2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
2.4 Inquadramento dei Vincoli Naturalistici (SIC/ZPS)
La Rete Natura 2000 è il sistema organizzato (Rete) di aree (siti e zone) destinato alla conservazione della biodiversità presente nel territorio dell’Unione Europea, ed in particolare alla tutela degli habitat (foreste, praterie, ambienti rocciosi, zone umide) e delle specie animali e vegetali rari e minacciati. La Rete ecologica Natura 2000 trae origine dalla Direttiva dell'Unione Europea 92/43 “Habitat” e si basa sull’individuazione
ELANTAS EUROPE:
stabilimento esistente ELANTAS EUROPE: nuova
area in ampliamento
22 di aree di particolare pregio ambientale denominate Siti di Importanza Comunitaria (SIC), che vanno ad affiancare le Zone di Protezione Speciale (ZPS) per l’avifauna, previste dalla Direttiva 409/79 “Uccelli”.
L’area in oggetto non interferisce con zone di protezione speciale o con siti di importanza comunitaria. Di seguito è riportato un estratto con le aree SIC/ZPS più vicine allo stabilimento in oggetto (fonte: Geoportale Nazionale).
Ortofoto da GeoPortale Nazionale – Inquadramento siti SIC/ZPS
Lo stabilimento si trova a circa 3,8 km di distanza dal sito SIC IT4020001 (Boschi di Carrega) e a circa 3,4 km dal sito SIC IT4020021 (Medio Taro). Per completezza nell’immagine seguente sono elencate tutte le aree facenti parte dei siti della Rete Natura 2000 presenti nella provincia di Parma.
AREA INDICATIVA DELLO STABILIMENTO
23
24 3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
3.1 BREVE INQUADRAMENTO E DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DI MODIFICA
Lo stabilimento ELANTAS Europe Srl si colloca nel territorio comunale di Collecchio, a circa 2,7 km dall’abitato comunale di Parma (Tangenziale Sud) e a circa 2 km dagli abitati di Vicofertile e Vigheffio. Il ciclo produttivo dello stabilimento consiste nella formulazione, produzione, confezionamento e commercio di resine a base epossidica o poliuretanica.
ELANTAS Europe ha caratterizzato nel corso degli anni la sua presenza sul territorio attraverso un processo continuo di espansione del sito e ammodernamento impiantistico ed infrastrutturale. Tale processo di crescita ha comportato l’irrobustimento della struttura in termini di personale e competenze, così come investimenti sull’innovazione tecnologica e nella ricerca e sviluppo, punto di forza aziendale, e settore in cui il gruppo investe con continuità per rafforzare la sua leadership sul mercato attraverso l’innovazione.
Il gruppo si è altresì, contraddistinto e continua in questa direzione per la sua politica ambientale e cultura della sicurezza. Investimenti finalizzati alla riduzione delle emissioni di CO2 sono un must aziendale, così come gli interventi di miglioramento sismico degli edifici.
Questo processo virtuoso ha viaggiato di pari passo con l’andamento del mercato portando alla recente espansione del sito nell’area sud (foglio 18, particella 521) dove sono stati realizzati due nuovi edifici destinati uno a redistribuire gli impianti migliorandone la logistica interna e la sicurezza del reparto produttivo e l’altro destinato ad accogliere la ricerca e sviluppo in una struttura moderna e con elevate prestazioni energetiche.
Lo stabilimento è in continua evoluzione e il processo di miglioramento infrastrutturale, in accordo con il business, è una costante necessità in quanto necessario a rendere il sito flessibile e sicuro. Di recente l’azienda ha acquisto una nuova proprietà, trattatasi di un lotto (foglio 18, particella 563) di circa 6.500 metri quadrati adiacenti all’insediamento produttivo, che intende utilizzare per migliorare la sua rete infrastrutturale assicurando una crescita del sito compatibile con lo sviluppo del business. Sotto si mostra in una immagine la nuova area oggetto di ampliamento.
