elementi “shell” a comportamento flessionale e membranale. I vincoli con il mondo esterno vengono rappresentati, nei casi più semplici (apparecchi d’appoggio, cerniere, carrelli), con elementi in grado di definire le modalità di vincolo e le rigidezze nello spazio. Questi elemen-ti, coniugati con i precedenelemen-ti, consentono di modellare i casi più complessi ma più frequenti di interazione con il terreno, realizzabile tipicamente mediante fondazioni, pali, platee nonché at-traverso una combinazione di tali situazioni. Il comportamento del terreno è sostanzialmente rappresentato tramite una schematizzazione lineare alla Winkler, principalmente caratterizza-bile attraverso una opportuna costante di sottofondo, che può essere anche variata nella super-ficie di contatto fra struttura e terreno e quindi essere in grado di descrivere anche situazioni più complesse. Nel caso dei pali il comportamento del terreno implica anche l’introduzione di vincoli per la traslazione orizzontale.
Stati limite.
Vengono presi in considerazione le verifiche agli Stati Limite Ultimi (SLU) ed agli Stali Limi-te di Esercizio (SLE) per le varie combinazione di carico.
Ad elaborazione ultimata si procede al progetto della armature agli SLU ed alla sucessiva veri-fica delle stesse agli SLE. Il progetto delle armature può essere rappresentato graveri-ficante con
“mappe di colore” molto utili per il controllo dei disegni esecutivi delle armature.
Solo per i manufatti a strutture intelaiate (edificio uffici e capannone officina) verrà presa in considerazione la verifica allo Stato Limite di Danno (SLD).
Tutti i calcoli sono stati condotti con l’utilizzo del programma “Mastersap TOP” della AMV s.r.l. Di tale programma la Delta Ingegnria s.r.l. è titolare di due licenze d’uso ed in possesso dell’attestato di affidabilità rilasciato il base al paragrafo 10.2 del D.M. 14/01/2088 (NTC 2008).
Per ogni ulteriori approfondimento si rimanda alle relazioni specilaistiche alegate.
8.6 Calcoli impianti elettrici
Gli impianti per i quali si prevede alimentazione sono i seguenti:
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- impianti di alimentazione delle utenze FM relative a macchine per il trattamento delle acque reflue, dislocate all’interno dei vari edifici;
- impianti di alimentazione delle utenze ausiliarie (illuminazione, prese, servizi generali) degli edifici;
- impianti illuminazione ordinaria, emergenza e sicurezza degli spazi interni;
- impianti illuminazione aree esterne (viabilità e parcheggi);
8.6.1 Impianti di alimentazione ordinaria, di riserva e sicurezza
L’alimentazione dell’impianto (elabb. cap. 10) sarà garantita dalla rete pubblica ENEL in me-dia tensione a 20 kV tramite con cabina di trasformazione MT/bt della potenza di 1000 kW, equipaggiata con due trasformatori in parallelo da 630 kVA; al fine di poter meglio ripartire il carico ed assicurare la necessaria ridondanza all’impianto, si prevede l’installazione di un ter-zo trasformatore da 630 kVA normalmente utilizzato come riserva fredda ed in grado di ali-mentare l’impianto in caso di guasto di uno dei due trasformatori di servizio.
Trattandosi di un impianto per la quale la continuità di alimentazione è un elemento fonda-mentale, si è altresì prevista l’installazione di un gruppo elettrogeno per alimentazione delle utenze in caso di mancanza della rete elettrica. Il gruppo elettrogeno sarà costituito da un mo-tore endotermico alimentazione a gasolio accoppiato rigidamente ad alternamo-tore ed avrà una potenza in servizio continuo di 1250 kVA – 1000 kW. Esso sarò alloggiato all’interno di ap-posito container insonorizato e dotato di dispostivo di avviamento automatico alla mancanza della tensione di rete.
Per l’allaccio alla rete Enel, si prevedono idonei locali di consegna ubicati sul perimetro del lotto e con accessibilità diretta dall’esterno; in particolare si prevede l’installazione di un box prefabbricato in CAV contenente i locali ad uso Enel conforme alla specifica di unificazione Enel DG2092 ed.II per alloggiamento delle apparecchiature di consegna di fornitura Enel non-ché il gruppo di misura dell’energia. A fianco del box di consegna saranno inoltre posizionati altri tre box prefabbricati opportunamente dimensionati per contenere sia le apparecchiature MT, trasformatori e BT dell’utente.
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Il primo box prefabbricato conterrà gli scomparti MT dell’utente (dispositivo generale, misure e protezione trafo); esso è stato dimensionato anche per poter contenere in affiancamento ulte-riori scomparti (dispositivo interfaccia e sezione misure fiscali) che serviranno per l’allacciamento alla rete dell’impianto di autoproduzione dell’energia da realizzarsi con altro intervento. Tutti gli scomparti utilizzati sono con isolamento in aria e interruttori e sezionatori isolato in gas SF6.
