MEMORIA
SUI
PRATI ARTIFICIALI
DI
FILIPPO RIZZI
DOTTOR DI LEGGE, SOCIO DELLA IMPERIALE E REGALEACCADEMIA FIORENTINA,DÈLLA IMPERIALE E REGALE SOCIETÀ* DE*GEORGOFILI E DELLA SOCIETÀ*COLOMBARIADI FIRENZE,DELLAREGALE ACCADEMIA DELLESCIENZE,DEL REGALE ISTITUTO D*INCORAGGIAMENTO ALLE SCIENZE NATURALI E DELLASOCIETÀ* PONTANIANA DINAPOLI, DELLE REGALI SOCIETÀ*ECONOMICHE DI SALERNO, DI CAPUA,DI AQUILA,DIPRINCIPATO ULTRA, DI CATANZAROOC.
Coronata epremiata dalla Regale Società diPrincipato Ultra.
IN NAPOLI
i8i8.DaiTorelli(liLucaMarotta StradaS. Biagiode'Libra) N.iig-
—
>-»»«>»<•>»<'*"•—
ConyIpprovazioTìe.
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DigTtizetfUyGoegle
Napoli iQ novembre 1817.
Signore
'Accetto conpiacere la dedica che Ellaintendefarmi della
Memoria
re- lativa ai prati artificiali, che è stata coronata e premiata dalla SocietàE-
conomicadi Principato Ulteriore,e che Ellava a darealle stampe.Ne
la prevengo per sua intelli- genza.IlSegretariodiStato MinistrodigraziaeGiustizia
Marchese Tommasj.
'Alsig.D. FilippoRixxi Ascea.
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TJlgiiìzed'tjT’tìoc^l
qJÌd ofuj Eccellenza
IL
SIGNOR MARCHESE
D.DONATO TOMMASI
ConSICLIERB,BSEGBETARIODISTATO IRISTRO DIGRA2UB GIUSTIZIA, B DEGLIAFFARI EC-
CLESIASTICI, MINISTROCANCELLIERE, GRAN SBCRE-ARIOdel regale ordinediS.FER-
DINANDO,EDEL MERITO, GENTILUOMO DI CAMERADIS.M.(D.G.)CAVALIERE
dell'ordineGEROSOLIMITANOEC.EC.
ECCELLENZA
Pratiartificiali
formano
ilsoggetto nella presente operetta. Essae dovuta ai possenti impiiLida
Vostra Eccel-DigitizedbyGoogle
IT
lenza dati alle Regali Società
Kcono~
miche perloavanzamento dellescienze, e spezialmentedella
Economia
Rurale allor chealle altregravissime cure ag- giugnea quella di dirigere gliAffari Interni.A
chimai
consecrar questomio
tenue lavoro!Ammiratore
delle profondescientifichecognizioni di lei, c deglialtrisublimi pregi, che innal- zandola allepili luminose cariche lehanno
accresciuto idrittiagliapplausi del Pubblico, jni sari permesso d'in- vocalegli auspizi di Vostra Eccellen- za.Ho
creduto di augurarmeli con' fiducia tanto fnaggiorc, per quantoElla piuintensamente
ama
la nazio- nale fioridezza, efavorisce le.scienze.
Soventelepiùutili cose,
quando non
•sienprotette, o inconlran lapubblica avversione,oindugiano arendersittni-
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V versali.
Le
difettoseabitudini, ilfa- talismo la propensioned’imputarede*tristiavvenimenti allainclemenza del- lestagioni, in
una
parolaipregiudi- zi non allignan dove lescienzehan
forza efavore. Quindimi do
Vonore di tributare così debole offertaa Vo^
atraEccellenza^ che con incomparabil zelo, esaviezza corrispondeallebene- fichemire delVaugustissimonostro
Mo-
narcaFeiidinando, intentoa
ricondurr sotto questo benigno Ciclo lo splendore delle trasandateetà.Intanto qualunquesia la presen- teproduzione, V argomento pero, che nella
medesima
trattasi, è importan- tej poiché influisce sulla economica, e politica situazione.Per
sìfattomo-
tivoalmeno
ardisco sperare, cheVo-
stra Eccellenza si degnerà aggradirla.DigilizedbyGoogle
Possa pure accoglieiìa
come un omag-
gio del rìdo profondo rispetto , col qualeho la gloria di riprotestarmiNapoli 1.Dicembre1817.
