7. LA RICEZIONE DI BOCCACCIO IN GERMANIA
7.1 Boccaccio e Fiammetta
7.1.1 Boccaccio nei teatri austriaci
J.L.Deinhardstein fu professore di estetica e direttore dell'Hofburgstheater di Vienna e portò in scena, nel 1816, l'opera Boccaccio. Dramatische Gedichte in zwei Acten.
Il dramma vede in scena cinque personaggi: Boccaccio, Fiammetta/Maria d'Aquino, Isabella, Francesco Contarelli e il suo servo Battista. L'azione si svolge a Certaldo, erroneamente considerata come città natale del poeta. Boccaccio vi avrebbe fatto ritorno per seguire la giovane Fiammetta, di cui si è innamorato a Firenze ed è qui che avviene l'incontro con l'amico di vecchia data Francesco Contarelli, che è appena rientrato dopo una missione di dieci anni a Parma.
Nel momento in cui i due amici si ritrovano prendono a raccontarsi gli sviluppi della loro vita, Francesco dice di essersi sposato per ragioni economiche, spinto dalla famiglia, con una giovanissima ragazza che in realtà non ha mai visto, mentre Boccaccio racconta del suo romanticissimo sentimento d'amore per Fiammetta. È Contarelli stesso che sottolinea come l'amore che l'amico prova gli si legga in faccia e lo invita a dichiararsi e a chiedere la mano dell'amata. Grazie ad un incontro fortuito, però, emerge, che il Contarelli è in realtà il legittimo sposo della ragazza che Boccaccio ama.
In questo modo si innesca in Boccaccio un conflitto tra la fedeltà all'amico, le regole e le leggi da rispettare e l'amore che prova, che ha una forza inarrestabile. Gli stessi dissidi sono vissuti anche dagli altri due personaggi principali:
Fiammetta/Maria inerme davanti alla situazione, visto che non era a conoscenza di essere sposata e Francesco Contarelli che vorrebbe far valere i suoi legittimi diritti, anche se sa che non può niente di fronte alla forza inarrestabile dell'amore.
Alla fine, sarà infatti lui a farsi da parte, permettendo alla moglie e all'amico di stare insieme, lasciando che l'amore trionfi, nella più banale delle risoluzioni.
Il linguaggio di quest'opera usa elementi tipicamente romantici, stereotipati, con topoi ricorrenti e prevedibili sulla natura spontanea e totalizzante della passione amorosa, nata al primo sguardo.
Il personaggio di Boccaccio è rappresentato come l'uomo davvero innamorato, nei cui stessi gesti, attitudine e reticenza si leggono i segni del sentimento che prova. Allo stesso tempo però è anche l'uomo onesto, fedele ai doveri di amicizia e rispetto, e lo dimostra cercando, ad esempio, di convincere diplomaticamente Fiammetta/Maria, ad accettare il matrimonio con Francesco, tentando di farsi da parte.
L'opera di Franz von Suppé, invece è successiva, essendo stata rappresentata per la prima volta a Vienna nel 1879. Il successo che ottenne fu notevole, e venne infatti messa in scena, a partire dallo stesso anno, anche in molti teatri stranieri.
Si tratta di Boccaccio, opera buffa in tre atti, con libretto scritto da F.Zell e R.Genée.
Anche qui troviamo riferimento alla passione amorosa tra Boccaccio e Fiammetta; in questo caso, però, i due si incontrano a Firenze, nel 1331, in occasione della festa del santo patrono della città.
In quest'opera troviamo una serie più articolate di episodi e quindi una maggiore ricchezza di personaggi ed eventi: i librettisti infatti saccheggiano ai materiali del Decameron, drammatizzando alcune novelle e mettendo in scena personaggi omonimi a quelli boccacciani.
Boccaccio è qui rappresentato come giovane scaltro e autore sicuro di sé:gli uomini di Firenze vogliono vendicarsi di lui per il modo libero in cui riferisce dell'esistenza di donne adultere e libertine nei suoi testi, e per questo bruciano i suoi libri; ciononostante, lui non li teme e continua a sfidare la sorte, affermando
sfrontatamente che le sue opere risorgeranno come una fenice.
Fiammetta risulta qui essere figlia di un Duca e promessa sposa del Principe Pietro di Napoli che però ama la sua compagna Isabella (personaggio presente anche in Dernhardstein, con il ruolo di tutrice di Fiammetta). Alla fine, chiaramente, l'amore trionfa ed ognuno riuscirà ad avere la mano della donna amata.
Le due opere prendono quindi come spunto l'attività letteraria e la fama di Boccaccio, ricostruendo però due storie completamente inventate e diverse tra loro e che finiscono per perdere o travisare del tutto anche i riferimenti biografici più elementari e facilmente riscontrabili.
Persino il personaggio di Fiammetta-Maria d'Aquino che, secondo la leggenda più diffusa, era la figlia naturale del re Roberto d'Angiò e fu incontrta da Boccaccio durante il suo periodo napoletano, è piegato ad altre origini e altre storie che aggiungono leggenda alla leggenda originale.
Nel testo di Suppé, inoltre, ambientato nel 1331, troviamo riferimenti espliciti alle novelle del Decameron, che è stato scritto ben vent'anni dopo la data di riferimento. Sappiamo inoltre che in quell'anno Boccaccio si trovava già a lavorare presso la corte angoina a Napoli.
Queste due opere testimoniano quindi il tenore dell'aura leggendaria che si era creata intorno al personaggio di Boccaccio.
È evidente che gli autori di queste due opere non avessero alcun interesse nel riferire precisamente della vita di Boccaccio ma fossero piuttosto interessati a sfruttare un nome popolare per la ricostruzione di storie tutto sommato prevedibili ma che il pubblico avrebbe facilmente apprezzato.
Perché il nome di Boccaccio venisse associato in questo modo a una visione sentimentale dell'amore e a una certa idea di libertinaggio sessuale è presto detto: oltre alle leggende sulla sua vita non dobbiamo dimenticare il successo del Decameron. È opportuno infatti ricordare come questo libro fosse conosciuto non solo per i suoi contenuti ma anche e soprattutto per le numerose polemiche che aveva suscitato a causa dei contenuti licenziosi che avevano portato alla censura di molte novelle in alcune delle traduzioni tedesche.