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I L SITO DI S P ASQUALE DI B OVA M ARINA (RC)

2.2 Campagna del

Visti i risultati raggiunti nella campagna del 1985 e dopo i saggi del 1986 necessari per la posa dei piloni del viadotto stradale , nel 1987 il sito di San 41 Pasquale fu interessato da una seconda campagna di indagini archeologiche . Gli 42 scavi del 1985 avevano riportato alla luce strutture di grande interesse confermando quanto le prospezioni meccaniche e magnetiche avevano preannunciato. Al tempo stesso, l’impellenza della costruzione della sopraelevata non aveva permesso in 43 quel frangente l’estensione ulteriore dello scavo, mostrando come alcune strutture riportate alla luce proseguissero oltre il limite di scavo prestabilito. Per ovviare a questa situazione e per stabilire dei limiti cronologici più precisi, la Soprintendenza Archeologica della Calabria procedette ad un’estensione verso est del precedente scavo. La campagna del 1987 si concentrò, quindi, su due aspetti principali: da una parte ampliare l’indagine delle strutture archeologiche per rimettere totalmente in luce quelle che erano state intercettate solo parzialmente nella precedente campagna; dall’altra riprendere tutti i dati ed arrivare ad un risultato definitivo da

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., p. 627.

38

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., p. 628.

39

ASARC, Relazione di scavo 1985. 40

ASARC, Relazione di scavo 1987. 41

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., p. 619.

42

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., p. 619.

pubblicare. L’ampliamento dello scavo verso est riportò alla luce gli ambienti 15, 16 e 17 del complesso D e mise in evidenza l’esistenza di una seconda area sepolcrale che si estendeva nell’angolo sud-est dell’area di scavo (Fig. 14) . 44

FIG. 14 - ILSITODI S. PASQUALE: LEAREEINDAGATEDOPOLACAMPAGNADEL 1987

Infine, venne ampliata anche la zona interessata dalla necropoli rinvenuta nel 1985 (complesso C), e dalla quale furono riportate alla luce altre diciotto sepolture che si aggiunsero alle sei precedentemente scoperte . Anche in questo caso, però, 45 l’indagine si interruppe senza giungere ad un completo esame degli edifici: diverse strutture proseguivano, infatti, oltre i limiti nord, sud-est e sud dello scavo . 46

Contestualmente a queste operazioni, gli archeologi riesaminarono tutto il materiale del 1985, arricchito ora dai dati emersi nell’ultima campagna, gettando così le basi per una interpretazione finale del sito. Il lavoro fu agevolato anche dalle analisi del materiale ceramico e numismatico, iniziato già nel 1985 e portato quasi a

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., p. 627; COSTAMAGNA L.,

44

La sinagoga di Bova marina (RC), cit., p. 806. ASARC, Relazione di scavo 1987.

45

Come spiegheremo nei capitoli successivi la necropoli C proseguiva ancora oltre il limite nord dello scavo; 46

termine nel 1987 . I risultati di questa campagna furono poi comunicati 47 preliminarmente negli articoli già menzionati di Costamagna, Rubinich e Mastelloni, in attesa della definitiva pubblicazione del sito che, però, ad oggi non ha ancora visto la luce. Riteniamo importante riassumere in questa sede i dati evinti nel 1987 perché rappresentano la base per l’interpretazione ancora oggi accettata della cronologia del sito di San Pasquale.

Dopo la campagna del 1987 si giunse alla conferma di una fase di vita del sito da ascrivere tra il I ed il II secolo d.C., con frequentazioni precedenti, testimoniate dai rinvenimenti ceramici e collocabili in età ellenistica . Si parlò poi di due fasi di 48 vita della sinagoga da ascrivere, rispettivamente, al IV ed al VI secolo d.C . 49 Probabilmente già dalla prima fase si iniziò ad utilizzare l’area cimiteriale C, ad est dell’edificio ebraico, da parte della comunità che viveva nella vicina sinagoga . 50 Questa necropoli continuò a vivere probabilmente anche durante la seconda fase di vita della struttura ebraica, all’inizio del VI secolo, quando sorsero sia il complesso D -interpretato come edificio ausiliario della sinagoga- che la seconda area 51 sepolcrale (E), situata a sud-est dello scavo . Intorno agli inizi del VII secolo la 52 sinagoga, il complesso D e le due aree sepolcrali subirono una distruzione testimoniata dagli strati US 90, 146, 152 . Notiamo, quindi, come le due equipe 53 fossero arrivate a risultati alquanto diversi, soprattutto per quanto concerne la

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., p. 622.

47

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., p. 623; COSTAMAGNA L.,

48

La sinagoga di Bova marina (RC), cit., p. 797; TROMBA E., La sinagoga ebraica in località S. Pasquale di Bova marina, cit.,

p. 1.

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., pp. 623-625;

49

COSTAMAGNA L., Il restauro del mosaico della sinagoga, cit., p. 209; COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina (RC),

cit., p. 797; TROMBA E., La sinagoga ebraica in località S. Pasquale di Bova marina, cit., p. 2.

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina (RC), cit., p. 803.

50

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., p. 627; COSTAMAGNA L.,

51

La sinagoga di Bova marina (RC), cit., pp. 803-804; TROMBA E., La sinagoga ebraica in località S. Pasquale di Bova marina,

cit., p. 5.

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., pp. 626-627;

52

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina (RC), cit., p. 806; TROMBA E., La sinagoga ebraica in località S. Pasquale di

Bova marina, cit., p. 7.

COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina nel quadro degli insediamenti tardoantichi, cit., p. 628; COSTAMAGNA L., Il

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restauro del mosaico della sinagoga, cit., p. 209; COSTAMAGNA L., La sinagoga di Bova marina (RC), cit., p. 807; TROMBA

definizione della zona sepolcrale C: per gli archeologi del 1985 era successiva alla vita della sinagoga, mentre per quelli del 1987 era contemporanea a questa. In questa sede anche noi affronteremo il problema della datazione e della collocazione cronologica dei vari complessi insistenti all’interno del sito di San Pasquale, giungendo a formulare un’ipotesi desunta dalle analisi di tutto il materiale evinto dalle campagne di scavo, arricchito da una nuova chiave interpretativa, legata, anche ma non solo, alla matrice ebraica del sito.