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3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE

3.3 Descrizione delle opere civili E DEGLI INTERVENTI DI URBANIZZAZIONE

Si ripercorrono le attività oggetto di interesse, così come suddivise nella relazione tecnica allegata:

FASE 1

1. Opere di sbancamento del lotto 563, realizzazione della rete fognaria e dei cavidotti per il la distribuzione della rete elettrica e dati, realizzazione dell’impianto idrico ed estensione dell’anello antincendio, realizzazione del sottofondo e del manto di asfalto.

2. Realizzazione di una vasca interrata con la duplice funzione ovverossia: laminazione delle acque di scarico mediante sistema di troppo pieno nel momento di massima piena del recettore comunale e contenimento delle acque in condizioni emergenza. Questa gestione avverrebbe in modalità semiautomatica con azionamento del sistema da remoto in modo da renderlo più tempestivo ed efficace.

Nella vasca verrebbero convogliate in emergenza le dorsali che confluiscono negli scarichi S8-S9-S10 – S11 – S16 (nuovo punto di scarico da autorizzare). Si specifica che la dorsale che prima scaricava in S9 ora viene convogliata nella dorsale collettata a S10, mentre lo scarico S9 rimarrà solo a servizio della palazzina Y.

3. Realizzazione area di accesso, manovra e stazionamento dei mezzi pesanti. Realizzazione di un’area parcheggio che consentirà la sosta dei camion in attesa di accedere in stabilimento, riducendo

29 notevolmente l’impatto su strada. Tutte queste aree saranno gestite attraverso dispositivi di controllo e gestione degli accessi monitorati dalla reception aziendale.

4. Installazione di una pesa ponte per il controllo delle merci

5. Realizzazione delle aree verdi e demolizione parziale della tettoia (foglio 18, particella 506) e del box (foglio 18, particella 240)

FASE 2

1. Installazione di una copertura temporanea telonata (tipo Kopron) di una tettoia 32 x 20 x 7 (~640 m2) destinata al deposito temporaneo degli imballi per consentire la gestione temporanea di alcuni materiali che sarà necessario spostare per consentire alcune attività, la tettoia avrà altezza di 10 sopra colmo e 7 metri nel punto più basso della capriata.

2. Realizzazione di una tettoia nell’angolo SUD-EST 26,7x24x6 (712 m2) e realizzazione di una copertura da 13x 6,5 x 6 (85 m2) per riparo cassoni. Circa metà della tettoia incluso la copertura per i cassoni sarà destinata al deposito temporaneo dei rifiuti in attesa di smaltimento e sarà dotata degli opportuni sistemi di contenimento e raccolta di eventuali spandimenti; la restante parte sarà invece attrezzata per accogliere gli impianti di lavaggio delle vasche utilizzate nel processo produttivo. Tali impianti, già presenti ed autorizzati saranno rilocati per motivi logistici e di sicurezza.

3. Piantumazione FASE 3

1. Rimozione della copertura temporanea (tipo kopron) installata durante la fase 2

2. Realizzazione di un magazzino da ~ 1700 m2 ed altezza 11 metri destinato allo stoccaggio di prodotti finiti con annesso fabbricato destinato al piano terra alla preparazione delle merci in spedizione ed al carico dei container prime (300 m2, altezza 7 metri) ed al secondo piano a spogliatoi, uffici e sale riunioni (300 m2, altezza 4 metri). Sul tetto del capannone saranno installati pannelli solari per rendere l’edificio energeticamente autonomo e per contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 dello stabilimento.

30 variazione della capacità di stoccaggio complessiva delle sostanze pericolose dell’intero stabilimento (fissata a 3.560 mc), bensì una mera riallocazione delle stesse. Con la presente modifica di ampliamento non si prevede pertanto alcuna variazione della tipologia e della quantità di materia prima stoccata.

