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CACCIA/PESCA

Nel documento PAG 1 (pagine 35-38)

AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA: “SULLE INDENNITÀ AGLI EX PRESIDENTI LA RE-GIONE CHIARISCA LA VICENDA” - NEVI (FI) INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE

Perugia, 11 febbraio 2014 - “Sulla vicenda che sta scatenando polemiche, relativa alle indennità degli ex presidenti degli Atc (Ambiti territoriali di caccia), è bene che la Regione chiarisca come stanno esattamente le cose e come intenda con-siderare le pur differenti richieste dei due ex Pre-sidenti, rispetto alla normativa di legge in vigo-re”. Così il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi annunciando di aver presentato, in proposito, una interrogazione urgente all'Esecu-tivo di Palazzo Donini affinché sia “sgomberato il campo e la sensazione di una pubblica ammini-strazione in balia di delibere di Giunta poco chia-re, suscettibili di interpretazioni differenti che – conclude -, rischiano peraltro di provocare danni economici per la finanza pubblica”.

CULTURA

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE: “PRESERVA-RE LA PASSE“PRESERVA-RELLA TELFER DELL’EX ELET-TROCHIMICO DI PAPIGNO” - LA SECONDA COMMISSIONE HA INCONTRATO A TERNI IL CENTRO STUDI 'MALFATTI'

Perugia, 14 febbraio 2014 - “Preservazione della passerella Telfer dell’ex elettrochimico di Papi-gno, come elemento di archeologia industriale e del paesaggio antropizzato della Valnerina terna-na”. È quanto hanno chiesto ieri a Terni, nel cor-so della riunione (in trasferta) della Seconda Commissione dell'Assemblea legislativa regiona-le, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, due rappresentati del Centro Studi 'Malfatti', Danilo Stentella e Sergio Dotto. Si tratta, nello specifi-co, di salvaguardare un traliccio che, come han-no spiegato i due esponenti del Centro Studi, è legato alla storia e alla tradizione della 'Terni industriale' del 1929 e rappresenterebbe, a tutti gli effetti, un simbolo del lavoro, un omaggio ad una generazione di uomini e donne che hanno scritto indelebili pagine economiche, ma anche sociali di questa terra. La Commissione si è im-pegnata in modo unanime a seguire con urgenza la questione, chiedendo subito alla Giunta di at-tuare innanzitutto la legge regionale '5/2013':

Valorizzazione del patrimonio di archeologia in-dustriale presente sul territorio regionale, di ini-ziativa dei consiglieri Gianfranco Chiacchieroni (Pd), Maria Rosi (Ncd), Massimo Buconi (Psi) e Sandra Monacelli (Udc) e votata all'unanimità dall'Aula, ma anche di attivare il Comitato tecni-co scientifitecni-co, organismo che dovrà formulare proposte all'Esecutivo per la valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale presente in Umbria. LEGGE ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE:

“5/2013” goo.gl/KW2zU6

QUESTION TIME (6) – LIGNANI (FD'I): “RI-PORTARE TEMPORANEAMENTE A CITTÀ DI CASTELLO LO 'SPOSALIZIO DELLA VERGINE'

” - ASSESSORE BRACCO: “INTRASPORTABI-LE PER “INTRASPORTABI-LEGGE DELLO STATO”

Perugia, 18 febbraio 2014 - “La Regione si ado-peri, in analogia con quanto accaduto per la Ma-donna di Raffaello trafugata dall'Umbria e tata a Foligno per essere esposta, al fine di ripor-tare temporaneamente a Città di Castello l'opera di Raffaello 'Sposalizio della Vergine” che si trova attualmente a Brera ed è stata dichiarata intra-sportabile con decreto ministeriale”: è l'interro-gazione che il consigliere regionale Andrea Li-gnani Marchesani (Fratelli d'Italia) ha rivolto al-l'assessore alla Cultura Fabrizio Bracco, sottoli-neando che a Brera il capolavoro “viene tenuto in un ambiente dove si sono verificate infiltrazioni d'acqua e non si capisce quindi l'accanimento nel non voler concedere un suo spostamento da quella sede”. L'assessore Bracco ha risposto che

lo Sposalizio della Vergine è una tavola, non un dipinto come quello della Madonna riportato temporaneamente a Foligno, ed è questo che sancisce la sua intrasportabilità, con legge dello Stato, a causa del rischio molto più elevato, non tanto per problemi legati ai costi o agli sponsor di una simile operazione. “Non è stata concessa neanche alla National Gallery di Londra – ha det-to l'assessore – e neppure per la visita del Papa.