DiVOSTRA
eccellenza
Umiliss. divotùs. Seiv.oUtj
FILIPPO
filZZI^CAPITOLO
I.PRELIMINARE SUI PRATI ARTIFICIALI.
Agricoltura, inesausto fonte della prosperitànazionale, ed indice della ci- viltà de’popoli, non solo riguarda if coltivamento della terra,
ma
la pastori- ziaancora. Questa è ladiletta sua so- rella. Il terreo, e-la greggia sonodue poppe alimentose diunoStato. Ilcelebre Sully protesse l’una e l’altra,perchèfio- risse laFrancia. Sono così strettamente legate,tal che porgousi degliscambievoli soccorsi,iquali nellamaggiore partede- rivandai prati artificiali. Per mezzodi essi gliSvizzeri,!Francesi, gl’inglesi,e- gliOlandesi custodiscono ungrannumero
di utile bestiame, e fertilizzani campi.
NeirOlanda settentrionale
,e meridionale fubbricanslannualmente cento quarantami- lionidi libbre diformaggio. L’espoxUzioae-
A
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«
didettogenere, edelburrdgiu&ta gliai- timi calcoli rende in ognianno cinque milioni di lire sterline ( ventisei milioni di ducati).
Meritamente Catone, ed ipiù classi- ciautori georgicipreferiscon i prati alla rendita di qualunque altro prodotto. In fattimercè i medesimi, oltre di assicu- rare unottimo, ed abbondevol pascolo al bestiame, si conciman i terreni
(0
»[i]
Un
campocovertodierbeprativavi«n arricchì lodallamorte,e daldeperimeato delle medesime, la cui decomposiziooe lentataeute procedesotterra attesolamancanza dellalibera comunicazione coll' aria. Le materie solubili hsciatenelterrenoson gradatamentedisciolte:e ralitnènto de'vegetabilisi preparadove debb'es- seradoprato, applicandosi istantaneamente su- gliorganidiessi. Dipiùlesostanzezuccherine,mucillagginose,edestrattivesomministratedalle foglie,cdalleradicidell'erbe viventi nepro- muovonT accrescimento.Idivisati materialidun- quefavoriscon lavegetazione, rinfrancando la terrade' princìpiifertiliuanii, deiqualiera ri- masta sprovveduta.
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... ^
cd alternasi la coltivazione delgfaiVÒ, b del foraggio,sopprimendosi il pefhiiioso abuso delli maggesi.
Una
funestaabitu- dine fondata sumalaugurati proverbi fa, die ancora duri l’ostinazione dilasciare il terreno incolto per uu anno inteh>.Quindi con lodevol, e
sommo
accorgi- mento la Regale SocietàEconomica di Principato ultra lia riprodotto Inquesto anno il programma, che trascriviamo.Indicare (juaH specie di erbe prative sieri lemigliori,epiù adatte perque^
staProvincia
a
promuovere iprati ar^tificiaìi, dimostretndo collnjiito delle teorie hotanìche, edagrarie i mezzi piùpropri, e diJctcilc riuscitaperin- trodurref epropagata con successo in questo suoloi^pruti appellati artificia- li, cotanto utili alla
fecondatone
deicampi
,ed
alla pastorizia.
Era d’uopoin ijueslaProvincia, ebe
sifosserorivollideglisguardisullaiutrodu*
ziouc de’prati artificiali
, dicui quasi#
DigitizedbyCoogl
avveoe bisogno•(2), altrettantoFuso di essi è trascurato, opoco conosciuto.
[a]Spessoalbestiameinquesta Provincia
,
cquasi in tutto ilRegno manca ii necessario nutrimento.Lacontinua riduzionedelle terre in- colte,e delle foreste in terrecoltivabilihan- cheunadellecagionidistfatto inconveniente.
