• Non ci sono risultati.

Per individuare i caratteri dell’evoluzione drammatica del plot calderoniano tra le tre opere, presento ora uno schema tripartito in cui sintetizzo l’entità delle modifiche di Corneille prima e di Adimari poi lungo i tre atti del Carceriere di sé medesimo. I drammi, con lo scorrere delle jornadas, actes e atti (incorniciati da doppio filetto), sono collocati su tre distinte colonne suddivise in scene (in- dicate dai numeri arabi), così come segnalate in Corneille e Adimari (aggiunte tra quadre in Cal- derón). Col fondo grigio indico quei punti in cui tra tutte le fonti c’è una corrispondenza lineare dei nodi drammatici (indicati con le lettere minuscole all’estrema sinistra del grafico), ove cioè un accadimento non migra all’interno della nuova versione, ma si colloca in posizione esattamente simmetrica rispetto all’antecedente. Quando la corrispondenza lineare riguarda solo il testo fran- cese e quello italiano utilizzo una cornice a filetto unico, mentre, nel caso in cui i nodi dramma- turgici siano dislocati in un nuovo punto del plot, ne indico la migrazione da sinistra verso destra con una freccia tratteggiata (grigia se la migrazione è in parte lineare, in parte no; nera quando la migrazione è totalmente non lineare).52

I plot a confronto [1/3]

Struttura dei drammi cornice a doppio filetto (3 jornadas, 5 actes , 3 atti)

Corrispondenza tra i nodi drammatici: Nodi drammaturgici

fondo grigio lineare a, b, c…

- ES, FR, IT freccia nera non lineare d, e

freccia grigia misto i

- FR, IT cornice a filetto unico lineare

El guardarse a sí mismo Le geôlier de soi-mesme Il carceriere di sé medesimo

Giornata I Atto I Atto I

a [1] FED, ROB 1 FED, OCT 1 ROB solo 2 ROB,OTT 3 OTT solo 4 D. GIR solo 5 ISA sola 2 ISA, FLO 6 FLO, ISA [2] ELE, ENR, LEO [3] ELE, ENR, LEO,BEN, ANT b [4] ELE, ENR, LEO,BEN, ANT, FED 3 ISA, FLO,FED 7 FLO,ISA,ROB 4 ISA, FLO,FED,ALF 8 FLO,ISA,ROB,ENR 9 FLO,ISA,ROB c 10 ROB solo [5] SER, MAR,RE d [6] SER, MAR,RE,CAP,ROB e [7] ANT,BEN 5 JOD, PAS 11 D.GIR solo

f [8] CAP, Sold. 6 ENR, Sold. 12 D.GIR, ENR, Sold. [9] CAP, Sold.,BEN 7 ENR, Sold.,JOD Giornata II Atto II g [1] MAR,SER 1 LAU,JUL 13 LAU,LES 2 LAU,JUL,RE 14 LAU,LES,RE 3 LAU,JUL,RE,OCT,SAN, 15 LAU,LES,RE,OTT h [2] MAR,SER,RE,poiCAP 4 LAU,JUL,RE,OCT,SAN, ENR 16 LD.AUG,LES,RE,OTT,ENR, IR [3] RE,ROB,poiCAP,BEN 5 RE,OCT,SAN,ENR,JOD 6 OCT,ENR,JOD 17 OTT,ENR, D.GIR [4] ANT,3Contad.

Il primo atto del dramma di Adimari è il più vicino alla fonte francese, e, di conseguenza, a quella spagnola. Premettendo che le tre fonti condividono l’antefatto della vicenda, dallo schema emerge che i nodi drammatici giunti intatti al primo atto di Adimari dal testo di Calderón sono 6 (a, b, c, f, g, h):

a)Il principe di Sicilia si nasconde col servo in un bosco. Qui abbandona l’armatura per evitare di essere riconosciuto. Congeda il servo e decide di recarsi al vicino villaggio in cerca d’aiuto.

b) Fingendosi vittima di un attacco dei predoni, chiede aiuto a una nobildonna. Scopre che si tratta nientemeno che della sorella della vittima.

c)Decide di accettare comunque l’aiuto della nobildonna.

f) Alcuni soldati trovano un uomo che indossa l’armatura dell’assassino e, credendolo tale, lo catturano.

g) La principessa di Napoli racconta a un confidente che ama riamata il principe di Sici- lia; sa che è lui l’ignoto omicida del torneo di Napoli.

h) Alla corte di Napoli si annuncia la cattura del principe. Esce in scena il malcapitato prigioniero ignaro di tutto. Tutti pensano sia il vero principe e lo biasimano per il suo atteggiamento: pare voglia dissimulare la propria identità agendo da zotico.

