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Stralcio Planimetria ubicazione indagini geognostiche

8.2 Studio idrologico ed idraulico

Lo studio idrologico (elabb. 4.3) effettuato sul fiume Naro è stato di fondamentale importanza al fine di inquadrare e definire la vulnerabilità idraulica del sito e progettare le opere di presi-dio finalizzate alla messa in sicurezza dell’area di sedime dell’impianto.

Definite le condizioni al contorno per il tratto di fiume individuato nelle planimetrie di vulne-rabilità idraulica, si sono effettuate le verifiche idrauliche per i diversi regimi idraulici ipotiz-zati.

Negli allegati “Quaderno delle sezioni” e nei “Tabulati riepilogativi”, si riportano le sezioni trasversali e tutti i parametri geometrici e idraulici per tempi di ritorno 50, 100 e 300 anni, e per le ipotesi di apertura istantanea delle paratoie con portata 885,00 mc/s.

Nel quaderno delle sezioni si riporta l’andamento trasversale dell’alveo con il livello del pelo libero, riferito alla portata con Tempo di ritorno assegnata e la linea dell’altezza critica.

8.3 Indagini geognostiche e studio geologico

Il settore interessato dai “Lavori per la costruzione del nuovo impianto di depurazione a servizio della zona co-stiera di Agrigento e del comune di Favara”, ricade in prossimità delle contrade di Timpa dei Palombi – Iso-la Persa. Geologicamente l’area si ca-ratterizza per la presenza di una im-portante sedimentazione continentale di tipo alluvionale strettamente con-nessa al Fiume Naro ed al susseguirsi dei processi evolutivi e morfodinami-ci del corso d’acqua.

I depositi alluvionali, terrazzati e

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recenti, ricoprono in discontinuità le argille ed argille marnose del Pliocene medio con spesso-ri di spesso-ricopspesso-rimento vaspesso-riabili da pochi metspesso-ri fino a 6-7 m nel settore di costruzione del nuovo impianto di depurazione.

Lo studio è stato condotto coerentemente con la normativa vigente in materia (D.M.

14/01/2008 e D.M. 11/03/1988 e s.m.i., Ordinanza Presidente del Consiglio n° 3274 del 20/03/2003 e s.m.i.).

In tal senso è stata lo studio si è avvalso di una specifica campagna di indagini geogno-stiche e geofisiche con esecuzione di prove ed analisi in situ ed in laboratorio eseguite nell’areale di progetto del nuovo depuratore; le indagini sono state finalizzate a ricostruire il modello geotecnico del sottosuolo ed acquisire i parametri sismici e le proprietà elastiche del terreno di fondazione, attraverso la valutazione della velocità.

Le indagini hanno avuto inizio in data 20/03/2014 successivamente al decreto di “Accesso in Loco” emanato dall’ufficio per le espropriazioni di Girgenti Acque con Reg. n° 5 del 24/02/2014 e “Verbale di Accesso e stato consistenza” del 17/03/2014.

Le indagini sono state realizzate dalla Geoservice srl , laboratorio ufficiale autorizzato dal mi-nistero delle Infrastrutture e Trasporti per l’esecuzione di prove ed analisi sulle terre.

Nel dettaglio il piano è stato così articolato:

ƒ n° 6 sondaggi a rotazione a carotaggio continuo per complessi 115 m

ƒ n° 8 prove S.P.T. in foro

ƒ n° 1 Pozzo idrico realizzato a rotazione con distruzione di nucleo per l’esecuzione delle prove di pompaggio

ƒ n° 2 tomografie elettriche per complessivi 120 m

ƒ n° 4 stendimenti sismici a rifrazione per complessivi 135 m

ƒ n° 1 prova sismica in foro (Down-Hole) da 30 metri con scoppio ogni 2 m.

ƒ Prove ed analisi di laboratorio (determinazione delle caratteristiche fisiche, prove di rottura per compressione semplice non confinata (ELL), prova di taglio diretto, prove edometriche, ecc.)

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Pozzo idrico per prove di portata

Le indagini e prove geotecniche sono state programmate e suddivise in due distinte fasi con obiettivi e tempi d’esecuzione differenti.

Una prima Fase, eseguita nel periodo Marzo – Maggio 2014, finalizzata a ricostruire il model-lo geomodel-logico ed idrogeomodel-logico model-locale, al fine di verificare le criticità progettuali, l’impatto dell’infrastruttura con l’assetto geomeccanico e geomorfologico, ed individuare eventuali

so-luzioni tecnico progettuali alternative e/o miglioa-rative.

In questa fase sono stati realizzati 6 sondaggi, una prima trance di prove ed analisi di laboratorio ed primo set di indagini geofisiche.

La Seconda Fase, eseguita tra Giugno e Luglio 2014, ad infittimento delle indagini di prima fase, ha consentito di approfondire le risultanze e le cri-ticità emerse nella precedente fase ponendo speci-fica attenzione sulla circolazione idrica sotterranea ed il modello geologico -tecnico del sottosuolo per il corretto dimensionamento di tutte le ope-re ed i manufatti interagenti con il terope-reno.

In questa seconda fase è stato realizzato un pozzo pilota per lo studio della falda idrica, sono state eseguite n° 3 prove di portata e n° 2 stendimenti sismici ad integrazione dal primo set di indagini geofisiche.

Assetto Gemorfologico e idrogeolosico

Il nuovo ricade in sinistra idraulica del Fiume Naro in area golenale in prossimità di un tratto meandriforme a sud della località Timpa Dei Palombi in contrada “Isola Persa”

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Proprio il Fiume Naro rappresenta l’elemento caratterizzante dell’assetto geomorfologico e li-tologico dell’areale; il settore, difatti, presenta una importante coltre di copertura alluvionale che interessa una vasta area che è stata ripetutamente oggetto di esondazione e conseguente sedimentazione continentale di limi, argille con presenza di scheletro lapideo arrotondato.