Quanto dunque è desiderabiled'impedire siniil dissodamento, tanto maggiormente imporla di promuovere,e perfezionare le praterieartificiali.
Seilocatidi Foggia,cosidetti,convertis- serouna porzionedellelorovastetenuteinpra- tiartificiali a proporzione degli armenti, che peli'estesissime pianure dellaPugliamenano, qualutilenonsiritrarrebbe? Nell'invernonon resterebbero esposti aperire permancanza di pascolo. Moltevolle a queiproprietari di pe- corene rimaneappenailterzo.£' sorprendente, chenonostante la stragedallafamequiviarre- catanellerigidestagióni invernaliallalorogreg- gia non siensi ancorascossi dopo ilcorsodi piùsecoli a provvederla diopportuno foraggio secco. Invece queifertili,edimmensiterreni fatisirestarein ozio. Per ilche nonevvi del bettiatne asufficienza in questoRegno, e le carnisoncattive.
A
direil veropochisou quel- li,cheiiudrisconsidiquesto energicocibo.GliDigitizedbyGoogle
5
Il programma èlateressaate.
Là
nostra premura, per quanto latenuità de’ ta- lenti cipermettej non sarà inferiore al- laimportanza dell’argomento, che già
imprendiamo a trattare. . . :
I »
, *
C A P
IT O L O
II..:/
DEFINIZIONE DEL PRATO.
^p
Appellasi prato quella porzionedi teti reno addetta a produrreTerba convene- vole al nutrimento del bestiame. Vien da Ulpiano definito:
Pratum
est, in quoad fructum
falce dutitaxat opus est,exeo dictum,quod paraium
siiad fructum capiendum
(3).. ^
•» ^
- - -. >
altriperlopiàdbansi dipane, e dierbesei*
Vagge. Polente motivo de* lentiprogressi 'Bella popolazione!
‘ • < i..
[3] D.
De
veriorum, et Remntsignifi- catione L.3i. •. r'/.I ' .. ...DigitizedbyGoogle
6
•Qualora.unaestendione'di terrena' o Baturalmente, e dalla
man
deli'uomo
aia coperta di erbe per farne cibo agli aQimali, dimaniera che producendosi da sestesse stabilmente conservansi, e nou debbonaltra voltaseminarsi, dicesi pra- tonaturale. Se poi di una, opiù spe- ziedierbe fosse seminata, e si destini dopòqualche tempo"ad altrouso, deno- minasi prato artifìciale. Di questo so- lamente, sia annuale, siaperenne,io fa-
^
menzione.GAP. m.
«
*• * *' .
.^
. DE' liEQUISITT^
/
Perlabuona riuscita diuupratoène- cessariof che riuni&caiisi diverse condi- zionij vale a dire I9 situazione
f 2. 1^,qualità delterrenoj 3. il clima*,
la specie dell’erba5 5. il genered’ini-
Tuttelepiante sono generaliriente asi
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7
&tte circostanze sottQ{H>st«. Qoaataocja#
una sola siala legge della vegetazione} Bondimeno vien modìfiicata per ciasettQB specie di vegetabiley e variasecondola posizione, la
^
qualità delsuolo, la.ro>
gioneec. j
CAP-
IV.DELLASITUAZIONEDEL SUOLO.
Vari monti sonosparsi inquesta Pro>»
vincia. Distinguonsi per Paltezza ilTa- burno, ilPartenio, ossia Montevergin^^
ilLacinio,e’lTermioio. Gli altri ijQond
meno
elevati sonoquelli diAriano, Frip- gento, Montefosco, Trevico, Montelid>cione, Monteforte
, Teora, Bisacc^^, e Accadia. 11 Termioio, e’lTaburnoban^
no la maggiore elevatezeadal livello ds^
mare. Il primo è di seicento ottantacin- que tese: il secondo diseicento qua- raotuno.
Ai suddivisaJU
9004
9ApP»'
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/
nini,che si estendon a guisidi coróha daimonte Tahurnoiìno sopra Bagnuoli succedonde’colli, dellevalli,•e pianu- re.