Il magazzino materie prime (codificato come A) nelle planimetrie generali, rimarrà pertanto nella medesima posizione. Per completezza si riportano gli ultimi quantitativi inseriti nel report annuale AIA 2020:

Il presente capitolo di valutazione degli effetti ambientali verrà suddiviso in due sotto parti, ossia quella relativa ai flussi di traffico insistenti sullo stabilimento e quella relativa all’adeguamento dell’accesso in seguito all’intervento di modifica proposto, per consentire le migliorie logistiche. Si ricorda tuttavia che, la presente modifica, non andrà ad alterare dal punto di vista numerico i flussi complessivi che insistono sullo stabilimento, non variando la capacità autorizzata in merito allo stoccaggio del prodotto finito e delle materie prime.

31 4.2.1 Flussi di traffico

Conformemente alle informazioni già esplicitate nella Relazione Tecnica trasmessa con la prima istanza di AIA, relativamente alla gestione degli ingressi/uscite e degli approvvigionamenti da e per lo stabilimento, si descrive quanto segue:

L’approvvigionamento delle materie prime avviene tramite fornitori ed autotrasportatori qualificati. Le materie prime possono essere solide (polvere, granuli, scaglie) oppure liquide. Lo stoccaggio temporaneo di materie prime e prodotti finiti in attesa di utilizzo o spedizione avviene ad oggi in magazzini dedicati, identificati con le lettere A, D, H, T sulla planimetria generale. Con la presente modifica verrà ridefinita l’area di stoccaggio dei presenti prodotti (si veda in tal senso la descrizione di progetto).

- Materie prime solide: possono essere contenute in sacchi, big bag, oppure in fusti. La movimentazione dal mezzo di trasporto al magazzino è effettuata da personale interno tramite muletto elettrico.

- Materie prime liquide: possono arrivare in stabilimento contenute in cisternette da 1 m3, in fusti/fustini oppure (casistica limitata a 3 materie prime: due tipologie di resina epossidica e olio di ricino) in autobotti.

La movimentazione in colli è effettuata tramite muletti o transpallets elettrici, mentre nel caso di arrivo in autobotti i liquidi sono inviati in cisterne fuori terra attraverso apposita canalizzazione rimovibile. La movimentazione delle materie prime dai magazzini al reparto “Produzione” avviene con l’utilizzo di muletti elettrici per le materie prime solide e liquide, ad eccezione delle materie prime liquide stoccate in cisterne fuori terra che hanno tubazioni di trasporto dedicate dalle cisterne alle postazioni di utilizzo.

Riepilogando, si riportano i flussi veicolari così come stimato durante l’ultima procedura di verifica di assoggettabilità (conclusasi con DET. Num. 2176 del 07/02/2019 BOLOGNA), ritenuti pertanto ad oggi validi:

* Valori validi per tutte le mensilità eccetto i mesi di Dicembre Gennaio e Agosto in quanto è presente il fermo produttivo. I dati comprendono le consegne e le spedizioni effettuate da mezzi leggeri/corrieri espresso.

Non si ravvisano modifiche quali-quantitative in merito ai dati sopra stimati. Per quel che riguarda gli orari si veda la tabella del capitolo seguente, citata altresì in relazione tecnica.

4.2.2 Adeguamento degli accessi veicolari

La gestione delle entrate/uscite dei fornitori è attualmente regolamentata come segue:

- Accessi stabilimento da Strada Antolini 1 - Uscite stabilimento da Strada delle Bisce

32 La principale criticità del sito è di natura logistica. Il traffico pesante sia interno sia in stazionamento su strada Antolini congestionano il regolare flusso interno delle merci e del traffico automobilistico su strada.

La causa principale è dovuta alla mancanza di un piazzale di sosta che consenta di gestire lo stazionamento dei mezzi pesanti in attesa dei necessari controlli di sicurezza per abilitarne l’accesso. Questo fa si che in alcune ore della giornata lo stazionamento avvenga prima su strada con congestionamento del traffico e rischio collisione e successivamente all’interno del complesso industriale con le medesime conseguenze e rischi. Inoltre, occorre considerare che questa azienda si è sviluppata attraverso l’acquisizione di proprietà adiacenti pertanto il flusso delle merci e la logistica interna sono fortemente influenzate da questo assetto che necessita di essere rivisto ed ottimizzato, ciò comporta una revisione della viabilità interna e la costruzione di nuovi edifici e tettoie che consentano una diversa allocazione di alcuni servizi che sono a supporto dell’attività produttiva e che attualmente sono posizionati nel cuore dello stabilimento rappresentando un ostacolo gestionale e logistico piuttosto che una opportunità.

