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I cittadini chiedono sempre più responsabilità pubblica ai governi e pro- grammi di governo sempre più attenti ai reali bisogni del territori, in partico- lare in materia di gestione delle risorse pubbliche. Secondo gli ultimi dati Istat2, il clima sociale in Italia nei confronti delle istituzioni continua a esse- re negativo. Il Paese, infatti, è attraversato da una diffusa insoddisfazione dei cittadini verso la politica e le istituzioni pubbliche. La fiducia dei cittadini ver- so le istituzioni è rimasta su livelli decisamente bassi: misurata su una scala da 0 a 10, la fiducia nel Parlamento è pari mediamente a 3,5; quella nelle Amministrazioni locali solo di poco più elevata. Anche sul governo delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni il giudizio dei cittadini è insufficiente (3,7). Le uniche due istituzioni verso le quali i cittadini esprimono una fidu- cia positiva sono i Vigili del fuoco e le Forze dell’ordine, che insieme rag- giungono il voto medio di 7 anche se leggermente in calo rispetto all’anno precedente. È prioritario migliorare il rapporto tra cittadini e aziende pubbli- che, partendo dal territorio. Un bilancio trasparente ai cittadini è il punto di partenza per un reale coinvolgimento di questi ultimi nella definizione di una parte del bilancio economico al fine di realizzare un processo di demo- crazia diretta per la gestione della res publica.

1 Di Silvana Secinaro.

Il bisogno di trasparenza è tutelato dal Legislatore il principio di traspa- renza è stato introdotto proprio dalla legge n. 15/2005. Pertanto, il predetto principio stabilisce l’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni di ren- dere visibile e controllabile all’esterno il proprio operato; in sintesi, la tra- sparenza contribuisce a rendere conoscibile l’azione amministrativa.

Per il cittadino la trasparenza si traduce in un mezzo per consentire un controllo sul corretto esercizio di un potere pubblico, ma anche come un di- ritto a comprendere l’operare delle Pubbliche Amministrazioni, ossia ad ela- borare una interpretazione personale della realtà amministrativa.

Sotto il profilo della rendicontazione, per l’azienda pubblica, in particola- re, quella locale, i Comuni, il concetto di trasparenza si traduce in:

– sistemi di rendicontazione chiari, di facile interpretazione e coinvol- genti;

– sistemi di comunicazioni efficaci, anche attraverso l’utilizzo di stru- menti web (open government)3.

Per quanto riguarda la rendicontazione trasparente, entra in campo l’esi- genza di accountability e la dimensione sociale. La trasparenza ruota attorno alla galassia dei procedimenti amministrativi, imperniata su azioni, adempi- menti, modelli organizzativi, provvedimenti, decisioni informali e formali: l’o- biettivo è semplificare i processi e, di conseguenza, produrre documenti di informazione e rendicontazione delle performance chiari e comprensibili ai non addetti ai lavori (Pollifroni M., 2003).

Accanto a ciò, si inserisce lo strumento web, che dà opportunità di diffu- sione efficace e tempestiva, che deve essere gestita in modo strategico e coe- rente con gli obiettivi. Gli strumenti di open government sono in fase di in- troduzione in Italia: secondo l’Open Government Index4, l’Italia è a metà

3 Si intende un concetto di governance a livello centrale e locale, basato su modelli, strumenti e tecnologie che consentono alle amministrazioni di essere “aperte” e “traspa- renti” nei confronti dei cittadini. In particolare l’Open government prevede che tutte le attività dei governi e delle amministrazioni dello stato debbano essere aperte e disponi- bili, al fine di favorire azioni efficaci e garantire un controllo pubblico sull’operato.

4 L’Open Government Index è stato realizzato sulla base di interviste effettuate ai cittadini dei diversi Stati (102) per investigare su quattro profili:

– la reperibilità delle norme vigenti e dei dati sul funzionamento dell’amministra- zione (è stato chiesto quanto sia facile reperire i testi delle leggi e le informazioni sulla gestione della cosa pubblica);

– diritto d’accesso all’informazione (si è verificato quanto sia facile nei diversi Paesi ottenere le informazioni in possesso dell’amministrazione);

classifica – e comunque tra gli ultimi Stati europei – sull’accesso all’infor- mazione e sulla partecipazione.

Nella sfida alla trasparenza sono in primo luogo coinvolti i Comuni, che hanno un rapporto più diretto con i cittadini del territorio: in questo contesto, stanno emergendo in Italia esperienze di rendicontazione sociale, denomina- te bilancio partecipativo. Il bilancio partecipativo è un percorso che mira a coinvolgere i cittadini per renderli parte attiva di alcune scelte dell’ammini- strazione sia attraverso la condivisione delle proposte sia con il loro voto su tali proposte. Esso si caratterizza sia come spazio di confronto fra cittadini e tra cittadini ed amministratori, sia come momento di apprendimento colletti- vo in cui tutte le parti coinvolte sono chiamate ad approfondire tematiche di interesse collettivo recependo istanze e sollecitazioni diverse, sfruttando la ricchezza della diversità e della molteplicità dei punti di vista.

Si tratta di uno strumento utile, che, per sua natura, non tiene conto della dimensione complessiva dell’azienda pubblica locale e non contiene infor- mazioni e modalità di intervento sull’intera dimensione pubblica locale, tra- scurando le aziende che erogano servizi pubblici, esternalizzati.

Lo strumento del bilancio consolidato del gruppo pubblico locale, di re- cente introduzione in Italia, consente di non perdere informazioni importanti sulle performance dell’azione pubblica sul territorio, nelle diverse forme or- ganizzative. D’altronde, il fenomeno delle esternalizzazioni dei servizi pub- blici è assai diffuso: secondo i dati della Corte dei Conti, le partecipate delle aziende pubbliche locali sono 5.258, a cui si aggiungono altri 2.214 organi- smi di varia natura, come consorzi e fondazioni. Una moltitudine di società che hanno un forte impatto sui conti pubblici, spesso non accompagnato da una corrispondente trasparenza.

Il bilancio consolidato del gruppo pubblico locale ha, però, limiti in termini di chiarezza e comprensibilità per i non addetti ai lavori. Non sono, peraltro, ancora partite iniziative di spiegazione e diffusione del bilancio consolidato del gruppo pubblico locale ai cittadini.

– partecipazione civica (si è controllato quanto sia effettiva la partecipazione dei cittadini al processo decisionale);

– meccanismi per la tutela dei diritti (è stato chiesto ai cittadini se esistano stru- menti efficaci per ottenere la tutela dei propri diritti).