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DISCARICA SITA IN “CONTRADA CAVA DEI MODICANI”

INDAGINI GEOFISICHE

6.3. DISCARICA SITA IN “CONTRADA CAVA DEI MODICANI”

La discarica oggetto dello studio di ricerca ricadente nel territorio amministrativo del comune di Modica, è ubicata a nord dell‟abitato di Ragusa, in C/da Cava dei Modicani, ad una quota media di circa 740 m. s.l.m.

Complessivamente il territorio si presenta caratterizzato da un paesaggio tipico della campagna iblea, con estensioni terriere destinate ad uso agricole, sporadici nuclei abitativi, costruzioni rurali per le attività agricole e piccole attività industriali.

La morfologia di quest‟area è strettamente connessa alla capacità di resistenza all‟erosione dei terreni affioranti aventi natura carbonatica, la quale conferiscono al paesaggio circostante una morfologia piuttosto regolare caratterizzata da radure o lievi declivi.

In particolare, l‟area interessata dalla discarica è collocata su una superficie pianeggiante leggermente degradante verso sud-est ed interrotta ad ovest da una scarpata alquanto ripida.

Figura 8 – Aerofotogrammetria della discarica

I litotipi caratterizzanti la zona di nostro interesse affiorano estesamente nell‟abitato di Ragusa e costituiscono i terreni di substrato dell‟area in oggetto caratterizzati da giaciture sub-orizzontali. Essi suddividono la zona in due livelli così indicati:

Livello a Banchi calcarenitici, costituito da calcareniti e calciruditi bianco-giallastre o

196 m, separati da sottili livelli marnoso-sabbiosi. Lo spessore massimo di questo intervallo non supera i 70 metri;

Alternanza calcarenitico-marnosa, sovrastante al precedente, costituita da roccia coerente stratificata rappresentata da strati di calcareniti e calciruditi compatte a grana fine di colore bianco-

grigiastro e spessore mediamente compreso tra 30 e 60 cm, alternati a strati teneri a componente prevalentemente marnosa rappresentati da marne calcaree e calcari marnosi di colore bruno- giallastro e spessore analogo. Lo spessore di questo intervallo raggiunge i 60 metri.

Al tetto dei terreni precedentemente descritti si rinviene una copertura detritica

superficiale di natura eluvio-colluviale di limitato spessore. Si tratta di sedimenti incoerenti

sciolti, derivanti dai lenti processi di degradazione meteorica della roccia in sito.

L‟idrologia dell‟area in esame è caratterizzata dalla presenza di un acquifero di grosse

proporzioni rappresentato dalle successioni calcaree appartenenti alla formazione Ragusa.

L‟idrologia superficiale è piuttosto scarsa, date le caratteristiche di permeabilità dei terreni carbonatici affioranti che facilitano l‟infiltrazione delle acque di scorrimento superficiale nel sottosuolo, favorendo in tal modo lo sviluppo di un profondo reticolo sotterraneo.

La circolazione idrica avviene prevalentemente in funzione del reticolo di fratturazione e lungo le discontinuità costituite dai piani di stratificazione dei termini carbonatici.

In relazione al grado di permeabilità, i litotipi affioranti possono essere classificati come terreni dotati di permeabilità da media ad elevata di tipo secondaria per fratturazione e per carsismo. Sulla base di dati di letteratura tali litotipi presentano solitamente valori del coefficiente di permeabilità K compresi tra 10-2 e 10-4 cm/s.

I risultati delle prove di permeabilità svolte in situ indicano invece valori di permeabilità K

compresi tra 10-3 e 10-5 cm/s.

La discarica insiste su una falda libera profonda priva di protezione superficiale con piezometrica media situata ad una profondità di circa 100 - 120 m rispetto al p.c. e una direttrice di flusso delle acque sotterranee ad orientamento N NW - S SE.

L‟elevata permeabilità dovuta alla fratturazione e la presenza di fenomeni carsici che canalizzano il flusso idrico sotterraneo, fanno si che l‟acquifero risulti caratterizzato da un alto grado di vulnerabilità, in quanto privo di protezione superficiale.

Le caratteristiche dell‟impianto della discarica consentono di definire le dimensioni ed il volume e conseguentemente il bacino d‟utenza dell‟impianto.

Esso occupa una fascia, a Nord Est della discarica dismessa, della larghezza di circa 100 metri che si estendeva verso valle per circa 700 metri, con una superficie complessiva di circa 69000 m2.

197 Successivamente è stata annessa l‟area adiacente, a Sud Est dell‟attuale vasca in esercizio portando così la superficie totale dell‟impianto a 10 ettari.

L‟attuale smaltimento dei rifiuti avviene in questa discarica consortile, la quale, considerando solamente la vasca in esercizio, ha una capacità di 380.000 m3 su una superficie di 25.500 m2. La pendenza dell'area è mediamente di circa il 15 % e, stando alle caratteristiche tettonico - strutturali rilevate si ha una notevole stabilità dei versanti.