Piuttosto dovremmo ragionare più in generale sulla disseminazione di opere umbre nel mondo, un tema molto importante sul quale vorrei lan-ciare un'idea: quella di costituire un 'museo vir-tuale' con tutte le opera trafugate dall'Umbria, che possa essere collegato con i luoghi originali in cui le opere si trovavano, un modo per sottoli-neare la ricchezza del patrimonio della nostra regione e ricomporla idealmente in questo muse-o. Ad ogni modo – ha concluso – continueranno i contatti con Milano e se si aprisse la possibilità di riportarla la Regione sarà più che disposta a mettersi a disposizione affinché ciò avvenga”.

Nella replica il consigliere Lignani ha sottolineato che “Città di Castello non può solamente dare i capolavori raffaelleschi, come accaduto nei con-fronti di Urbino o anche di Londra, senza mai avere qualcosa in cambio”, ed ha suggerito un tentativo di reperire i fondi necessari ad un simi-le, delicato trasferimento con l'intervento di sponsor privati.

CINEMA: “GUBBIO POTREBBE ESSERE SCELTA PER PROSSIMO FILM DI LILIANA CAVANI SU S. FRANCESCO. LA REGIONE CONTRIBUISCA A REALIZZARE QUESTO PROGETTO” - LETTERA APERTA DI GORACCI (CU) AI VERTICI REGIONALI

Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) in una lettera aperta indirizzata alla pre-sidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e agli assessori regionali Bracco e Cecchini, invita i vertici regionali a sostenere, anche economica-mente, il progetto di realizzare a Gubbio il pros-simo film di Liliana Cavani su San Francesco.

Secondo Goracci si cancellerebbe in tal modo lo

“sgarbo” subito da Gubbio con la vicenda del trasferimento della fiction “Don Matteo” dalla città dei Ceri a Spoleto.

Perugia, 19 febbraio 2014 - “C'è la possibilità che la regista Liliana Cavani possa scegliere anche la città di Gubbio come set del suo prossimo film su S. Francesco. Per l'auspicabile attuazione di que-sto progetto la Regione potrà, e dovrà, dare un contributo decisivo, anche di carattere economi-co, considerando i grandi benefici ad esso legati di promozione e di immagine per l'Umbria inte-ra”. Così il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) in una lettera aperta

indiriz-CULTURA

zata alla presidente della Regione Umbria Catiu-scia Marini, e agli assessori regionali Fabrizio Bracco e Fernanda Cecchini. Goracci ritiene che se “malauguratamente” la Regione non si impe-gnasse per la realizzazione di questo progetto, ciò sarebbe la conferma che per il Governo re-gionale “ci sono città e territori 'figli' e città e territori 'figliastri'. E questo costituirebbe per gli Eugubini un altro sgarbo da dover digerire”. Il consigliere Goracci spiega nella sua missiva che a Gubbio “si parla da settimane della possibilità che la regista Liliana Cavani possa scegliere an-che la città dell'incontro con il lupo come set del suo prossimo film su S. Francesco, e questa mat-tina la notizia è stata riportata da organi d'infor-mazione regionale. È noto – aggiunge - il mio giudizio sull'ambiguo e contraddittorio compor-tamento che la Regione dell' Umbria ha avuto sul trasferimento della fiction di Don Matteo da Gub-bio a Spoleto e delle 'pillole' promozionali che vengono trasmesse in TV prima della messa in onda dei nuovi episodi del prete-detective”. “Il 13 gennaio scorso in una mia nota – ricorda Go-racci - stigmatizzavo l'atteggiamento scorretto avuto dalla Regione in quella circostanza, sottoli-neando che 'l'unica scelta saggia che la Regione può e deve fare dopo questo ulteriore sgarbo a Gubbio è aprire un tavolo di confronto con la Luxe Vide con il quale si stabilisca che Gubbio debba essere un riferimento per le prossime pro-duzioni'. Ovviamente, aggiungo ora, stesso di-scorso vale anche per altri soggetti che non siano Luxe Vide. Mi pare proprio – conclude – che ora potrebbe essere arrivato il momento di cancella-re quello 'sgarbo': l' eventuale produzione del nuovo film su S. Francesco di Liliana Cavani a Gubbio avrà dei costi significativi, e se è evidente che una parte decisiva, per sostenere questi one-ri, dovranno averla il Comune di Gubbio e diversi operatori economici della città, è altrettanto vero che la Regione potrà e dovrà dare un contributo, anche economico, decisivo”.

