• Non ci sono risultati.

Quadro programmatico

Nel documento IMPIANTO IDROELETTRICO BUDRIESSE (pagine 33-42)

3. CHIARIMENTI RICHIESTI DALLA REGIONE LOMBARDIA (nota T.2019.0042311 del 25/10/2019)

3.3. Quadro programmatico

• dettagliare la relazione e gli impatti dell’intervento con la programmazione in essere, con particolare ri-ferimento alle specificità evidenziate nei contributi della Provincia di Cremona, della Provincia di Lodi, del Parco Regionale Adda Sud e dei Comuni interessati [in particolare al capitolo C delle osservazioni tecniche ambientali del Comune di Crotta d’Adda].

Si allega la tabella riepilogativa della coerenza del progetto ai piani, e in dettaglio sotto si riporta in tabella la coerenza richiesta nel punto C delle osservazioni del Comune di Crotta d’Adda, cioè per i piani richiesti estesa a tutto il tratto interessato da rigurgito.

Normativa

spe-cifica/vincolo Prescrizioni/limitazioni/osservazioni Coerenza delle scelte progettuali Piano di Assetto

Idrogeologico (PAI) del F. Po

art.38 “all’interno delle Fasce A e B è

consentita la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico, riferite a servizi essenziali non altrimenti localizzabili, a condizione che non modifichino i fenomeni idraulici

naturali e le caratteristiche di particolare rile-vanza naturale dell’ecosistema fluviale che pos-sono aver luogo nelle fasce […]”;

È stata valutata la compatibilità idraulica dell’opera in fase di progettazione defini-tiva i cui risultati sono riportati nella docu-mentazione progettuale e nel SIA. La com-patibilità idraulica si è basata su un mo-dello idraulico che ha calcolato l’esten-sione del rigurgito a monte ed è stato effet-tuato anche uno studio del trasporto solito che ha interessato l’asta dell’Adda fino al Comune di Pizzighettone. Le valutazioni effettuate tengono conto dei risultati e de-gli impatti di un’asta di Fiume Adda com-presa tra il territorio di Pizzighettone fino alla confluenza in F. Po.

Le opere in progetto non ostacolano il de-flusso delle piene.

Le opere non riducono la capacità d’invaso in quanto interrate.

Le opere in progetto non modificano il ca-rico insediativo.

Piano Paesaggi-stico Regionale (PPR)

art. 20 comma 2 “tutela e riqualificazione pae-saggistica di fiumi, torrenti e corsi d’acqua na-turali di Lombardia è volta a: salvaguardare e migliorare i caratteri di naturalità degli alvei e degli ambiti dei corsi d’acqua […]; tutelare le specifiche connotazioni vegetazionali e gli spe-cifici caratteri geo-morfologici dei singoli torrenti e fiumi; […]”

L’opera sfrutta un salto di fondo artificiale preesistente che interrompe la continuità del corso d’acqua. A mitigazione dell’in-cremento del salto è prevista la realizza-zione della scala per pesci che restituirà la permeabilità biotica in corrispondenza dell’elemento di discontinuità, rafforzando il carattere di naturalità del corso d'acqua.

Il progetto non modifica gli elementi costi-tutivi del paesaggio ad eccezione del breve tratto di sponda interessato dalle opere di derivazione. L’intervento viene mitigato da un contenimento dimensionale di tutte le strutture.

La eliminazione della vegetazione nel breve tratto di sponda direttamente interes-sato dalle opere di derivazione e

restituzione coinvolge vegetazione non censita in alcuno strumento di pianifica-zione. La continuità è ripristinata da una nuova formazione arbustiva-arborea a ri-dosso delle opere.

In sponda destra per la realizzazione della conca non viene eliminata vegetazione di sponda.

Il progetto non incide sul sistema dei beni e delle opere di carattere storico-insedia-tivo e testimoniale, neppure in termini di intervisibilità reciproca.