Lo schema della discarica prevede una suddivisione in due zone funzionali principali collegate da una rete di viabilità interna:

 la prima destinata ai servizi, più a monte;

 l‟altra dove sono ubicate le vasche di deposito dei rifiuti, a valle.

Figura 9 . Sistemazione dell‟area della discarica

La vasca di deposito dei rifiuti ha la forma approssimativa di una tronco piramide con una platea di fondo ad una profondità iniziale di 21 metri e finale di 6 metri, ed è delimitata da scarpate

della pendenza di 45°, per assicurare una naturale stabilità dei versanti.

Tutta la superficie di delimitazione della vasca è stata impermeabilizzata con un sistema misto che consiste in un primo strato di bentonite di sodio ed in una successiva stesura di un manto

sintetico.

L‟impianto ha, inoltre, un sistema perimetrale di drenaggio delle acque superficiali provenienti dal bacino scolante sull'area della discarica, una rete di raccolta e ricircolo del percolato ed un sistema di smaltimento del biogas.

198 Considerata la natura del terreno, costituito da roccia fratturata che non esclude il passaggio del percolato agli strati sottostanti ed alle aree di contorno, si è dovuto ricorrere all‟impiego di un sistema di impermeabilizzazione artificiale.

Per rispondere alle prescrizioni della normativa allora vigente sul fondo e sulle pareti inclinate

della discarica si è provveduto a stendere su uno strato di sabbia di 20 cm, che ha solo funzione di livellamento del terreno, un telo di bentonite di sodio (geocomposito) con permeabilità di 10-8 cm/sec, notevolmente inferiore a quella allora richiesta di 10-6 cm/sec.

Sul telo di bentonite è stata disposta una georete drenante da 5 mm con foglio di base in tessuto-

non-tessuto da 140 g/m2 , il quale costituisce un sistema di monitoraggio per le eventuali perdite originate da perforazioni accidentali del manto di impermeabilizzazione sovrastante. Questo tipo di georete assicura infatti una elevata trasmissività idraulica, dell‟ordine di 0,3 - 0,6 l/sec·mq, ed una conseguente alta proprietà drenante anche sotto la pressione esercitata dai rifiuti depositati nei volumi superiori.

Sul manto impermeabile si è infine provveduto alla formazione di uno strato soffice superficiale, di circa 30 cm, composto da graniglia per evitare lacerazioni del manto stesso dovute al passaggio di macchine operatrici (autoveicoli di trasporto, compattatori, mezzi di movimentazione del materiale di copertura, ecc.).

Figura 10 – Schema impermeabilizzazione del fondo discarica

Il drenaggio e la raccolta del percolato sul fondo della vasca di deposito dei rifiuti vengono

199 drenaggio riempite di ghiaia grossa, distribuiti a distanze di circa 20 metri ed annegati in uno

strato di 30 cm di sabbia e ghiaia realizzato al di sopra del manto di impermeabilizzazione.

Sono inoltre presenti dei pozzi per il drenaggio verticale ed una rete di dreni inclinati (poggiati

sulle sponde della vasca, quindi con un inclinazione di circa 45°) con tubi in PEAD Ø 125.

Tutti i collettori veicolano il percolato, utilizzando la pendenza naturale del fondo, variabile

dall‟1 al 3%, fino ai pozzetti di raccolta a loro volta collegati, tramite un collettore in gres Ø 300 ad

un pozzetto finale nel quale è collocata una pompa di estrazione auto aspirante.

Per quanto riguarda la captazione ed adduzione del biogas, la soluzione tecnica adottata prevede due distinte reti di captazione, una centrale ed una periferica.

La captazione centrale viene effettuata mediante dei pozzi disposti secondo l‟asse longitudinale, con un raggio medio di azione di 30-35 metri. I pozzi sono stati innalzati progressivamente, al procedere del deposito dei rifiuti, predisponendo uno sull‟altro dei cilindri di separazione in rete metallica, con un diametro di 1,5 m ed un‟altezza di 1,5 m al cui centro, annegata in un letto di ghiaia è collocata una tubazione fessurata in PEAD Ø 160.

La captazione perimetrale ha la funzione di raccogliere il biogas lungo una delle sue vie preferenziali di uscita e cioè lungo la superficie di contatto fra rifiuti e sponde del deposito.

Il sistema è costituito da diversi punti di captazione, ubicati ad una distanza variabile fra i 20 e i 25 metri. Ogni punto di captazione fa capo, nella massa dei rifiuti in via di formazione, ad una tubazione microfessurata in PVC, flessibile, corrugata e rivestita da uno strato di ghiaia, adagiata sulla scarpata per tutta la sua lunghezza.