RISCHIO DERIVANTE DAL PERCOLATO ANALISI BIBLIOGRAFICA
2. Golder Associates,
Risk Assessment for Small and Closed Landfills – Small and Closure Criteria. Application 4176, Golder Associates (NZ) Ltd., December.
Elementi presenti
Questa pubblicazione riguarda la valutazione del rischio esclusivamente per le piccole discariche chiuse. Vengono citati brevemente i pericoli e i rischi relativi alla contaminazione delle acque sotterranee; alla contaminazione delle acque superficiali; all'accumulo di gas; ed all'esposizione diretta al suolo contaminato, oggetti taglienti o gas pericolosi.
Questi sono i quattro scenari, che questa pubblicazione affronta molto brevemente e in modo non approfondito.
Elementi assenti
Sono assenti quasi tutti gli elementi essenziali per una corretta ed efficace metodologia di analisi di rischio, pensata specificatamente per il percolato di discarica:
1) Scopo della pubblicazione non è quello di presentare una metodologia completa di analisi dei rischi (RA), che contenga le caratteristiche ed i moduli con i loro sub-moduli (elencati di seguito) integrati insieme in un algoritmico, pronti per l'uso, collegati in sequenza, organizzati per categorie, con caratteristiche di utilizzo semplice, continuo e passo-passo, che un utente potrebbe seguire olisticamente dall'inizio alla fine in un maniera auto didattica.
2) Un dettagliato sistema di studio di base, che potrebbe aiutare un valutatore del rischio ad identificare e classificare tutte le caratteristiche del sito di discarica che sono necessarie nelle diverse fasi del processo di valutazione del rischio, non viene preso in considerazione in questa pubblicazione. Alcuni esempi degli studi di base necessari allo scopo dell‟analisi sono i seguenti:
i) Geologia: top soil, deriva, rocce, porosità, porosità efficace, fessurazioni, densità, materiali geologici e minerali, la profondità e la larghezza o il volume dei materiali degli strati geologici, ed altre proprietà geologiche.
ii) Idrologia: evaporazione, traspirazione, intercettazione, deflusso superficiale, infiltrazione, percolazione, penetrazione delle acque sotterranee, ecc
76 iii) Idrogeologia: zone vadosa/insatura e di falda freatica/satura, le acque sotterranee aggrottate, gradiente idraulico, permeabilità, velocità e direzione delle acque sotterranee, e altre caratteristiche idro-geologiche;
iv) Topografia: formazioni/pendenze (per favorire la misurazione del deflusso verso o da una data discarica), ambiente naturale, habitats, ambiente costruito, corsi d'acqua, ecc. v) Geografia: latitudini, longitudini, zone geografiche, ad esempio, tropicale e altre
proprietà geografiche che possono contribuire nella stima di altri parametri dello studio di base come ad esempio le precipitazioni attese;
vi) Meteorologia: precipitazioni (durata, frequenza, intensità), velocità e direzione del vento, temperatura a bulbo umido e secco, umidità, grado di sole e nuvolosità, ecc vii) Influenza umana: attività antropiche passate, presenti e/o potenziali future, quali cave,
estrazione d‟acqua, costruzione e sviluppo.
viii) Gestione del sito: storia del sito, tipologia di sito, ubicazione del sito, eventuali caratteristiche tecniche ed ingegneristiche della discarica (ad esempio, rivestimenti, sistema di drenaggio, ecc), attività di gestione dei rifiuti, monitoraggio ambientale, tipologie di rifiuti.
3) Non rientra nell'ambito di applicazione di questa pubblicazione sviluppare una procedura per l'identificazione e la suddivisione in categorie dei pericoli, per assistere un valutatore del rischio nel raggruppare i pericoli in categorie quali tossico, non tossico, cancerogeno, non cancerogeno, rischi dovuti alle impostazioni/configurazione e/o ai processi, quantificazione del percolato, caratteristiche del percolato (come la maturità, età, durezza), ecc
4) Non offre metodi per suddividere in categorie e per stabilire i livelli di concentrazione per i vari inquinanti, sia nel tempo che nello spazio. Per esempio, i livelli di concentrazione nella discarica (la fonte inquinante),l'esposizione media, l'assunzione di concentrazione dei recettori, soglie o livelli di sicurezza, o la concentrazione di fondo esistente in un dato recettore prima che giunga il percolato.