Per quanto riguarda gli effetti attesi, con intensità degradante verso monte, lungo il tratto fluviale interessato dal rigurgito, non tutti sono negativi. Vengono coinvolti am-bienti effimeri e vegetazione che normal-mente vengono sommersi durante le piene ordinarie; il cambiamento è dato dall’al-lungamento del periodo di tempo durante il quale resteranno sommersi. Nel capitolo 4 del SIA è stata effettuata una trattazione completa e approfondita degli effetti su ambienti e vegetazione dalla quale emerge che il progetto e i suoi effetti non sono in contrasto con l’art. 20 c2 del PPR.

Programma di

art.26 “[…] la Giunta regionale contempera le finalità di assicurare il mantenimento o il ripri-stino della vegetazione spontanea nella fascia immediatamente adiacente i corpi idrici, la sta-bilizzazione delle sponde e la conservazione della biodiversità […]”;

Nel SIA vengono valutati gli effetti della bacinizzazione sul corso d’acqua e l’ecosi-stema fluviale.

Il progetto prevede una scala per pesci che restituisce al tratto fluviale in oggetto la sua permeabilità biotica longitudinale in-terferendo in modo positivo con l’ecosi-stema fluviale, con incremento significa-tivo della biodiversità.

Il progetto è studiato così da comportare l'eliminazione di vegetazione solo nel breve tratto di sponda direttamente interes-sato dalle opere di derivazione e restitu-zione; la continuità della vegetazione è ri-pristinata da una nuova formazione arbu-stiva-arborea a ridosso delle opere. La ve-getazione coinvolta non risulta censita in alcuno strumento di pianificazione. Non viene coinvolta vegetazione sulla sponda dove viene realizzata la conca.

Rete Ecologica

Regionale (RER) interessamento di “Aree prioritarie per la biodi-versità in Lombardia”, “corridoi regionali pri-mari” (ovvero “elementi fondamentali per favo-rire la connessione ecologica tra aree inserite nella rete ed in particolare per consentire la dif-fusione spaziale di specie animali e vegetali, so-vente incapaci di scambiare individui tra le pro-prie popolazioni locali in contesti altamente frammentati”) e “gangli” (ovvero “nodi priori-tari sui quali “appoggiare” i sistemi di rela-zione spaziale all’interno del disegno di rete ecologica. Per quanto riguarda le esigenze di conservazione della biodiversità nella rete

La relazione spaziale e funzionale del pro-getto con le reti ecologiche alle diverse scale (regionale, Rete Natura 2000) e con aree con differenti forma di tutela, è stu-diata nello Studio ai fini della Valutazione Ecologica, a tal riguardo implementato.

L'area di progetto appartiene al ganglio di confluenza dello'Adda con il Po, confer-mando che a valle della soglia le dinamiche e gli ambienti fluviali sono quelli del Po.

ecologica, i gangli identificano generalmente i capisaldi in grado di svolgere la funzione di aree sorgente (source), ovvero aree che possono ospitare le popolazioni più consistenti delle spe-cie biologiche e fungere così da “serbatoi” di individui per la diffusione delle specie all’in-terno di altre aree, incluse quelle non in grado di mantenere popolazioni vitali a lungo termine di una data specie (aree sink) da parte delle spe-cie di interesse”). Si evidenzia, a livello esem-plificativo e non esaustivo, che la relativa scheda della RER per l’Area prioritaria per la biodiversità “Fiume Adda” e per il ganglio

“Confluenza Adda-Po” prevede “conserva-zione degli ambienti perifluviali; conserva“conserva-zione dei boschi ripariali; mantenimento delle fasce tampone; conservazione degli ambienti periflu-viali quali bodri, lanche, sabbioni, ghiareti, isole fluviali, boschi ripariali più o meno igrofili tipo saliceti, alnete, ecc.”;

La previsione della scala per pesci risulta elemento determinante il ripristino di una connessione oggi inesistente.

