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3.E Diagnosi Differenziale

BATTERIO INCIDENZA % STREPTOCOCCO β EMOLITICO Gr A 15-

STREPTOCOCCO β EMOLITICO (Gr. C e G) 5-10 CORINEBACTERIUM DIPHTERIAE 1 ARCANOBACTERIUM HAEMOLITYCUM 1 NEISSERIA GONORRHOEAE 1 TREPONEMA PALLIDUM 1 VERSINIA ENTEROLITICA 1 VERSINIA PESTIS 1 FRANCISELLA TULARENSIS 1

AEROBI ANAEROBI MISTI 1

MYCOPLASMA PNEUMONIAE 1

CLAMIDIA PNEUMONIAE > 1

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Le forme che più frequentemente presentano il più alto grado di sovrapposizione con la PFAPA sono le sindromi autoinfiammatorie periodiche molecolarmente definite. Si tratta di malattie infiammatorie periodiche che fanno parte delle malattie autoinfiammatorie, legate a mutazione dei geni coinvolti nella regolazione della risposta infiammatoria.

Come la PFAPA, anche le febbri periodiche su base molecolarmente definite, dette anche febbri monogeniche, sono caratterizzate da accessi febbrili ricorrenti, accompagnati da sintomatologia muco-cutanea, gastrointestinale e articolare.

Vengono di seguito esposte le puntuali differenze di ogni entità clinica.

La Neutropenia Ciclica, quadro clinico molto simile alla sindrome PFAPA, che può riportare con certa frequenza a infezioni gravi e sepsi, mai descritte nella PFAPA. La sua caratteristica è una oscillazione regolare e periodica del numero dei neutrofili periferici, che si presenta per lo più ogni tre settimane.

La neutropenia benigna dell’infanzia confermata dalla conta leucocitaria, che si presenta come infezioni ricorrente lieve, le otite che diventando molto frequenti assumono un carattere quasi ciclico.

La Febbre Familiare Mediterranea si esprime con un quadro di

polisierosite, specialmente a livello peritoneale che porta ad una amiloidosi con insufficienza renale. E’ caratterizzata da episodi febbrili di breve durata (minore a 2 giorni), associati a dolori addominali, dolori toracici, artrite e rash al dorso del piede e una buona risposta alla terapia con colchicina. La sua diagnosi va formulata in base ai criteri di Tel-Hashomer: la diagnosi è possibile

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se sono presenti 2 criteri maggiori (febbre e sierosite, amiloidosi AA, efficacia della colchicina) o 1 maggiore e 2 minori (attacchi ricorrenti di febbre, eritema erisipeloide, familiari con FMF). I tests genetici hanno un valore predittivo positivo nel 70-80% dei casi. Autosomica recessiva per il gene MEFV

La Febbre Ciclica Autosomica Dominante, sindrome

caratterizzata da febbre ciclica ad alta ricorrenza (1-2 settimane), dolori addominali, orticaria, artrite, amiloidosi. Non risponde alla terapia con colchicina.

La Sindrome con Iper –IgD (HIDS) gli episodi ricorrenti di febbre

durano da 3 a 6 giorni, con linfoadenopatia, faringotonsillite, afte orale, poli-oligo artralgia/artrite simmetrica, dolore addominale, nausea vomito, diarrea, rash cutaneo e a volte splenomegalia. Il laboratorio si presenta con leucocitosi e aumentati livelli dei fattori di fase acuta nonché delle citochine proinfiammatorie, e in generale la malattia si sviluppa nell'infanzia. Clinicamente è quella che si somiglia di più alla PFAPA.

Un'accurata storia clinica è l’elemento essenziale per la diagnosi. La sua caratteristica è un valore elevato di acido mevalonico nelle urine e una diminuzione dell’attività dell’enzima mevalonto chinasi che può essere valutata nel sangue o nelle cellule epiteliali. La diagnosi va confermata con indagini genetiche che identificano mutazioni dei geni MVK.

La Febbre Iberiana o Irlandese, o Febbre Periodica TNFr- associata (TRAPS). Clinicamente è la febbre ricorrente con più

lunga durata degli episodi febbrili (10 giorni), edema periorbitale, mialgie, dolore addominale, dolore scrotale e ingrossamento dei linfonodi. Si osservano aumentati livelli dei fattori di fase acuta, ma nello specifico ci sono bassi livelli sierici del recettore TNF solubile

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di tipo 1°, inferiore a 1 ng/mL, e alti livelli di TNF. L'analisi molecolare conferma la diagnosi. Va ricordato che non tutti i pazienti con la mutazione hanno sintomi, perché la malattia è a penetranza incompleta. La colchicina non è efficace come terapia. Il prednisone attenua la durata e la gravità degli attacchi. La terapia con etanercep, diminuisce la frequenza degli attacchi.

Le Tonsillite Ricorrenti

Caratterizzate in senso restrittivo da: iperemia, ipertrofia, eventuale essudato tonsillare con linfoadenite reattiva e assenza di significativo coinvolgimento della mucosa respiratoria extra- tonsillare. Oltre alla febbre, può esserci o meno la compromissione dello stato generale.

Le ipotesi sulla genesi delle tonsilliti ricorrenti fanno riferimento a difetti di difesa, eccesso di risposta o entrambe le condizioni.

Gli agenti infettivi responsabili della tonsillite propriamente detta sono: lo streptococcobeta-emolitico, il virus di Epstein-Barr (EBV) e l’Adenovirus. I tre agentiinfettivi determinano quadri clinici e di laboratorio sufficientemente diversi per permetterne la diagnosi anche al di là dell’isolamento o della risposta sierologica, come descritto di seguito.

La tonsillite streptococcica è caratterizzata da iperemia faringotonsillare, faringodinia e interessamento linfonodale dolorabile; ma oggi, le classiche manifestazioni descritte tradizionalmente, come il colore rosso vivo delle tonsille, l’essudato e le petecchie peritonsillari, difficilmente si riscontrano, diventando più importante per la diagnosi l’alto sospetto clinico-epidemiologico in presenza di un quadro per lo più subdolo, confermato, in fase acuta, con un’alta sensibilità e specificità mediate il tampone

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orofaringeo per la ricerca dello streptococco B emolitico gruppo A (SBEGA).

A livello di laboratorio, determina un movimento discreto dei riattanti della fase acuta (neutrofili, VES e PCR). Il dosaggio dell’antistreptolisina “O” nel siero è aumentato durante l’episodio acuto e si protrae per in certo periodo di tempo. Risponde di regola agli antibiotici beta-lattamici e gli antinfiammatori non steroidee controllano la febbre.

La tonsillite da EBV, che nel bambino piccolo può anche decorrere in maniera subclinica, nel bambino più grande o nell’adolescente, generalmente esordisce con flogosi essudativa pseudomembranosa tonsillare e importante reazione linfonodale reattiva. I dati di laboratorio sono caratterizzati dalla presenza di linfocitosi/monocitosi e la positività degli anticorpi eterofili per EBV. Non risponde agli antibiotici. La febbre si riduce dopo somministrazione di antiinfiammatori non steroidee.

La tonsillite da Adenovirus, colpisce prevalentemente bambini sotto i 5 anni, determina una tonsillite ipertrofico-iperemica, frequentemente caratterizzata da essudato follicolare trasparente, con importante adenopatia satellite, e accentuato movimento dei riattanti della fase acuta. La terapia antibiotica non è efficace. La febbre si abbassa con gli antipiretici.

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