CAPITOLO 5 – COMMENTI ALLE TRADUZIONI
5.1 Utilizzo delle risorse
5.1.3 Autori del testo ed esperti del settore
Per garantire la qualità tecnica del presente lavoro di traduzione, sono ricorsa a tutti gli strumenti di ausilio a mia disposizione, fra cui corpora costruiti preliminarmente ma 36https://stats.oecd.org/glossary/index.htm (visitato il 23/10/2015). 37http://isi.cbs.nl/glossary/ (visitato il 23/10/2015). 38http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Thematic_glossaries (visitato il 23/10/2015). 39http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php?action=view&index=P&dizionario=6 (visitato il 23/10/2015). 40http://www.treccani.it/enciclopedia/ (visitato il 23/10/2015). 41http://iate.europa.eu/SearchByQueryLoad.do?method=load (visitato il 23/10/2015). 42http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Scala_MCS.pdf (visitato il 23/10/2015). 43http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Manuale_AEDES.pdf (visitato il 23/10/2015).
44http://earthquake.usgs.gov/learn/topics/mercalli.php (versione accorciata)
http://info.geonet.org.nz/display/quake/New+Zealand+Modified+Mercalli+Intensity+Scale (versione completa) (visitati il 23/10/2015).
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anche glossari e banche dati terminologiche in rete, come discusso nei paragrafi precedenti. Inoltre, ho accennato al fatto di aver altresì consultato esperti del settore: nella fattispecie, il Professor Luciano Messori45 e il Professor Davide Raggi46, entrambi docenti presso l’Università di Bologna.
Dal momento che gli autori sono di madrelingua italiana e si sono mostrati disponibili a comunicare durante la preparazione del presente elaborato, mi sono inoltre avvalsa di questa preziosa possibilità per chiedere loro spunti e pareri in casi difficili da risolvere con gli strumenti tradizionali o per cui era necessario comprendere un implicito.
In fase di traduzione, ho posto diverse questioni di tipo concettuale e terminologico agli autori, i quali si sono dimostrati sempre disponibili a fornire tempestivamente la loro opinione. Tuttavia, tale disponibilità non è stata sempre fruttuosa, in quanto le loro soluzioni a volte non erano utilizzabili o non corrispondevano alle ricerche svolte tramite altre risorse. Ciò spesso è avvenuto perché gli autori, probabilmente per via della lunga permanenza in paesi anglofoni e dell’apprendimento della materia anzitutto in lingua inglese, hanno confessato di non conoscere l’equivalente traduttivo in lingua italiana, oppure suggerivano di lasciare il termine in inglese perché risultava comunque trasparente agli addetti ai lavori. Talvolta ho ritenuto che le loro proposte risultassero gergali o eccessivamente parafrasate oppure che tradissero la preferenza personale per una certa espressione, in contrasto con quanto riportato nel testo di partenza. In altre occasioni, inoltre, il parere degli autori divergeva da quello degli altri esperti consultati.
In questi casi, il traduttore si trova in una posizione piuttosto delicata: ha il compito di valutare quale sia la soluzione più appropriata e operare una scelta tenendo in considerazione diverse variabili, come il pubblico e la destinazione del testo, il registro e le convenzioni stilistiche47. Tuttavia, la sua responsabilità sulle scelte traduttive potrebbe essere limitata da altri fattori. È la situazione che si presenta quando la lingua madre dell’autore del testo è la stessa del traduttore: in questo caso, in quanto responsabile dell’elaborato, la preferenza personale dell’autore diventa prioritaria e la decisione finale naturalmente spetta a lui. In caso di conflitto con la versione del traduttore, quest’ultimo può certamente proporre la sua idea e spiegare le ragioni della sua posizione, ma di norma (e comprensibilmente) è improbabile che abbia l’ultima parola.
45 Il Professor Luciano Messori, correlatore del presente elaborato, è docente di Elementi di Economia presso
la Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione.
46 Il Professor Davide Raggi è docente di Econometria presso la Scuola di Economia, Management e
Statistica.
47 Per le considerazioni linguistiche più specifiche e per un confronto fra le diverse opinioni, si rimanda al
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Lo scenario appena descritto si è presentato nel concreto per la traduzione del contributo agli atti: per maggiori dettagli sulle modalità di lavoro e per il confronto tra la prima versione, la mia stesura, e la seconda versione, la stesura revisionata dagli autori, si rimanda alla sezione 5.5.