Per quanto riguarda il tratto a monte, inte-ressato dagli effetti dalla bacinizzazione, si ricorda che si tratta di mantenere per tempi più lungi della media condizioni di piena ordinaria (anche se nel 2014, ad esempio, tali condizioni sono perdurate per quasi l'intero anno). Gli ambienti e la vegeta-zione coinvolta, dunque, anche ad oggi possono restare sommersi per periodi an-che lunghi.

art.49 comma 2.2 per la realizzazione di centrali idroelettriche “le connesse procedure di VIA e verifica di assoggettabilità, dovranno verificare che il progetto risponda ai seguenti obiettivi: - salvaguardare l’ambiente fluviale sia sotto l’aspetto della tutela della biodiversità e della naturalità, sia sotto il profilo della tutela della fruizione ambientale e turistica; - non dovrà es-sere alterata la morfologia fluviale, il valore na-turalistico e paesaggistico del corso d’acqua in-teressato e non si dovrà creare una disconti-nuità dell’ecosistema fluviale”;

Gli aspetti di funzionalità ecologica e con-tinuità del corridoio fluviale (e dunque di tutela della biodiversità e della naturalità) sono stati affrontati nel progetto propo-nendo soluzioni quali una rampa che ga-rantisca la connessione per la fauna ittica ed una formazione lineare vegetata sulla sommità della sponda, di collegamento tra le macchie boschive presenti.

Relativamente al tratto interessato dal ri-gurgito, con effetti attesi di intensità degra-dante verso monte, preme sottolineare che il cambiamento consiste nel prolungare pe-riodi e condizioni di piene ordinarie; sono coinvolti ambienti effimeri e dinamici per loro natura, e vegetazione che di norma re-sta sommersa durante le piene ordinarie (nel 2014 i livelli di piena ordinaria si sono protratti per quasi l'intero anno solare).

Riguardo alla della tutela della fruizione ambientale e turistica, il progetto limita in alcun modo la possibilità di fruizione, mantenendone la qualità ambientale. Si tratta di impianto che può assumere va-lenza didattica per innovazione e atten-zione all'ambiente.

La possibilità di oltrepassare la soglia, oggi preclusa alla navigazione, è in linea con la politica del Parco di assicurare i collega-menti, ciclabili via terra ma anche via fiume, con la ciclovia europea VENTO, mediante il progetto BREZZA.

Piano di Indi-rizzo Forestale (PIF) del Parco Adda Sud

art.11 “non sono in ogni caso concedibili dero-ghe alla non trasformabilità di cui alle lettere a), b), i), j) [centrali idroelettriche] del prece-dente comma se l’intervento interessa i seguenti tipi forestali: Querceto di farnia, Querceto di roverella, Alneto di ontano nero, Saliceto di ripa” (si evidenzia, inoltre, che ad oggi il piano

Nel PIF del Parco Adda Sud vigente, com-posto da PIF per la porzione di territorio in provincia di Lodi e PIF per la porzione in provincia di Cremona, non è indicata al-cuna formazione vegetale nei tratti di sponda interessati dal progetto, sia in sponda destra sia in sponda sinistra.

in oggetto risulta approvato per la porzione ri-guardante il territorio di Cremona)

Carta Ittica della

Provincia di Lodi persegue i seguenti obiettivi “ridurre le artifi-cializzazioni del regime idrologico dei corsi na-turali” e “ricostruire o potenziare le fasce ripa-riali di vegetazione igrofila e meso-igrofila al fine di migliorarne la funzione-filtro al dilava-mento e percoladilava-mento delle acque agricole, e di ricreare habitat di rifugio per la fauna acqua-tica”.

Il passaggio per pesci è progettato al fine di favorire la il passaggio verso monte e verso valle delle specie autoctone in modo da limitare l’ulteriore diffusione delle spe-cie alloctone. La realizzazione del passag-gio per pesci costituisce un elemento mi-gliorativo della situazione attuale in quanto la briglia esistente impedisce la migrazione della fauna ittica.

L’impianto in progetto non prevede sottra-zione di acqua in quanto si tratta di un im-pianto di tipo puntuale (le acque derivate vengono restituite immediatamente a valle del salto idraulico).