Il servo del principe, catturato poco prima, finge che il prigioniero sia il suo padrone per distogliere l’attenzione di tutti da quello vero, e il Re di Napoli decide che entrambi siano condotti al castello della nobildonna (sorella della vittima) per essere imprigionati. Dopo varie insistenze del servo astuto lo zotico si convince di essere il principe di Sici- lia.

Nel primo atto di Adimari due nodi drammatici mutano posizione rispetto al pre/testo spa- gnolo. Il primo è il punto (d):

d)Il servo del principe è catturato e portato al cospetto del re. Una lettera che porta con sé informa tutti sull’identità dell’omicida del torneo. Il principe di Sicilia ora è ricer- cato.

Questo fatto, collocato da Calderón appena dopo la metà della prima giornata, viene spostato da Corneille agli inizi del secondo atto e Adimari lo mantiene alla stessa altezza. Questo punto di ispessimento della tensione drammatica (tale è la cattura del servo del principe e con essa la sco- perta dell’identità dell’assassino della giostra) viene allontanato dal principio del dramma per per- mettere un graduale avvicinamento al punto di massima tensione della prima parte del plot, e cioè alla nascita dello scambio di persona ad opera del servo del principe di Sicilia che convince lo zo- tico di essergli padrone.53

Allo spostamento del nodo (d) segue quello del nodo (e):

e) Un sempliciotto che si trova a passare per il bosco indossa l’armatura abbandonata dal principe.

Nel Carceriere di sé medesimo il nodo (e) si sposta all’inizio del primo atto. Adimari sceglie di pre- sentare sin dalle primissime scene dell’opera il germe dell’equivoco, quasi instillando nello spetta- tore l’aspettativa dello scambio, che in questo modo nasce già in apertura di dramma e torna a più riprese nello stesso atto. Là dove Calderón (con lui Corneille) decide di dividere la prima giornata in due metà – la prima dedicata alla presentazione del principe e la seconda alla creazione dell’equivoco con l’uscita in scena dello zotico –, Adimari opta per una maggiore compenetrazio- ne tra le vicende dei due personaggi le cui identità andranno a sovrapporsi a metà dramma, e pre- senta Don Girone sul palco sin dalla scena I.4.

Lungo il Carceriere si dislocano alcuni punti di corrispondenza con il dramma di Corneille là dove il testo francese già si era allontanato dal pre/testo spagnolo: è il caso della scena I.6, in cui la nobildonna cumana e la sua dama (assente nel dramma calderoniano) parlano tra loro dell’ingiustizia subìta: essere rinchiuse in un castello a Cuma mentre tutti a sono a Napoli per ve- dere la giostra. Qui troviamo una delle tante micro-differenze disseminate qua e là nei tre dram- mi, dovute alle piccole variazioni che il testo spagnolo subisce nelle versioni francese e italiana: nel testo di Adimari la nobildonna (così come in Corneille) si lamenta dei soprusi del fratello che

53 In merito a questa tematica cfr. M. G. Profeti, “Esconderse el galan”, “taparse la dama”. Strategie dell’occultamento, stra- tegie della scrittura nella commedia “de capa y espada”, in Il valore del falso. Errori, inganni, equivoci sulle scene europee in epoca baroc- ca, a cura di S. Carandini, Roma, Bulzoni, 1994, pp. 121-142; M. Fusillo, L’altro e lo stesso. Teoria e storia del doppio, Scan- dicci, La Nuova Italia, 1998.

l’ha confinata a Cuma, mentre nel dramma spagnolo lo ama sinceramente.54 Un’altra differenza tra i tre drammi risiede nell’identità professata dal principe alla nobildonna: il principe in ogni ca- so mente per prudenza, e solo pochi versi dopo scoprirà di esser stato avveduto, dal momento che la sua ospite è la sorella della vittima.

