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BISOGNI E/O ASPETTI DA INNOVARE – SFIDE SOCIALI

In base a questi dati è intuibile quanto i territori degli enti rete, come del resto in tutta la nazione, siano state investiti negli anni dalle ondate migratorie, trovandosi a confrontare con culture, usi e costumi molto diversi tra loro. Questo aspetto è emerso particolarmente anche nel modo della scuola dove negli anni sono emersi difficoltà di integrazione tra bambini/ragazzi di etnie differenti che hanno conseguentemente modificato le metodologie didattiche scolastiche e portato a nuove strategie, modelli e comportamenti. Nel corso del tempo il compito della scuola è diventato quello di aiutare ogni alunno della classe a sentirsi parte integrante di un gruppo.

Obiettivo di questa coprogrammazione è definire e condividere buone prassi tra territori diversi ma vicini sul tema dell’educazione equa ed inclusiva uno degli obiettivi dell’agenda 2030 richiamati tra gli obiettivi del Servizio Civile Universale nello specifico l’obiettivo 4 “Fornire una educazione di qualità equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”

corrispondente all’ambito d’azione g) “accessibilità alla educazione scolastica, con particolare riferimento alle aree d'emergenza educativa e benessere nelle scuole”; allo stesso tempo si vuole cercare di contrastare con le diverse azioni progettuali il fenomeno della dispersione scolastica.

Tab. 7.05a Scuola secondaria di primo grado, indici di insuccesso scolastico per sesso e anno

di corso (allievi interni) - Anno scolastico

2018/2019

Anno di corso Respinti (a) Non valutati (b) Ripetenti (c) % alunni in ritardo

Mas

(a) non ammessi all'anno in corso

successivo per 100 scrutinati (b) non valutati ogni 100 iscritti (c) % ripetenti ogni 100 iscritti (d) % alunni in ritardo: allievi che

frequentano in ritardo rispetto all'età

regolare ogni 100 iscritti Fonte: Rilevazione Scolastica della Regione Piemonte.

Elaborazioni Ires Piemonte

La dispersione è sfaccettata e diversificata, si verifica a diversi stadi del percorso scolastico, si presenta sotto forma di fenomeni differenti per ambiente sociale, genere, età, collocazione geografica; si manifesta nelle forme dell’abbandono, dell’uscita precoce dal sistema formativo, dell’assenteismo, del deficit nelle competenze di base: gli studenti si perdono da un ciclo all’altro, non vengono intercettati, si disperdono nel primo biennio delle superiori, non apprendono abbastanza o acquisiscono conoscenze incerte, spezzettate e mai consolidate che inficiano le prospettive di crescita culturale e professionale, migrano tra scuole per poi sparire dal circuito troppo presto e in molti modi, evadono l’obbligo o frequentano saltuariamente e passivamente.

Gli enti coprogrammanti, negli ultimi anni, hanno aumentato le occasioni di confronto anche in virtù della riforma del Servizio Civile Universale, che ha portato con sé modifiche a livello progettuale, passando da una progettazione settoriale, in cui ciascun Ente partiva dalle singole necessità, ad un’ ottica di connessione dei territori e di unione di sinergie e di possibilità di mettere insieme e valorizzare le risorse reciproche, perseguendo una medesima finalità. Gli Enti quindi, sono stati invitati ad interfacciarsi e confrontarsi, per unire le forze nell’impegno che le accomuna, coerentemente con il significato stesso di Servizio Civile, scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita in favore di un progetto solidaristico, inteso come impegno per il bene della comunità e, contestualmente, come ricerca costante del valore della pace. La scorsa programmazione ha visto infatti gli enti copragrammanti in sinergia su diverse scelte progettuali e di programmi, che vedranno parecchi operatori volontari in avvio nei prossimi mesi.

Dalla condivisione delle buone prassi e delle azioni concrete programmate e realizzate, i due enti titolari, siglano l’accordo di coprogrammazione per la presentazione del programma “Da soli si va più veloce ma insieme si va più lontano” affrontando una doppia sfida che sta dentro alla grande ripresa dovuta al difficile anno riferito allo stato di emergenza epidemiologica da “COVID-19”, emergenza nazionale, internazionale, mondiale; uno scenario al quale l’umanità non era né emotivamente, né logisticamente preparata. All’interno di questo scenario, gli Organi di Governo, dal globale al locale, hanno prontamente attivato tutte le risorse necessarie atte a disporre ed effettuare misure urgenti in materia di contenimento e contrasto del diffondersi del virus Covid-19

