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Sebbene i casi studio analizzati siano relativi a città di dimensione, economia e propensione verso generi musicali differenti, rispetto a Lucca, possiamo dedurre che nel borgo toscano, oltre ad una più attenta analisi dei flussi turistici, una soluzione per far fronte alle problematiche riscontrate nel sistema e per posizionare la città come meta turistica musicale, sia necessaria la creazione di un network.

Una rete intesa come un ufficio centrale di coordinamento nella quale facciano parte tutti gli attori rilevati nel territorio (associazioni, imprese, musicisti, esperti del settore, scuole di musica ecc..), enti governativi, funzionari comunali e professionisti del settore turistico e nell‟organizzazione di eventi musicali. La suddetta rete dovrebbe avere funzionalità, competenze e capacità molteplici, con gli obbiettivi di: migliorare il sistema interno, attivare uno scambio di idee e soluzioni tra enti e operatori territoriali, costituire una filiera interna solida, intraprendere relazioni con l‟esterno (sia tour operator che altre città della musica), attuare politiche idonee allo sviluppo musicale-creativo e individuare i fattori da sviluppare per rendere Lucca una città della musica basata su un turismo musicale. Per ciò che concerne la città come meta turistica, i fattori ci sono quasi tutti: bellezza paesaggistica e monumentale, città culturale, ricchissimo patrimonio musicale e una attività musicale degna di nota. Quello che manca è una offerta aggregata, che risponda all‟alto numero di turisti e una organizzazione annuale del calendario.

Primo passo per raggiungere l‟obiettivo di un network è capire se le problematiche riscontrate sono reali e percepite da chi lavora all‟interno del sistema, aprire un dialogo con i suddetti e ideare assieme la rete. Nell‟ideazione del network è essenziale anche che ci sia una congruenza di pensiero, più o meno uniforme, e una percezione della musica come possibile driver economico-turistico. Pensando assieme a quali siano gli attori chiave, le modalità di creazione della rete, le opportunità da poter

116 sviluppare, creare strategie adeguate e sinergie di condivisione di esperienza e professionalità.

“A Lucca è possibile costituire un Network che migliori il sistema e favorisca un turismo musicale?”

Nel presente verranno riportati alcuni estratti delle interviste fatte a 13 personalità rappresentati di enti, fondazioni e associazioni del sistema musicale, allo scopo di individuare le attività svolte, la percezione del sistema e del turismo musicale, la possibilità di attuare un network di sviluppo e le principali funzioni che esso dovrebbe assumere.

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3.1 Le interviste

La scelta degli intervistati è stata fatta in base a una ripartizione per sottosistemi, cercando di intercettare e valutare la percezione di una parte degli attori presenti nella scena musicale lucchese. I sistemi d‟interesse sono principalmente quello della formazione, produzione, distribuzione e comunicazione, andando ad intervistare le realtà locali plurisettoriali quali:

Le scuole Jam Academy e Sinfonia, in qualità di nuovi istituti di formazione che organizzano concerti e formano vivai di giovani produttori musicali. Gli intervistati sono i due direttori, Giampiero Morici della Jam e Massimo Salotti della scuola Sinfonia.

L‟azienda Teatro del Giglio, nei ruoli di istituzione musicale lucchese, organizzatore eventi e location. All‟intervista hanno partecipato mediante focus group la direzione artistica, di marketing e comunicazione, rispettivamente: Aldo Tarabella, Cataldo Russo e Silvia Poli

 Le associazioni di promozione che organizzano o collaborano con nuovi e importanti eventi, quali: AML che organizza il “Lucca Classica”, ne parlano il direttore artistico Simone Soldati e l‟ex presidente Marcello Parducci; Animando che prende parte alla rassegna “Il Settecento Musicale”, con il presidente Paolo Citti e il responsabile comunicazione Mauro Di Grazia; l‟ass. Voces Intimae che organizza il neo festival “Virtuoso&Belcanto”, ne parla l‟ideatore Riccardo Cecchetti; il “Puccini e la sua Lucca” con l‟ideatore Andrea Colombini; finendo con il Cluset Compositori che organizza le stagioni dando spazio al giovane vivaio di musicisti locali, ne parlano il direttore artistico Renzo Cresti (anche ideatore del ”Anfiteatro Jazz”) e il presidente Francesco Cipriano (anche direttore della rivista di comunicazione online Lucca Musica)

Le interviste sono state composte da domande a risposta aperta, al fine di coinvolgere il più possibile l‟intervistato ad esporre la propria visione e idee

118 su Lucca; partendo dalla propria attività svolta, passando per la valutazione del sistema e del turismo musicale, fino alla ideazione di una rete. L‟indagine si è focalizzata proprio su questo ultimo argomento, e data la natura del network (basato su partecipazione e cooperazione), è stato essenziale riuscire a far emergere la propensione degli attori a collaborare e l‟esistenza di una percezione comune del sistema.