L’intenzione dell’azienda è di urbanizzare il nuovo lotto per creare le infrastrutture necessarie a risolvere le criticità esposte attraverso una serie di interventi che saranno di seguito illustrati. In particolare, l’idea è quella di traslare l’ingresso dei mezzi pesanti dall’attuale ingresso evidenziato dalla freccia rossa al futuro varco (IN/OUT) evidenziato dalle frecce gialle. Si specifica che l’ingresso principale dipendenti è da via La Spezia; tuttavia, viene comunque mantenuto un secondo ingresso anche da Via Antolini per eventuali necessità (es: auto aziendali, capiservizio…).

L’attuale varco di uscita degli automezzi pesanti e leggeri su strada delle Bisce, evidenziato dalla freccia bianca, non subirà alcuna variazione rispetto all’ attuale gestione. In sintesi, la seguente tabella riepilogativa può chiarire meglio le modalità di accesso future:

33 Si ritiene pertanto che, in seguito alla presente modifica, grazie anche all’aumento interno di spazio adibito ad area di manovra e smistamento, si potranno risolvere le attuali difficoltà logistiche che intercorrono nella regolare attività aziendale.

4.3 ATMOSFERA E QUALITÀ DELL’ARIA

Il presente progetto di ampliamento non introduce modifiche al quadro emissivo complessivo di stabilimento, così come indicato dagli estratti vigenti di AIA e dalle successive modifiche trasmesse, non prevedendo l’attivazione e/o la revisione dal punto di vista delle caratteristiche tecniche e geometriche di punti emissivi ordinari disciplinati dalla parte V del D.Lgs. 152/06 e smi. Restano pertanto invariate tutte le sezioni di cui alla vigente AIA: Emissioni in atmosfera capitolo C.2.3, D.2.5.

L’unica modifica riguarderà lo spostamento dei seguenti punti emissivi, traslati nella nuova area lavaggio vasche:

- E 04/a: Aspirazione generale lavaggio mixer e asciugatura - E 22: Pulivapor a gasolio (pot. 69,77 kW)

- E 41: Pulivapor a gasolio (pot. 69,77 kW)

Si precisa che attualmente risulta depositata presso gli enti una modifica non sostanziale (tuttora in fase istruttoria) riguardante:

- Spostamento del punto emissivo E53 - Modifica utilizzo del magazzino G

Si rimanda in tal senso per gli aspetti tecnici di dettaglio alla relazione depositata. Si ricorda che tale modifica verrà rappresentata nell’assetto progettuale odierno come “stato di fatto”.

I nuovi edifici (magazzino, uffici, spogliatoi) prevedranno solo emissioni legate a eventuali ricambi d’aria (dovuti all’impianto di condizionamento) classificabili ai sensi dell’art. 272 comma 5 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Non si prevede l’introduzione di nuovi impianti di combustione termici civili a riscaldamento dei nuovi locali, in quanto questi saranno regolati da impianti di condizionamento in pompa di calore e relativa UTA i quali garantiranno quindi il ricircolo e dell’aria e il condizionamento degli ambienti stessi.

Non si ravvisano pertanto elementi degni di nota al fine del presente tema.

34 4.4 RUMORE

Per quel che riguarda la componente di acustica, viene allegato al presente procedimento il documento previsionale di impatto acustico riferito agli interventi oggetto di valutazione, al quale si demanda per opportuni approfondimenti.