Nel secondo box verranno installati i trasformatori in resina da 630 kVA (2 in servizio ed uno in riserva) e relative apparecchiature di rifasamento fisso. Il raffreddamento del trasformatore è previsto per circolazione naturale d’aria, attraverso le finestre di ventilazione e gli estrattori passivi sulla copertura.
Infine, nel terzo box troverà alloggiamento il quadro generale di bassa tensione QGBT deno-minato Q00 dal quale prenderanno origine tutte le linee di potenza e servizio per l’alimentazione degli impianti.
Il gruppo elettrogeno per alimentazione di riserva ed emergenza verrà installato al fianco della cabina di trasformazione e del quadro BT generale all’interno di container insonorizzato per esterni. Esso sarà dotato di serbatoio di servizio in grado di assicurarne il funzionamento per almeno 4 ore nonché serbatoio interrato di riserva della capacità di almeno 1000 l.
8.6.2 Distribuzione dell’energia elettrica
La distribuzione dell’energia elettrica comprende sia la rete di distribuzione per l’alimentazione delle utenze FM che quelle relative ai serizi ausiliari; per comodità di gestione e semplificazione delle operazioni di manutenzione, si sono tenute separate le utenze FM atti-nenti ai processi di trattamento dalle utenze di servizio (illuminazione, prese, servizi generali quali carroponte, pompe di sentina, ecc.); ciò al fine di poter disporre dell’alimentazione dei servizi ausiliari anche in caso di fermo dell’impianto per manutenzione o guasto.
Le alimentazioni delle utenze sono state logicamente desunte dal processo di trattamento a cui sono asservite; ogni blocco funzionale di trattamento disporrà quindi di una propria linea di alimentazione del proprio quadro FM nonché della prorpia linea di alimentazione del quadro AUX, tutte in partenza dal QGBT (Q00).
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Tutta la rete di didtribuzione si sviluppa su una rete di cavidotti (polifore) realizzate con cavi-dotti tipo flessibile doppia parete diametro Ø160 mm interrati ad una profondità di almeno 80 cm dal p.c.; nella stessa rete di cavidotti sono stati previsti n° 2 cavidotto Ø110 mm per linee di comunicazione e segnale. All’interno dei cavidotti saranno posate le linee di alimentazione, tutte realizzate con conduttori in rame con isolamento in gomma tipo G7 e guaina in PVC qua-lità R2; si prevede l’impiego di cavi unipolari tipo FG7R per i circuiti di sezione superiore a 16 mmq e cavi multipolari con conduttore di protezione incluso tipo FG7OR per i circuiti di sezione sino a 16 mmq.
All’interno di ogni edificio sezione di trattamento, la distribuzione sarà poi realizzata utiliz-zando i medesimi conduttori posati in passerelle a traversini in acciaio zincato opportunamente staffate a parete e/o rialzata sul pavimento; i tratti terminali di allacciamento alle utenze saran-no realizzati infilando i conduttori all’intersaran-no di guaine flessibili tipo spiralato in PVC per le sezioni fino a Ø25 mm e guaine flessibili metalliche per le sezioni maggiori di Ø32 mm.
Il quadro Q00 così come i quadri di potenza Q01, Q03, Q03, Q04 e Q05 saranno realizzati in carpenteria metallica modulare, forma costruttiva 4b, completi di porta vetrata e con grado di protezione IP55, ad eccezione del quadro Q00 che invece avrà un grado di protezione IP41. I centralini dei servizi AUX saranno invece tutti del tipo per fissaggio a parete in resina con por-tello e grado di protezione >IP55.
UTENZE FM – ALIMENTAZIONE E COMANDO
La gran parte delle utenze alimentate dall’impianto sono costituite da apparecchiature per il trattamento delle acque reflue; esse possono poi essere suddivise in utenze semplici quali pompe, soffianti, mixer, ecc. che sono direttamente alimentate e comandate dai quadri di zona ed in utenze complesse, spesso costituite da più apparecchi messi insieme, che sono forniti di proprio quadro di comando e controllo che incorpora pure la logica di gestione e controllo.
Le prime utenze saranno quindi alimentate e comandate direttamente dai quadri di zona; per le seconde invece si prevede la sola fornitura di un alimentazione di potenza adeguata che sarà quindi derivata da un interruttore magnetotermico di calibri adeguato.
