dettaglio alla relazione depositata. Si ricorda che tale modifica verrà rappresentata nell’assetto progettuale odierno come “stato di fatto”.

I nuovi edifici (magazzino, uffici, spogliatoi) prevedranno solo emissioni legate a eventuali ricambi d’aria (dovuti all’impianto di condizionamento) classificabili ai sensi dell’art. 272 comma 5 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Non si prevede l’introduzione di nuovi impianti di combustione termici civili a riscaldamento dei nuovi locali, in quanto questi saranno regolati da impianti di condizionamento in pompa di calore e relativa UTA i quali garantiranno quindi il ricircolo e dell’aria e il condizionamento degli ambienti stessi.

Non si ravvisano pertanto elementi degni di nota al fine del presente tema.

(36)

34 4.4 RUMORE

Per quel che riguarda la componente di acustica, viene allegato al presente procedimento il documento previsionale di impatto acustico riferito agli interventi oggetto di valutazione, al quale si demanda per opportuni approfondimenti.

4.5 RIFIUTI

L’intervento di modifica previsto non determinerà modifiche quali-qualitative dei rifiuti o dei prodotti né tantomeno un cambio nella gestione degli stoccaggi e/o dei depositi temporanei. L’unica modifica riguarderà lo spostamento delle aree di deposito temporaneo e di lavaggio vasche (quest’ ultima attualmente ubicata tra gli edifici B e G), le quali saranno rilocalizzate nella zona sud-est del sito, così come indicato nella descrizione della FASE 2 e nella relativa planimetria allegata. Restano valide tutte le prescrizioni e le informazioni vigenti in merito alla gestione dei residui liquidi così come indicato in AIA nel capitolo descrittivo della FASE 9 (servizi ausiliari: lavaggio vasche in impianto e lavaggio vasche con acqua).

Sotto si riporta un estratto della nuova area (sud-est) in cui si prevede la rilocalizzazione del deposito temporaneo dei rifiuti:

L’area di deposito temporaneo dei rifiuti sarà coperta da tettoia e servita da rete di raccolta acque meteoriche, analogamente a quanto già avviene tuttora, con invio ad un nuovo punto di scarico S16, approfondito al capitolo seguente. I residui delle lavorazioni eseguite presso l’officina meccanica (metalli, materiale elettrico, ecc.) restano invariati nella loro collocazione ovvero in deposito temporaneo, in un’area dedicata nei pressi dell’officina stessa.

(37)

35 In merito alla gestione delle reti e degli scarichi, ivi compreso il sistema di emergenza, si veda quanto riportato e descritto al capitolo seguente.

4.6 ACQUE

4.6.1 Approvvigionamento idrico

L’approvvigionamento delle acque destinate ad uso domestico ed industriale avviene tramite l’acquedotto comunale; le acque adibite a scopo produttivo servono per i reintegri del circuito di riscaldamento e per il raffreddamento dei mixer. La parte di acque destinate al riscaldamento dei mixer viene riutilizzata. L’acqua prelevata viene utilizzata per:

- uso sanitario - impianti termici

- alimentare il bacino antincendio

A seguito del presente progetto non si prevedono modifiche ai sistemi di approvvigionamento né tantomeno ai quantitativi prelevati dalla azienda, non variando il ciclo di processo ad esso associato.

4.6.2 Scarichi e relative misure di mitigazione

Si conferma quanto già affermato dalla sezione C.2.4. Prelievi e scarichi idrici della vigente AIA. Non sono presenti scarichi di acque di processo. L’acqua prelevata ed addizionata di opportuna quantità di glicole non viene scaricata attraverso la rete idrica interna, ma è raccolta in fusti e successivamente inviata allo smaltimento come rifiuto.

Gli scarichi idrici così individuati dal vigente atto di AIA (riesame nr. DET-AMB-2020-3211 del 10/07/2020 e s.m.i.) sono pari a 15 (da S1 a S15) e sono costituiti in parte da acque reflue domestiche e in parte da acque meteoriche. Tutti gli scarichi elencati confluiscono in pubblica fognatura la cui gestione è in parte del Comune di Collecchio (acque bianche scaricate nel fosso intubato sia su Strada Antolini che su Strada delle Bisce) e in parte di IRETI S.p.A. (acque nere civili). Non si prevedono modifiche ai sistemi in uso descritti dal vigente atto di AIA al capitolo specifico, eccetto quelle indicate alla FASE1 punto 2 del cronoprogramma sullo scarico S9 (capitolo 3.3).