Al fine ultimo di valutare la costituzione di una rete e quali possano essere le sue funzionalità, dunque, sono state prese in considerazione: la propensione a collaborare, la percezione e visione della città (forza, debolezza, opportunità e problemi), l‟ opportunità tra settori musica-turismo, il network come soluzione condivisa e la sua realizzabilità.

Per rispondere alla domanda di ricerca “A Lucca è possibile costituire un Network che migliori il sistema e favorisca un turismo musicale?” agli intervistati sono state poste le seguenti domande:

Lucca è una città della musica?

In cosa consiste la sua attività? Collabora con altri attori?

Quali sono le maggiori difficoltà incontrate nella sua attività?

Quali sono i punti di forza e di debolezza del sistema musicale lucchese?

Come valuta i sistemi di: formazione, produzione, promozione, distribuzione e comunicazione?

Quali sono le opportunità da sviluppare a Lucca?

Come valuta il rapporto tra domanda e offerta? Lucca è una meta turistica musicale?

La soluzione per il sistema e per il turismo, può essere un Network? Come dovrebbe essere costituito?

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Lucca è una città della musica?

Tra chi sostiene di “no” e chi sostiene il “si”, prevale una maggioranza di chi opta per il “potrebbe diventare una città della musica”. Il punto in comune che è emerso dalla quasi totalità degli intervistati è la percezione della grande storia e cultura musicale cittadina, ma di come essa non basti per poter definire Lucca una città della musica. Da sottolineare che agli intervistati non è stata introdotto l‟eccezione del termine “città della musica” come inteso dalle ricerche svolte nella tesi. E‟ stato proprio questo il punto di forza della intervista, poiché risulta una visione comune del termine inteso come: una città capace di essere autosufficiente mediante la sola industria musicale, che punti sugli investimenti per sistemare la filiera locale e favorire una integrazione giovanile.

A vedere la città come un sistema già basato sulla musica si espone Andrea Colombini, ideatore e direttore artistico del festival Puccini e la Sua Lucca: << Lucca è sicuramente una città della musica. Sia dal punto di vista meramente storico: non ci sono altre città nel mondo che possano vantare i natali di musicisti conosciuti a livelli internazionali come Lucca. Prendi Puccini, Catalani, Boccherini, Geminiani e Barsanti, stiamo parlando di musicisti conosciuti a livello mondiale; ripeto: nessun‟altra città, nemmeno Vienna, ha dato i natali a così tanti geni della musica, tutti concentrati qui! […] Se intendiamo “Città della Musica” come un luogo che campa sulla musica: Lucca vive di eventi grazie ai punti di riconoscibilità e fortemente attrattiva quali Puccini, le mura storiche, il paesaggio architettonico-naturale unico e un fiorente turismo.>>

Se da un lato abbiamo chi definisce il centro come una città basata sulla musica, dall‟altra parte abbiamo chi non vede il borgo ancora pronto, come Aldo Tarabella, direttore artistico del Teatro del Giglio: <<No, Lucca è una città per la musica! E‟ una città dove si lavora per farla diventare una città della musica. Se si pensa che basta solo la cultura e il patrimonio, ci si sbaglia; la nostra città ha bisogna puntare sui giovani artisti e sulla formazione degli stessi.>>

120 Sul sistema educativo e l‟interesse da parte di Lucca verso la musica, Giampiero Morici direttore e fondatore della Jam Academy , sottolinea: << La città presenta una grandissima attenzione musicale. Ad esempio solo vicino alla nostra sede ci sono altre 3 scuole di musica, se a questo aggiungi le tantissime associazioni musicali, il Summer Festival, la parte “music” del Lucca Comics e tutti gli eventi musicali, si delinea un quadro con un grandissimo interesse musicale da parte di enti, privati e associazioni che rendono la nostra città unica.>>