La realizzazione del progetto non com-porta l'eliminazione di formazioni vegetali di sponda di interesse, nessuna formazione censita nei PIF viene coinvolta; sarà elimi-nata strettamente al vegetazione sul breve tratto interessato dalle opere di presa e re-stituzione; nessuna eliminazione in sponda destra dove è prevista la conca.

In sponda sinistra una nuova fascia arbu-stivo-arborea collegherà le macchie arbo-ree già oggi presenti.

Ambiti lungo il tratto fluviale soggetto a rigurgito (dalla traversa alla sez. 19): Ambiti per attrezzature pubbliche di interesse pubblico o generale di progetto

Il progetto non interferisce con le attrezza-ture pubbliche di interesse pubblico o ge-nerale di progetto.

È stata svolta una ricognizione di tutti gli scarichi presenti nel tratto interessato dal rigurgito, compresi quelli recapitanti il re-ticolo idrico irriguo e di colatura (riportati nelle tav. i07 “planimetria con individua-zione del reticolo idrico e di colatura, sca-richi e derivazione” e tav. i01 “profili di piena e profili di rigurgito per portate in Adda pari a Q60 e Q124”). Unica interfe-renza segnalata è la tubazione di scarico depuratore comunale di Crotta d’Adda che è ubicato ad una quota molto bassa rispetto alla sponda e all’alveo del Fiume e quindi già sommerso per gran parte dell’anno. Es-sendo la quota di imposta dell’impianto di depurazione molto più elevata, si prevede di risolvere la criticità attraverso il rifaci-mento del tratto terminale della tubazione di scarico con la sua posa ad una quota più elevata

In riferimento al parere rilasciato dal Parco Adda Sud, di seguito le controdeduzioni.

Si evidenzia che, disciplinarmente, essendo l’intervento proposto localizzato interamente all’interno del perimetro del Parco Adda Sud, il PTCP vigente, all’art. 21, comma 2 degli Indirizzi Normativi,

stabilisce che: “per le aree ricomprese all’interno del Parco Regionale valgono le prescrizioni e le funzioni di natura autorizzatoria stabilite dai PTC del Parco Regionale Adda Sud”.

Pertanto, il riferimento normativo prioritario è rappresentato dalle indicazioni normative del PTC del Parco Adda Sud, gli indirizzi del PTCP si intendono integrativi ed eventualmente complementari alle indicazioni del PTC del Parco stesso.

Il Parco Adda Sud nel luglio 2019 ha espresso parere non sufficientemente positivo, evidenziando la non conformità del progetto a 3 commi dell’art. 49 delle norme di attuazione del suo PTC (Piano Territoriale di Coordinamento); a tal riguardo si osserva quanto segue.

• Comma 2.2: è ammessa la realizzazione di impianti idroelettrici in presenza di salti idraulici, purché sia salvaguardato l’ambiente fluviale e non sia alterata la morfologia.

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto idroelettrico in corrispondenza di una briglia esistente. La Geomorfologia Fluviale può essere sinteticamente definita come lo “studio dei pro-cessi di produzione, flusso e immagazzinamento di sedimenti nel bacino idrografico e nell’alveo fluviale nella breve, media e lunga scala temporale, e delle forme risultanti nell’alveo e nella piana inondabile” (SEAR et al., 2003, WOHL et al., 2013). La forma dell’alveo e della piana inondabile (ovvero tutta la zona di golena) non vengono modificate dalla realizzazione dell’im-pianto, che alzerà invece il livello dell’acqua a monte per un periodo dell’anno, ripristinando la situazione precedente alla costruzione della diga di Isola Serafini (e attualmente presente in con-dizioni di morbida ordinaria). Nel SIA sono stati eseguiti sia lo studio del trasporto solido che redatto il piano di gestione dei sedimenti e valutati quindi tutti i processi di produzione, flusso e immagazzinamento di sedimenti nell’alveo fluviale nella breve, media e lunga scala temporale.