La nuova modifica in oggetto prevedrà quanto segue:

- Aggiunta di un punto di scarico S16 (acque bianche/meteoriche) più nuovo sistema di laminazione con contenimento in emergenza.

L’azienda prevedrà di aggiornare il proprio sistema di gestione interno con opportuna procedura atta al controllo delle emergenze, il quale funzionerà come descritto nel seguito tramite un sistema automatizzato. La procedura di gestione delle fasi ordinarie e di emergenza coinvolgeranno oltre che il punto di scarico S16 anche i punti S8-S10-S11.

Sotto si riportano i criteri di progetto e le modalità indicate nella relazione idraulica allegata al procedimento (per completezza si riportano solo gli estratti salienti della relazione):

(38)

36 CRITERI DI PROGETTO

Il lotto oggetto di intervento, che costeggia Strada Antolini, è attualmente un appezzamento di terreno ad uso agricolo di circa 6500 mq di superficie, con andamento pseudo pianeggiante e lieve pendenza verso Strada Antolini. L’eccesso di acque meteoriche che non riescono ad infiltrarsi nel terreno, recapitano nel fosso intubato sotto strada lungo Strada Antolini.

L'intervento in progetto consiste nell’urbanizzazione dell’area per consentire l’ampliamento ad est dello stabilimento. In prima fase l’area sarà adibita a piazzali di manovra e deposito provvisorio, nelle fasi successive si prevede già l’edificazione di un capannone monopiano ad uso magazzino con adiacente corpo su due livelli ad uso accessorio alle attività di immagazzinamento, con uffici e spogliatoi al primo piano. Si prevede anche la costruzione di altro fabbricato ad uso deposito nella zona più meridionale del lotto.

L’area non sarà completamente pavimentata, ma sono anche previste porzioni a verde e/o pavimentazioni permeabili a soddisfare gli standard urbanistici. La rete di raccolta e collettamento delle acque meteoriche sarà pertanto di nuova realizzazione, con punto di recapito da autorizzarsi nel fosso intubato di Strada Antolini, di competenza Comunale (Punto S16). Per le acque nere si realizzerà una linea in derivazione da una linea già esistente nello stabilimento, con punto di recapito già autorizzato nella fognatura comunale di Strada Antolini (punto S13). Oltre ai fabbricati suddetti, l’area sarà destinata a giacenza dei mezzi pesanti e revisione della viabilità interna allo stabilimento, oltreché alle normali attività di stabilimento.

ACQUE METEORICHE: LAMINAZIONE DELLE ACQUE DI PIOGGIA

Al fine di evitare di sovraccaricare il fosso intubato presente lungo Strada Antolini, si rende necessario limitare la portata di scarico a volumi che possano essere assorbiti dalla rete esistente, individuando idonei volumi di accumulo dimensionati per accogliere le acque in eccesso, per poi reinserirle nel circuito di scarico una volta ridotto il picco di pioggia.

L’intervento prevede l’inserimento di nr. 4 vasche modulari per la gestione ordinaria della laminazione e un sistema automatizzato per il controllo delle emergenze (contenimento sversamenti accidentali tramite sistema automatizzato di intercettazione), che coprirà oltre che le condotte afferenti al nuovo punto di scarico S16, anche quelle relative ai punti S8, S10 e S11. Si veda altresì quanto già specificato prima dalla FASE1 punto 2 del cronoprogramma sullo scarico S9 (capitolo 3.3).

Il volume complessivo di accumulo nelle vasche interrate sarà pari a 160 mc. In caso di emergenza quindi, con azionamento selettivo da remoto, in postazione presidiata, sarà possibile intercettare in automatico lo scarico dell’area interessata commutando la dorsale nel vascone e trattenendone le relative acque.

Ad oggi si ricorda che è presente un sistema di intercettazione manuale sui singoli scarichi; il nuovo sistema sopra descritto consentirà di gestire in maniera più tempestiva e automatizzata l’eventuale emergenza.

Per quel che riguarda il dimensionamento della rete delle acque nere oltre che le altre specifiche sezioni, si faccia riferimento alla relazione tecnica dedicata.