Tra gli esponenti del “può diventare una città della musica”, quasi tutti evidenziano l‟importante storia e del patrimonio musicale locale, oltre ad alcune prospettive d‟intervento sulle quali sarebbe essenziale puntare. Un‟analisi dettagliata delle innovazioni e della storia è proposta da Francesco Cipriano, presidente dell‟Associazione Cluster e direttore della rivista Lucca Musica: << La musica si è gradualmente evoluta nel tempo grazie a piccoli musicisti “sconosciuti” che hanno apportato leggere modifiche, passando dal Concerto Grosso fino all‟arrivo di Mozart e la nascita delle Orchestre Sinfoniche. Tra i musicisti che hanno apportato le modifiche, troviamo tre lucchesi: partendo dal concerto grosso barocco, nel 1600 a inserire le percussioni fu Barsanti, lucchese; nel 1700 a cambiare le idee e il modo d‟utilizzo del violoncello nelle orchestre, passando da “zanzarone” ad avere una voce propria, fu Boccherini, Lucchese; finendo al 1800, quando nacque il quinto di una dinastia di grandi personalità musicali, Giacomo Puccini! […] I musicisti nati e formatisi qui hanno dato un grande contributo alla musica, questo costituisce una cultura e un retaggio musicale immenso…Ma! Ma è il passato.>>

Cipriano aggiunge << La richiesta UNESCO era un progetto basato sul passato! E‟ importante parlare di Puccini, Boccherini, della storia e della cultura locale, ma il progetto deve essere basato sui giovani! L‟errore fu tagliare fuori i ricettacoli che costituiscono il futuro e che presentano la grave mancanza sia di strutture adeguate, che di luoghi dove poter crescere ed esibirsi. Bisogna promuovere e vedere al futuro, un futuro che passa per i musicisti di Lucca. >>

121 Parole che si allaccino all‟intervista di Renzo Cresti, ideatore, curatore e coordinatore del festival Anfiteatro Jazz e direttore artistico dell‟Associazione Cluster: << Bologna come le altre città della musica mostrano una cultura Underground che funziona e sono capaci di offrire un ventaglio di generi e stili messi in evidenza. Lucca non può puntare solo ai grandi artisti del passato, deve innovarsi, deve dare ai ragazzi uno stimolo continuativo e un luogo dove poter far musica, sperimentare e incrementare la creatività>> Il direttore marketing del Teatro del Giglio, Cataldo Russo, evidenzia gli aspetti sui quali bisogna agire al fine di far divenire Lucca una “Città della Musica”: <<Può esserlo, ma la grande tradizione musicale non basta. Ci sarebbe bisogno di maggiori investimenti al fine di costituire: condizioni favorevoli per le attività produttive, far emergere festival ed eventi di qualità, e incrementare posti di lavoro e indotto economico.>>

A far ricadere il problema anche sulla mancanza di una collaborazione tra i locali, si espone Massimo Salotti, direttore della scuola di musica Sinfonia: <<Nell‟attività musicale locale manca in primis una sinergia tra gli attori, e in secondo luogo un supporto e un aiuto della città per le tante e belle realtà lucchesi. Bisogna creare un centro sviluppo per i locali!>> .

Attività svolta e le collaborazioni locali?

Dal quesito che segue emerge una fiorente attività musicale, molto vivace e attiva con poca collaborazione ma denotata da una maggiore apertura negli ultimi anni. “la città si sta aprendo” questa è la sensazione percepita dalla maggioranza degli intervistati, che ha sottolineato come ci siano stati grandi cambiamenti nel tempo, verso una apertura sempre maggiore, che ancora ha molte difficoltà e in alcuni casi conflitti d‟interesse. Mauro Di Grazia, responsabile comunicazione dell‟Associazione Animando:<<è vero che la città presenta cenni di apertura notevoli. Una apertura verso il mondo esterno, verso i turisti, ma anche uno sbocco interno tra le stesse associazioni e enti. Prendi ad esempio il “Lucca classica music festival” una grande manifestazione che apre le porte della città e alla musica classica al mondo. Anche una istituzione come il Boccherini, storicamente rigida, oggi

122 inizia ad aprirsi con l‟Open Boccherini.. e così come altre attività che presenta ancora molti ostacoli e difficoltà, ma è un inizio di cooperazione positivo>> .