Sono inoltre state verificate le condizioni di stabilità dei rilevati arginali, le cui conclusioni ri-portano che il progetto in esame non altera la stabilità complessiva dei rilevati arginali esistenti che risulta sempre verificata.

Per quanto riguarda gli aspetti di funzionalità ecologica del corridoio fluviale sono stati affrontati nel progetto proponendo soluzioni quali una rampa che garantisca la connessione per la fauna ittica ed una formazione lineare vegetata sulla sommità della sponda, di collegamento tra le mac-chie boschive presenti. Sono stati anche approfonditi (cap. 4 del SIA) gli impatti sulla vegeta-zione ripariale e l’avifauna, oltre a essere svolto uno studio di incidenza aggiornato.

• Comma 2.5: la realizzazione di nuovi impianti e infrastrutture è subordinata alla stipula di una convenzione con il Parco, che prevede le opportune mitigazioni e compensazioni

Il proponente ribadisce la propria disponibilità a sottoscrivere una convenzione con il Parco.

• Comma 2.6: la progettazione e realizzazione di opere e infrastrutture è informata ai principi di riduzione dell’occupazione di suolo e recupero di aree occupate da opere dismesse, ripristino e

compensazione dei valori ambientali, progettazione e realizzazione delle opere con le migliori tecnologie disponibili e il minor disturbo possibile all’ambiente.

La società d’ingegneria Studio Frosio S.r.l., che ha redatto il progetto definitivo dell’impianto, è certificata ISO 14001, pertanto fa parte della sua missione la ricerca costante di soluzioni che consentano di minimizzare l’impatto e ottimizzare l’inserimento ambientale dei progetti. Questo è stato fatto anche nel caso in esame, come evidenziato in molti passaggi delle relazioni e come rimarcato in particolare al § 3.1, che illustra e motiva gli approfondimenti effettuati e le migliorie apportate in sede di progettazione definitiva ai fini del processo di valutazione di impatto am-bientale.

Inoltre, per quanto riguarda la “pesante e permanente modifica del profilo idraulico” paventata nel parere del Parco del luglio 2019, si osserva che

• per quanto riguarda la pesante entità della modifica, si fa presente che le opere in progetto sono tutte interne all’alveo e che quest’ultimo non viene sostanzialmente modificato;

• per quanto riguarda la natura permanente della modifica, l’innalzamento del tirante rispetto allo stato di fatto è mediamente il seguente, in termini statistici:

 da 0 a 1 m → 1 mese;

 da 1 a 3 m → 1,5 mesi;

 da 2 a 3 m → 9,5 mesi;

 oltre 3 m → mai;

si ritiene quindi inappropriata la definizione di permanente, poiché l’effetto dello sbarramento in progetto è un innalzamento del tirante più pronunciato in condizioni di magra, che sostan-zialmente ripropone il livello idrico che attualmente si instaura in condizioni di morbida ordi-naria.

Si ritiene quindi che le soluzioni tecniche adottate nel progetto, le risposte e le integrazioni fornite nel corso della presente e precedente istruttoria e il rispetto delle prescrizioni impartite da AIPO siano sufficienti a garantire la compatibilità ambientale del progetto e in particolare la salvaguardia del regime idraulico e dell’ecosistema fluviale.

Per quanto riguarda il Piano di Indirizzo Forestale (Deliberazione di Consiglio Provinciale n.

53/2011.) e alla nota sulla fascia perifluviale nel tratto interessato, proprio in riferimento alla tavola citata (Tavola i06: CARTOGRAFIA DEI TERRENI INTERESSATIDA SOMMERSIONE) è stata svolta una attenta analisi relativa alla tipologia di formazioni vegetali interessate al fine di proporre adeguata misura compensativa.

Alle pagine seguenti si riporta la tabella-quadro con i dati.