I plot a confronto [2/3]

Atto III Atto II

1 ROB solo i [5] ELE, FED 1 FED,ISA 2 ROB,ISA 3 ROB solo 4 LAU,ISA j k [6] ELE,FED,CAP 2 FED,ISA,ENR 5 LAU,ISA,FLO 6 ISA sola 7 LES solo 8 LES,ROB 9 ROB,ISA [7] ELE,MAR,SER 3 F ED,ISA,ENR 10 ROB,ISA,OTT,ENR, D. GIR 11 ROB,OTT,D.GIR [8] ELE, FED [9] FED solo l [10] FED, ROB 4 FED,OCT 12 ROB,OTT 13 RE,ENR [11] FED, ROB,MAR 5 FED,OCT,LAU,JUL 14 OTT,D.GIR 15 OTT,D.GIR,ROB 6 FED,OCT,LAU,JUL,JOD 16 OTT,D.GIR,ROB,LAU 7 FED,OCT,JOD …[17-18]

All’altezza dell’atto II del libretto inizia uno sgranamento delle relazioni dirette tra i tre dram- mi. In questa seconda porzione del testo di Adimari due soli nodi drammatici giungono diretta- mente da Calderón, (j) e (l):

j) La nobildonna scopre di esser stata incaricata di custodire nel proprio castello l’omicida (si tratta in realtà del villano catturato per errore).

l) Nel castello il principe incontra il suo servo giunto assieme al prigioniero. Si aggior- nano sugli accadimenti.

Il nodo (i), in cui la nobildonna si mostra innamorata del vero principe (senza conoscerne la reale identità) si divide invece in due scene distanti tra loro (II.2 e II.9): nuovamente il librettista mette in atto quel processo di parcellizzazione dei nodi drammatici che nel secondo atto trovia- mo anche tra II.5 e II.10. In queste due scene si dilaziona il contenuto delle scene II.[6] del dramma spagnolo e III.2 di quello francese (k):

k) Il vero principe è incaricato di fare da custode al prigioniero.

54 È probabile che Corneille necessitasse di attribuire al fratello della nobildonna un carattere negativo per poter- ne giustificare l’omicidio o perlomeno per mitigare la colpa del principe di Sicilia. Adimari non modificherà questo assetto, che approda immutato nel Carceriere.

Il principe diventa “carceriere di sé medesimo” più o meno nella prima metà del secondo atto, ma, da questo punto in poi, a parte due corrispondenze dirette tra Corneille e Adimari,55 il dram- ma per musica di Adimari devia dal seminato e il librettista reinventa totalmente il plot per il terzo atto.

II.3 Atto terzo: un dramma nel dramma

I plot a confronto [3/3]

…[AttoII]

17 ROB, LAU

18 ROB,LAU,RE

Giornata III Atto IV Atto III

[1] FED, ELE 1 ISA, FLO [2] ELE,MAR,SER 2 ISA, FLO,LAU,JUL [3] ELE,MAR,FED 3 FED,LAU,JUL 4 FED,LAU,JUL,JOD,OCT [4] FED, ELE [5] ELE,RE,SER [6] RE,SER,CAP 5 FED,LAU,JUL,JOD,OCT, ENR Atto V 1 FED,OCT,ISA, FLO 2 FED,OCT,ISA, FLO 3 RE,ISA, FLO,SAN 4 RE,SAN,ENR [7] ROB,BEN [8] ROB,BEN,FED,RE,MAR,CAP m [9] ROB,RE,MAR,CAP,ANT,EDU 5 RE,SAN,ENR,EDU 6 EDU,JOD [10] ROB,RE,MAR,CAP,ANT,EDU,ELE [11] ROB,RE,MAR,CAP,ANT,EDU,ELE, FED,BEN 1 ODO solo 2-20 … n o [12] ERLEOB,,FREDE,,MBAREN,CAP,ANT,EDU, 7 EDU,JOD,RE,LAU 21 ODO,RE,ROB,ENR,LAU 8 EDU,JOD,RE,LAU,FED ENR SAN,OCT 22 ODO,RE,ROB,ENR,LAU, ISA

Come mostro qui nello schema, il secondo atto del dramma di Adimari termina col penultimo nodo drammatico dei drammi spagnolo e francese (n) in cui lo scambio di persona è svelato, il prigioniero è riconosciuto come zotico, il carceriere come principe. Tale agnizione, base per lo scioglimento dell’azione sia in Calderón sia in Corneille, serve ad Adimari per impostare il terzo atto su una vicenda inedita (sintetizzata nello schema dalla casella arancio: 19 scene prove di qual- siasi connessione con gli altri drammi). Al riconoscimento dell’identità del carcerato e del carce- riere, il Re, al contrario di quanto succede nei due drammi precedenti, non decide di dare in mano sua figlia al principe semplicemente perché si è mostrato gentile e all’altezza della principessa

55 Si tratta dei due incontri “galanti” del sempliciotto: il primo con la nobildonna che regge il castello (FR III.3; IT. II.10), il secondo con la principessa di Napoli (FR III.6; IT II.16).