25 Lo scopo principale dell’intervento riguarderà, oltre che l’ampliamento della superficie utile di stabilimento, atta a consentire un maggior sviluppo dell’attività e una migliore organizzazione logistica, la realizzazione di un magazzino da c.ca 1.700 m2 ed altezza 11 metri destinato allo stoccaggio di prodotti finiti con annesso fabbricato destinato al piano terra alla preparazione delle merci in spedizione ed al carico dei container prime (300 m2, altezza 7 metri) ed al secondo piano a spogliatoi, uffici e sale riunioni (300 m2, altezza 4 metri). Sul tetto del capannone saranno installati pannelli solari per rendere l’edificio energeticamente autonomo e per contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 dello stabilimento.
Nel caso specifico l’intervento nel suo complesso prevedrà quindi:
- Realizzazione di una nuova area di smistamento, manovra e logistica, atta a migliorare le attuali condizioni interne e di stazionamento del carico/scarico del sito; Il traffico pesante sia interno sia in stazionamento su strada Antolini congestionano il regolare flusso interno delle merci e del traffico automobilistico su strada
- Realizzazione di un nuovo magazzino di c.ca 1.700 m2 di superficie utile destinato allo stoccaggio di prodotti finiti
- Realizzazione di una tettoia nell’angolo SUD-EST 26,7x24x6 (712 m2) e realizzazione di una copertura da 13x 6,5 x 6 (85 m2) per riparo cassoni. Circa metà della tettoia incluso la copertura per i cassoni sarà destinata al deposito temporaneo dei rifiuti in attesa di smaltimento e sarà dotata degli opportuni sistemi di contenimento e raccolta di eventuali spandimenti; la restante parte sarà invece attrezzata per accogliere gli impianti di lavaggio delle vasche utilizzate nel processo produttivo
- Ulteriori interventi accessori a corredo
ELANTAS EUROPE:
stabilimento esistente
ELANTAS EUROPE: nuova area di ampliamento
26 Come già in parte detto, la costruzione di nuovi edifici e tettoie consentirà altresì una diversa allocazione di alcuni servizi che sono a supporto dell’attività produttiva e che attualmente sono posizionati nel cuore dello stabilimento, i quali rappresentano ad oggi un ostacolo gestionale e logistico.
Sotto per completezza si riportano le due planimetrie di progetto con indicata la nuova area oggetto di ampliamento e futura modifica interna al sito.
27 3.2 PROCESSO PRODUTTIVO
L’azienda si compone di vari corpi di fabbrica suddivisi per tipologia di attività svolta (produzione, magazzini MP/PF, laboratori, uffici…). Oltre ai fabbricati l’azienda dispone di area cortiliva, di area di accesso agli automezzi (oggetto di futura modifica), nonché di area specifica adibita a deposito materiali e rifiuti. L’impianto offre la possibilità di effettuare 3 differenti tipi di lavorazione:
1. Sintesi addotti: reazioni di sintesi (pre-polimerizzazione) che portano alle formazioni di addotti amminici 2. Formulazione tramite miscelazione di materie prime
3. Riconfezionamento
Con il presente progetto non verrà apportata alcuna modifica al ciclo produttivo, ivi comprese le singole fasi così come autorizzate in AIA con DET. 3211 del 10/07/2020.
3.2.1 Capacità di stoccaggio
Come già anticipato, il presente progetto di ampliamento non prevede alcuna variazione della capacità di stoccaggio complessiva delle sostanze pericolose dell’intero stabilimento (fissata a 3.560 mc), bensì una mera riallocazione delle stesse, in relazione ad una nuova superficie utile (magazzino), da adibire allo stoccaggio dei prodotti finiti.
Di conseguenza, la presente modifica determina un Non Aggravio di Rischio (NAR) ai sensi del Decreto Seveso III (D.Lgs. 105/2015) che verrà presentata agli enti competenti nelle sedi opportune.
28 3.2.1.1 Materie prime
L’approvvigionamento delle materie prime avviene tramite fornitori e autotrasportatori qualificati. Le materie prime possono essere solide (polveri granuli e scaglie) oppure liquide. Lo stoccaggio temporaneo in attesa di utilizzo avviene in magazzini dedicati. I prodotti più significativi impiegati nel ciclo produttivo sono le resine epossidiche, le ammine e i polioli. Con il presente progetto di ampliamento non si prevede alcuna variazione della tipologia e della quantità di materia prima stoccata.