5) Non esiste una procedura strategica per effettuare il processo di valutazione quantitativa dell‟esposizione per il percolato di discarica, che potrebbe tener conto di tutti gli scenari possibili. Vi è la mancanza di una approfondita esposizione di un sistema algoritmico di quantificazione che leghi insieme in sequenza i fattori in gioco, come la durata dell'esposizione, la frequenza, la media e i percorsi di esposizione.
6) Valutazione della significatività di tutte le caratteristiche e dei parametri dei moduli e sotto moduli della valutazione dei rischi. Per esempio, quale è la quantità di intercettazione e / o rifiuti liquidi per una data discarica abbastanza significativa da essere considerata nel calcolo
77 della quantità di percolato; quali misure conservative vengono prese per quali parametri e perché; ecc
7) Valutazione dell'incertezza di tutte le caratteristiche e dei parametri dei moduli e sotto moduli della valutazione dei rischi. Nei casi in cui queste incertezze potrebbero essere causa di limitazioni dei modelli; metodi di stima; qualità dei dati, ecc.
8) Non è presente la valutazione della migrazione degli inquinanti sotto forma di procedura categoriale e sequenziale. Ciò dovrebbe includere le caratteristiche sia dei fenomeni di trasporto degli inquinanti (quali la dispersione, advezione, ritardo) che dei fenomeni di attenuazione (come la diluizione, l'adsorbimento, le reazioni di scambio cationico)
9) Non è presente nessun dettaglio sugli 'Indici di pericolo (HI)' specifici per il contesto del percolato di discarica; mentre l‟HI è un indicatore quantitativo dei livelli di rischio molto importante e costituisce una caratteristica significativa della valutazione quantitativa del rischio. 10) Non esiste una procedura strategica di quantificazione/stima del rischio in cui una valutazione
del rischio possa prendere in considerazione tutti i rischi derivanti dal percolato attraverso tutti i percorsi possibili per tutti i possibili recettori in modo integrato per elaborare il rischio totale, come i rischi individuali sulla base di un pericolo tramite un percorso per uno dei recettori. 11) Non si riscontra che venga presa in considerazione l‟elaborazione di scenari di rischio nella
peggiore e nella più probabile delle ipotesi.
12) Una data discarica può essere in fase pre-operativa (ad esempio, progettazione e fase di sviluppo), in fase operativa e/o post-operativa (per esempio, fase di completamento e post chiusura). Le emissioni che potrebbero verificarsi in una data discarica, in ciascuna delle tre fasi della discarica, non viene discusso.
13) La pubblicazione non sembra essere in grado di toccare gli aspetti quantitativi di vari parametri di valutazione del rischio. Affinché la valutazione del rischio sia quantitativa, tutti i parametri rilevanti dei moduli e sotto moduli devono essere quantificati; quanto più sarà oggettiva la misurazione di tali parametri tanto più efficace sarà la quantificazione del rischio.
14) Vi è la mancanza di una 'struttura di aggregazione' in moduli e sotto moduli della valutazione dei rischi. Per esempio, se un recettore vivente come un essere umano riceve sostanza inquinante attraverso il contatto cutaneo come pure l'ingestione, così la concentrazione totale in
entrata nel corpo umano sarebbe la somma delle concentrazioni attraverso queste due singole vie di esposizione.
15) Sembra che non vengano prese in considerazione le variazioni temporali e spaziali di vari parametri dei moduli e sub-moduli di analisi dei rischi. Per esempio, la variazione temporale della qualità del percolato espressa in termini di maturazione nel tempo o di invecchiamento; la
78 distribuzione spaziale della zona insatura/vadosa sottostante una data discarica, per stimare lo spessore efficace della zona vadosa, ecc.
16) Assenza delle descrizioni statistiche, in particolare nel contesto dei valori massimo, minimo e più probabile di vari parametri (ad esempio, le precipitazioni, la concentrazione di sostanza inquinante in corrispondenza dei recettori, la durata dell'esposizione).Tali descrizioni statistiche possono essere utili per capire gli scenari di rischio nella peggiore e nella più probabile delle ipotesi, come pure per affrontare le incertezze e le variazioni temporali e spaziali.
17) La pubblicazione non si occupa delle discariche di grandi dimensioni. Non si occupa delle fasi pre-operativa e nemmeno in-esercizio.