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Cancellieri e maestri di scuola a Uzzano, Montecatini, Massa e Cozzile

PESCIA E LA VALDINIEVOLE AL TEMPO DEI PRIMI GRANDUCH

II.3 Cancellieri e maestri di scuola a Uzzano, Montecatini, Massa e Cozzile

Nel settembre del 1565 i Nove Conservatori avevano confermato ser

Giovanni Benvenuti da Portico di Romagna372 cancelliere della comunità di

Uzzano, eletto precedentemente dal governo locale.

Nel memoriale si accennava al fatto che il funzionario avrebbe dovuto

371 ASCMC, Deliberazioni e partiti, 27, c. 180, 18 settembre 1576. 372 Cfr. il paragrafo II.2.

«servire» per cancelliere e per maestro di scuola, e poiché gli statuti locali prevedevano un notaio forestiero, procedere a una nuova nomina avrebbe potuto creare dei problemi («si troverrebbe con difficultà altri»373); il salario

previsto per i due incarichi congiunti sarebbe dovuto ammontare a lire 420 l'anno374.

Il cumularsi dell'ufficio di cancelleria con la mansione di maestro di scuola non rappresenta un fatto insolito; nella stessa Valdinievole ritroviamo una sola persona a ricoprire i due incarichi a Montecatini, dove nel settembre del 1568 ser Cesare di Lorenzo Pichi da Borgo San Sepolcro ottiene il doppio incarico375, e a Massa e Cozzile.

In quest'ultima terra, anzi, crea l'occasione per una richiesta specifica, avanzata dal magistrato locale nel 1566, di distacco dalla cancelleria di Buggiano, a cui la comunità era sottoposta fin dal 1560. Infatti, in concomitanza con l'ingresso del cancelliere unico di Buggiano, i massesi avrebbero dovuto eleggere un proprio maestro di scuola che svolgesse questo incarico soltanto. Il dibattito che seguì in consiglio comunale fu tuttavia talmente acceso che passarono diversi mesi prima che, con l'intervento del magistrato centrale, si procedesse a una nuova nomina; i

373 ASFI, Nove Conservatori, 942, c. 47r.

374 Pochi anni addietro lo stipendio era di poco inferiore: nel novembre del 1558 il cancelliere e maestro di scuola Francesco Pasci percepiva 200 lire per ciascun incarico; cfr. M. Braccini, Note su istituzioni..., op. cit., p. 48, nota 9.

375 Così in ASFI, Nove Conservatori, 9, c. 178v, 3 settembre 1568: «Item atteso la supplica di ser Cesare di Lorenzo Pichi dal Borgo a San Sepolcro et il rescritto di Sua Eccellentia Illustrissima nostro signore appresso alla informatione fattane per detto magistrato delli 27 di ottobre passato et osservate et ottenuto il partito, elessono il prefato ser Cesare per cancelliere et maestro di squola del comune di Montecatini di Valdinievole con carichi oblighi salario emolumenti offitio [...] soliti et consueti et per cominciare il suo offitio il dì che egli si rappresenteria in detto luogo et comincierà ad esercitarlo, et per stare a beneplacito di Sua Eccellentia Illustrissima et del detto magistrato mandantes».

verbali delle sedute riportano infatti una prima proposta di elezione avanzata nel novembre del 1565, a cui non seguì alcuna nomina376, una

seconda proposta nel febbraio dell'anno seguente, cassata per 12 fave nere e 16 bianche, a cui seguì una terza, nella stessa seduta di febbraio, anche questa cassata per 17 fave nere e 11 bianche377; a marzo, ancora, nel consiglio «de' tre

consigli del comune di Massa et Cozzile» - o consiglio dei novanta -, vennero avanzate quattro mozioni: la prima, cassata per 54 fave nere e 31 bianche, suggeriva di nominare «Nardino di Mariotto, Marcho di Girolamo et Franco di Vincensi» e dare loro autorità «di proveder ad un maestro di scuola [...] et quando bisognassi supplicare a Sua Eccellentia»; la seconda, anche questa cassata per 27 fave nere e 56 bianche, proponeva di eleggere Francesco Lombardo come maestro; la terza, sempre cassata per 55 fave nere e 30 bianche, suggeriva di «rimettere a partito la prima proposta»; la quarta, finalmente vinta per 79 fave nere e 6 bianche, proponeva

che s'intendino rafermi que' tre homini che di sopra sono stati chiamati sopra di provedere il maestro di scuola, il quale maestro sia il cancelliere con salario di lire 300 et sia servato et obligato exercitar in cancelleria et la detta scuola et quel che parrà et piacerà a' magnifici signori Nove378.

