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CACCIAMINE ATTUALMENTE IN FORZA ALLA MARINA MILITARE ITALIANA

CAPITOLO II: STRUMENTAZIONI E TECNICHE PASSATE NELLA LOTTA ALLE MINE

3.1.1 CACCIAMINE ATTUALMENTE IN FORZA ALLA MARINA MILITARE ITALIANA

Classe Lerici

Queste unità hanno lo scafo monocarena in vetroresina rinforzata, per avere una resistenza superiore a quella degli scafi in legno e per le caratteristiche amagnetiche che gli scafi in acciaio generalmente non consentono. In particolare, il materiale di cui sono stati costituiti è il F.R.P. (Fibre Reinforced Plastics). Questa Tuttavia si tratta di navi costose e dall'impatto ambientale molto

elevato per le centinaia di tonnellate di resine sintetiche utilizzate.

La F.R.P., contrariamente ai materiali tradizionali, consente di soddisfare contemporaneamente due esigenze prioritarie per un cacciamine: una assoluta amagneticità, anche nei riguardi delle correnti parassite indotte dal rollio e dal beccheggio (correnti di Foucault), prima ottenibile con le

costruzioni in legno, ed una elevata resistenza antishock prima ottenibile solo con le costruzioni in acciaio. Lo scafo raggiunge spessori massimi di 120 mm ed è ritenuto di caratteristiche superiori a quelli costruiti con strutture trasversali e longitudinali e con soluzioni modulari, specie per quanto riguarda la resistenza a esplosioni subacquee e all'impatto contro lo scafo delle conseguenti onde d'urto.

Nella costruzione, infatti, si è tenuto molto conto delle norme antiurto, fatto essenziale per unità destinate alla caccia di mine e quindi esposte anche ad esplosioni accidentali nelle loro vicinanze. Per questa esigenza il motore diesel principale è sospeso in una culla indipendente dallo scafo, mentre i motori ausiliari dei gruppi elettrogeni e per caccia di mine sono situati sopra il ponte di coperta, anche per ridurne la segnatura acustica e magnetica. I motori e le apparecchiature sono

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composti interamente di materiali amagnetici e inoltre vengono isolati acusticamente per ridurne la segnatura.

Il motore diesel principale è sospeso in un apposito spazio indipendente dallo scafo, mentre i motori diesel ausiliari dei gruppi elettrogeni e per la caccia delle mine si trovano in locali sopra il ponte di coperta sempre al fine di ridurne la segnatura acustica e magnetica.

Le Unità della classe “Lerici” hanno complessivamente 4 eliche; una a passo variabile a 5 pale la quale viene usata per la propulsione principale e tre invece a getto d'acqua (tutte intubate orientabili e retrattili, due a poppa ed una a prora) queste vengono poi mosse attraverso l’uso di motori idraulici per la propulsione di caccia mine . I motori a getto sono capaci di erogare complessivamente 235 cavalli e sono in grado di fornire una velocità massima di circa 6 nodi. Queste unità dispongono di doppio timone e di un complesso impianto di propulsione resa silenziosa, sempre per non influire sulla segnatura acustica delle navi, con tre motori che sono in grado di attivare altrettante eliche, installate in delle piccole cale sotto la carena e possiedono la peculiarità di essere orientabili a 360° e sollevabili a scomparsa nello scafo quando non in funzione. Queste piccole cale si trovano una a prora nell'asse della nave, e due a poppa affiancati all'elica principale. La propulsione silenziosa viene attivata durante la caccia ma può funzionare anche da motore di emergenza nel caso di avarie o danni subiti. In assetto di emergenza la nave resta governabile con almeno un timone e una delle quattro eliche efficienti. Oltre ai normali sensori, le unità dispongono di sistema complesso di telecomunicazioni, di sistema di radionavigazione, di sistema integrato di navigazione Motorola MRS III (Solo Prima Serie) / GPS e sistema di comando e controllo Datamat MM/SSN-714(V)3 (Prima Serie), Selex MM/SSN-714(V)3UL (Seconda Serie pre-ammodernamento), Selex MM/SSN-714(V)4 (Seconda Serie post-ammodernamento).

Durante l’investigazione per trovare mine queste unità dispongono di un sonar a profondità

variabile (da 0 a 40 metri, 200 metri per il Thales) sotto lo scafo, ancorato con una catena speciale a maglie rigide e amagnetiche, e di ROV ( Remotely Operated vehicle) per la ricerca e distruzione (i modelli Pluto e Pluto GIGAS) che hanno il compito di identificare e neutralizzare le mine scoperte e classificate dai sensori delle unità.

Sono unità indubbiamente performanti, in particolare hanno riscontrato ottimi risultati superando pienamente i test di resistenza alle esplosioni subacquee che hanno confermato le prestazioni eccellenti dello scafo e del sistema di compartimentazione, rispetto alle unità analoghe di altre marine.

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L’ottima riuscita della classe “Lerici” ha portato la Marina Militare a commissionare all’Intermarine una 2ª serie, iniziata con il “Gaeta”, che si differenzia dalla 1ª serie sostanzialmente per il cambio di ubicazione dell’alberatura la quale è stata collocata a ridosso del fumaiolo anziché alle spalle della timoneria come accadeva a bordo della prima serie . Altri miglioramenti riguardano l’incremento generale delle dimensioni, in particolare uno scafo di 2,5 m più lungo, un dislocamento superiore di 77 tonnellate , il potenziamento dell’apparato motore, l’installazione di un autopilota per il

mantenimento automatico della rotta designata e l’adeguamento del sistema di combattimento. Le unità della seconda serie hanno usato sin dalla loro entrata in servizio una versione più avanzata del sonar filabile SQQ-14, che dal 1991 è stato usato anche dalle unità della prima serie. Altre differenze di dettaglio risultano da un diverso posizionamento della gru di bordo e da una camera iperbarica per i subacquei di maggiore capacità (fino a 8 posti).

I risultati ottenuti dalla classe “Lerici” nel corso dell’impiego effettivo in mare, sia in campo

operativo che in quello tecnico, hanno dimostrato e confermato la validità del progetto e della scelta dei materiali impiegati, validità sottolineata anche dagli ordini di acquisto di altre Marine fra cui Stati Uniti, Malesia e Nigeria.

Per la classe Gaeta sono iniziati i lavori di ammodernamento di mezza vita a partire dal 2010, lavori non ancora ultimati, attualmente mancano 2 unità. Gli impatti più significativi di tale

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ammodernamento riguardano l'installazione di un nuovo sonar (di produzione Thales), di un nuovo sistema di comando e controllo (Selex SSN-714(V)4), l'allungamento del ponte superiore di poppa in modo da ospitare una nuova camera iperbarica e fornire una protezione ai due ROV del ponte inferiore.13

3.2 SONAR NAVALI PER LA CACCIA ALLE MINE