sull'intero territorio nazionale. Parallelamente all’emergenza sanitaria, a causa delle misure di contenimento necessarie che hanno previsto la sospensione di attività e di interazioni, si è delineata una situazione sempre più critica di disagio socio-economico-psicologico-relazionale. Il negativo andamento del mercato del lavoro si è riflesso sulle condizioni economiche delle famiglie con un forte deterioramento del clima di fiducia da parte di queste ultime con la conseguente ripercussione sui consumi e sugli investimenti, diminuiti in misura significativa. Le indagini effettuate sui territori delle provincie coinvolte confermano anche per i primi mesi del 2021 il clima di incertezza e di sfiducia comune a tutti i settori produttivi presenti sul territorio, con dati in linea rispetto a quelli nazionali e l’acutizzazione, dal punto di vista sociale, delle diseguaglianze e la nascita di nuove povertà e discriminazioni.

Alla luce degli elementi sopra descritti, gli enti coprogrammanti, in linea con le politiche di sostegno alle famiglie, hanno previsto nei progetti presentati nel presente programma, di favorire l’opportunità di scelta del servizio civile ai giovani con un valore ISEE inferiore a 10.000 euro (Giovani con Minori opportunità definiti dalla circolare “Disposizioni per la redazione e la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale – criteri e modalità di valutazione”). La quota dei giovani con minori opportunità prevista nei vari progetti rispetterà almeno il 25% dei posti totali previsti dal progetto stesso (come da Circolare sopra citata) al fine di riconoscere alla categoria GMO un accompagnamento all’iniziale percorso di crescita professionale per accedere al mercato del lavoro.

L'accordo di programma pone quindi le basi per una progettualità in sede locale, in cui i diversi progetti cercano di garantire attraverso le azioni progettuali descritte al punto 9 della scheda vogliono l’attenzione agli studenti che sulla carta hanno maggiori difficoltà a scuola e nel proprio contesto sociale di riferimento (disabili, BES, DSA, stranieri…..). L’integrazione scolastica fa parte di un progetto più ampio, globale ed individualizzato al tempo stesso, che coinvolge il singolo individuo ma anche tutte le realtà del territorio coinvolte in questa coprogrammazione. Da qui anche la scelta del titolo del Programma “Da soli si va più veloce ma insieme si va più lontano”

che richiama proprio il concetto del lavorare insieme per programmare il futuro, anche a piccoli passi e con piccole azioni. Da una citazione di Deepak Chopra “Non ci sono pezzi superflui nell’universo. Ognuno è qui perché ha uno spazio da riempire e ogni pezzo deve inserire sé stesso nel grande puzzle”. E’ importante sottolineare inoltre, che il Servizio Istruzione e l’Informagiovani del Comune di Asti, in questo senso possono avere un ruolo di regia collaborando attivamente con gli istituti superiori inseriti nel progetto, ma anche attraverso il contatto con la rete Locale, permettere una maggiore integrazione agli studenti maggiormente in difficoltà attraverso ad esempio proposte lavorative o tirocini, possibilità di percorsi maggiormente curati di alternanza scuola/lavoro, eventi vari su tematiche giovanili. D’altronde si autodefinisce cittadino del mondo colui che crede che gli abitanti della Terra formino un unico popolo, con diritti e doveri comuni, indipendentemente dalla nazionalità di appartenenza, e che pongono l'interesse di questa comunità mondiale al di sopra degli interessi nazionali.

Dall’analisi effettuata, si rilevano bisogni/criticità che porteranno ad alcune sfide sociali comuni:

Nidi d’Infanzia: La relazione delle bambine e dei bambini con tramite l’ambiente naturale agisce su più livelli nel loro sviluppo, fisico, psichico e relazionale. Il bosco, ma anche il giardino dell’asilo, il parco pubblico o la stanza del Nido d’Infanzia dove si fa attività con materiale naturale, offrono simultaneamente stimoli e ostacoli attraverso i quali i bambini registrano informazioni, imparano i propri limiti, si ingegnano su come superarli, si aiutano vicendevolmente, scoprono profumi, sapori e sensazioni tattili che variano di stagione in stagione pur nella costante dell’ambiente che li circonda [c’è una ripetizione di concetto con il terzo paragrafo sopra]. Il ritorno negli ultimi anni dell’attenzione sulle tematiche dell’educazione in ambiente naturale (outdoor education) non può, quindi, che essere accolto favorevolmente e con entusiasmo dal personale dei Nidi d’Infanzia poiché fornisce una cornice più ampia e riconosciuta a cui fare riferimento e