3.2.1.2 Solventi
Dal punto di vista del consumo di solventi, ricordando che l’attività rientra tra quelle indicate nella Parte II dell’Allegato III alla Parte Quinta del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. (emissione di COV), in analogia a quanto definito sopra, ricordando altresì che la modifica non comporterà variazioni alle soglie di stoccaggio e di potenzialità, non si ravvisano modifiche su tale componente.
3.2.2 Dati di produzione
La ditta ELANTAS Europe Srl svolge attività di Lavorazione resine epossidiche e sintetiche in genere il cui codice ATECO è 20.30.00 “Fabbricazione di pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici (mastici)”. L’attività consiste nella formulazione, produzione, confezionamento e commercio di resine a base epossidica o poliuretanica. La potenzialità dell’impianto è pari a 14.500 ton/anno (corrispondenti a 58 t/giorno complessive, di cui 1 ton/giorno riconducibile ad attività IPPC di produzione di addotti amminici). Con il presente progetto di ampliamento non si prevede alcuna variazione della potenzialità massima di impianto autorizzata con determina AIA 3211 del 10/07/2020.
3.3 DESCRIZIONE DELLE OPERE CIVILI E DEGLI INTERVENTI DI URBANIZZAZIONE
Si ripercorrono le attività oggetto di interesse, così come suddivise nella relazione tecnica allegata:
FASE 1
1. Opere di sbancamento del lotto 563, realizzazione della rete fognaria e dei cavidotti per il la distribuzione della rete elettrica e dati, realizzazione dell’impianto idrico ed estensione dell’anello antincendio, realizzazione del sottofondo e del manto di asfalto.
2. Realizzazione di una vasca interrata con la duplice funzione ovverossia: laminazione delle acque di scarico mediante sistema di troppo pieno nel momento di massima piena del recettore comunale e contenimento delle acque in condizioni emergenza. Questa gestione avverrebbe in modalità semiautomatica con azionamento del sistema da remoto in modo da renderlo più tempestivo ed efficace.
Nella vasca verrebbero convogliate in emergenza le dorsali che confluiscono negli scarichi S8-S9-S10 – S11 – S16 (nuovo punto di scarico da autorizzare). Si specifica che la dorsale che prima scaricava in S9 ora viene convogliata nella dorsale collettata a S10, mentre lo scarico S9 rimarrà solo a servizio della palazzina Y.
3. Realizzazione area di accesso, manovra e stazionamento dei mezzi pesanti. Realizzazione di un’area parcheggio che consentirà la sosta dei camion in attesa di accedere in stabilimento, riducendo
29 notevolmente l’impatto su strada. Tutte queste aree saranno gestite attraverso dispositivi di controllo e gestione degli accessi monitorati dalla reception aziendale.
4. Installazione di una pesa ponte per il controllo delle merci
5. Realizzazione delle aree verdi e demolizione parziale della tettoia (foglio 18, particella 506) e del box (foglio 18, particella 240)
FASE 2
1. Installazione di una copertura temporanea telonata (tipo Kopron) di una tettoia 32 x 20 x 7 (~640 m2) destinata al deposito temporaneo degli imballi per consentire la gestione temporanea di alcuni materiali che sarà necessario spostare per consentire alcune attività, la tettoia avrà altezza di 10 sopra colmo e 7 metri nel punto più basso della capriata.
2. Realizzazione di una tettoia nell’angolo SUD-EST 26,7x24x6 (712 m2) e realizzazione di una copertura da 13x 6,5 x 6 (85 m2) per riparo cassoni. Circa metà della tettoia incluso la copertura per i cassoni sarà destinata al deposito temporaneo dei rifiuti in attesa di smaltimento e sarà dotata degli opportuni sistemi di contenimento e raccolta di eventuali spandimenti; la restante parte sarà invece attrezzata per accogliere gli impianti di lavaggio delle vasche utilizzate nel processo produttivo. Tali impianti, già presenti ed autorizzati saranno rilocati per motivi logistici e di sicurezza.
