CAP. XXV.
pelvi; piante prativedapreferirsi.
Tutto ciò, clic abJalamfinoraesposto, cì servirà di guida per dare ilnostro
giu-^zio
snlfii scelta delle pianteprative.Avendo
rimuginato tutte le circostanzecV
entrardevono a calcolo sulpropo-sito,troviamo, che inquesta Provincia laSulla merita ilpg:eferimento. Oltre la
bontàdel foraggio, la sua lunghissima durata, Vagevol
modo
diseminatla, e lasua feconditàj liaeziandioil singola-re, edimpareggiabil pregio dialternare
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annualmente col grano, di fertilizzare il
campo
, e disporlo ad un'abbondante messse.Il meraviglioso fenomeno della sua ve-getazione è un potentemotivo per ecci-tare icontadini acoltivarla
, ed a far
detestare Vopinione, che la terra non diafrutto, se nonsi lasci in riposo.
La
Provvidenzafa rigogliosamente vegetarela Sulla in questa regione per iustruirci della utilità de'prati arlillciali, e del nocumento, che arrecan le sodaglie ,
postegià indisusonelle piu colte con-trade diEuropa. Questa stimabile pianta quasi con prevediinenlo resta quindici mesi nascosta nel senodella terrasenza offendere affattoilfrumento:anzi che ne preparaun copiosoricolto.
In
damo
si cercherà altroveuna pian*ta cotanto utile alnostro scopo. Forse per le sue rare qualitàpoco si stima.
Ciò è tra le vicendp umane.
Le
malve,che nel nostrosuolo son calpestate, cnn-scrvansi oltrcraontinegli atherelli. Spesse^
lasclansi inabbandono i propri prodotti
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^
perinvestigar ne’rlmotlssimi paesi degli•
altri pococonfacenti.
I luoghi più adattati in questa Pro-vinciaper la Sulla sono le pianure del Cubante , di Benevento , della Valle Caudina, di Frigento, di Taurasi, di Piano Bardano, diCamporeale, e del Formicuso(12). Opportuni pur sarebbero,
icampi diMercogliano,
diSummonte,
e la pianura diSerino(i3)jnon
men
che(12)Laestensione dellesurriferitepianure è disettantamillemoggiadifertileterreno.
(i5) Qualoras‘introduces.>;*>roipratiartificiali, adoprandòlaSulla,olaLupinella,si richia-merebbelaricchezzaneisuddetti comuni. Così aicontadinidiSerinopotrebbe^ cessare la sma-niadicoltivarcostantementeicavolinellamaS' gior parte di quelfertileterreno, irrigandolo con poca avvedutezzainognistagione.
È
deside-rabile, che queiproprietarimeglio conoscano i loro interessi :sebbeneinquesta ridente regio-., ne siha poca premura 4i meditare leparlicu*larilà,cheoffrelaposizionedel rispettivopaese,, ondeesercitarequelgenere di speculazionepiù.
convenienteallapropria felicità. Se megliosi
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. . .57 ogni altro terreno, in cui predomini la calce, o rargilla.
Ma
dove la Sulla non possa vegetare, consuccesso sia per laterra quarzosa che nonama
, sia perlositopoco con-facentej in questo caso debb’esser pre-scelta laLupinella,
che puòdirsi la Re-gina dell' erl)eprative. Ella è fornitadi
,
tantipregi
, chelarendonpreferibilea tut.
tele altre.
Non
resterà sorpresoilconta-.^dino Irpino allorchesuisterili fondi,sui ripidi colli, e sugli alti Appennini,da' qualiè circondalo, vedrà lussureggiare la Lupinella
y durare lungo tempo, e solivire ilrigor del clima,ela^ inclemen-za delle stagioni.^
Ecco leduepiante
,eh* venghiamo ad
mellèsseroaprofittolenaturali ricchezze, che’
laProvvidenzaliaprodigalizzato inqiiesta Ce-’ inarca, crescerebbel'amorealtravaglio, P opu-lenza,el'attaccamentoaiSovrano,ed>Uapa->
Irta
; non chesidiminuirebbeilnutnero..degli, eccessicriminosi.
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indicare,cò'niele migliori,e le più at-• teapromuovereiprati artificiali inque-' staProvincia. Esse valgono a concima-reicampi, edalternarli col frumento, a donareabbondante foraggio, e ad in-grassareogni sorta dibestiame: ciò che desideravasi conseguire collo enunciato programma.
Qui cade in acconcio di notare, che nella formazione de’ prati l’agricoltore si dee regolar secondo il bisogno, e le particolari sue circostanze. Allora ado-prerà quella pianta, che giudicherà più
-aproposito. Per il che abbiani fatto menzione di moltiplici specie, le quali senzaquesto punte» di veduta sarebbero state in vanodescritte. Così nel
tempo
stessoilproprietario, e’I contadinoavrà,
r
agio di scegliere quella erba, die cre-derà più conducevole a’suoi iuleressi, ed alla sua propensione.Convienprevenire,che vedendosi de-clinare il prato, in vece»lirinnovarlo, siavrà la sollecitudine di seminarvi il
granoyo altri senìì cercali. Quel
campo
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uoa riusckelihepiù aprateria. Costao>-temcute siosserva, che i prodotti 1’un,
l'altro daiJsi’luogo. E' iucrescevoU
il-SOweDuqi,che tutto invecchiainNatura.
Questo almeno è Tordiiut, che si rav-visa sul globoterrestre . Intanto dall,a
_
Invecchiare,e dal disfacimentode*corpi altri ne sorgono, e cresconoj tal che riproduzione,edeperimento mirabilmente alleinansi, essendo insieme cagione, ed effetto.
La
terra,dove lungamente unapianta ha vegetato, c altre simili son pente,
divien vecchia, e logora (i5) . Io si-niil caso nonè piti altaallavigorosa-v«t getazione delle sletsse se uon dopof il ]>assaggio dialcuni anni.
Non può
dir venir nuovo quel terreno, che cam-biandoun generedi pianta. Ilche è uni-forme agliandamenti dellaNaturay alla(i5)IlfenomenoapprHafo hell^ianelli~uà
^
evideniaetdimostra1’attività-, cb’evv? »e|tc--gelabitidiesaurireilterceno- diattuilieltniséti' uccossarialloactr.eacirucntudegli&tesei.. -t
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quale è insita la propensione perla no-vità. Su ciò è fondato il sistema delle ruotey o vicende, sperimentato cotanto vantaggioso. Qui per altro è poco cono-sciuto. L’uso faràgiudicare quale vicen-da meglioconvenga.