4.5 RIFIUTI

L’intervento di modifica previsto non determinerà modifiche quali-qualitative dei rifiuti o dei prodotti né tantomeno un cambio nella gestione degli stoccaggi e/o dei depositi temporanei. L’unica modifica riguarderà lo spostamento delle aree di deposito temporaneo e di lavaggio vasche (quest’ ultima attualmente ubicata tra gli edifici B e G), le quali saranno rilocalizzate nella zona sud-est del sito, così come indicato nella descrizione della FASE 2 e nella relativa planimetria allegata. Restano valide tutte le prescrizioni e le informazioni vigenti in merito alla gestione dei residui liquidi così come indicato in AIA nel capitolo descrittivo della FASE 9 (servizi ausiliari: lavaggio vasche in impianto e lavaggio vasche con acqua).

Sotto si riporta un estratto della nuova area (sud-est) in cui si prevede la rilocalizzazione del deposito temporaneo dei rifiuti:

L’area di deposito temporaneo dei rifiuti sarà coperta da tettoia e servita da rete di raccolta acque meteoriche, analogamente a quanto già avviene tuttora, con invio ad un nuovo punto di scarico S16, approfondito al capitolo seguente. I residui delle lavorazioni eseguite presso l’officina meccanica (metalli, materiale elettrico, ecc.) restano invariati nella loro collocazione ovvero in deposito temporaneo, in un’area dedicata nei pressi dell’officina stessa.

35 In merito alla gestione delle reti e degli scarichi, ivi compreso il sistema di emergenza, si veda quanto riportato e descritto al capitolo seguente.

4.6 ACQUE

4.6.1 Approvvigionamento idrico

L’approvvigionamento delle acque destinate ad uso domestico ed industriale avviene tramite l’acquedotto comunale; le acque adibite a scopo produttivo servono per i reintegri del circuito di riscaldamento e per il raffreddamento dei mixer. La parte di acque destinate al riscaldamento dei mixer viene riutilizzata. L’acqua prelevata viene utilizzata per:

- uso sanitario - impianti termici

- alimentare il bacino antincendio

A seguito del presente progetto non si prevedono modifiche ai sistemi di approvvigionamento né tantomeno ai quantitativi prelevati dalla azienda, non variando il ciclo di processo ad esso associato.

4.6.2 Scarichi e relative misure di mitigazione

Si conferma quanto già affermato dalla sezione C.2.4. Prelievi e scarichi idrici della vigente AIA. Non sono presenti scarichi di acque di processo. L’acqua prelevata ed addizionata di opportuna quantità di glicole non viene scaricata attraverso la rete idrica interna, ma è raccolta in fusti e successivamente inviata allo smaltimento come rifiuto.

Gli scarichi idrici così individuati dal vigente atto di AIA (riesame nr. DET-AMB-2020-3211 del 10/07/2020 e s.m.i.) sono pari a 15 (da S1 a S15) e sono costituiti in parte da acque reflue domestiche e in parte da acque meteoriche. Tutti gli scarichi elencati confluiscono in pubblica fognatura la cui gestione è in parte del Comune di Collecchio (acque bianche scaricate nel fosso intubato sia su Strada Antolini che su Strada delle Bisce) e in parte di IRETI S.p.A. (acque nere civili). Non si prevedono modifiche ai sistemi in uso descritti dal vigente atto di AIA al capitolo specifico, eccetto quelle indicate alla FASE1 punto 2 del cronoprogramma sullo scarico S9 (capitolo 3.3).

La nuova modifica in oggetto prevedrà quanto segue:

- Aggiunta di un punto di scarico S16 (acque bianche/meteoriche) più nuovo sistema di laminazione con contenimento in emergenza.

L’azienda prevedrà di aggiornare il proprio sistema di gestione interno con opportuna procedura atta al controllo delle emergenze, il quale funzionerà come descritto nel seguito tramite un sistema automatizzato. La procedura di gestione delle fasi ordinarie e di emergenza coinvolgeranno oltre che il punto di scarico S16 anche i punti S8-S10-S11.

