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Comunicazione, valorizzazione e fruizione dei beni ambientali e culturali

Nel documento Tecnologia dell architettura DOTTA (pagine 78-86)

Le modalità didattiche adottate nel seminario OSDOTTA

II. Progetto e comunicazione

2.2. Comunicazione, valorizzazione e fruizione dei beni ambientali e culturali

Il ruolo della disciplina tecnologica nel settore dei beni culturali Il settore scientifi co disciplinare della Tecnologia dell’architettura ha da tempo assunto, quale scenario culturale di riferimento, i paradigmi e i principi innovativi della sostenibilità del processo edilizio nel campo della nuova costruzione e dell’intervento sul costruito.

Negli ultimi anni si è inoltre andata riscoprendo una profonda attenzione per le relazioni esistenti tra le tecnologie e il settore dei beni culturali, del paesaggio e dell’ambiente, anche in continuità con gli interessi culturali già espressi agli inizi degli anni novanta in ordine al rapporto tra norma e progetto, connessi a questi stessi ambiti di indagine.

Tale indirizzo apre oggi a nuove e interessanti prospettive di ricerca, da sviluppare alle diverse scale del progetto, dal prodotto al territorio, per la cui defi nizione si pone in primo luogo la necessità di chiarire

1 Docenti: prof.ssa Silvia Belforte, prof. Antonio Bosco, prof. Giuseppe De Giovanni, prof. Emilio Faroldi, prof.ssa Elena Mussinelli; Dottorandi: Carlo Alfi nito - Università degli Studi di Napoli Federico II, “Tecnologia dell’Architettura”, XX ciclo; Davide Allegri - Politecnico di Milano, “Design e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali”, XX ciclo; Pietro Chierici - Politecnico di Milano, “Design e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali”, XX ciclo; Fabio Fontana - Università degli Studi di Firenze, “Tecnologia dell’Architettura”, XX ciclo, Caterina Frettoloso - Seconda Università degli Studi di Napoli,

“Tecnologie dell’architettura e dell’ambiente”, XVIII ciclo; Elena Magarotto - Politecnico di Milano, “Design e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali”, XX ciclo; Diletta Pellecchia - Politecnico di Milano, “Design e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali”, XX ciclo; Raffaella Riva - Politecnico di Milano, “Design e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali”, XX ciclo.

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l’effettivo ruolo che la tecnologia è chiamata a svolgere nel settore, anche in ragione della peculiare natura dei beni culturali.

Il concetto di “bene culturale” comprende infatti le diverse forme di produzione artistica, materiale e immateriale, i prodotti e le testimo-nianze dell’attività dell’uomo nella sua evoluzione storica e socio-cul-turale, gli oggetti, i simboli, i comportamenti, ma anche il paesaggio e l’ambiente. Si tratta di beni caratterizzati da identità geografi ca, storica e sociale, irriproducibilità, unicità e forte contenuto narrativo, per i quali anche il concetto di “valore” è da intendersi nell’accezione di “valore sociale complesso”, così come defi nito da Carlo Forte e ripreso da Luigi Fusco Girard, che estende il suo signifi cato a includere valore d’uso, di scambio e sociale, e che consente di valutare l’aspetto economico, l’importanza e la ricchezza di beni generalmente collocati al di fuori delle logiche di mercato. In questo senso il bene culturale può essere concepito come “capitale culturale” da immettere all’interno di un processo di “valorizzazione”, ossia di “produzione del valore”, secondo principi mutuati dai settori produttivi tradizionali.

Le dinamiche della domanda e dell’offerta culturale, lo scambio con gli attori del processo, le innovazioni apportate dalla tecnologia e dal design, operano oggi in chiave di una stretta integrazione tra gli aspetti della tutela e della valorizzazione.

All’interno di questo processo, il contributo della disciplina tecno-logica si pone in modo attivo, propositivo e strategico nella diffusione della “conoscenza” tramite l’incremento della comunicazione interna ed esterna, nel miglioramento delle condizioni di utilizzazione e “fruizione”

pubblica, nella “promozione” e sostegno degli interventi di conserva-zione e tutela del patrimonio culturale attraverso un uso compatibile e sostenibile dello stesso.

“Conoscenza”, “fruizione” e “promozione” sono le azioni e le fi nalità del processo di valorizzazione, ad esse si fa riferimento nell’ar-ticolo 6 del “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, approvato con D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42.

In particolare la “conoscenza”, articolata per successivi livelli di approfondimento, sulla base di letture e analisi di dati raccolti, con-sente di procedere a una mappatura fi nalizzata alla comprensione e all’interpretazione dei beni culturali rispetto ad uno specifi co ambito d’indagine.

Attraverso la “fruizione” invece, la collettività ha l’opportunità di riappropriarsi di un bene, dal punto di vista spaziale e culturale, rein-tegrandolo all’interno di un circuito socio-economico.

