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PARTE SPECIALE i) Reati ambientali

61. LE ATTIVITÀ SENSIBILI

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61. LE ATTIVITÀ SENSIBILI

ASCIT ha intrapreso e completato uno specifico progetto di risk assessment ambientale, volto a individuare dettagliatamente per ogni processo:

 le attività sensibili;

 gli aspetti ambientali connessi;

 il reato ambientale che, in via astratta ed ipotetica, potrebbe essere commesso in relazione a detta attività;

 le modalità attuative del reato;

 la valutazione della probabilità di commissione, in base ai seguenti fattori:

o frequenza dell’attività;

o livello di conformità legislativa;

o esperienza pregressa.

 la valutazione dell’impatto, in base ai seguenti fattori:

o rilevanza dell’impatto ambientale;

o rilevanza dell’eventuale sanzione interdittiva e/o pecuniaria nel caso di commissione del reato.

 la valutazione del rischio complessivo, derivante dai fattori probabilità ed impatto;

 la descrizione dei controlli, in relazione a procedure, aspetti organizzativi, presidi tecnici ed altro;

Di seguito si riporta un elenco non esaustivo delle attività sensibili mappate (aree a rischio, anche remoto) in relazione ai reati ambientali.

Le aree sensibili sono le seguenti:

1. La gestione del deposito preliminare e dei centri di raccolta;

2. La gestione delle isole ecologiche

3. Il trattamento delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia cadute nelle stazioni di travaso e centri di raccolta;

4. La raccolta e il trasporto di rifiuti pericolosi e non pericolosi

5. L’accettazione presso i siti aziendali di rifiuti pericolosi e non pericolosi

6. La raccolta e il trasporto di rifiuti pericolosi e non pericolosi

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7. Lo smaltimento, il recupero, il commercio e l'intermediazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi

8. La richiesta ed il rinnovo delle autorizzazioni necessarie per la gestione delle attività indicate nei punti precedenti del presente elenco

9. La redazione dei formulari dei rifiuti e la corretta tenuta dei registri di carico e scarico

10. La progettazione e gestione del sistema di controllo sulla tracciabilità dei rifiuti

11. Lo scarico delle acque reflue industriali generati negli impianti, nelle piazzole e nelle stazioni ecologiche in acque superficiali ed in fognatura, con particolare attenzione alla gestione delle AMDC, e relative autorizzazioni.

La matrice che descrive analiticamente le singole attività sensibili è allegata alla presente parte speciale, di cui costituisce parte integrante a tutti gli effetti.

62. I PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO

Per favorire la chiarezza espositiva ed i comportamenti operativi aziendali, sono stati distinte le regole di comportamento riguardanti i reati ambientali in due aree:

 “area del fare” (obblighi)

 “area del non fare” (divieti)

Area del “fare” (Obblighi)

In via generale, è fatto obbligo di espletare tutte le attività aziendali e, in particolare, le attività sensibili richiamate nel paragrafo precedente ed esposte analiticamente nella Tabella “Rischi e controlli ambientali” allegata alla presente parte speciale, in conformità a:

- le disposizioni contenute nel D.Lgs. 152/2006 (Testo unico ambientale) e s.m.i;

- le leggi, i regolamenti, o altri provvedimenti in materia di tutela ambientale diverse dal punto precedente, definiti da Enti Locali (Regione, Provincie, Comuni), dallo Stato Italiano e da organismi sovranazionali;

- quanto prescritto dalle autorizzazioni in materia ambientale rilasciate a ASCIT;

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- le regole di comportamento previste dal Codice Etico;

- quanto indicato dallo Statuto societario, dalle procure e dalle deleghe, ordini di servizio e altre disposizioni emesse da ASCIT, con particolare riferimento a tutte le attività che riguardano la raccolta, il trasporto, lo stoccaggio, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti;

- il presente Modello di Organizzazione, gestione e controllo.

Per quanto riguarda le attività di bonifica dei siti inquinati, la società si impegna ad operare nel rispetto di quanto previsto dall'art. 257 del D.Lgs. 152/2006 riguardante la bonifica dei siti.

Allo scopo di prevenire in futuro situazioni che possano determinare la contaminazione dei siti, è fatto obbligo, nel caso di evento che sia potenzialmente in grado di contaminare un sito, di:

 mettere in opera entro le ventiquattro ore successive alla data di manifestazione dell'evento, le misure necessarie di prevenzione e messa in sicurezza;

 dare immediata comunicazione al proprio superiore gerarchico e al Direttore Generale per valutare le azioni da intraprendere;

 dare immediata comunicazione ai sensi e con le modalità di cui all'articolo 304 del Testo Unico Ambientale alle autorità competenti;

 informare immediatamente e comunque, non oltre 10 giorni dalla data di manifestazione dell'accadimento, l'Organismo di Vigilanza.

