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La banca dati del sito OSDOTTA

Nel documento Tecnologia dell architettura DOTTA (pagine 164-168)

I criteri adottati per il progetto della gestione informativa dei dati relativi ai dottorandi dei corsi italiani in TdA hanno preso avvio dal progetto redatto dalla sede di Reggio Calabria1, il cui obiettivo generale prevedeva di costruire uno spazio informativo dedicato alla ricerca svolta nell’ambito dei DdR in TdA. In questa “vetrina”, l’offerta e le competenze specifi che sarebbero state disponibili per le università, gli enti di ricerca, le aziende interessate a reperire nuove professionalità in settori specifi ci e qualifi cati, ed avrebbe raccolto gli indirizzi di ricerca, le tesi ed i percorsi di innovazione tecnologica del settore ICAR12.

Il progetto – ricalibrate le fasi di sviluppo – è stato poi realizzato con la sede di Firenze ed attualmente contiene informazioni rispetto a 16 dottorati ICAR 12 e 3 di settori affi ni, 181 nominativi e 8 ambiti di ricerca e sarà in seguito aggiornato e completato con maggiori informazioni riguardo alle competenze a cura dei singoli dottori di ricerca.

La struttura di base del metaprogetto ha avuto, come criterio gene-rale, l’opportunità di associare le informazioni in gruppi omogenei di

1 Seminario del DDR “Strategie per il controllo e la progettazione dell’esistente”

(coord.: A. Nesi) XVII c., 1° Annualità: “Elaborazione e gestione delle informazioni fi nalizzate al metaprogetto di un sito internet per l’Osservatorio sui Ddr, nell’Area della Tecnologia dell’Architettura e del Design” (2004). A cura di: Corrado Trombetta e Andrea Ieropoli, con i dottorandi: Maurizio Aversa, Maria Rita Grasso, Marianna Mangano, Deborah Pennestrì. L’obiettivo del seminario è stato quello di elaborare un documento istruttorio per la costruzione di un sito internet dedicato all’Osservatorio Nazionale sui Dottorati di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura e del Design, attraverso la raccolta e la formalizzazione dei dati in informazioni gerarchizzate.

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dati2, per poi analizzare i dati secondo un campione di classi di utenza in una matrice di relazioni di concorrenza, per comprendere sia i rela-tivi criteri seletrela-tivi che la ridondanza del dato, e dunque strutturare e gerarchizzare la fruibilità, al fi ne di rendere effi ciente ed ergonomico l’uso dello strumento web.

Questa metodologia di approccio al problema ha consentito di affrontare l’obbiettivo primario attraverso il riconoscimento di “enti informativi” autonomi – come i dati sulle sedi di dottorato, sugli indirizzi di ricerca, sui dottorandi ed i loro prodotti – ed associarli attraverso rapporti di semplice afferenza in modo da poter costruire un albero di appartenenza molto gerarchizzato (in cui, ad esempio, l’associazione del dato informativo porti con sé, in successione, l’insieme dei dati contenuti nei profi li dei dottorandi).

Un impianto che – se non si approntano opportuni correttivi strumentali – rischia di edifi care un sistema chiuso, sebbene garantisca una chiara consequenzialità nella navigazione ipertestuale e la sicura rintracciabilità dell’informazione specifi ca per un’utenza interna: una caratteristica molto importante per un progetto che prevede un requisito di “gestione diffusa” del proprio patrimonio informativo3. La necessità di garantire dunque livelli diversi di fruibilità, e quindi fl essibilità opera-tiva, è stata risolta individuando nel complesso dei blocchi informativi omogenei i nodi ricorrenti emersi dalla matrice di confronto con le classi di esigenze – che rappresentano gli indicatori di fruibilità relati-va: i punti principali di accesso alle informazioni per le diverse utenze – per renderli direttamente canali di selezione attraverso un motore di ricerca semplice ma articolato, che possa agevolmente assolvere alle esigenze di utenze esterne.

In tale struttura la visibilità esterna del dato e l’immissione dello stesso nel sistema sono parti dello stesso ambiente che riconosce l’utente e ne controlla le capacità operative in relazione ai privilegi esecutivi.

L’obbiettivo di questa logica è che sia il dottorando a inserire nel sistema le proprie informazioni sulla tesi, sul curriculum, sui titoli e sulle pubblicazioni, per essere così visibile all’esterno. Per poterlo fare occorre essere accreditati, richiedendo un account. In tal modo si può accedere alla propria scheda e inserire i dati nelle diverse sezioni: e lo si può fare continuamente, senza limiti di tempo.

2 Nel progetto defi nite come BIO, acronimo di “Blocchi di Informazioni Omo-genee”.

3 Ogni dottorando è amministratore del proprio spazio informativo.

L’utenza non universitaria, che userà il sistema per reperire specifi -che informazioni, lo farà principalmente utilizzando un fl essibile motore di ricerca che consente di rintracciare il lavoro di quei dottorandi che si sono occupati di uno specifi co ambito di ricerca, che abbiano con-seguito titoli o esperienze lavorative su un dato campo applicativo, che abbiano scritto su un argomento specifi co, semplicemente utilizzando fi ltri precostituiti ovvero digitando argomenti, lemmi, parole chiave o anche frasi libere.

Il progetto della struttura del database di OSDOTTA è dunque basato sulla logica esigenziale-prestazionale, in cui l’organismo “infor-mazione” è disegnato secondo le necessità individuate in fase di meta-progetto, ovvero nella relazione tra utenza e prodotto scientifi co.

Nel panorama operativo del progetto – e grazie anche al lavoro condotto nel seminario estivo di Viareggio – le sedi hanno offerto un contributo scientifi co concertato, disegnando un primo scenario tematico di ricerca del settore che è divenuto l’attuale quadro tematico di riferimento per il censimento del progetto informativo.

Ritengo di fondamentale interesse, vista la dinamicità dello sviluppo della ricerca e degli ambiti operativi che in questi ultimi anni hanno caratterizzato il settore disciplinare, avere con questo progetto indivi-duato e riconosciuto tanto l’insieme delle scuole di dottorato in Italia (attraverso la costruzione di una sorta di “anagrafe” dei DdR in TdA, dei loro elementi costitutivi, dell’offerta didattica proposta), quanto dei contributi (anche) di sede allo scenario conoscitivo e di indagine in cui oggi l’area si identifi ca, attraverso la conoscenza delle tematiche della ricerca e della didattica dell’area della tecnologia dell’architettura.

Questo strumento, indagando le settorialità dei dottorati come luo-go privilegiato di innovazione e di sperimentazione, una volta a regime e completo, consentirà nell’immediato futuro di disegnare:

un quadro completo – attuale e chiaro – della conformazione dei dottorati dell’area della tecnologia dell’architettura;

una lettura critica degli ambiti di ricerca che l’area affronta e degli obiettivi che persegue;

le specifi cità delle identità locali ed i loro ambiti di interesse.

158 Andrea Ieropoli

Figura 1 – Struttura del database.

Nel documento Tecnologia dell architettura DOTTA (pagine 164-168)