Infi ne la “promozione” include ogni iniziativa diretta a soste-nere le attività culturali, rafforzando la percezione e la conoscenza del valore dei beni, nonché le attività di conservazione e tutela del patrimonio, ad esempio attraverso azioni mirate di comunicazione e sponsorizzazione.

L’intervento della tecnologia, nell’articolato scenario della produ-zione del valore, si struttura, a sua volta, a diversi livelli:

delle “tecnologie di processo”, ossia dell’applicazione di stra-tegie e metodologie evolute fi nalizzate alla gestione integrata di competenze, risorse e fasi che, partendo dall’individuazio-ne delle esigenze, conducono alla loro attuaziodall’individuazio-ne in termini prestazionali;

delle “tecnologie di progetto”, ossia dell’iter culturale, pro-grammatorio e procedurale per il governo dell’attuazione e dell’esecuzione degli interventi;

delle “tecnologie di prodotto”, ossia delle modalità di realiz-zazione di beni materiali o immateriali attraverso appropriate procedure tecniche, operative e di informazione, congruenti con il quadro delle esigenze e delle risorse disponibili.

Tali diversi livelli di intervento (processo, progetto, prodotto), se messi a sistema con le fi nalità del processo di produzione del valore (conoscenza, fruizione, promozione), generano una matrice che con-sente di individuare e focalizzare l’attenzione sulle possibili ricadute della Tecnologia dell’architettura nelle strategie di valorizzazione del patrimonio culturale, in termini di strumenti innovativi, competenze e formazione di nuove fi gure professionali.

Nel contesto attuale non è più ipotizzabile un intervento sui beni ambientali e culturali esclusivamente con approcci di tipo vincolistico, o secondo le logiche del restauro tradizionale. Non solo è infatti mutata la domanda culturale, ma anche la geografi a sottesa alle politiche di gestione del territorio: si parla oggi di ‘geocomunità’, sistemi di area vasta, distretti culturali; termini mutuati dalle discipline economiche e sociali, che sottolineano la necessità di approcci multisciplinari e multiscalari alle problematiche della valorizzazione.

Il ruolo della tecnologia è quindi non solo rivolto al restauro a fi ni conservativi del patrimonio culturale, ma anche e soprattutto ad una aggiornata lettura dello stesso in termini di risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio, con ricadute sulla promozione e gestione in

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termini manageriali di fi liere di produzione culturale, sulla formazione di competenze volte all’assistenza e alla fornitura di servizi nei processi di fruizione, sulla comunicazione e diffusione dell’informazione, sulla programmazione e valorizzazione economica.

Il requisito della sostenibilità, sociale, economica, ambientale e giuridico-normativa, è sotteso all’intero processo di valorizzazione. La sostenibilità, condizione necessaria e imprescindibile per lo sviluppo economico e produttivo nel confronto competitivo tra Paesi e regioni, si confi gura infatti come fi ltro attraverso il quale valutare, in termini di prestazioni, le strategie di valorizzazione attuate, e come propulsore e stimolo per l’innovazione tecnologica.

Questo articolato contesto culturale delinea interessanti obiettivi per lo sviluppo di fi loni di ricerca, tra i quali, ad esempio:

la diffusione dell’informazione e della conoscenza del patrimo-nio culturale, attraverso l’applicazione di sistemi di intelligenza artifi ciale, realtà virtuale e competitive intelligence, a supporto dei processi decisionali, delle campagne di rilievo e monito-raggio, della fruizione, e più in generale dell’intero processo di valorizzazione;

la creazione di strumenti evoluti per la promozione e la comunicazione dei beni nell’ambito di strategie integrate di valorizzazione, fondate sul consenso e la partecipazione, con riferimento al coordinamento e alla gestione di azioni di marketing territoriale e culturale, brand image, exhibit design, realizzazione di network,

knowledge management;

la verifi ca della sostenibilità ambientale e paesaggistica dei progetti di infrastrutturazione e fruizione del territorio;

la defi nizione di linee guida, strumenti metaprogettuali, strate-gie e progetti per la valorizzazione integrata dei beni culturali in chiave di sviluppo di distretti e fi liere culturali, sostegno e formazione per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese nel campo del turismo culturale con la creazione di un’immagine e di un’identità culturale condivisa.

Gli ambiti di tali ricerche potranno essere declinati secondo i diversi livelli di intervento della tecnologia (processo, progetto, prodotto), le azioni strategiche del processo di valorizzazione (comunicazione, fruizione, promozione), le categorie di beni culturali (ad esempio

paesaggio, beni archeologici, architettura diffusa, monumenti, mate-riale iconografi co, attività culturali) e gli specifi ci campi di indagine (ad esempio infrastrutture, siti e parchi, strutture per il tempo libero, collezioni, network).

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Figura 1 – Il ruolo della disciplina tecnologica nel settore dei beni culturali.

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Figura 2 – Approccio per processi alla comunicazione-valorizzazione dei beni culturali.

Nel documento Tecnologia dell architettura DOTTA (pagine 78-86)