Con riferimento al trattamento delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia cadute nella sede, negli impianti, nei centri di raccolta e nelle stazioni ecologiche, è fatto obbligo di operare nel rispetto di quanto previsto dalla disciplina regionale (la Legge Regionale 20/2006 e s.m.i) e di quanto previsto dalle autorizzazioni rilasciate alla ASCIT laddove presenti.

In particolare è previsto l'obbligo di:

 predisporre un'adeguata rete di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche nei siti in cui si svolge l'attività della ASCIT;

 assicurarne il corretto funzionamento nel corso del tempo dei sistemi di raccolta, convogliamento e stoccaggio, anche attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria;

 smaltire le acque di prima pioggia in conformità con le procedure previste dalla normativa vigente;

 predisporre e conservare la documentazione di avvenuto smaltimento delle acque di prima pioggia.

I responsabili dei processi e/o delle unità organizzative, a cui competono le attività di raccolta, trasporto, lavorazione, recupero e smaltimento dei rifiuti, devono:

 avere una conoscenza adeguata di tutte le disposizioni di legge applicabili ai rispettivi settori di competenza, oltre che della normativa di cui il D.lgs. 231/2001;

 fornire ai propri collaboratori direttive sulle modalità di condotta operativa da adottare per la corretta lavorazione dei rifiuti, trasferendo conoscenza del D.Lgs. 152/2006 e delle sue modalità applicative;

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 fornire delucidazioni adeguate e complete ai propri collaboratori, qualora essi sottopongano ipotesi di dubbio o casi di particolare criticità;

 prevedere adeguate e periodiche attività di formazione e di addestramento sul campo dei propri collaboratori, per fornire agli stessi una conoscenza adeguata della normativa applicabile e delle azioni previste da ASCIT per assicurare che l'attività aziendale si compia nel pieno rispetto delle normative applicabili;

 operare nel rispetto delle disposizioni contenute nel presente Modello.

Con riferimento alla tracciabilità dei rifiuti, la Società si impegna al pieno rispetto della normativa vigente, al pronto e tempestivo allineamento degli strumenti di tracciabilità alle disposizioni normative ed alla corretta gestione e conservazione dei documenti cartacei ed informatici.

I responsabili delle attività sensibili, individuate nell’Allegato “Matrice dei rischi e dei controlli ambientali”, e il Referente dell’Ufficio Ambientale dovranno incontrarsi periodicamente, almeno una volta l’anno, per discutere ed aggiornare la mappa dei rischi ed aggiornare il piano di miglioramento contenuto nella matrice medesima. Il verbale della riunione dovrà essere trasmesso al Direttore Generale e, per conoscenza, all’Organismo di Vigilanza.

Il Referente dell’Ufficio Ambientale dovrà adoperarsi per istituire e rendere pienamente funzionanti le attività di verifica ispettiva finalizzate all’accertamento della corretta applicazione delle regole e delle disposizioni contenute nel presente protocollo da parte dei singoli operatori. Le verifiche dovranno concludersi con un verbale.

Area del “non fare” (divieti)

E’ fatto divieto di porre in essere, collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali che, presi individualmente o collettivamente, integrino, direttamente o indirettamente, fattispecie di reato previste dall'art. 25-undecies del D.Lgs. 231/2001.

In particolare è previsto il divieto a carico di tutti i soggetti che operano in nome e per conto di ASCIT di:

 aprire o effettuare scarichi reflui industriali senza autorizzazione;

 effettuare scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose comprese nelle famiglie e nei gruppi di sostanze indicate nelle tabelle 5 e 3/A dell'Allegato 5 del D.Lgs. 152/2006, senza autorizzazione o senza osservare le prescrizioni dell'autorizzazione;

 scaricare le sostanze pericolose indicate nella tabella 5 dell'Allegato 5 nelle acque reflue industriali in violazione dei limiti tabella 3 o, nel caso di scarico al suolo, superamento dei limiti fissati nella tabella 4 dell'allegato 5 del D.Lgs. 152/2006;

 violare le prescrizioni concernenti l'installazione e la gestione dei controlli in automatico sui processi di trattamento e di depurazione delle acque reflue industriali;

 vietare l'accesso ai siti aziendali da parte dei soggetti incaricati al controllo degli scarichi delle acque reflue industriali;

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 raccogliere, trasportare, recuperare, smaltire, commercializzare e svolgere attività di intermediazione di rifiuti non pericolosi in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione;

 accettare presso i siti aziendali rifiuti pericolosi e non pericolosi in mancanza di autorizzazione;

 raccogliere, trasportare, recuperare, smaltire, commercializzare e svolgere attività di intermediazione di rifiuti pericolosi e in ADR, in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione;

 realizzare o gestire una discarica senza le necessarie autorizzazioni;

 miscelare i rifiuti;

 inserire nel formulario dei rifiuti dati incompleti o inesatti;

 violare il sistema di controllo sulla tracciabilità dei rifiuti;

 realizzare attività finalizzate al traffico illecito di rifiuti o partecipare, anche in via indiretta, ad iniziative volte a favorire il traffico illecito di rifiuti;

 uccidere, distruggere, prelevare o possedere esemplari di specie animali e vegetali selvatiche protette.