3. Piantumazione FASE 3
1. Rimozione della copertura temporanea (tipo kopron) installata durante la fase 2
2. Realizzazione di un magazzino da ~ 1700 m2 ed altezza 11 metri destinato allo stoccaggio di prodotti finiti con annesso fabbricato destinato al piano terra alla preparazione delle merci in spedizione ed al carico dei container prime (300 m2, altezza 7 metri) ed al secondo piano a spogliatoi, uffici e sale riunioni (300 m2, altezza 4 metri). Sul tetto del capannone saranno installati pannelli solari per rendere l’edificio energeticamente autonomo e per contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 dello stabilimento.
30 variazione della capacità di stoccaggio complessiva delle sostanze pericolose dell’intero stabilimento (fissata a 3.560 mc), bensì una mera riallocazione delle stesse. Con la presente modifica di ampliamento non si prevede pertanto alcuna variazione della tipologia e della quantità di materia prima stoccata.
Il magazzino materie prime (codificato come A) nelle planimetrie generali, rimarrà pertanto nella medesima posizione. Per completezza si riportano gli ultimi quantitativi inseriti nel report annuale AIA 2020:
Il presente capitolo di valutazione degli effetti ambientali verrà suddiviso in due sotto parti, ossia quella relativa ai flussi di traffico insistenti sullo stabilimento e quella relativa all’adeguamento dell’accesso in seguito all’intervento di modifica proposto, per consentire le migliorie logistiche. Si ricorda tuttavia che, la presente modifica, non andrà ad alterare dal punto di vista numerico i flussi complessivi che insistono sullo stabilimento, non variando la capacità autorizzata in merito allo stoccaggio del prodotto finito e delle materie prime.
31 4.2.1 Flussi di traffico
Conformemente alle informazioni già esplicitate nella Relazione Tecnica trasmessa con la prima istanza di AIA, relativamente alla gestione degli ingressi/uscite e degli approvvigionamenti da e per lo stabilimento, si descrive quanto segue:
L’approvvigionamento delle materie prime avviene tramite fornitori ed autotrasportatori qualificati. Le materie prime possono essere solide (polvere, granuli, scaglie) oppure liquide. Lo stoccaggio temporaneo di materie prime e prodotti finiti in attesa di utilizzo o spedizione avviene ad oggi in magazzini dedicati, identificati con le lettere A, D, H, T sulla planimetria generale. Con la presente modifica verrà ridefinita l’area di stoccaggio dei presenti prodotti (si veda in tal senso la descrizione di progetto).
- Materie prime solide: possono essere contenute in sacchi, big bag, oppure in fusti. La movimentazione dal mezzo di trasporto al magazzino è effettuata da personale interno tramite muletto elettrico.
- Materie prime liquide: possono arrivare in stabilimento contenute in cisternette da 1 m3, in fusti/fustini oppure (casistica limitata a 3 materie prime: due tipologie di resina epossidica e olio di ricino) in autobotti.
La movimentazione in colli è effettuata tramite muletti o transpallets elettrici, mentre nel caso di arrivo in autobotti i liquidi sono inviati in cisterne fuori terra attraverso apposita canalizzazione rimovibile. La movimentazione delle materie prime dai magazzini al reparto “Produzione” avviene con l’utilizzo di muletti elettrici per le materie prime solide e liquide, ad eccezione delle materie prime liquide stoccate in cisterne fuori terra che hanno tubazioni di trasporto dedicate dalle cisterne alle postazioni di utilizzo.
Riepilogando, si riportano i flussi veicolari così come stimato durante l’ultima procedura di verifica di assoggettabilità (conclusasi con DET. Num. 2176 del 07/02/2019 BOLOGNA), ritenuti pertanto ad oggi validi:
* Valori validi per tutte le mensilità eccetto i mesi di Dicembre Gennaio e Agosto in quanto è presente il fermo produttivo. I dati comprendono le consegne e le spedizioni effettuate da mezzi leggeri/corrieri espresso.
Non si ravvisano modifiche quali-quantitative in merito ai dati sopra stimati. Per quel che riguarda gli orari si veda la tabella del capitolo seguente, citata altresì in relazione tecnica.
4.2.2 Adeguamento degli accessi veicolari
La gestione delle entrate/uscite dei fornitori è attualmente regolamentata come segue:
- Accessi stabilimento da Strada Antolini 1 - Uscite stabilimento da Strada delle Bisce
32 La principale criticità del sito è di natura logistica. Il traffico pesante sia interno sia in stazionamento su strada Antolini congestionano il regolare flusso interno delle merci e del traffico automobilistico su strada.
