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Il banco Medici e il banco Soranzo

1 2 I Lion operatori del credito dal

1.3. L’Azione di credito: dal privato al pubblico

1.3.1. L’ “affaire” Gattamelata: tra alleanze famigliari e pratiche di credito.

1.3.1.2. Le alleanze matrimoniali e le liti: i rapporti dei Lion con il Gattamelata e Giacoma da Leonessa.

1.3.1.2.2. Il banco Medici e il banco Soranzo

dell’Arca e l’altra metà ad Antonio Francesco Dotti, al quale viene permesso di prelevare dal banco Soranzo la somma di 4857 ducati d’oro e di 9 lire di grossi.

A questo punto, tra le parti svanisce ogni rivalsa, almeno nel breve termine54.

Ciò che va ancora sottolineato in questa lunga esposizione giudiziaria, di evidente portata economica e finanziaria, e di forti connessioni inter- familiari , è che in essa si trovano chiaramente citati sia il banco dei Medici di Venezia sia quello di Giovanni Soranzo. Ed oltre a questo si vengono a conoscere, anche grazie al duplice ritrovamento nel registro del notaio padovano Conte dalle Valli, (un professionista al quale faceva riferimento buona parte della élite cittadina, con atti a tuttoggi inediti), le rivendicazioni, appena più sopra richiamate, del giugno 1467. Ecco allora quella del conte Marsciano e quella di AntonioFrancesco Dotti, ma anche il nominativo, così come viene in tali documenti riportato, di chi aveva provveduto alla accensione del conto bancario in Venezia per conto di Giacoma della Leonessa, nella filiale veneziana del banco Medici. Tale operazione contabile venne siglata dal consocio fiorentino dei Medici a Venezia, ossia Giovanni di Pietro Altoviti di Firenze, il quale, solo grazie alle preziose ricerche di R. De Roover concentratesi proprio sul banco Medici, si viene a sapere che è, almeno in questo momento, il direttore della filiale medicea a Venezia55.

1.3.1.2.2. Il banco Medici e il banco Soranzo

E’ questa insomma una ulteriore prova che intorno al denaro della vedova Gattamelata, destinato a formare anche la dote della nipote Gattesca, sulla base delle conclusive

indicazioni del 1467, ruotano nella realtà dei fatti delle precise geometrie “bancarie”, latenti fino ad ora, le quali, invece, riescono finalmente ad emergere vivamente, in tutta la loro portata. Queste sono linee di credito, o meglio, seguendo il linguaggio tecnico, quote di un temporaneo deposito, che interessano non solo direttamente le casse tutte patavine

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Piace comunque anche aggiungere che sempre il notaio Conte dalle Valli, ASPd, AN 4011, f. 339-340, il 28 febbraio 1469 roga la richiesta dell’aumento della dote di Caterina gattesca, da parte del marito Francesco, tramite Antonio Francesco Dotti, per un ammontare di 1868 ducati d’oro, da prelevare dal banco Soranzo essendovi depositata una somma di 6868 ducati. Insomma la lite in corso per l’eredità di Giacoma Leonessa non sembra essere assolutamente cessata nemmeno dopo l’arbitrato, potendo immaginare il logorante lavorio di calcolo che su di essa veniva fatto da parte dei litigiosi parenti .

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34 dell’Arca del Santo, sulle quali come appena più sopra indicato risultano direttamente operativi i Lion, ma anche quelle veneziane del banco dei Medici56 e quelle ancor più “veneziane” del banco di Giovanni Soranzo.

Somme di denaro che segnano anche nei loro percorsi di trasferimento logiche di spinte e rivendicazioni di potere, che enucleano sullo stesso piano Firenze, Venezia e Padova. Infatti, proprio tra il 1467 e il 1468 è in corso la guerra tra Firenze e Venezia, con una forte stagnazione negli affari in Venezia, tanto che “ i banchi si trovarono con una grande quantità di

fondi inoperosi, <ed>erano pertanto pronti a concedere i prestiti” 57.

E il banco Medici di Venezia era quello che nell’ambito delle filiali del banco mediceo riusciva a svolgere al meglio il compito di “proto- istituto” atto al drenaggio di capitali58, e di una tale portata, che “la tavola di Firenze …era quasi una dipendenza di Venezia”. Una condizione che la recente ricerca di Elisabetta Scarton, per quanto incentrata su Giovanni Lanfredini 59 , noto direttore del banco mediceo a Venezia , in anni di poco posteriori alla conduzione dell’Altoviti sembra prontamente accentuare, soprattutto nell’ambito del mercato creditizio del tempo. Riprendendo, inoltre, la deliberativa sentenza del podestà parimenti si legge che proprio a Venezia si compie congiuntamente una duplice operazione bancaria, che registra dapprima il passaggio dei 2500 dal banco mediceo a quello di Giovanni Soranzo60 , ed infine il prelievo di tale somma da quest’ultimo banco. Una operazione apparentemente contraddittoria, visto che si tratta di un prelievo da due banchi prestigiosi, dapprima da quello mediceo e poi da quello dei Soranzo, ma che in realtà non è altro che una vera e propria operazione di “rientro” di capitali, tenendo conto non solo della situazione di ristagno commerciale e finanziario

