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Attivita’ antiossidante totale (TAA) di 15 cultivars inglesi

5. Risultati e discussione: il luppolo

5.2 Attivita’ antiossidante totale (TAA) di 15 cultivars inglesi

In tabella n. 9, sono esposti i valori relativi all’attività antiossidante totale (TAA) delle 15 cultivar di luppolo, allevate nel giardino sperimentale di Wye, raccolte nell’anno 2004 e nel 2005. I TAA, espressi, come al solito, in µg equivalenti di acido ascorbico per peso unitario dei coni, sono riportati come media di prove in duplicato, e le letture spettrofotometriche sono state ripetute in triplo per ogni sub-campione. Tutti i campioni erano coni essiccati con all’incirca, lo stesso contenuto di sostanza secca, che mediamente si attestava intorno al 92.4 ± 0.5 % peso/peso.

Prima di commentare i dati, è importante ricordare che i campioni delle varietà, considerate nelle due annate, sono riconducibili esattamente alle stesse piante, allevate con le medesime tecniche. I coni raccolti ed essiccati nel 2004 sono stati analizzati solo nel 2005, dopo un anno di conservazione in congelatore a – 18°C, mentre quelli del 2005 sono stati analizzati nello stesso anno in cui sono stati raccolti. In quest’ultimo caso, la sosta a – 18 °C è stata temporanea e della durata di qualche giorno. Ogni batch di analisi, costituito dalle 15 varietà di una medesima annata, è stato testato contemporaneamente per la determinazione dell’attività antiossidante. Le prove, in doppio, sono state ripetute, su ciascun batch, in giorni seguenti, sia per verificare la ripetibilità del metodo, sia per avere a disposizione dati statisticamente consistenti. Questo modo di procedere ha consentito di evidenziare le differenze esistenti tra le varietà di campioni considerate, svincolandoci parzialmente dai valori assoluti dei singoli TAA. Come si evince dall’esame della tabella n.9, le deviazioni standard sono piuttosto ampie per poter prendere in considerazione i valori originali dei singoli TAA. Tuttavia, tra le prove ripetute, non è stata evidenziata differenza statisticamente significativa (Mann-Whitney Rank Sum Test, P>0.5). Questo equivale a dire che le differenze tra i due gruppi di osservazioni del medesimo batch, sono attribuibili a variabilità casuale. Nonostante il test di normalità e di equal variance siano positivi, si è scelto di trattare i campioni con test non parametrici per la tipologia di dati che il saggio ABTS fornisce (si vedano le considerazioni sul saggio ABTS) applicati). Il Rank Sum Test è l’equivalente del T-test per le procedure non parametriche. Esso ordina i dati numerici e li compara per ranchi piuttosto che per i loro valori originali; i ranchi di ogni gruppo sono sommati e le loro somme comparate. Il fatto che, dalle prove ripetute, si sia ottenuto sempre lo stesso ordine varietale, nella scala per valori di TAA, ha permesso di valutare positivamente l’applicazione del saggio ABTS per il confronto del potere antissidante delle cultivar di luppolo, vista la buona ripetibilità delle risposte stesse nel tempo.

Varietà (µg equiv. ac. ascorbico/g coni) TAA cv 2004 (µg equiv. ac. ascorbico/g coni)TAA cv 2005 Omega 98.687 ± 9.055 169.195 ± 10.850 OT48 94.282 ± 4.946 127.879 ± 8.855 Admiral 105.028 ± 691 192.494 ± 95 Progress 97.614 ± 3.603 127.957 ± 2.886 WGV* 82.849 ± 8.154 116.721 ± 4.994 Fuggle* 98.570 ± 1.117 125.007 ± 15.124 Northdown* 108.302 ± 2.344 174.146 ± 17.291 Phoenix 121.534 ± 3.371 170.757 ± 6.128 Yeoman* 106.223 ± 8.637 143.964 ± 14.608 Challenger 97.049 ± 3.679 138.865 ± 2.768 Target 111.762 ± 227 179.866 ± 12.335 Boadiacea* 112.132 ± 6.445 152.824 ± 16.198 Sovereign* 98.561 ± 5.142 104.286 ± 10.374 First Gold* 100.654 ± 1.288 108.702 ± 7.020 Herald 105.027 ± 4.587 164.442 ± 9.202

Tabella 9: valori medi dei TAA, e relative deviazioni standard, delle varietà sopra elencate,

raccolte nell’anno 2004 e 2005. I campioni del 2004 sono stati analizzati nel 2005, dopo 1 anno di conservazione a –18 °C. Per le varietà contrassegnate con un asterisco, i TAA dei coni raccolti all’anno 2004 e stoccati per un anno, non sono risultati statisticamente differenti da quelli testati su coni raccolti ed analizzati nello stesso anno (2005) (Wilcoxon Signed Rank Test, n=6, P<0.001).