Da
ciò siscorge ladiversa-situagione dellasuperfìcie diquesta Provincia (^)y dicuidebbesi aver conto dagli agrono- mi. Imperciocché secondo lavarietà del sito differisce l*azionedellaluce,latem- peraturadell’atmosfera,la copia delgas ossicarbonico,del gasossido di septono, del termico, dell’azotoe dell’elettrico.In effetto la succennata diversità sopram- inodoinfluisce sullavegetazione. Il su- perbo'abetenon giugne nè
meno
all’al- tezza di un picciol arboscello,‘senon
trovasi inun sitomolto superiore al li- vello delmare. AU’opposito la Salso!
à
Kali,laSantolinaMarittima,
VArmi- do
Arenaria ec. aman le pianure.Là
iStachysGermanica^V hy
pericum
Hirci-rmm
allignannellevalli. IlChenopodiiiràf4)LasupnCde diPrincipatoUltra costì- tiHSceJi’*arca-dViseiccnto''migliaqtiadratc.
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jimbrosoidcs^ Scabiosa Columbariupre-
i'eriscon le.pianure mediterranee. Il jRm-
mex
scntatus, laCampanula
fragilis sicompiaccion delle colline.La
Plantago Alpina,ilTrifolium ochroleucum
vege- tau suimonti.
» I» *.
Parimente si sa per esperienza, che nelle montagne l’erba è più aromatica.
Di minorpregio èquella delle colline.
Riesce inferiore nelle pianure$ ene’luo- ghi situatia tramontana. Il miglior pra- to si èquando gode de’primiraggi del Sole,e trovasi esposto verso mezzogior- no. Simile proporzione si ravvisa ne’
s^
mi
cereali. . , ;La
prefata differenza soprattutto, origi- .na dallainilucuza dellaluce. Ella è ilpiù ^veemente stimolo per decomporre i principii nutritivide’ vegetabili, e sepa- rare il gas termossigene proveniente dalla 'decomposizionedell’acqua, e dell’ossi- carbonico, allorché le loro basisi fissa-
no nellapianta.
E
quantunque sui mon-ti.,e sullealtecolline,laluce- agisca,più vigorosamente, che nellepianure5 non-
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IO
diineQO inqueste essendovi maggiore ailì»
fluenza ditermico, dì vapori acquosi, 1*atmosfera più comprimente, e carica di ossicarbonico,e diossido dìseptono, si conseguiràun ricolto piùabbondante,
ma
d’ inferiorequalità.CAP.
V.Dm.LA NATURAIO;i<TERRENO.
La
terrarelativamente altepiantedeb»besiconsiderare sottovari as])elti. Ella serve come un meccanico
mezzo
desti»natoad esserun punto diappoggia5co-
me
unasostanza, ebe fapartedellaloro composizione(5)j e come un serbatojo[5]Lediverse terre ritrovale negliorgani dellepiantenonsoncomposte danuove dispo- sizionideglielementidell'acqua, e dell' aria.
'Desse son assorbitedai terreDr, ne’ qualicresco- no, e fan parla delle varie strutture vega- .labili.
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addetto dalla natura a contenere ilsucco elementare a fine dì comunicarlo ai ve- getabilisecondo il bisogno, incni inces- santemente sono. Atteso ladestinazione ditrasmettere agli stessiciocché loro-ser- ve di nutrimento, lanatura del suolo non è indifferente Diqui ne segue, che ogni terra non è ugualmenteconvenevole a tutte lepiante:
ma
debbovariare-in conformità do'bisogni, e della propen- sione delle medesime. Il canonenon
omnisJ'ertomnia
teìlusdebbeaversipre- sento in tutte leoperazioni agrarie,poi- tsbè scorgonsi ne*vegetabili dei differenti temperamenti. Alcuni sonosobri : altri .voraci. Senon si adatta a ciascuna spe- cie ropportuno terreno, la vegetazione sarà stentata, espesso veggonsi 'alènne piante degenerare, o perire.Ahbenchè varie-sien leopinioni sulla vera
aatum
della terra (6)j tuttavolta[^)Secnedo -il sentimento delchianMÌmo Sig.Davy leterre sono puriossidi metallici
,
aaluroU dalfQfi»tgCB«.