La causa principale è dovuta alla mancanza di un piazzale di sosta che consenta di gestire lo stazionamento dei mezzi pesanti in attesa dei necessari controlli di sicurezza per abilitarne l’accesso. Questo fa si che in alcune ore della giornata lo stazionamento avvenga prima su strada con congestionamento del traffico e rischio collisione e successivamente all’interno del complesso industriale con le medesime conseguenze e rischi. Inoltre, occorre considerare che questa azienda si è sviluppata attraverso l’acquisizione di proprietà adiacenti pertanto il flusso delle merci e la logistica interna sono fortemente influenzate da questo assetto che necessita di essere rivisto ed ottimizzato, ciò comporta una revisione della viabilità interna e la costruzione di nuovi edifici e tettoie che consentano una diversa allocazione di alcuni servizi che sono a supporto dell’attività produttiva e che attualmente sono posizionati nel cuore dello stabilimento rappresentando un ostacolo gestionale e logistico piuttosto che una opportunità.
L’intenzione dell’azienda è di urbanizzare il nuovo lotto per creare le infrastrutture necessarie a risolvere le criticità esposte attraverso una serie di interventi che saranno di seguito illustrati. In particolare, l’idea è quella di traslare l’ingresso dei mezzi pesanti dall’attuale ingresso evidenziato dalla freccia rossa al futuro varco (IN/OUT) evidenziato dalle frecce gialle. Si specifica che l’ingresso principale dipendenti è da via La Spezia; tuttavia, viene comunque mantenuto un secondo ingresso anche da Via Antolini per eventuali necessità (es: auto aziendali, capiservizio…).
L’attuale varco di uscita degli automezzi pesanti e leggeri su strada delle Bisce, evidenziato dalla freccia bianca, non subirà alcuna variazione rispetto all’ attuale gestione. In sintesi, la seguente tabella riepilogativa può chiarire meglio le modalità di accesso future:
33 Si ritiene pertanto che, in seguito alla presente modifica, grazie anche all’aumento interno di spazio adibito ad area di manovra e smistamento, si potranno risolvere le attuali difficoltà logistiche che intercorrono nella regolare attività aziendale.
4.3 ATMOSFERA E QUALITÀ DELL’ARIA
Il presente progetto di ampliamento non introduce modifiche al quadro emissivo complessivo di stabilimento, così come indicato dagli estratti vigenti di AIA e dalle successive modifiche trasmesse, non prevedendo l’attivazione e/o la revisione dal punto di vista delle caratteristiche tecniche e geometriche di punti emissivi ordinari disciplinati dalla parte V del D.Lgs. 152/06 e smi. Restano pertanto invariate tutte le sezioni di cui alla vigente AIA: Emissioni in atmosfera capitolo C.2.3, D.2.5.
L’unica modifica riguarderà lo spostamento dei seguenti punti emissivi, traslati nella nuova area lavaggio vasche:
- E 04/a: Aspirazione generale lavaggio mixer e asciugatura - E 22: Pulivapor a gasolio (pot. 69,77 kW)
- E 41: Pulivapor a gasolio (pot. 69,77 kW)
Si precisa che attualmente risulta depositata presso gli enti una modifica non sostanziale (tuttora in fase istruttoria) riguardante:
- Spostamento del punto emissivo E53 - Modifica utilizzo del magazzino G
Si rimanda in tal senso per gli aspetti tecnici di dettaglio alla relazione depositata. Si ricorda che tale modifica verrà rappresentata nell’assetto progettuale odierno come “stato di fatto”.
I nuovi edifici (magazzino, uffici, spogliatoi) prevedranno solo emissioni legate a eventuali ricambi d’aria (dovuti all’impianto di condizionamento) classificabili ai sensi dell’art. 272 comma 5 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Non si prevede l’introduzione di nuovi impianti di combustione termici civili a riscaldamento dei nuovi locali, in quanto questi saranno regolati da impianti di condizionamento in pompa di calore e relativa UTA i quali garantiranno quindi il ricircolo e dell’aria e il condizionamento degli ambienti stessi.