A cinque mesi dalla nomina del cancelliere dei Nove la comunità dava segno di non voler accettare la dipendenza da Buggiano, già in vigore da sei anni, e il diniego si ripercuoteva chiaramente sull'elezione del maestro di

376 ASCMC, Deliberazioni e partiti, 26, c. 3r, 24 novembre 1565.

377 ASCMC, Deliberazioni e partiti, 26, c. 11r, 17 febbraio 1565 (s.f.). La proposta era stata avanzata nel «publico et generale consiglio del comune di Massa», detto anche consiglio dei trenta; la nomina del maestro di scuola spettava tuttavia al consiglio dei tre consigli, o consiglio dei novanta, il quale aveva anche competenza sulla concessione dei benefici ecclesiastici; cfr. ASCMC, Statuti e riforme, 1, cc. 1v-4v.

scuola, il cui incarico i massesi non intendevano separare dall'altro; essendo il cancelliere responsabile delle cancellerie di Buggiano, Massa e Cozzile, e Verruca, non avrebbe potuto infatti anche insegnare, tanto più se consideriamo che il suo incarico prevedeva una presenza a Massa e Cozzile

di due giorni a settimana379. Solamente con il doppio mandato potevano

infatti sperare di ottenere un cancelliere che servisse unicamente la loro comunità, e per questo avevano deciso di procedere, dopo un dibattito che immaginiamo alquanto vivace, dato l'elevato numero di proposte cassate ed il protrarsi nel tempo, all'elezione del funzionario a maestro di scuola.

Tuttavia, nello stesso giorno, gli ufficiali di Massa, radunati nella cancelleria del comune di Buggiano, «quale elesseno per loro residentia per una volta tanto», ricevevano un

precepto a loro facto dal Magnifico potestà di Buggiano di elegere uno maestro di scuola innanzi si partino dal conspecto di Sua Signoria con salario di lire 100 secondo che da' magnifici signori Nove ne tiene comissione380;

pertanto

per obedir a suo precepto, elesseno et nominorno in loro maestro di scuola ser Michelangelo di Nicodemo da Buggiano per uno anno proximo da incominciarsi ad ogni suo beneplacito381.

L'elezione svolta nel consiglio «de' tre consigli» era quindi avvenuta con

379 Così in ASCMC, Deliberazioni e partiti, 26, c. 2r, 1 novembre 1565: «che il dicto cancelliere sia obligato andare dua dì della settimana cioè dal sabbato a mezo giorno fino alla domenica ad hora di desinare et il giovedì a Massa e non debba manchare senza iusta cagione o impedimento e manchandone sia condennato in scudo mezo per volta salvo sempre ogni iusto impedimento da dichiararsi per il signore podestà di Buggiano et Monti Catino».

380 ASCMC, Deliberazioni e partiti, 26, c. 16r, 17 marzo 1565 (s.f.). 381 Ibid.

eccessivo ritardo, e la comunità si trovava costretta ad eseguire il «precepto» avanzato dal podestà di Buggiano nello stesso giorno in cui aveva finalmente deliberato di assegnare al cancelliere l'ulteriore incarico di maestro di scuola. A questo punto, l'unica strada che rimaneva loro era supplicare il granduca; e infatti, alla fine di marzo, veniva scelto Nicolano di Nofri Barla per presentarsi come ambasciatore della comunità a Firenze

per exporre le ragioni della comunità e quelle per le quali si sia mossa a suplicare a Sua Eccellentia Illustrissima per conto della cancelleria e del maestro di scuola di detto comune382.

Nella supplica, i massesi sottolineavano come il loro cancelliere, svolgendo anche l'incarico di maestro di scuola, fosse necessario per la comunità, e pertanto chiedevano di continuare ad avere un proprio funzionario, dimostrando quindi di essersi intenzionalmente dilungati nell'elezione del solo maestro perché contrari all'assoggettamento alla cancelleria di Buggiano. Nel memoriale dei Nove, chiamati dal principe a informare la supplica, il magistrato ricordava come la scelta di creare un cancelliere unico che servisse i comuni di Buggiano, Massa e Cozzile, e Verruca fosse stata concordata di concerto con le comunità, e queste, nonostante qualche ostilità iniziale, «acconsentirono a tale compromesso»; ora, commentavano che

se si acconsentisse a questi supplicanti quanto chieggono questo cancelliere non vorrà servire Buggiano solamente e bisognerà pensare ad altro modo, oltre che aprendo questa strada passerà in exemplo in altri luoghi dove son suti eletti simili cancellieri contro la voglia di quelli che erano soliti maneggiare le cose de' comuni a modo che vengono impediti standovi cancellieri fermi che dependino da Vostra Eccellentia Illustrissima383.

382 ASCMC, Deliberazioni e partiti, 26, c. 16v, 31 marzo 1566. 383 C. Vivoli, Le cancellerie dei Nove..., op. cit., pp. 71-72.