4.7 SUOLO E SOTTOSUOLO

Caratterizzazione e indagini geologiche

Si riporta nel seguito gli esiti per sommi capi di quanto indicato nella indagine di CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA.

(39)

37 Alla luce delle verifiche condotte e delle indagini geognostiche eseguite, si ritiene che il lotto in esame sia idoneo alla destinazione prevista. Morfologicamente l’area interessa una fascia di alta pianura parmense tra il F. Taro ad Ovest e il T. Baganza ad Est, in una zona pianeggiante con lieve pendenza generale verso Nord Est; geologicamente la zona è caratterizzata dalla presenza di depositi alluvionali recenti della conoide del T. Baganza attribuibili al Subsintema di Ravenna (AES8, Pleist. sup.- Olocene post ≈ 18.000 y.

B.P.), che costituisce il top del Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore (AES) che si sovrappongono ai depositi di alluvionali antichi del pleistocene superiore costituiti da alternanze irregolari di livelli limoso argillosi e corpi ghiaiosi grossolani spesso pedogenizzati.

Per quanto noto in base alla documentazione consultata, ed in particolare alla cartografia allegata allo studio “Riserve idriche sotterranee della Regione Emilia-Romagna”, gli orizzonti ghiaiosi della successione fluvio-alluvionale indagata sono sede del Gruppo Acquifero A mentre i sottostanti livelli ghiaioso-sabbiosi e/o detritico siltosi pertinenti al Sintema del Torrente Stirone siano sede del Gruppo Acquifero B di cui alla classificazione R.E.R.; la falda freatica superficiale individuata nella zona presenta una soggiacenza di circa 10.00 – 10.50 m.

Ai sensi dell'Ordinanza P.C.M. n° 3274/2003 "Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica"

che ha previsto l’inserimento del territorio comunale di Collecchio nella classe 3 della nuova classificazione si è provveduto alla caratterizzazione sismica dei terreni di fondazione dell'intervento in progetto come indicato nell'Allegato 2 par.3.1.

Sulla base delle indagini effettuate i terreni rientrano nella categoria Suolo di tipo B: Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s.

Protezione del suolo e acque sotterranee / Emissioni nel suolo

In virtù della modifica proposta, pur prevedendo un ampliamento del sito su una area nuova la quale manterrà comunque tutte le misure di sicurezza indicate, si ritengono valide le misure già messe in atto per la salvaguardia del suolo e delle acque sotterranee, le quali prevedono uno specifico monitoraggio delle acque sotterranee che viene eseguito mediante due piezometri posti rispettivamente a monte e a valle dell’installazione (si veda in tal senso la specifica sezione della vigente AIA).

Terre e rocce da scavo

Sono stati effettuati nr. 5 sondaggi e relativi campionamenti in merito all’utilizzo del terreno in loco, le cui analisi hanno riportato le seguenti considerazioni: Per i parametri analizzati si può affermare che il campione RIENTRA nei limiti di accettabilità fissati dal D.Lgs. 152/06 e smi All.5 alla parte quarta Tabella 1° (Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale). Le terre da scavo saranno in parte riutilizzate per i rinterri nel sito e/o presso sito attiguo, mentre l’eccedenza sarà conferita presso aziende terze autorizzate.

Sondaggi preventivi archeologici

La valutazione di rischio archeologico ha inquadrato la zona come area a “rischio medio”. L’effettuazione di scavi di approfondimento con la realizzazione di nr. 5 trincee preventive ad eccezione di qualche

(40)

38 frammento ceramico probabilmente risalente all’età del ferro non ha evidenziato la presenza di strutture, manufatti o indicatori di presenza umana. A tal proposito si rimanda a specifica “Valutazione di impatto archeologico” e “Trincee preventive” redatta a cura dell’Arch. Dott. Filippo Fontana.

4.8 ENERGIA E CONSUMI

L’Azienda si approvvigiona di energia elettrica dal Gestore dell’energia elettrica. L'energia elettrica è utilizzata principalmente per il funzionamento degli impianti e per l'illuminazione. Il metano viene utilizzato sia per il riscaldamento dell’ambiente che ad uso produttivo, in particolare per riscaldare l’acqua dell’impianto a circuito chiuso nelle camicie dei miscelatori. L’azienda è dotata di un impianto fotovoltaico, di potenza pari a 100 kWp.