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Le utenze per le quali so dovrà assicurare sia l’alimentazione che l’azionamento, a loro volta, possono essere suddivise in tre categorie:
- utenze tipo ON/OFF di modesta potenza per le quali può utilzzarsi un sistema tradizio-nale di avviamento (avviatore diretto con interruttore magnetico, contattore di coman-do e relè termico di protezione motore)
- utenze tipo ON/OFF di maggior potenza per i quali deve essere utilizzato un sistema di avviamento/arresto progressivo (softstarter);
- utenze che necessitano di regolazione della velocità e che quindi devono impiegare si-stemi di modulazione (inverter).
I softstarter che dovranno essere impiegati saranno del tipo a regolazione di tensione trifase, in esecuzione compatta ed in grado di assolvere alle funzioni di avviamento ed arresto progressi-vo del motore nonché al controllo del motore durante la fase di marcia normale, implementan-do al loro interno le protezioni del motore. Non è previsto, sia per motivi di compattezza del quadro che per semplficare lo schema elettrico dello stesso, l’impiego di avviatori progressivi che non incorporino le funzioni di protezioni e che quindi richiedono l’impiego di dispositivi salvamotore esterni.
Per tutte le utenze che, per esigenze legate al processo, è necessario regolare la velocità, sono stati previsti inverter trifase a regolazione di frequenza dotati di filtri ausiliari per l’attenuazione delle armoniche e dei disturbi in rete, da collocare all’interno dei quadri.
Tutti gli avviatori, siano essi diretti, softstarter o inverter saranno dotati di logica di funziona-mento per azionafunziona-mento in remoto, tramite comandi impartiti dal sistema di regolazione e con-trollo esterno nonché per funzionamento in locale, tramite comando da pulsanti, selettori e commutatori ubicati sui fronte quadro. Ogni quadro sarà inoltre dotato di strumento multifun-zione analizzatore di rete con comunicamultifun-zione con protocollo Modbus su RS485 per l’interfacciamento con il sistema di supervisione e telecontrollo; stessa interfaccia dovranno avere gli avviatori statici e gli inverter.
8.6.3 Impianti illuminazione e prese degli spazi interni
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Ogni edifico/locale sarà dotato di impianto di illuminazione e prese per come indicato nelle tavole di disegno. In ogni locale sarà altresì installato almeno un quadro equipaggiato con una presa IEC 309 1P+N+T 230V-16A ed una presa 3P+T 400V-16A per l’allaccio di utenze mo-bili occorrenti per la pulizia e manutenzione degli impianti. Tutti gli impianti all’interno dei fabbricati, ad eccezione dell’ufficio, saranno realizzati con tubazione a vista in PVC rigido ti-po RK15, cassette in resina a parete e comti-ponentistica erie civile in scatola a parere, tutti con grado di protezione >IP55.
8.6.4 Impianti illuminazione aree esterne
L’illuminazione generale delle aree esterne di viabilità e parcheggio sarà realizzata tramite quattro torri faro a corona mobile di altezza 25 m disposte in modo da coprire uniformemente l’area. Ogni torre faro sarà equipaggiata con proiettori per lampade SAP 250 W..
9 Articolazione ed elaborati di progetto
Gli elaborati di progetto sono stati redatti e organizzati secondo i seguenti capitoli, conforme-mente agli artt.33/43 del Regolamento DPR 207/2010:
1.RELAZIONI E ATTI PROGETTUALI 2.INQUADRAMENTO GENERALE
3.STUDIO DI FATTIBILITA’ AMBIENTALE 4.INDAGINI E STUDI SPECIALISTICI
5.INTERVENTO DI SISTEMAZIONE AREA IMPIANTO 6.ELABORATI GRAFICI PROCESSO DI DEPURAZIONE
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7.ELABORATI GRAFICI ARCHITETTONICI COMPARTI DI DEPURAZIONE 8.SISTEMAZIONI ESTERNE E VIABILITA’ DI ACCESSO IMPIANTO
9.ESECUTIVI STRUTTURE IN C.A.
10.IMPIANTO ELETTRICO 11.IMPIANTO AUTOMAZIONE
12. PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE 13.PARTICOLARI COSTRUTTIVI
14.PIANO DI ESPROPRIO 15.ELABORATI ECONOMICI
16. CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI
17.PIANO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA E DELLE SUE PARTI 18. PIANO DI SICUREZZA E CANTIERIZZAZIONE
19. ELABORATO TECNICO COPERTURE
20. ELABORATI INTEGRATIVI AUTORIZZAZIONE VV.FF.
10 Cronoprogramma dell’intervento
Il cronoprogramma prevede una durata complessiva dei lavori di 28 mesi per l’esecuzione dei lavori (Fase 1) e di mesi 6 per l’avviamento e la messa in esercizio dell’impianto (Fase 2). Per dettagli vedere l’elaborato di progetto 16. Cronoprogramma dei lavori.