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Auckland Regional Council, 2002.

RISCHIO DERIVANTE DAL PERCOLATO ANALISI BIBLIOGRAFICA

22. Auckland Regional Council, 2002.

Hazard identification and risk assessment for local authorities – hazard guideline no. 2. Technical Publication No. 106, Auckland Local Authority Hazard Liaison Group, September 2002.

Elementi presenti

Questa pubblicazione, che è un documento del governo per le autorità locali, copre il tema della RA in un senso molto ampio di pericolo. Tra questi i pericoli naturali quali tornado, alluvioni, terremoti; rischi tecnologici, come reti di gas ad alta pressione, guasto ai sistemi informatici, rischi biologici tra cui propagazione per contagio di malattie tra persone, animali o piante; e pericoli civili/politici comprendenti terrorismo e disordini civili.

Elementi assenti

La pubblicazione non è specificatamente per le discariche. Essa racchiude proprio tutti i rischi naturali e antropici senza presentare una procedura olistica di RA. In poche parole, tutti gli elementi da 1 a 16 (sopra) sono assenti, non solo per le discariche, ma per i pericoli in generale.

23. DOE (1998)

Department of Energy (DOE), 1998. US, Risk-based corrective action – environmental guidance. DOE/EH-413-9815.

Elementi presenti

Questa guida ambientale accenna gli standard definiti Risk-Based Corrective Action (RBCA) per affrontare le emissioni petrolifere e chimiche. Lo scopo di questa guida è quello di illustrare il processo decisionale sui rischi di base e il processo RBCA per il ripristino ambientale dei siti contaminati chimicamente.

Elementi assenti

Lo scopo di questo documento non è lo sviluppo di una metodologia di valutazione olistica del rischio. Il sistema presentato non è per le discariche in quanto tali. Il sistema insiste di più sulla determinazione dei dati necessari per le decisioni tecniche, piuttosto che nel seguire le fasi del

87 processo specifico per l'analisi di rischio.Gli elementi 1-17 sono completamente e/o parzialmente assenti.

24. EPA (1998, 1996a,b,c)

Environment Protection Agency (EPA), 1998. US, Guidelines for neurotoxicity risk assessment. Federal Register 63 (93):26926-26954, EPA/

630/R-95/001F. Risk Assessment Forum.

Environment Protection Agency (EPA), 1996a. US, Guidelines for Reproductive Toxicity Risk Assessment, EPA/630/R-96/009.

Environment Protection Agency (EPA), 1996b. US, Proposed Guidelines for Ecological Risk Assessment, EPA/630/R-95/002B.

Environment Protection Agency (EPA) 1996c. US, Proposed Guidelines for Carcinogen Risk Assessment, EPA/600/P-92/003C.

Elementi presenti

Questi quattro documenti riguardano le valutazioni del rischio, rispettivamente, di neurotossicità, di tossicità riproduttiva, ecologico e cancerogeno.

Elementi assenti

Questi documenti possono essere utili per l'analisi di rischio del percolato di discarica nell'ambito della possibilità di stabilire eventuale neurotossicità, tossicità riproduttiva, o effetti ambientali e cancerogeni delle sostanze inquinanti del percolato.

Tuttavia, queste pubblicazioni non sono state realizzate specificatamente dal punto di vista del percolato di discarica, e quindi in questo senso tutti gli elementi sopra indicati sono mancanti.

25. CMSA (2004), Puncochar (2003), Koivisto et al. (2001), Feldman and White (1996), CHEM Unit (2003),

Pauluhn (1999), Muth et al. (2001),

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Elementi presenti

Queste pubblicazioni sono relative alla valutazione del pericolo e del rischio nel contesto di questi rispettivi argomenti: miniere, luoghi di lavoro, organismi geneticamente modificati, neurologia, ambiente interno, ecologia, tossicologia, cibo e prodotti chimici.

Elementi assenti

Queste pubblicazioni, in primo luogo, non sono per le discariche; tutti gli elementi sopra elencati sono assenti dal punto di vista del percolato di discarica.