Mentre C. Russo e A. Tarabella del Teatro del Giglio sottolinea come le nuove realtà abbiano attivato ottimi circuiti di collaborazione:<<“Realtà come li Virtuoso & Belcanto fanno bene a Lucca, permettendo una apertura verso un circuito di formazione professionale internazionale […] Animando è una associazione che va sostenuta, specialmente per il loro impegno nella collaborazione, e la capacità di creare rapporti ottimali in poco tempo>>. Percepita dalla quasi totalità degli intervistati abbiamo l‟apertura verso il turismo, in particolare grazie a due attività musicali, della del Lucca Summer Festival e del Puccini e la sua Lucca. Che hanno scardinato la diffidenza verso il turista “straniero”, sbloccando la città a circuiti di collaborazione internazionali e turistici.

Nelle interviste si analizzerà brevemente l‟attività svolta, le relazioni e il grado di collaborazione che intercorrono nella città; partendo proprio dalle poche parole di Giovanni Marchi, dirigente ufficio cultura e turismo del Comune di Lucca:<<Il comune cerca sempre di assicurare sia servizi logistici che promozionali, oltre a impegnare i fonti adeguati, per le istituzioni locali.>> 86

Partendo dall‟associazione più longeva di Lucca, Simone Soldati e Marcello Parducci, rispettivamente, direttore artistico e consigliere del presidente dell‟Associazione Musicale Lucchese, raccontano della loro attività e delle due maggiori iniziative di collaborazione :<<L‟associazione negli anni ha aperto differenti convenzioni e rapporti di partnership con attori locali e nazionali, tra i quali si è creato un forte legame con l‟istituto di musica superiore L. Boccherini, con il quale si collabora attivamente tra concerti, studi e borse di studio, il teatro del Giglio e l‟iniziativa del festival Il Settecento musicale a Lucca; mentre il partner economico è la Fondazione Cassa di Risparmio. iniziative come: musica ragazzi, Lucca classica music festival e il

86F. Lardieri, relatore D.D’Amato, turismo e musica: eventi musicali e sviluppo turistico nella provincia di

123 Settecento musicale a Lucca [...] “Lucca Classica Musica Festival”, ideato con il Teatro del Giglio, rappresenta l‟espressione massima della cultura musicale ed eventistica di qualità, coinvolgendo direttamente gli attori principali locali e di richiamo nazionale e internazionale [...] Invece “Musica Ragazzi” è una iniziativa creata per i giovani lucchesi, facendo crescere l‟interesse verso la musica classica, partecipando a lezioni e concerti in collaborazione con l‟ISSM Boccherini. Con l‟istituto abbiamo un ottimo rapporto che fiorisce di anno in anno>>.

Tra le recenti attività nate sul territorio e che già presentano delle buone connessioni con le altre attività, Riccardo Cecchetti, ideatore e direttore artistico del festival Virtuoso & Belcanto, dice: <<L‟idea del festival nasce dall‟unione di tre fattori: concorsi, corsi di perfezionamento e grandi concerti. La partecipazione è internazionali con giovani di grande valore artistico e talento che vengono a Lucca, città di grandi musicisti e al livello delle più famose capitali. Volevamo creare un qualcosa che rimanesse nel tempo collaborando anche con tutte le realtà del territorio […] dopo il primo anno abbiamo suscitato l‟interesse da parte dell‟associazione Animando, con la quale abbiamo istituito il premio per quartetto d‟archi, e con il Cluster; oltre alla forte connessione con il Teatro del Gigio ed il comune, di supporto alla realizzazione del festival>>.

Un‟altra attività che ha fatto della collaborazione uno dei suoi obbiettivi è l‟Associazione Animando, il presidente Paolo Citti, racconta:<< La nostra associazione si basa su tre obbiettivi: coordinare le attività musicali a Lucca, così da avere un maggiore impatto e efficienza; cercare di riscoprire la tradizione musicale lucchese, valorizzare i giovani musicisti […] Animando ha dato il suo modesto contributo alla musica, da sottolineare la creazione con il Centro Studi Boccherini, ISSM Boccherini, l‟AML e la Sagra musicale lucchese, l‟istituzione della rassegna Il Settecento Musicale a Lucca. Un progetto di coinvolgimento che ha portato un calendario di oltre 30 eventi, verso un progetto comune. Collaborazioni nostre sono partite anche a livello nazionale e cerchiamo di fare qualcosa di culturale e collegiale>>.