attraverso la quale dare nuovo impulso alle metodologie ed azioni sperimentate. In questo contesto, l’inserimento di volontari del servizio civile all’interno dei Nidi d’Infanzia diviene una risorsa importante e funzionale per dare risposte concrete all’esigenza, da parte del personale educativo, di essere affiancato ed aiutato sia nella gestione diretta delle azioni previste dal presente progetto, sia nelle attività di back office ed organizzative che sono necessarie per la sua conduzione. Infine, l’esigenza di integrazione e coinvolgimento della cittadinanza quale comunità educante richiede tempo e risorse dedicati ed i volontari del servizio civile potranno costituire un valido ed importante aiuto nell’organizzazione e conduzione delle azioni previste.

Scuole Paritarie: L’obiettivo principale del progetto “Be good together” è l’ampliamento dell'offerta formativa già attiva all'interno delle nostre Scuole paritarie, con particolare attenzione agli aspetti creativi, artistici, sportivi, culturali e salutari. La creazione di una rete tra le nostre scuole progettanti porterà alla condivisione di esperienze che favoriranno unione e collaborazione tra le realtà attraverso gite, accoglienza dei bambini nelle reciproche strutture, eventi, laboratori e feste da svolgersi sul territorio, in modo da diventare sempre più una “comunità” che, anche se dislocata in strutture diverse in paesi all’interno della Provincia di Asti, lavora con scopi e ambizioni comuni volti al benessere dei bambini e della cittadinanza tutta. Con l’arrivo della pandemia, forte è stata l’esigenza di ripensare alla gestione di eventi e attività fatte insieme in comunità. Proprio per questo motivo si è pensato di lavorare su piccoli gruppi aumentando gli incontri, nel rispetto delle norme di sicurezza di prevenzione del contagio, e dando la possibilità a tutti i bambini di poter conoscere le altre realtà. Pensiamo sia fondamentale la conoscenza, il confronto e la condivisione, non solo tra bambini di asili diversi, ma anche tra adulti educanti.

Istituti comprensivi e scuole primarie e secondarie di primo grado: Le diverse scuole sedi di progetto, a seguito di riduzioni d’orario, contrazioni del personale incontrano difficoltà a rispondere alle esigenze formative di tutti gli alunni, anche perchè i plessi sono dislocati in realtà eterogenee.

Le attività di ampliamento dell'offerta formativa potrebbero essere potenziate con l'aumento delle risorse umane ed economiche. L'utenza è assai differenziata dal punto di vista sociale e di provenienza etnica. Le ore di alfabetizzazione e le risorse disponibili non sono sempre sufficienti a soddisfare le esigenze reali degli alunni. Alcune famiglie presentano difficoltà economico-culturali per cui non riescono a fornire ai figli il materiale scolastico necessario. Non tutte le famiglie sono consapevoli delle difficoltà scolastiche dei figli e la collaborazione con la scuola non è quindi sempre efficace. Le problematiche più diffusamente presenti e comuni riguardano la necessità di un intervento didattico più incisivo da attuarsi su alunni che, seppure motivati, presentano oggettive difficoltà anche in assenza di certificazioni di qualsiasi tipo. Una domanda fondamentale dell’utenza è quindi quella dell’estensione dei servizi aggiuntivi in termini di aumento di tempo di permanenza scolastica e di qualità, varietà, valore formativo delle attività previste per soddisfare l’esigenza di ampliamento del tempo.

In particolare per rispondere alle esigenze di genitori ed alunni e ai bisogni del territorio, fruendo altresì delle professionalità interne ed esterne disponibili, si individuano le seguenti priorità:

 agevolare il diritto – dovere allo studio e realizzare piani di studio che rispondano ai bisogni educativi e alle esigenze formative degli alunni

 favorire l’inserimento scolastico e l’integrazione, a tutti i livelli, degli alunni stranieri e degli alunni in difficoltà

 rinforzare, consolidare e favorire tutti gli atteggiamenti che permettono lo “stare bene a scuola”

 coordinare interventi atti a prevenire situazioni di disagio, insuccesso formativo e più in generale la dispersione scolastica

 attuare interventi di recupero, consolidamento e potenziamento

 promuovere attività di approfondimento al fine di valorizzare le abilità in previsione del proseguimento del percorso di studi e/o conseguimento di certificazioni

 avviare attività che sviluppino la conoscenza di sé e le capacità di interazione nel contesto socio- culturale- territoriale in cui si opera

 accompagnare gli alunni nel complesso percorso adolescenziale promuovendo interventi finalizzati ad accettare i mutamenti evolutivi fisici e psicologici e a superare eventuali situazioni di conflitto e disagio

