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Biodiversità

Nel documento IMPIANTO IDROELETTRICO BUDRIESSE (pagine 42-45)

3. CHIARIMENTI RICHIESTI DALLA REGIONE LOMBARDIA (nota T.2019.0042311 del 25/10/2019)

3.5. Biodiversità

a. provvedere alla compilazione della check list di cui al punto 1;

b. integrare il quadro ambientale con una descrizione esaustiva delle componenti faunistiche non descritte ma presenti nell’area interessata dal progetto;

c. integrare le proposte di mitigazione e di compensazione ambientale considerando anche gli aspetti fauni-stici che emergono dall’analisi complessiva della fauna presente; [riferimento per la definizione di com-pensazioni e mitigazioni restano in ogni caso le citate Linee Guida regionali e di ISPRA];

d. integrare il PMA con le componenti segnalate al precedente p.to 4, definendo i contenuti, le metodologie adottate, le modalità organizzative e le risorse finanziarie previste per la sua attuazione in considerazione della tipologia dell’opera (capitolo 10, punto a) dell’allegato A alla d.g.r. n. X/5565/2016).

a) Si allega check list compilata.

b) c) E' stato redatto lo Studio ai fini della valutazione dell'incidenza ecologica dell'impianto con conca esteso ai siti Natura 2000 potenzialmente coinvolti sia lungo l'Adda sia lungo il Po, nel quale sono presi in considerazione gli aspetti di funzionalità ecologica del corridoio fluviale. Nello studio, pertanto, tro-vano riscontro le richieste di cui ai punti b), c) e ad esso si rimanda.

43 d) Si allega il Piano del Monitoraggio Acque, che si allega (SIAINT16_ALL003). E' stato, inoltre, im-plementato il PMA delle opere, del quale si riporta un quadro sinottico al punto 3.16 della presente rela-zione.

e. dare riscontro a quanto rappresentato dal Comune di Crotta d’Adda nelle proprie osservazioni tecniche ambientali

- al paragrafo D.19 relativamente alla vegetazione spondale - al paragrafo D.20 circa gli effetti della bacinizzazione

Si sottolinea che la fascia mitigativa è proposta come collegamento tra due aree boscate, pur di modeste dimensioni, esistenti nell'area dove è prevista la centrale. Il tratto di sponda interessato dalla eliminazione della vegetazione in sponda destra va dallo sbocco del canale (che interrompe la vegetazione di sponda) sino alla formazione a cui si collega la fascia proposta.

I terreni interclusi tra l'argine e la centrale, di proprietà del proponente, non saranno coltivati a fini pro-duttivi, pertanto non il rischio di inquinamento da runoff di pesticidi e/o concimi è qui da escludere.

Ribadito che la realizzazione dello sbarramento crea una situazione a monte di annullamento degli effetti delle portate inferiori a 124 m3/s, eliminando di fatto le condizioni che oggi si verificano durante le magre (pochi giorni all'anno), è stimato che le superfici che saranno allagate sono quelle riportate e quantificate in tav. i06.

Di seguito le considerazioni relative alla vegetazione spondale ed agli effetti della bacinizzazione su di essa:

- gli alberi interessati dalla sommersione costante per oltre 1 m dal piede, si trovano tutti nell'alveo inciso, alla base della ripida sponda, ed il loro numero complessivo è stimato intorno al centinaio; volendo cal-colare l'area di sponda come triangolo di 3 m di altezza e base di 2000 m, moltiplicato per le due sponde, si ottiene una superficie complessiva pari a 6000 m2; non definibile come bosco;

- le aree allagate in modo più o meno permanente indicate nella tavola i06 per una portata di 60 m3/s (situazione dove è atteso il maggior cambiamento rispetto alla situazione attuale), che corrispondono a formazioni vegetate (senza mai interessare porzioni di bosco - immagini riportate nelle tavole del Quadro Ambientale di SIA della vegetazione – file “SIA001QAMB_4.1, SIA001QAMB_4.2, SIA001QAMB_4.3, SIA001QAMB_4.4, SIA001QAMB_4.5, SIA001QAMB_4.6, SIA001QAMB_4.7”) ammontano complessivamente (includendo tutta l'area dove sbocca la Ferrarola) a meno di 4 ha (dato per eccesso, cautelativo) fino ad AD011, oltre a circa 1,5 ha dove l'acqua potrà salire di qualche decina di cm, tra sezione AD012 e AD017 (tavole i04 e i05);