Sotto si riportano i criteri di progetto e le modalità indicate nella relazione idraulica allegata al procedimento (per completezza si riportano solo gli estratti salienti della relazione):

36 CRITERI DI PROGETTO

Il lotto oggetto di intervento, che costeggia Strada Antolini, è attualmente un appezzamento di terreno ad uso agricolo di circa 6500 mq di superficie, con andamento pseudo pianeggiante e lieve pendenza verso Strada Antolini. L’eccesso di acque meteoriche che non riescono ad infiltrarsi nel terreno, recapitano nel fosso intubato sotto strada lungo Strada Antolini.

L'intervento in progetto consiste nell’urbanizzazione dell’area per consentire l’ampliamento ad est dello stabilimento. In prima fase l’area sarà adibita a piazzali di manovra e deposito provvisorio, nelle fasi successive si prevede già l’edificazione di un capannone monopiano ad uso magazzino con adiacente corpo su due livelli ad uso accessorio alle attività di immagazzinamento, con uffici e spogliatoi al primo piano. Si prevede anche la costruzione di altro fabbricato ad uso deposito nella zona più meridionale del lotto.

L’area non sarà completamente pavimentata, ma sono anche previste porzioni a verde e/o pavimentazioni permeabili a soddisfare gli standard urbanistici. La rete di raccolta e collettamento delle acque meteoriche sarà pertanto di nuova realizzazione, con punto di recapito da autorizzarsi nel fosso intubato di Strada Antolini, di competenza Comunale (Punto S16). Per le acque nere si realizzerà una linea in derivazione da una linea già esistente nello stabilimento, con punto di recapito già autorizzato nella fognatura comunale di Strada Antolini (punto S13). Oltre ai fabbricati suddetti, l’area sarà destinata a giacenza dei mezzi pesanti e revisione della viabilità interna allo stabilimento, oltreché alle normali attività di stabilimento.

ACQUE METEORICHE: LAMINAZIONE DELLE ACQUE DI PIOGGIA

Al fine di evitare di sovraccaricare il fosso intubato presente lungo Strada Antolini, si rende necessario limitare la portata di scarico a volumi che possano essere assorbiti dalla rete esistente, individuando idonei volumi di accumulo dimensionati per accogliere le acque in eccesso, per poi reinserirle nel circuito di scarico una volta ridotto il picco di pioggia.

L’intervento prevede l’inserimento di nr. 4 vasche modulari per la gestione ordinaria della laminazione e un sistema automatizzato per il controllo delle emergenze (contenimento sversamenti accidentali tramite sistema automatizzato di intercettazione), che coprirà oltre che le condotte afferenti al nuovo punto di scarico S16, anche quelle relative ai punti S8, S10 e S11. Si veda altresì quanto già specificato prima dalla FASE1 punto 2 del cronoprogramma sullo scarico S9 (capitolo 3.3).

Il volume complessivo di accumulo nelle vasche interrate sarà pari a 160 mc. In caso di emergenza quindi, con azionamento selettivo da remoto, in postazione presidiata, sarà possibile intercettare in automatico lo scarico dell’area interessata commutando la dorsale nel vascone e trattenendone le relative acque.

Ad oggi si ricorda che è presente un sistema di intercettazione manuale sui singoli scarichi; il nuovo sistema sopra descritto consentirà di gestire in maniera più tempestiva e automatizzata l’eventuale emergenza.

Per quel che riguarda il dimensionamento della rete delle acque nere oltre che le altre specifiche sezioni, si faccia riferimento alla relazione tecnica dedicata.

4.7 SUOLO E SOTTOSUOLO

Caratterizzazione e indagini geologiche

Si riporta nel seguito gli esiti per sommi capi di quanto indicato nella indagine di CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA.

37 Alla luce delle verifiche condotte e delle indagini geognostiche eseguite, si ritiene che il lotto in esame sia idoneo alla destinazione prevista. Morfologicamente l’area interessa una fascia di alta pianura parmense tra il F. Taro ad Ovest e il T. Baganza ad Est, in una zona pianeggiante con lieve pendenza generale verso Nord Est; geologicamente la zona è caratterizzata dalla presenza di depositi alluvionali recenti della conoide del T. Baganza attribuibili al Subsintema di Ravenna (AES8, Pleist. sup.- Olocene post ≈ 18.000 y.