(vuoi per i suoi modi vuoi per nobiltà di sangue). Egli, anzi, inviperito dall’imbroglio, ne proclama la condanna a morte. Adimari nella scena II.18 condensa quanto gli autori precedenti avevano appositamente collocato in fine d’opera: per un dramma in musica non si poteva accontentare di un plot incentrato sullo scambio di persona che si scioglie nell’ultima scena. Il librettista punta verso la messinscena di eventi più forti, di momenti più «affettuosi» da tradurre in musica. L’unico elemento calderoniano che permane nel terz’atto del Carceriere di sé medesimo è l’uscita in scena del fratello del principe, il secondogenito del re di Sicilia (m):

m)Il fratello del principe giunge al castello della nobildonna per liberarlo.

Questi nel dramma spagnolo e in quello francese fa pressioni sul Re e permette l’agnizione fi- nale, mentre in Adimari la sua funzione è quella di attentare alla vita dell’antagonista del principe. Come si evince dallo schema, per la creazione del terzo atto Adimari rinuncia praticamente a tut- to ciò che accade nella terza giornata di Calderón e negli atti quarto e quinto di Corneille.

Offro qui di seguito una sintesi sinottica (estratta dall’Appendice 10) di quanto accade nel te- sto spagnolo e in quello francese per poi mettere a fuoco le strategie drammatiche di Adimari in questo punto del dramma.

El guardarse a sí mismo Le geôlier de soi-mesme

Pedro Calderón de la Barca (1651) Thomas Corneille (1655/6)

Il simbolo › indica i punti del plot in cui gli eventi del dramma spagnolo corrispondono a quelli del dramma francese.

Giornata III

[Scena prima] [Foresta davanti al castello di Belflor.]

FEDERICO,ELENA56

Il principe (in un escalation di menzogne) racconta alla nobildonna di aver ascoltato la principessa e il carcerato parlare tra loro in prigione. Le dice che lei lo voleva libe- rare, ma questi ha rifiutato per una questione d’onore. Dopo aver intimato alla nobildonna di non credere a quanto la principessa le racconterà entra.

Atto IV

Scena prima ISABELLE,FLORE

La nobildonna confessa alla sua confidente l’amore che prova per il carceriere.

Sebbene si spacci per Leonard, orafo di Firenze, lei so- spetta che in realtà sia il secondogenito del re di Sicilia, sia per le sue buone maniere, sia per il fatto che è molto legato al servo del principe prigioniero, sia perché ha tan- to insistito perché il prigioniero chiedesse la mano della principessa al re, facendosene diretto ambasciatore. La serva le risponde che il re ha acconsentito al matri- monio tra i due prìncipi per salvare il regno dalla guerra imminente.

[Scena seconda] MARGARITA,ELENA,SERAFINA

Scena seconda LAURE,ISABELLE,Julie, Flore La principessa dice alla sua serva che il re suo padre è

appena arrivato per vedere come sta. Le ingiunge di rac- contargli del suo amore per il principe (in realtà la serva ha già spifferato tutto ma lei non lo sa).

La principessa e la nobildonna parlano del re e di quanto vuole fare con il prigioniero dal momento che, per i suoi modi da zotico, teme che non sia il vero principe. La principessa confessa alla nobildonna che ama il prin-

cipe di Sicilia, così questa, convinta che la cugina stia parlando del sempliciotto carcerato (di cui ha solo senti- to parlare perché ancora non l’ha visto), confessa di amare il carceriere. La principessa scopre che la nobil- donna, sua cugina, ama il suo amato.

L’una rimprovera l’altra per il suo amore di basso profilo (la principessa mente sapendo che il carceriere è tutt’altro che un uomo di bassa estrazione sociale).

Documenti correlati