- le superfici corrispondenti a depositi prevalentemente sabbiosi per 6-7.000 m2; solo i depositi immedia-tamente a monte della traversa saranno sommersi nella porzione basale non vegetata, dove saranno

44 facilitati nuovi depositi per la diminuzione della velocità; il sabbione in fronte all'abitato di Crotta, per la sua conformazione (osservabile nella ripresa fotografica sotto riportata del 23 marzo 2016, con portata intorno a 80-100m3/s) sarà sommerso per una porzione ridotta.

Data la conformazione ripida delle sponde nel primo tratto a monte dell'opera, e la natura sabbiosa dei depositi, la vegetazione arborea interessata dalla sommersione più o meno costante oltre 1 m dal piede, è stimata in alcune decine di individui (principalmente salici) posti appena al di sopra della massicciata;

poche unità sull'isola, sponda ovest.

Ad oggi sono già osservabili lungo la sponda sia destra che sinistra, diverse piante morte, scalzate e cori-cate in alveo; altre quasi completamente scalzate, piegate verso l'acqua; altre in piedi con ampia parte dell'apparato radicale scoperto, in particolare sulla sponda lato ovest dell'isola. Sono piante in questa si-tuazione da alcuni anni; vengono sommerse periodicamente, oltre che dalle piene dell'Adda, dalle piene di rigurgito del fiume Po. In questa condizione è probabile che l'innalzarsi del livello dell'acqua tenda ad indebolire la pianta, di contro la diminuita velocità ne rallenta lo scalzamento dal suolo.

Si rammenta il valore ecologico delle piante morte lasciate sul posto, in piedi o coricate in acqua: avolte la posa sulla sponda fino all'acqua di tronchi viene usato come tecnica per aumentare il grado di diversità dei microambienti, in quanto offrono riparo a specie animali e supporto a specie vegetali.

Si tratta di ambiente, quello fluviale, per natura dinamico e mancando dati di monitoraggio su situazioni simili pregresse, risulta inverosimile qualunque ipotesi di sopravvivenza della vegetazione arborea che resterà parzialmente sommersa; nel caso specifico le piante costantemente sommerse sono stimate infe-riori al centinaio.

Ribadito che si tratta di ambiente, quello fluviale, per natura dinamico e che mancando dati di monitorag-gio su situazioni simili pregresse, risulta inverosimile qualunque ipotesi di sopravvivenza della vegeta-zione arborea che resterà parzialmente sommersa. In ogni caso gli individui arborei costantemente som-merse sono stimate inferiori al centinaio.

Gli aspetti relativi alla continuità del corridoio fluviale e alla sua funzionalità ecologica sono stati analiz-zati nello Studio ai fini della Valutazione di Incidenza Ecologica in allegato, ampliato considerando i siti Natura 2000 presenti lungo Adda e lungo il Po, nonchè tutti gli elementi coinvolti della RER Lombardia e di tutte le altre forme di protezione presenti sull'intera area di studio e nell'intorno.

Nella tabella quadro riportata al punto 2.6 della presente relazione, sono riportate le tipologie di forma-zioni ripariali coinvolte e le dimensioni del coinvolgimento; è possibile verificare che solo in un punto, in corrispondenza della sezione AD007 abbiamo un coinvolgimento fino 3-4m, massimo raggiunto.

Aspetti relativi al cantiere e agli impatti attesi sono stati approfonditi al punto 2.2 della presente relazione.

45 Nello specifico impatti su fauna e vegetazione sono stati esaminati nello Studio ai fini della Valutazione di Incidenza Ecologica in allegato, ampliato considerando i siti Natura 2000 presenti lungo Adda e lungo il Po, nonché tutti gli elementi coinvolti della RER Lombardia e di tutte le altre forma di protezione pre-senti sull'intera area di studio e nell'intorno. Indicazioni circa le limitazioni temporali da assumere per il cantiere saranno eventualmente indicate dall'autorità competente per la Valutazione di Incidenza.

Nel documento IMPIANTO IDROELETTRICO BUDRIESSE (pagine 42-45)

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