“PER CENTRO DOCUMENTAZIONE DELL’ARTE CONTEMPORANEA DI CITTÀ DI CASTELLO TENERE CONTO DEI DUBBI DI SGARBI E DELLA SOCIETÀ DI GESTIONE DI PALAZZO VITELLI – NOTA DI LIGNANI MARCHESANI (FD'I)

Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesa-ni (Fd'I) spiega, in una nota, che quello che si vuole costituire a Palazzo Vitelli a S. Egidio non è un 'Centro di documentazione dell’arte contem-poranea', ma un 'Centro di documentazione dati', che ben poco inciderà sull’offerta culturale e turi-stica di Città di Castello. Lignani ribadisce la sua opinione secondo la quale un “'Centro di docu-mentazione' servirà solo ai soliti rituali del tagli di nastro, ad utilizzare (“male”) denaro pubblico e magari a sistemare qualche amico degli amici o qualche parente con posti di lavoro creati ad

hoc”. Una opinione, tiene a sottolineare, “confor-tata questa volta dai giudizi espressi da Vittorio Sgarbi nella sua recente visita a Città di Castel-lo”.

Perugia, 26 febbraio 2014 - “È bene chiarire che quello che si vuole costituire a Palazzo Vitelli a S.

Egidio non è un 'Centro di documentazione dell’arte contemporanea', sulla falsariga di quello promosso da tempo a Foligno, ma un 'Centro di documentazione dati'. Una cosa da 'addetti ai lavori' che ben poco inciderà sull’offerta culturale e turistica di Città di Castello”. Così, in una nota il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesa-ni (Fratelli d'Italia) per il quale “non si capisce perché si voglia testardamente continuare a per-seguire una strada incomprensibile ai più, peral-tro senza coinvolgere minimamente la società di gestione del Palazzo a suo tempo costituita da Comune e Fondazione Cassa di Risparmio”. Li-gnani ribadisce e conferma la sua opinione “a suo tempo già espressa” su di un “'Centro di documentazione' che servirà solo ai soliti rituali del tagli di nastro, ad utilizzare (male) denaro pubblico e magari a sistemare qualche amico degli amici o qualche parente con posti di lavoro creati ad hoc. Ma questa opinione è confortata questa volta dai giudizi espressi da Vittorio Sgar-bi nella sua recente visita a Città di Castello.

L’autorevole critico d’arte – ricorda Lignani Mar-chesani - ha infatti espresso, proprio nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio, alla mia presenza ed a quella del presidente e del segre-tario della Fondazione stessa, le perplessità su di un utilizzo di Palazzo Vitelli legato all’arte con-temporanea, definendo senza tanti complimenti il 90 per cento della produzione ad esso legata come 'spazzatura'. Lo stesso Sgarbi – aggiunge il consigliere regionale - ha poi sottolineato come il Polo di arte contemporanea debba essere esclu-sivamente legato ai Musei Burri, lasciando caso-mai Palazzo Vitelli ad una fruibilità dedicata a mostre di arte del periodo rinascimentale o dei secoli precedenti il ventesimo. Non si può che sottoscrivere questa opinione – conclude Lignani Marchesani -, con la soddisfazione di non essere più isolati nella proposizione di progetti alternati-vi”.

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