63. PROCEDURE AZIENDALI

La Società applica gli standard ISO 14001 in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Le procedure redatte in conformità agli standard ISO 14001 sono, a tutti gli effetti, parte integrante del presente Modello.

La Società è certificata secondo gli standard ISO 14001 e si impegna al mantenimento della certificazione stessa.

L’OdV viene informato tramite i flussi informativi in merito ai rapporti di audit dell’ente certificatore ai fini ISO 14001, nonché di eventuali sospensioni o revoche della certificazione.

64. RAPPORTI CON PARTNER

Tutti i consulenti, fornitori, clienti e chiunque abbia rapporti con l’Azienda sono impegnati al rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti; non sarà iniziato o proseguito alcun rapporto con chi non intenda allinearsi a tale principio.

Nell’ambito dei contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione, in caso di affidamento dei lavori all'impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all'interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell'ambito dell'intero ciclo produttivo, occorre verificare il rispetto assoluto delle disposizioni in materia ambientale.

I soggetti che effettuano per conto di ASCIT servizi e forniture aventi un potenziale impatto sulla normativa ambientale dovranno fornire adeguate certificazioni idonee ad attestare la conformità e correttezza del proprio operato.

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Nel DUVRI di ASCIT devono essere obbligatoriamente inserite disposizioni specifiche relative ai comportamenti che il partner dovrà seguire per adempiere alle prescrizioni della normativa ambientale.

L’incarico a tali soggetti deve essere assegnato in forma scritta e prevedere una specifica clausola che vincoli all’osservanza dei principi etico-comportamentali adottati dalla Società.

Nell’ottica di favorire una più efficace prevenzione dei reati in materia ambientale, si prevede inoltre l’inserimento nei contratti stipulati da ASCIT con partner e consulenti in cui sia ipotizzabile un impatto ambientale significativo, di apposita dichiarazione delle controparti con cui esse dichiarano di:

 essere a conoscenza del D.Lgs. 231/2001 e delle sue implicazioni;

 non essere mai stati rinviati a giudizio per i reati nello stesso contemplati;

 impegnarsi al rispetto del D.Lgs. 231/2001;

 di promuovere la tutela e la salvaguardia dell’ambiente come valori imprescindibili;

 di assicurare con i lavoratori, collaboratori e partner il rispetto dei principi statuiti dal D.Lgs.

152/2006 (Testo Unico Ambientale) e delle altre normative in materia ambientale;

 non porre in essere, nell’ambito dell’espletamento delle proprie attività, tutti quei comportamenti che possono integrare le fattispecie di reato di cui all’art. 25 undecies del D. Lgs. 231/01 a carico di ASCIT, nonché comportamenti che, sebbene non intenzionalmente rivolti a commettere un illecito, siano tali da costituire potenzialmente gli eventi delittuosi di cui all’art. 25 undecies del D. Lgs. 231/01.

Infine, deve essere contenuta specifica clausola risolutiva espressa come conseguenza delle violazioni da parte degli stessi soggetti delle norme di cui al D.Lgs. 231/2001, oltre alla richiesta di eventuale risarcimento danni7.

7 Clausola standard da inserire nei contratti:

Con la presente scrittura privata le Parti intendono assicurarsi reciprocamente la rispettiva osservanza delle normative vigenti ed applicabili, nessuna esclusa e/o eccettuata. Le Parti assicurano, fra l’altro, il pieno ed assoluto rispetto delle disposizioni del D. Lgs. 231/2001, impegnandosi a rispettare ed a mantenere idonei ed efficaci modelli di organizzazione e gestione già adottati dalle Parti, nonché tutte le altre misure necessarie per prevenire la commissione degli illeciti previsti dal D. Lgs. 231/2001 che determinano la responsabilità amministrativa-penale delle società (si invita le Parti a prendere visione dei modelli presso la sede di ASCIT).

In particolare, le Parti garantiscono, l’osservanza del Codice Etico aziendale - accluso al presente contratto sub Allegato

“A” – e dei protocolli. Le Parti s’impegnano, pertanto, a non porre in essere, nell’esecuzione delle attività oggetto del presente contratto, comportamenti non conformi a quanto ivi previsto ed ai Modelli organizzativi delle stesse società. Le Parti si obbligano a comunicare eventuali modifiche e variazioni dei modelli organizzativi ed in particolare del Codice Etico.

Ogni infrazione alle previsioni del presente articolo ed in particolare a quanto previsto dalle modalità operative, dal Modello organizzativo, dal Codice Etico e dai Flussi informativi verso l’OdV, sarà considerata inadempimento grave del contratto e che, come tale determinerà la responsabilità contrattuale della parte inadempiente con la conseguente risoluzione del contratto e delle sanzioni previste dalle leggi vigenti in materia di illecito contrattuale.

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