Vista del settore di Isola Persa caratterizzato da un ’ampio terrazzo fluviale

I sondaggi geognostici ed i profili sismici hanno evidenziato un pacco alluvionale di copertura di potenza variabile tra 5 e 7 metri con superficie di transizione tra le argille di base ed i depo-siti alluvionali, ondulata (non omogenea

e rettilinea) con presenza di avvallamen-ti ed incisione erosive, correlabili a pos-sibili paleo-alvei sepolti, successivamen-te colmati dalla deposizione alluvionale.

L’attuale corso d’acqua, pertanto, sem-bra avere subito un graduale spostamen-to dell’alveo in direzione ovest verso la sponda concava, abbandonando l’antico

alveo corrispondente all’attuale area terrazzata in parte interessata dall’impianto in oggetto.

Geomorfologicamente il settore risulta attivo per la presenza di processi erosivi legati al Fiume Naro: sono presenti forme di erosione fluviale sia come incisione dell’alveo che come erosione laterale con scalzamento delle sponde.

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Sia a monte che a valle si notano instabilità dello sponde con erosione e smottamenti in corri-spondenza dei meandri più stretti e sul lato concavo della sponda, che determinano un arretra-mento della stessa.

Da segnalare come l’intera sponda sinistra del settore in studio presenta una sezione fluviale asimmetrica, con sponde a differente altezza: quella in sinistra idraulica a quota 18-20 m slm, mentre la sponda destra è molto più alta quota 35-38 m slm. Ciò determina una potenziale cri-ticità legata alla esondabilità del corso d’acqua in corrispondenza del versante sinistro.

Sezione fluviale con evidente asimmetria delle sponde che presentano altezze differenti Prioritariamente alla costruzione del nuovo impianto è prevista la sistemazione idraulica del corso d’acqua nel settore di pertinenza, con interventi di ingegneria naturalistica che consento-no la riqualificazione fluviale dell’alveo e la difesa dall’erosione del sito di impianto la cui si-stemazione e accessibilità è stata studiata in modo tale da rendere l’opera non tracimabile da parte delle acque anche in situazioni eccezionali ( es. collassi degli invasi posti a monte ed eventi di piena per tempi di ritorno T=300 anni).

Lo studio analisi idrologico ha permesso di costruite le fasce di esondazione del Fiume Naro, per diversi scenari di portate idrauliche afferenti a diversi tempi di ritorno (50, 100, 300 anni) e riportate negli appositi elaborati cartografici (4.3.3 - Planimetria con fasce di esondazione ante operam e 4.3.4 - Planimetria con fasce di esondazione post operam) allegati al presente progetto. Le portate assunte alla base del calcolo sono dedotte dal PAI.

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L’analisi sopracitata, descritta dettagliatamente nella apposita relazione 4.3.1 Relazione idro-logica e verifiche idrauliche, ha evidenziato la necessità di intervenire sull’area di sedime del nuovo impianto per innalzare la quota del piano di campagna ad un livello tale da rendere il sito sicuro e non più inondabile durante gli eventi di piena.

Il progetto in esame prevede un innalzamento della sponda fluviale ed un sistema di protezio-ne idraulica che consente di superare la pericolosità idraulica ed operare in sicurezza.

L’intervento innalzerà mediamente di circa 2 metri il piano di campagna che attualmente si trova ad un livello medio di circa 18,50 m. s.l.m., prevedendo una doppia fila di gabbioni a protezione e stabilizzazione delle sponde del Fiume Naro e il riempimento dell’area di se-dime dell’impianto fino alla quota desi-derata.

Da segnalare la presenza di diffusa cir-colazione idrica sotterranea strettamente connessa al deflusso idrico di alveo e sub-alveo del Fiume Naro; la soggiacenza misurata nei mesi di Gennaio- Luglio 2014 è compresa tra 2 e 2,50 metri dal p.c. Le prove di portata eseguite evidenziano una falda con portata critica di circa 2 l/s.

Assetto Stratigrafico e litotecnico

Dal punto di vista litologico il settore si caratterizza per la presenza di un substrato plastico costituito da argille ed argille marnose, che è stato variamente ricoperto da un mantello allu-vionale legato alla rete idrografica del Fiume Naro, che ha determinato la presenza di terrazzi alluvionali di diversi ordine ed età.

Il complesso argilloso affiora nelle scarpate e sponde del corso d’acqua che rimaneggia i de-positi alluvionali e mette a nudo le argille plioceniche, in particolare sono ben visibili in gran parte della sponda destra del corso d’acqua.

Letto del Fiume Naro: alluvioni recenti costituite da blocchi e i tt li l i

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Trattasi di argille ed argille marnose generalmente di colore grigio-azzurro, omogenee a strut-tura scagliosa, con resti di fossili e a luoghi, minuti cristalli di gesso, l’unità verso l'alto passa gradualmente a sedimenti sempre più limosi e sabbiosi, pertanto il passaggio all’unità succes-siva non è mai netto sia in affioramento che in perforazione.

A copertura delle argille plioceniche sono presenti depositi alluvionali per uno spessore di 6-7 metri costituiti prevalentemente da argille limose e limi-sabbiosi alterati di colore bruno – gial-lastro compressibili e plastici; nel sondaggio S1 ed S6 sono stati rinvenuti livelli di ghiaia con ciottoli arrotondati di chiara matrice alluvionale.