3.3. ARTICOLI SCIENTIFICI RECENTI

26. Senese, E. Boriani, D. Baderna, A. Mariani, M. Lodi, A. Finizio, S. Testa, E. Benfenati Assessing the environmental risks associated with contaminated sites: Definition of an Ecotoxicological Classification index for landfill areas (ECRIS)

- 2010

La valutazione del rischio ecologico in termini quantitativi è una procedura sito-specifica complessa che richiede la valutazione di tutti i possibili percorsi attraverso i quali le sostanze chimiche presenti nella sorgente di contaminazione possono giungere agli obiettivi da tutelare. Purtroppo, in molti (troppi) casi la mancanza di dati fisico-chimici ed ecotossicologici rende impossibile quantificare il rischio ecologico.

Il seguente documento presenta l‟Ecotoxicological Classification Risk Index for Soil (ECRIS), un sistema di classificazione specifico per la valutazione del rischio del terreno, che dà un'indicazione comparativa del rischio legato alla contaminazione ambientale con qualunque sostanza chimica. ECRIS è un approccio semplice, specificamente definito per lo scenario discarica.

Questo indice si basa su la grande quantità di dati raccolti in molti anni di analisi del percolato di discariche del nord Italia ed è utile per realizzare un primo screening di probabilità sulla potenziale contaminazione dei suoli.

Nel documento si descrive l‟approccio teorico e vengono proposti i casi studio utilizzati per la creazione dello strumento analizzato, che si basa sull'integrazione di una serie di dati caratterizzanti il profilo eco tossicologico e di esposizione di 60 agenti chimici presenti nel percolato di varie discariche. Per la dichiarata difficoltà di caratterizzazione di tutte le proprietà tossiche sia dei

89 composti organici che di quelli inorganici presenti nel percolato, in questo lavoro sono stati considerati dagli autori solo i primi.

Vengono considerate solo 60 molecole, ossia quelle che più frequentemente si trovano nel percolato di discarica analizzato, con l‟obiettivo di ottenere informazioni sufficienti sui potenziali rischi ambientali ad essi correlati, quando si hanno carenze di informazioni sito specifiche.

ECRIS è stato pensato per la classificazione degli agenti presenti nel percolato su una scala di pericolosità ambientale. La classificazione non è sito-specifica ma, secondo gli autori, potrebbe rappresentare uno step iniziale di conoscenza sulle proprietà eco tossicologiche dei principali composti che verranno trovati nel terreno.

La valutazione del rischio ecologico in termini quantitativi è una procedura sito-specifica complessa che richiede la valutazione di tutti i possibili percorsi attraverso i quali le sostanze chimiche presenti nella sorgente di contaminazione possono giungere agli obiettivi da tutelare.

Purtroppo, in molti (troppi) casi la mancanza di dati fisico-chimici ed ecotossicologici rende impossibile quantificare il rischio ecologico.

Per definire un rischio, è essenziale capire il comparto ambientale che si desidera proteggere, in quanto ogni valutazione può avere diverse scale spaziali e temporali.

Il rischio tossicologico può variare a seconda della destinazione d'uso di un sito, il che significa che dovremo cambiare gli obiettivi e scale temporali e i possibili percorsi seguiti dai prodotti chimici dalla sorgente alla destinazione .

La valutazione del rischio ecologico è complesso, dato che richiede una conoscenza dettagliata delle componenti biotiche e abiotiche dell'ecosistema considerato, al fine di ottenere una stima realistica di tutte le vie di esposizione dei contaminanti.

Tale approccio non solo è molto costoso in termini di risorse umane, economiche e temporali, ma ha anche bisogno del sostegno e supporto delle diverse aree scientifiche.

Un passo importante in questa direzione dovrebbe riguardare la previsione del destino(fate) e del trasporto, (FT), di alcune classi chimiche, dal momento che il FT è molto variabile a seconda delle caratteristiche sito-specifiche pedologiche, idrogeologiche e meteo climatiche.

Mancano tutti gli elementi per considerare la metodologia proposta, una metodologia di analisi sito specifica, caratteristica essenziale di una analisi di rischio.