Tra le cultivar del 2005, il range di TAA registrati è variato da un minimo di 104.286 ± 10.374 unità equivalenti di acido ascorbico (µg/g coni) in Sovereign, ad un massimo di 192.494 ± 95, unità equivalenti di acido ascorbico (µg/g coni), in Admiral. In ordine decrescente, le varietà risultate più attive dal punto di vista antiossidante sono state Admiral, Target, Northdown, Phoenix, Omega, Herald e via dicendo fino a trovare First Gold e Sovereign agli ultimi posti. Le varietà del 2004, dopo un anno di stoccaggio, hanno mostrato capacità antiossidanti decisamente più basse rispetto a quelle dell’altro batch di analisi. Di fatto, in quest’ultimo caso, i valori di TAA hanno oscillato tra 82.849 ± 8.154 unità equivalenti di acido ascorbico (µg/g coni) in WGV, e 121.534 ± 3.371 unità equivalenti di acido ascorbico (µg/g coni) in Phoenix. Anche la scala relativa di potere antiossidante è variata poichè, in ordine decrescente, ritroviamo Phoenix, Boadiacea, Target, Nothdown, fino a OT48 e WGV agli ultimi posti.

Assumendo per ipotesi, che le condizioni climatiche delle due annate di raccolta siano state simili, e comunque tali da non stimolare risposte fisiologiche diverse nelle piante di luppolo del 2004 e del 2005, la sola fonte di variabilità, tra le determinazioni degli anni considerati, è riconducibile allo stoccaggio che hanno subito le cultivar del 2004, sostando

per un anno in congelatore sino all’analisi. Allora, sarebbe possibile asserire che, con il tempo, il potere antiossidante del luppolo diminuisce e la conservazione a – 18°C non ostacola tale fenomeno, nemmeno su coni essiccati. In questo caso, lo stoccaggio risulterebbe statisticamente determinante la differenza riscontrata in alcune varietà (Wilcoxon Signed Rank Test, P<0.001). In tabella n. 9, sono contrassegnate con un asterisco le cultivar caratterizzate da una stabilità antiossidante molto elevata, ossia quelle per cui lo stoccaggio non ha contribuito in modo significativo a ridurre i rispettivi TAA. A prescindere dal tipo di luppolo considerato, era prevedibile che il potere antiossidante, ad un anno dalla raccolta dei luppoli, diminuisse, indipendentemente dalla cultivar in questione. Infatti, è risaputo che gli antiossidanti sono molto sensibili all’ossigeno, la luce, le alte temperature, umidità, etc. A parte il contatto con l’aria, i fattori luce e temperatura sono stati arginati ponendo i campioni in congelatore. Tuttavia altri elementi, quali l’attività enzimatica endogena, il contentuto di lipidi (localizzati anche nei semi e per i quali il congelamento non blocca l’ossidazione), concorrono a rovinare il patrimonio antiossidante.

Non è fuori luogo pensare che i composti che concorrono alla capacità antiossidante delle singole cultivar siano chimicamente differenti o diversamente localizzati o legati alla matrice luppolo, a seconda della varietà considerata. Questa ipotesi potrebbe spiegare la maggiore o minore stabilità antiossidante allo stoccaggio osservata tra i luppoli. In realtà, il vizio di fondo di questo ragionamento, consiste nel voler ridurre ad una sola variabile, lo stoccaggio, il differente comportamento osservato tra i due batch di campioni. Effettivamente i parametri che sarebbero da considerare nel corso di prove di questo genere, in campo e con individui geneticamente distinti, sono molteplici e spesso sfuggono anche al monitoraggio più accorto (andamento stagionale, temperature, umidità, etc..). Inoltre, il campione esaminato alquanto ristretto, e le prove in campo non ripetute, non rendono possibile trarre conclusioni adeguate e generalizzate sul comportamento dei singoli tipi genetici. In vista di ciò, si è scelto di applicare test non parametrici per l’interpretazione dei risultati e di limitare la valutazione della capacità antiossidante dei luppoli ad una comparazione relativa tra gli stessi. Pur ritenendo validi i discorsi sopra fatti, la consapevolezza dei limiti della presente sperimentazione ci porta ad asserire che, ad oggi, non è possibile approfondire ulteriormente l’argomento in quanto mancano prove di conferma di quanto ipotizzato. Sarebbe auspicabile ripetere la sperimentazione negli anni di raccolta a venire, sulle stesse varietà dello stesso giardino sperimentale e, sulle medesime, dopo un anno di conservazione a –18°C.

5.3 ALTRE DETERMINAZIONI ANALITICHE SUI LUPPOLI RACCOLTI NEL 2004 E NEL 2005