124 Cluster:<<Con l‟Associazione Cluster offriamo spazio ai giovani musicisti e compositori, offrendo pubblicità e promozione a costo zero. Bisogna promuovere e vedere al futuro, perché futuro passa per i musicisti di Lucca! Abbiamo 40 compositori Locali che fanno musica e non a caso sono Lucchesi è genetica! [...] Abbiamo all‟attivo una rete internazionale che coinvolge: Tokyo, Berlino, Budapest, Azerbaigian, USA: New York e San Francisco; oltre alle collaborazioni prettamente internazionali, cooperiamo a anche a livello locale>>. Sempre Cipriano, in merito alla rivista Lucca Musica:<<Ho creato la rivista, inizialmente cartacea, dando ai turisti la possibilità di essere informati mensilmente su quello che veniva proposto a Lucca come attività musicale! Le distribuivo in ogni luogo ad uso turistico, sia in italiano che in inglese; purtroppo da qualche anno, per motivi economici e non, siamo passati solo alla parte online della rivista, dove continuo con il lavoro di divulgazione e promozione delle attività lucchesi programmate […] Come collaborazione, davo spazio e pubblicità a tutti, e chi voleva poteva anche acquistare una pagina di spazio pubblicitario!>>.

Nel reparto della formazione si discute della collaborazione come un fattore non relativo alla propria attività e la partecipazione ad iniziative Comunali. Ne approfondiscono il discorso G. Morici della Jam Academy e M. Salotti della scuola Sinfonia. Morici:<< La scuola Jam nasce nel 2000/2001, trasformandosi da associazione a cooperativa, con l‟idea di gestione aziendale che offre qualcosa di diverso dalle altre scuole. I nostri punti di riferimento sono scuole di Milano, Roma e Inghilterra, e abbiamo deciso di puntare in alto, dando un‟offerta formativa a piramide: fasce bassa con didattica di base “normale”; e fascia di alta formazione con il rilascio di certificati con valenza di laurea. Oggi, la nostra struttura conta più di 300 iscritti provenienti da tutta Italia […] Abbiamo differenti collaborazione e nessun problema a cooperare, quando richiesto. Il nostro network è attivo a livello internazionale e punta ad un costante miglioramento verso relazioni mondiali solide>>. Salotti:<<Sinfonia è un centro di diffusione musicale. La scuola nasce 21 anni fa, con l‟idea di promuove e tramandare la musica sul territorio, concentrandoci su un segmento che al tempo era scoperto, quello

125 della formazione primaria, sulla propedeutica musicale dei ragazzi più piccoli; da li ,grazie a simpatie e grandi musicisti interessati al nostro progetto, la scuola è crescita e si è fatta conoscere. l‟idea di base era quella di creare un serbatoio per ragazzi che orientasse li stessi verso la musica e percorsi professionali. […] Non c‟è molta collaborazione con le altre scuole, non è un‟accusa, ma tutti facciamo riferimenti a tipologie di genere differenti, non abbiamo mai avuto scontri con esse, anzi, dialoghi pacifici e costruttivi. Con gli enti abbiamo rapporti ottimi, specialmente con il Teatro del Giglio con il quale abbiamo aderito alla ideazione del Curriculum Verticale, che porta i nostri insegnanti nelle scuole dell‟infanzia.>>. Concludiamo il paragrafo delle collaborazioni con le due realtà contrapposte: Il Teatro del Giglio, l‟istituzione che collabora maggiormente con gli attori del territorio; e il Festival Puccini e la Sua Lucca, che diffida dalle cooperazioni nella città di Lucca.

Teatro, C. Russo:<< Il Teatro del Giglio è una istituzione musicale, ciò significa che ha valore locale di istituzione culturale e musicale; questo comporta, non solo la creazione di stagioni teatrali e liriche di eccellenza, ma che il teatro deve essere il punto di riferimento per tutti. Oggi chi vuole organizzare musica fa riferimento al teatro come base di supporto per il progetto, questo avviene poiché l‟istituzione presenta professionisti del settore, un personale affermato, forza lavoro capace che conosce il territorio, esperta di opere e di promozione della musica a Lucca. Il ruolo che

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