Trattandosi di tipologia diverse, in minima parte boschive, per l'analisi e le considerazioni sono state svolte in riferimento alle delibere regionali:

- DGR 8/675/2005 e s.m.i (di approvazione dei “Criteri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi compensativi - d.lgs. 227/2001, art. 4, l.r. 31/2008, art. 43)

- DDG Qualità dell’Ambiente 4517/2007 Regione Lombardia.

La misura proposta è mantenere in piedi parte di un impianto ex REG. CEE 2080 degli anni 80, a specie di pregio miste, per il quale il proprietario ha già ottenuto autorizzazione al taglio da Parte del Parco Adda Sud (atto protocollo n. 00014620 del 04/02/2015).

40 Tipi forestali e formazioni lineari indicate nei PIF(PIF Lodi vigente 2011; PIF Parco Adda Sud Cremonese in VAS dal 2015) lungo il tratto di fiume inte-ressato dal rigurgito a monte dello sbarramento e allo sbarramento (da sezione AD002 a sezione AD019 – da tavola: profilo longitudinale )

sezione AIPO Δ (m) della

ri-naturazione  saliceto di ripa nessuna

AD002 0.01 0.00  pioppeti - nessuna

valle traversa 0.02 0.05  formazione lineare in

sponda sn - nessuna

monte traversa 3.33 3.07  - - eliminazione della vegetazione sulla sponda direttamente

interes-sata dalle opere

AD003 2.53 2.20  pioppeti

 latifoglie di pregio  formazione igrofila viene inondata la formazione igrofila in sponda sn, per un am-piezza di circa 50m

AD004 2.48 2.15  pioppeti

 latifoglie di pregio

 formazione igrofila

 rimboschimento di la-tifoglie

viene parzialmente sommersa la sottile fascia a formazione igro-fila

AD005 2.14 1.80  pioppeti

 latifoglie di pregio  formazione igrofila

 rimboschimento di la-tifoglie

viene parzialmente sommersa la sottile fascia a formazione igro-fila

AD006 1.59 1.59  pioppeti

 latifoglie di pregio

 formazione antropo-gena

 saliceto di ripa

vengono parzialmente sommerse le spiagge nel punto di deposito all’interno della curva

La sponda sn è alta, il saliceto viene di fatto appena toccato

AD007 1.84 1.41  querceto di farnia di

pianura  saliceto di ripa fram-misto a nuovi rimbo-schimenti

per entrambe le sponde la sommersione interesserà una sottile fa-scia di 2-3m in sponda sn di3-4 in sponda destra

AD008 1.65 1.23  querceto di farnia di

pianura  saliceto di ripa fram-misto a nuovi rimbo-schimenti

in sponda sinistra sarà sommersa una sottile fascia di poco più di 1 m; in sponda destra di un paio di m

AD009 1.52 1.09  saliceto di ripa

rile-vato nel 2015 dal Parco (pioppeto nel PIF 2011)

- sarà parzialmente allagato il ghiareto presente all’interno della curva in fronte all’abitato di Crotta

AD010 1.48 1.04  saliceto di ripa

rile-vato nel 2015 dal Parco (robineto misto nel PIF 2011)

- La vegetazione su entrambe le sponde verrà sommersa per un fa-scia di circa 1 m di ampiezza

41

AD011 1.29 0.88  pioppeto in fase di

ri-naturalizzazione  bosco non classificato (PIF Lodi)

 rimboschimento di la-tifoglia

Le formazioni indicate sono alla sommità della sponda e non ven-gono interessate

AD012 1.08 0.73  pioppeto in fase di

ri-naturalizzazione  siepe La fascia di vegetazione sommerse su entrambe le sponde è limi-tata ad ampiezza inferiore ad 1m

AD013 0.93 0.62  pioppeto in fase di

ri-naturalizzazione  rimboschimento di

la-tifoglia Il rimboschimento è alla sommità della ripa

AD014 0,69 0.51  pioppeto in fase di

AD014 0,69 0.51  pioppeto in fase di

Nel documento IMPIANTO IDROELETTRICO BUDRIESSE (pagine 33-42)

Documenti correlati