B.P.), che costituisce il top del Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore (AES) che si sovrappongono ai depositi di alluvionali antichi del pleistocene superiore costituiti da alternanze irregolari di livelli limoso argillosi e corpi ghiaiosi grossolani spesso pedogenizzati.

Per quanto noto in base alla documentazione consultata, ed in particolare alla cartografia allegata allo studio “Riserve idriche sotterranee della Regione Emilia-Romagna”, gli orizzonti ghiaiosi della successione fluvio-alluvionale indagata sono sede del Gruppo Acquifero A mentre i sottostanti livelli ghiaioso-sabbiosi e/o detritico siltosi pertinenti al Sintema del Torrente Stirone siano sede del Gruppo Acquifero B di cui alla classificazione R.E.R.; la falda freatica superficiale individuata nella zona presenta una soggiacenza di circa 10.00 – 10.50 m.

Ai sensi dell'Ordinanza P.C.M. n° 3274/2003 "Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica"

che ha previsto l’inserimento del territorio comunale di Collecchio nella classe 3 della nuova classificazione si è provveduto alla caratterizzazione sismica dei terreni di fondazione dell'intervento in progetto come indicato nell'Allegato 2 par.3.1.

Sulla base delle indagini effettuate i terreni rientrano nella categoria Suolo di tipo B: Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s.

Protezione del suolo e acque sotterranee / Emissioni nel suolo

In virtù della modifica proposta, pur prevedendo un ampliamento del sito su una area nuova la quale manterrà comunque tutte le misure di sicurezza indicate, si ritengono valide le misure già messe in atto per la salvaguardia del suolo e delle acque sotterranee, le quali prevedono uno specifico monitoraggio delle acque sotterranee che viene eseguito mediante due piezometri posti rispettivamente a monte e a valle dell’installazione (si veda in tal senso la specifica sezione della vigente AIA).

Terre e rocce da scavo

Sono stati effettuati nr. 5 sondaggi e relativi campionamenti in merito all’utilizzo del terreno in loco, le cui analisi hanno riportato le seguenti considerazioni: Per i parametri analizzati si può affermare che il campione RIENTRA nei limiti di accettabilità fissati dal D.Lgs. 152/06 e smi All.5 alla parte quarta Tabella 1° (Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale). Le terre da scavo saranno in parte riutilizzate per i rinterri nel sito e/o presso sito attiguo, mentre l’eccedenza sarà conferita presso aziende terze autorizzate.

Sondaggi preventivi archeologici

La valutazione di rischio archeologico ha inquadrato la zona come area a “rischio medio”. L’effettuazione di scavi di approfondimento con la realizzazione di nr. 5 trincee preventive ad eccezione di qualche

38 frammento ceramico probabilmente risalente all’età del ferro non ha evidenziato la presenza di strutture, manufatti o indicatori di presenza umana. A tal proposito si rimanda a specifica “Valutazione di impatto archeologico” e “Trincee preventive” redatta a cura dell’Arch. Dott. Filippo Fontana.

4.8 ENERGIA E CONSUMI

L’Azienda si approvvigiona di energia elettrica dal Gestore dell’energia elettrica. L'energia elettrica è utilizzata principalmente per il funzionamento degli impianti e per l'illuminazione. Il metano viene utilizzato sia per il riscaldamento dell’ambiente che ad uso produttivo, in particolare per riscaldare l’acqua dell’impianto a circuito chiuso nelle camicie dei miscelatori. L’azienda è dotata di un impianto fotovoltaico, di potenza pari a 100 kWp.

A seguito del nuovo ampliamento:

- Non si prevedono aumenti di consumo di gas, in quanto come già detto i nuovi sistemi adibiti a riscaldamento prevedranno l’ausilio di pompe di calore

- Non si prevedono aumenti di consumo di gas, in quanto come già detto i nuovi sistemi adibiti a riscaldamento prevedranno l’ausilio di pompe di calore

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