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6.UN FESTIVAL: MODENA MEDINA

7. IL PROGETTO GIOVANI D’ARTE.

7.1. AZIONE LOCALE E TENDENZE GLOBALI.

La scelta di offrire un approfondimento sull'esperienza di Giovani d'Arte poggia solo in parte sulla nuova attenzione che le città rivolgono a questo specifico campo culturale.

Ciò che è parso interessante era poter osservare come una iniziativa nata in città “in tempi non sospetti” si stia declinando oggi, in un momento in cui la visibilità del settore e il consenso che riscuote nelle sedi decisionali è particolarmente evidente; e come funzioni l'intenso lavoro di costruzione di relazioni tra i giovani artisti locali e il mondo artistico e istituzionale.

Procedendo nel lavoro, ci si è resi conto che la materia è molto più complessa di quanto poteva essere immaginata inizialmente: difficile capire come un’azione istituzionale possa rivelare i suoi effetti sul territorio in questo campo, dominato da logiche esterne e che si configura quindi come una “eterarchia” (Amin, Thrift, 2002), basato su un mercato con caratteri specifici, e caratterizzato dalla natura complessa e mutevole dell’arte contemporanea.

Più modestamente, si è cercato di lavorare sulla capacità (o non capacità) di costruire reti, di fertilizzare contesti, di aprire orizzonti di opportunità. L'esperienza di Giovani d'Arte e l'attività svolta insieme alla Galleria Civica possono essere considerate esperienze di politiche pubbliche orientate al sostegno della produzione nel campo delle arti visive; un passaggio significativo è stato fatto nel 1997, quando l’attività è passata dall’Assessorato alle Politiche Giovanili a quello per la Cultura, segnando un’attenzione verso la produzione che rimane tra le principali azioni in questo senso promossa dal Comune.

Ricostruire la storia dell’esperienza di Giovani d’Arte a Modena è piuttosto semplice: l’iniziativa, nata vent’anni fa, è tuttora coordinata dalla stessa operatrice che l’ha allora avviata, Ornella Corradini, che ne detiene quindi la memoria storica più completa.

Come ci spiega l’operatrice, l’Ufficio Giovani d’Arte nasce nel 1987 con due intenti: da un lato quello di promuovere “il protagonismo culturale e artistico” dei giovani della Provincia di Modena; dall’altro quello di mettere in relazione i giovani artisti locali con il mercato, agevolando il loro ingresso nel mondo professionale. Insieme a lei nell’elaborare il progetto c’era Piero Castagnoli, oggi direttore della GAM di Torino, e allora direttore della Galleria Civica di Modena.

La logica dell’azione, nata all’interno dell’Amministrazione Comunale, è stata fin dal principio sia locale, in quanto rivolta al sostegno dei giovani artisti del territorio, sia extra-locale: l’avvio delle attività ha infatti coinciso con una collaborazione con altri Comuni (in particolare, Torino, Venezia e Padova), allargando via via il raggio di azione.

Il risultato di questo lavoro è stata la costituzione di una associazione (GAI - Giovani Artisti Italiani), con una formula che ha negli anni consentito l’accesso a fondi ministeriali, europei e privati. Il GAI, che oggi conta oltre 40 città ad essa associate, è un punto di riferimento pressoché unico ,come natura ed ampiezza, in Italia.

L’azione dell’Ufficio Giovani d’Arte di Modena si articola intorno ad un archivio digitale e cartaceo cui possono iscriversi i giovani artisti (divisi in tredici discipline artistico-performative) dai 18 ai 35 anni che vivono o operano sul territorio provinciale. Lo strumento serve poi a due scopi principali: il primo è quello di mantenere i contatti con chi si iscrive, nella convinzione che si tratti di persone in ogni caso interessate alle attività che nel campo dell’arte “giovanile” si svolgono in città, e da cui possano trarne spunti e occasioni di confronto. L’altro obiettivo, di maggiore impatto e che impegna intensamente l’Ufficio, riguarda la selezione degli artisti più

meritevoli, il monitoraggio del lavoro di chi più si impegna nella produzione artistica, e il loro accompagnamento verso opportunità locali, nazionali ed europee, e nel mondo del lavoro professionale.

L’attività dell’Ufficio si situa quindi su due fronti: il primo è la consulenza ai giovani artisti (ad esempio, sulle caratteristiche delle gallerie per cui intendono lavorare, sulle quotazioni possibili dei loro lavori, su come scrivere un curriculum adeguato). Il secondo, è la promozione di iniziative che interessano sia l’ambito locale sia nazionale, e che coprono un vasto raggio di attività23.

In particolare, il concorso fotografico si saldava alla biennale “Modena per la Fotografia”, manifestazione di carattere internazionale tenutasi in città dall’inizio degli anni Novanta fino al 2003, in coerenza con la natura delle collezioni stabili possedute dalla Galleria, che sono soprattutto legate alla fotografia e al disegno. I legami con le attività della Galleria Civica permangono: ma sono mutati col mutare delle direzioni strategiche di questa istituzione, avvenute con il passaggio di testimone nel 2005, da Walter Guadagnini ad Angela Vettese. Da questa data, si è avviata una stagione in cui si è scelto di non privilegiare una specifica tecnica artistica o le collezioni permanenti, ma di proporre rassegne su temi specifici, o su artisti di livello internazionale ma relativamente giovani.

E’ in questa fase di passaggio che la collaborazione tra Giovani d’Arte e la Galleria diventa più stabile, attraverso l’iniziativa AreaProgetto: si tratta di rassegne destinate ai giovani artisti del territorio, a cui è data la possibilità di proporre un progetto site-specific, destinato agli spazi di passaggio della Galleria. In questo modo, l’intervento del giovane artista si affianca alle mostre degli artisti più quotati, trovando una buona occasione di visibilità, e la possibilità, non frequente per chi si affaccia al mondo della produzione artistica, di lavorare in un contesto museale.

7. Un progetto istituzionale: Giovani d’Arte

23 Alcuni esempi sono Portfolio (concorso nazionale di fotografia che si è tenuto a Modena

dal 1995 al 2004); il Festival del Cabaret Emergente (dal 1999 al 2006, in collaborazione con una agenzia di spettacolo); DAB (il più recente, pensato per giovani designer che