esistente a Venezia, evidenziata appena più sopra, ma anche che il banco dei Soranzo non era altro che la “lunga mano” bancaria in Venezia dei Lion, tenendo conto che questi erano loro stessi imparentati con i Soranzo tramite il matrimonio del “capostipite” quattrocentesco della famiglia, vale a dire Paolo di Francesco dettto Checco Lion. Questo nobile padovano,

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R.DE ROOVER, Il banco dei Medici, capitolo III. In particolare, la filiale veneziana svolgeva sia affari di banco sia quello di rappresentanza degli interessi del comune fiorentino: R.C. MUELLER, Mercanti e imprenditori,p.35.

57

R.DE ROOVER, Il banco dei Medici, p. 178.

58

R. DE ROOVER, Il banco Medici, p.336.

59

E. SCARTON, Giovanni Lanfredini, Firenze 2007.

60

Per l’importanza del banco Soranzo e di quello dei Pisani nell’ambito finanziario per il pagamento delle paghe dei soldati si veda M.E.MALLETT-J.R. HALE, The military organisation, p. 205.

infatti, almeno dal 1428 , aveva preso Agnese Soranzo, quale quarta moglie ,e che già dal 1390 poteva vantare la cittadinanza veneziana “de intus”61.

Peraltro si riesce a dare ulteriore ed immediata comprova a questa palese e fondata supposizione, ovvero che i Lion sono così tanto collegati al banco Soranzo, in quanto già nel 143962 : “ Moses ebreo, di Mestre, fu obbligato ad un prestito di 4000 ducati d’oro al 12 % per

pagare gli arretrati al Gattamelata. Una dipendenza in larga misura dalle banche dei Soranzo e dei Garzoni63… per gli anticipi di copertura per la paga dei soldati…<che> …sono una

caratteristica degli anni 1440 …”. Ovvero i Lion, il Gattamelata, il banco Soranzo e quello dei

Garzoni di fatto erano anelli di uno stesso imponente circuito “finanziario” dell’epoca. In definitiva, ciò che davvero univa il Gattamelata ai Lion era il loro appartenere ad un

importante fronte finanziario, che includeva già il banco dei Soranzo e quello dei Garzoni, con prestazioni che li portarono ad inter-agire anche nel circuito del banco Mediceo in Venezia, come appena visto.

Sulla base dei dati fin qui raccolti appare chiaro che è nei Lion che si devono ricercare le forze esplicative di attuazione creditizia che stanno alla base delle indicazioni testamentarie

regolatrici della eredità di Giacoma della Leonessa, moglie di Erasmo da Narni detto il Gattamelata, essendo di fatto i Lion onnipresenti in molte delle operazioni di controllo istituzionale e finanziario che ruotarono intorno a questa eredità.

I loro comportamenti sono spiegabili non solo nella contingente forte movimentazione di denaro posta in essere dalla ricca vedova, ma proprio nello stretto legame che di fatto li legava monetariamente allo stesso Gattamelata. Ed è nel rapporto inter-creditizio che si devono insomma ricercare le motivazioni che in definitiva hanno spinto il Gattamelata a siglare le sue ultime volontà nella casa dei Lion . Tra queste due schiatte, appare ormai evidente, sussistevano così strette relazioni che non a caso porteranno, di lì a poco, anche

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O. TOMMASI, I Lion, p.84 .

62

M.E.MALLETT-J.R. HALE, The military organisation, n. 123, p. 129.: “In 1439 Moses the Jew, of Mestre, was forced to lend 4000 ducats at 12 % to pay the arrears of Gattamelata ( Smi, reg, 60 156 v: 6 July 1439). Large-scale dependence on the Soranzo and Garzoni banks for advances to cover army pay were a feature of the 1440s ( Cfr.: F. FERRARA, Documenti per servire alla storia dei banchi veneziani, “Archivio veneto”, i ( 1871), p.111-114.

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Si scoprirà ben presto anche la stretta relazione dei Garzoni ,oltre che con i Soranzo ,anche con i Lion, vedi prossimi capitoli.

36 al matrimonio di Milla della Leonessa, nipote di Giacoma con Francesco di Lionello Lion64. Un matrimonio evidentemente cementato dal denaro, ed ancorato da attente amministrazioni finanziare, come ce lo possono provare le notizie dei prossimi paragrafi.