sarà da noi considerata come
un
esse, reelementare. Per lo passato si credè,
che unafosse stata la terraprimigenia: Oggidì si ha come vaga simile opinio- ne. Il suolo, che serve alla vegetazio- ne,
è
loinsiemedi diverse terreelemen-tari,checostituiscono
un
tutto Inreal- tà sonosi rinvenute più sostanze terro- se.E
siccome ognuna diesseentra nel- la composizione di alcuni corpi } cosi tutte han dritto di esser chiamate ele- mento.Il Signor Pottnella suaLitogeogno- sia ridusseatregenerile terre elementar ri,calcarea,selciosa,egessosa. IlSig.
Bergman,eKirvann nestabilirou cinque^
^cioèlasilice, lacalce, lamagnesia, r allumina, e labarite
.
In seguito ne sonostate scoperte altre due,la Zirco^
nia,e la Stronciana.
Il Sig. Vallcriodivise leterre inquat- troordini
y vale adire interre
magre
y,tenaci,minerali,edure. Ognuna ha de*
caratteri specifici,che ladistinguono. .
Nelprimo ordine son compresi i se-
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i5 guenti generi di terra:
humus
, calce, gesso, e magnesia.Nelsecondo si numerano \eargille, e le
marghe
.Nelterzo contengonsileterre minera-
li, lemiste, ele ocre.
Nelquarto vengon annoverale la gla~
rea, la tripela, il cemento,e l’arena.
Il dotto Signor cattedratico Macri ri-
duceleterre a otto (7). Sono laSilice^
r allunùna, lagiargonia, laglucina, rittria
,ragostina, lamagnesia,e la calce
.
Il Signor Cavalier Tenore ne ha stabi- lito diciannove specie. Questo profondo filosofo nell'operaintitolata : Corso del- le botaniche lezionivolume II. ledi- stinguecoi seguenti nomi tecnici: \.ve- getabile, 2. argillosa,3. cretosa, 4*
sabbiosa
, 5. temperata, 6. vulcanica decomposta, 7.tufacea^marina, 8.tii-
Jacea-vulcanica , 9. margoidea
,
io.
[7]ElementidiCbimicà tom.i.ediz.a. c.S.
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>4
gessosa, 11. schistosa-secondaria, ia
.
arenaria^ granitosa
,
14* gneisina, i5. schistosa-prirrùtiva, 16. porfiritica^
17. calcarea-pr'iniitiva, 18. calcarca- secondaria, ig. iudcanica-reccnte.
Il SignorConte Filippo Re ne contà ventidne specie: i. argillosa-quarzosa- calcare, 2. argìllosa~(jiiarzosa, 3. ar- gillosa-calcare, 4* fJtM.nosa-argillo.sa-^
calcare,5.^uanosa-argillosa,6. qtiar- zosa-calcare, 7. cretosa-argiUosa-quar- zosa, 8. sciciosa-calcare-argillosa, g.
argillosa-stallatitica-quàrzosa,io.quar- zosa-argillosa-stallattiticafii.argillosa- qitamosa-gessosa, la. quarzosa-argillo- sa-calcare-gessosa, i3. argillosa-qiiar- zosa confosfato di calce, 14. argit- losa-calcare-quarzosa-ghiajosa,i5.dot- tolosa-argillosa-calcare-quarzosa , io.
sassosa-argillosa, 17.pietrosa-argillosa- calcarc-qiiarzosa , 18. argillosa-quar- zosa-ferrigmi, 19. argdlosa-quarzosa- cal care-ferrigna^20.quarzosa-argiUosa- calcare con solfato di barite, 21. «/- llosu-magnesiaca-ccdcarca-qufinsosa y
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i5 22. argillosa-qnanosa-micacea.