A seguito del nuovo ampliamento:

- Non si prevedono aumenti di consumo di gas, in quanto come già detto i nuovi sistemi adibiti a riscaldamento prevedranno l’ausilio di pompe di calore

- Dal punto di vista degli approvvigionamenti elettrici, si stima un potenziale incremento dovuto ai nuovi ausili pari a c.ca 120 MWh/anno

Si prevede inoltre la realizzazione di un ulteriore impianto fotovoltaico, per il quale si stima preliminarmente una potenza di picco pari a 200 kWp e relativa produttività di c.ca 250 MWh/anno, tale da poter rendere il nuovo magazzino praticamente autonomo dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico e con una potenziale stima di c.ca 69,7 tonnellate/anno di CO2 evitata (ipotizzando l’utilizzo come mancato approvvigionamento da rete – in relazione ai fattori emissivi di tabella 2.25 indicati nella pubblicazione ISPRA: Indicatori di efficienza e di decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico).

4.9 PAESAGGIO, FLORA E FAUNA

Come specificato nel capitolo di inquadramento programmatico nell’area d’indagine non sono presenti aree di tutela paesaggistica o vincolate ai sensi del D.Lgs. 42/2004. Non sono inoltre presenti specie o associazioni vegetazionali significative e di rilievo trattandosi di uno stabilimento inserito in un comparto già sviluppato ed a vocazione produttiva/industriale. Dal punto di vista dell’interesse archeologico, si rimanda a quanto già citato in precedenza.

L’assenza di aree di vincolo o di tutela paesaggistico e l’inserimento in un ambito dai tratti prettamente industriali, inoltre, esclude interferenze o incongruenze nell’ambito della realizzazione degli interventi in oggetto.

4.10 SICUREZZA E PREVENZIONE EVENTI INCIDENTALI

Si evidenzia che la Ditta, essendo soggetta al D.Lgs. 105/2015 è dotata di un Sistema di Gestione della Sicurezza ed è sottoposta alle previste verifiche ispettive da parte dei preposti Organi di Controllo. La ditta rientrando nel campo di applicazione del D.Lgs. 105/2015 ha quindi effettuato un’analisi degli eventi incidentali stimandone le probabilità di accadimento e le conseguenze.

(41)

39 L’Azienda, al fine di tutelare l’ambiente, è tenuta a tenere sempre sotto controllo i prodotti pericolosi mediante strumenti gestionali che prevedano verifiche periodiche, monitoraggi, adozione di adeguati sistemi di contenimento nonché l’implementazione dei piani di informazione e formazione dei lavoratori e delle procedure di emergenza.

Resta valido quanto descritto dalla vigente sezione di AIA – capitolo C.2.8 – ricordando che la presente modifica (ampliamento del sito produttivo) determinerà un Non Aggravio di Rischio (NAR) ai sensi del Decreto Seveso III (D.Lgs. 105/2015) che verrà presentata agli enti competenti nelle sedi opportune, secondo quanto previsto da normativa.

4.11 BONIFICHE AMBIENTALI

In seguito alla presente modifica, non si ravvisa necessità di procedere ad eventuali bonifiche, escludendo la presenza di contaminazioni.

(42)

40 5 CONCLUSIONI

La presente valutazione ambientale preliminare si inserisce nella fase di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (screening) relativa al progetto di modifica con contestuale ampliamento in variante urbanistica dello stabilimento ELANTAS Europe di Collecchio (PR).

La presente procedura accompagna altresì la proposta di variante allo strumento urbanistico, contestuale al progetto di ampliamento della sede dello stabilimento ELANTAS, soggetto al futuro rilascio di Permesso di Costruire da parte del Comune di Collecchio, con riferimento al procedimento unico ai sensi dell’art. 53 della L.R. 24/17 da avviare contestualmente tramite lo sportello unico.

Sulla base di quanto riscontrato nell’analisi programmatica dei Piani e dei Programmi e avendo descritto il contesto di riferimento per ciascuna componente ambientale ritenuta coerente con gli interventi in oggetto e valutati i possibili impatti derivanti dalla realizzazione degli stessi, si può concludere che la modifica in oggetto non mostra incompatibilità dal punto di vista ambientale.

(43)

41 ALLEGATI

- Previsionale di impatto acustico

- Planimetria generale architettonica stato attuale / di progetto - Planimetria emissioni / scarichi / rifiuti

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