Istituti superiori dei territori coinvolti, Informagiovani e Ufficio Istruzione Comune di Asti:

Il progetto intende promuovere la costruzione di RETI significative che dal basso cerchino di coinvolgere i giovani al fine di esplorare competenze latenti e processi che possano generare nuovi processi di apprendimento, formazione e orientamento. Programmi educativi strategici e soprattutto che partono dalla coprogrammazione con i destinatari, hanno maggiori possibilità di produrre dei risultati positivi in termini di promozione del benessere e dell’integrazione, rispetto ai programmi che si basano principalmente sull’informazione e sul mero intervento frontale nelle classi o con gli insegnanti. L’innovativa introduzione delle Politiche Giovanili nella programmazione delle iniziative educative dedicate alle scuole ed anche alle giovani generazioni, attraverso il lavoro di sinergia con l’Informagiovani, produce un circolo virtuoso che aumenta i collegamenti con le realtà giovanili cittadine e facilità il raggiungimento della popolazione in età 13-35 anni con la diffusione capillare di tutte le proposte progettuali a loro dedicate.

Inoltre si rileva la necessità di monitorare costantemente la qualità dei servizi offerti, anche per valutarne la capacità di risposta ai bisogni emergenti, soprattutto per quanto concerne la sfera sociale.

A questo punto le sfide sociali che il programma intende proporre per rispondere all’obiettivo di questa coprogrammazione è definire e condividere buone prassi tra territori diversi ma vicini sul tema dell’educazione equa ed inclusiva uno degli obiettivi dell’agenda 2030 richiamati tra gli obiettivi del Servizio Civile Universale nello specifico l’obiettivo 4 “Fornire una educazione di qualità equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti” corrispondente all’ambito d’azione g) “accessibilità alla educazione scolastica, con particolare riferimento alle aree d'emergenza educativa e benessere nelle scuole”; allo stesso tempo si vuole cercare di contrastare con le diverse azioni progettuali il fenomeno della dispersione scolastica. La dispersione è sfaccettata e diversificata, si verifica a diversi stadi del percorso scolastico, si presenta sotto forma di fenomeni differenti per ambiente sociale, genere, età, collocazione geografica; si manifesta nelle forme dell’abbandono, dell’uscita precoce dal sistema formativo, dell’assenteismo, del deficit nelle competenze di base: gli studenti si perdono da un ciclo all’altro, non vengono intercettati, si disperdono nel primo biennio delle superiori, non apprendono abbastanza o acquisiscono conoscenze incerte, spezzettate e mai consolidate che inficiano le prospettive di crescita culturale e professionale, migrano tra scuole per poi sparire dal circuito troppo presto e in molti modi, evadono l’obbligo o frequentano saltuariamente e passivamente. L'accordo di programma pone le basi per una progettualità in sede locale, in cui i diversi progetti cercano di garantire la realizzazione dell’integrazione scolastica dei ragazzi con difficoltà. L’integrazione scolastica fa parte di un progetto più ampio, globale ed individualizzato al tempo stesso, che coinvolge il singolo individuo ma anche tutte le realtà del territorio coinvolte in questa coprogrammazione. La proposta innovativa dell’Informagiovani e dell’Ufficio Servizio Civile, inoltre si concretizza con la presenza degli operatori del centro di aggregazione direttamente nelle scuole, in orario scolastico, per la diffusione sul territorio di tutte le proposte/opportunità dedicate ai giovani e al contempo per la raccolta delle richieste/bisogni che questa fascia di cittadini fa emergere. L’azione del Tavolo delle Politiche Giovanili “Energie Giovani” fa da raccordo a tutte le iniziative/progettualità/eventi e, grazie al coordinamento di Informagiovani Asti, mantiene in contatto e costante confronto la rete di enti e associazioni che gravitano intorno all’universo giovanile. Il progetto ha come fine l’educazione alla cittadinanza, si pone come obiettivo non solo di trasmettere competenze, ma di far sperimentare allo

studente la partecipazione, lo spirito critico e l’impegno. Attraverso il progetto si svilupperà la consapevolezza dei valori di cittadinanza universale, la promozione di stili di vita responsabili e sostenibili, indicati dagli obiettivi del millennio fissati dall’Onu, sviluppando la consapevolezza di sé, dell’altro e del futuro del pianeta. Le collaborazioni con Onlus, ODV e realtà culturali saranno utili a fornire stimoli agli studenti. La collaborazione con soggetti che operano per la salvaguardia dell’ambiente, fornirà strumenti pratici e operativi per assumere stili di vita consapevoli e ecologici.