5.1.3.1 Dubbi e divergenze
In questa sezione vengono analizzati i casi in cui, in presenza di un dubbio non risolvibile con gli strumenti a mia disposizione, è stato necessario ricorrere al parere degli autori e degli esperti del settore per operare una scelta. Se del caso, verranno evidenziate e commentate anche le differenti versioni proposte e verrà spiegato perché ho preferito una soluzione anziché l’altra.
(6a) The negative supply shock / The positive demand shock
(6b) Lo shock negativo dal lato dell’offerta / Lo shock positivo dal lato della domanda
La mia traduzione iniziale per questi due sintagmi nominali era “shock di domanda positivo” e “shock di offerta negativo”, ipotesi corroborata da un discreto numero di occorrenze in fonti affidabili come libri di testo o slide di lezioni universitarie. Da un confronto con gli autori, è emerso che la dicitura più corrente è quella con l’espressione “dal lato di” e con l’aggettivo anteposto al complemento, corroborata anche dai numerosi risultati in rete in siti pertinenti. In questo caso, l’intervento degli autori ha comportato un’importante miglioria nella resa in italiano.
(7a) The goodness of fit is satisfactory in both models
(7b) La capacità esplicativa del modello è soddisfacente in entrambi i modelli Diverse sono state le soluzioni proposte dagli autori e dai due esperti del settore consultati. I primi hanno preferito “la capacità esplicativa del modello”, mentre gli altri “il coefficiente di determinazione” e “la bontà dell’adattamento”. Tutte queste versioni danno risultati attendibili nel corpus e a livello semantico sono equivalenti. In questo caso, ho scelto la versione “capacità esplicativa” poiché entrambi i docenti di economia mi hanno confermato che è una dicitura “generale” e “intuitiva” e ho ritenuto fosse in linea con la scelta terminologica dell’inglese, che preferisce un termine di registro meno tecnico (ad
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esempio rispetto a coefficient of determination o R2). La traduzione “bontà
dell’adattamento” compare principalmente in testi tradotti dall’inglese, quindi mi sembrava che potesse trattarsi di un calco.
(8a) We instrument the variable Damages
(8b) Usiamo uno strumento per la variabile Danni
Questo caso si è rivelato piuttosto problematico e con le sole ricerche nei corpora e in rete non sono riuscita a trovare una soluzione di cui fossi certa, visto che il verbo to
instrument a variable sottintende un concetto ben specifico. Anzitutto ho eseguito una
ricerca nel corpus inglese, subcorpus B di terminologia: ho potuto osservare che il verbo viene utilizzato spesso seguito da un oggetto come a variable / a coefficient. Successivamente, la ricerca nel corpus italiano ha mostrato che la traduzione letterale “strumentare” viene utilizzata molto spesso fra virgolette.
Figura 9: schermata di ricerca per “strumentare”.
Effettivamente, gli esperti del settore mi hanno confermato che questa traduzione risulta gergale ed è poco utilizzata in italiano. Grazie a una spiegazione esaustiva, ho quindi potuto comprendere il concetto (“strumentare” una variabile x significa utilizzare uno strumento, ossia una variabile ausiliaria, per la variabile x) e ho usato una perifrasi alternativa e di registro adeguato al testo.
(9a) Kleibergen – Paap LM statistics (9b) Statistica LM Kleibergen – Paap
Per questo eponimo, gli autori mi suggeriscono di lasciare il termine in inglese, mentre gli esperti del settore preferiscono tradurre. Ho scelto di evitare forestierismi (§5.3.2), dal momento che il termine è attestato in lingua italiana, come si evince dal corpus. Non ho tradotto, invece, la sigla LM, che sta per l’inglese Langrange Multiplier,
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perché in italiano ML (moltiplicatori di Lagrange) potrebbe essere confuso con un’altra sigla uguale che indica la massima verosimiglianza del log (maximum loglikelihood).
Figura 10: schermata di ricerca per “statistica LM”.
(10a) Underidentification test (10b) Test di sotto-identificazione
(11a) Weak identification test
(11b) Test per la verifica di strumenti deboli
Anche in questo caso, secondo gli autori è comprensibile e legittimo mantenere i termini in lingua inglese, mentre gli esperti del settore ritengono corretta la forma in italiano48. Per entrambi gli esempi, ho preferito tradurre il termine anziché utilizzare il forestierismo.