Non si ravvisano pertanto elementi degni di nota al fine del presente tema.
34 4.4 RUMORE
Per quel che riguarda la componente di acustica, viene allegato al presente procedimento il documento previsionale di impatto acustico riferito agli interventi oggetto di valutazione, al quale si demanda per opportuni approfondimenti.
4.5 RIFIUTI
L’intervento di modifica previsto non determinerà modifiche quali-qualitative dei rifiuti o dei prodotti né tantomeno un cambio nella gestione degli stoccaggi e/o dei depositi temporanei. L’unica modifica riguarderà lo spostamento delle aree di deposito temporaneo e di lavaggio vasche (quest’ ultima attualmente ubicata tra gli edifici B e G), le quali saranno rilocalizzate nella zona sud-est del sito, così come indicato nella descrizione della FASE 2 e nella relativa planimetria allegata. Restano valide tutte le prescrizioni e le informazioni vigenti in merito alla gestione dei residui liquidi così come indicato in AIA nel capitolo descrittivo della FASE 9 (servizi ausiliari: lavaggio vasche in impianto e lavaggio vasche con acqua).
Sotto si riporta un estratto della nuova area (sud-est) in cui si prevede la rilocalizzazione del deposito temporaneo dei rifiuti:
L’area di deposito temporaneo dei rifiuti sarà coperta da tettoia e servita da rete di raccolta acque meteoriche, analogamente a quanto già avviene tuttora, con invio ad un nuovo punto di scarico S16, approfondito al capitolo seguente. I residui delle lavorazioni eseguite presso l’officina meccanica (metalli, materiale elettrico, ecc.) restano invariati nella loro collocazione ovvero in deposito temporaneo, in un’area dedicata nei pressi dell’officina stessa.
35 In merito alla gestione delle reti e degli scarichi, ivi compreso il sistema di emergenza, si veda quanto riportato e descritto al capitolo seguente.
4.6 ACQUE
4.6.1 Approvvigionamento idrico
L’approvvigionamento delle acque destinate ad uso domestico ed industriale avviene tramite l’acquedotto comunale; le acque adibite a scopo produttivo servono per i reintegri del circuito di riscaldamento e per il raffreddamento dei mixer. La parte di acque destinate al riscaldamento dei mixer viene riutilizzata. L’acqua prelevata viene utilizzata per:
- uso sanitario - impianti termici
- alimentare il bacino antincendio
A seguito del presente progetto non si prevedono modifiche ai sistemi di approvvigionamento né tantomeno ai quantitativi prelevati dalla azienda, non variando il ciclo di processo ad esso associato.
4.6.2 Scarichi e relative misure di mitigazione
Si conferma quanto già affermato dalla sezione C.2.4. Prelievi e scarichi idrici della vigente AIA. Non sono presenti scarichi di acque di processo. L’acqua prelevata ed addizionata di opportuna quantità di glicole non viene scaricata attraverso la rete idrica interna, ma è raccolta in fusti e successivamente inviata allo smaltimento come rifiuto.
Gli scarichi idrici così individuati dal vigente atto di AIA (riesame nr. DET-AMB-2020-3211 del 10/07/2020 e s.m.i.) sono pari a 15 (da S1 a S15) e sono costituiti in parte da acque reflue domestiche e in parte da acque meteoriche. Tutti gli scarichi elencati confluiscono in pubblica fognatura la cui gestione è in parte del Comune di Collecchio (acque bianche scaricate nel fosso intubato sia su Strada Antolini che su Strada delle Bisce) e in parte di IRETI S.p.A. (acque nere civili). Non si prevedono modifiche ai sistemi in uso
Gli scarichi idrici così individuati dal vigente atto di AIA (riesame nr. DET-AMB-2020-3211 del 10/07/2020 e s.m.i.) sono pari a 15 (da S1 a S15) e sono costituiti in parte da acque reflue domestiche e in parte da acque meteoriche. Tutti gli scarichi elencati confluiscono in pubblica fognatura la cui gestione è in parte del Comune di Collecchio (acque bianche scaricate nel fosso intubato sia su Strada Antolini che su Strada delle Bisce) e in parte di IRETI S.p.A. (acque nere civili). Non si prevedono modifiche ai sistemi in uso