Queste occasioni diventano occasioni utili ai volontari per accrescere le proprie competenze civiche e per sperimentare le proprie competenze relative a valori intrinsechi del Servizio Civile. Per poter svolgere e individuare obiettivi, azioni, target e bisogni della popolazione giovane/adulta, le sedi progettuali attraverso il proprio personale, analizza, ricerca e poi sviluppa azioni per: promuovere l’istruzione, ricercare i bisogni di formazione degli adulti, accompagnarli con proposte educative. Il Progetto vuole favorire la ricerca, anche in sinergia con altre agenzie educative (Istituzioni Scolastiche, Università, soggetti del terzo settore, agenzie formative) di strategie didattiche innovative, mappare i bisogni formativi e sperimentare percorsi formativi.

7.b) visione complessiva del programma, relazione tra programma e progetti (*)

Il coprogramma va a rintracciare delle attività che tendono a sostenere le scuole nell’individuazione degli alunni con bisogni educativi speciali e nella gestione della complessità delle relazioni tra scuola e famiglia attraverso anche la fattiva collaborazione con gli operatori volontari dello SCU.

Le molteplici attività da implementare garantiscono alle scuole di porre dei servizi gratuiti per le famiglie e gli alunni e di sostenere, in un momento di crisi economica anche, quelle famiglie che maggiormente si trovano in difficoltà. L’innovatività di questa coprogrammazzione è anche quella di aver creato una rete di collaborazione tra territori diversi e scuole pubbliche e private, contesti molto differenti e che difficilmente possono e scelgono di relazionarsi.

I concetti di integrazione, inclusione, apertura all’altro diverso da noi sono principi e valori fondanti delle istituzioni scolastiche. La forza di questo programma è proprio quella di aprirsi all’altro e integrare contesti e vissuti scolastici molto diversi dando una sorta di continuità a tutto il percorso partendo dai piccoli per arrivare fino alle scuole superiori. Nella diversità individuiamo la nostra risorsa principale. Il nostro interesse è anche quello di mettere a disposizione delle buone prassi e risorse cogliendo quelle delle scuole pubbliche e private, attraverso anche le attività portate avanti dai ragazzi del Servizio Civile. In sintesi con questa coprogrammazione l’obiettivo è quello di aprirsi all’esterno in un’ottica inclusiva e relazionale, ad altre realtà, alle famiglie, agli insegnanti e agli alunni.

La realizzazione del programma consentirà a tutti i destinatari coinvolti di acquisire nuove competenze e individuando anche nuove risorse:

– I minori coinvolti nelle molteplici azioni si relazioneranno attraverso diverse attività con il fine dell’inclusione dell’altro diverso da sé e si individueranno anche quei minori che mostrano delle difficoltà e degli svantaggi al fine di coinvolgere famiglie, docenti e laddove necessario, servizi pubblici competenti;

– I docenti saranno sostenuti nelle problematiche che incontrano comunicando con le famiglie e gli alunni, acquisendo anche competenze nuove e sussidi rispetto alla tematica dei BES;

– Le famiglie saranno coinvolte in un dialogo con la scuola nell’interesse prioritario dei figli per trovare nella scuola un referente cui rivolgersi per affrontare situazioni problematiche che riguardano la vita relazionale, emotiva, cognitiva dei propri figli.

Presupposti fondanti della presente coprogrammazione per condividere buone prassi sono i seguenti:

• Il diritto all’integrazione scolastica delle persone BES garantito attraverso un percorso educativo/formativo pensato e attuato nell’ambito di un progetto di vita;

• Il lavoro di rete e la metodologia di intervento multidisciplinare e integrata

• l’individuazione delle competenze di ciascun soggetto coinvolto e la necessità di un raccordo tra i soggetti stessi.

• l’utilizzo ottimale delle strutture, dei tempi e degli operatori compresi gli OV, nonché delle opportunità preventive, riabilitative, educative e socializzanti che l’istituzione scolastica e il territorio possono offrire.

Gli obiettivi di questa coprogrammazione si riconducono in particolar modo a quelli sotto

Gli obiettivi di questa coprogrammazione si riconducono in particolar modo a quelli sotto