Se mi sono perpoco innoUrato nella
<lescrIzione delle diverse sorti di terra^
haoriginato dal perchè hocreduto ne- cessariodi porle tutte sotto Unponto di veduta,essendo importante la conoscen- za dellestesseper lo felicerisultato dei jtrati artifìciali. Mi alTretterò peraltro di rimetterminel sentiero, riflettendo,che mentrela terra formi ilnostro sostegno, poco lamedesima vien curata (8).
Fa
[8]Questa considerazione mi ha indotto qualchevolta, per quanto lecure forensi mi hanpermesso,ad occuparmideliescienzenatu- rali. Oltrechélemedesimeagevolanolostudia dellaGiurisprudenza, elervon di maggioror- namento alGiureconsulto. Lescienze Icgaosi traloro,porgendosi1'una1'altralemani.Ciò mifalusingare, che tale propensione inve- cediesserimputata,varràa farcompatireque- stodebilelavoro.Se inseguitodellostessoin- tiodurraiiside' prati artifìcialinelPrincipatoUl- tra
, perloqualeioscrivo, ed ove hoavuta ronoredìpreaedereallaRegale SocietàEcono- BÙca,edi essergiudicedeliaGorUCrìiainale,,
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i6
stupore, che ilbipede ragionatoresi eie-»
vi a contemplare icieli,estendala sua vista in ismisurate distanze giugnendo a ravvisar delle montagne nel Sole, im- prenda ardimentosi viaggiper YOceano,
s’innalzi colle aledell’arte sugl’immensi spazideiretere, si trattenga a discettar»
'dicose nienteconducenti alla sua felici tàj e poi nonprendesi alcuna premura di conoscere il suolo, che dicontinuo calpesta:laddove trovansinascosti i veri tesori, e’l depositodi tutte leforzevi- tali,onde la societàsialimenta
,cresce, e divien vigorosa.
Volendoproseguire1’ordine, che
mi
son proposto,mipiace considerarelaterra sotto tre differenti speciejsilice{ossidodi silicio),allumina {ossido dialluminio), e calce (ossidodi calcio).Ho
adottato questa geoponica divisioneperlomotivo, che ilterreno nonpuòesseridoneoaso-
siirà lapiùlusinghiera soddisfazione,chedame- si possadesiderare
.
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stonere la vegetazione, senella chimica composizione delmedesimogiustaglispe- rimenti del Signor Bergman non concor- rnno quattro parti di allumina, tre di silice,due di calce, ed una di magne-
sia ( ossido dimagnesio). Questaulti-
ma
vien da noi ohbliata, perchè rare volte trovasi nelloenunciato miscuglio,in cui ordinariamentesuole preponderare o1’argilla, ola silice, ovvero la calce.
Trannequeste tre principali specie tut- tele altre sopradescritte essendo limi- tate a picciola quantità ninna, o poca' considerazione esigono.
Gioverà qui rammentare, chenon si rinviene maila terra isolata, e puraat- teso rafùnilà
, che i diversi generi della stessa han traesso loro,e colle altre so- stanze. Sicché stante talemiscuglioami- sura dell’eccesso del principio compo- nente prende la denominazione il corpo terroso.
Siappellatenasilicea,selciosa, (piar- zosa, sabbia, terra vetrificabile, ossia silice quella, ch’è ruvidaal tatto, segna.
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i8
e raschiai metallij non fermenta cogli acidij non ba odore, nè saporej ed è apira. In conseguenza per le anzidetto proprietà,non che per essere
meno
pie- padi altretene, edincapace di attac- carsi all’acqua,come
credesi(y), riesce poco,o nientealta alla vegetazione.U
allumina, che vien pure chiamata qrgilla^ trovasi maggiormente mescolata conaltre terre. Ella ha un odor terro- so^ siattacca allalingua j ha un sapor dolce^ fapasta coll’acqua; indurisce
, e restringesi fortementeal fuocoj siuni- scealla maggiore ])artedegli acidi, ede- glialcali liquidi, coiquali sicristallizza.
La
calce , o terracalcarea, ovvero cretosa è alcalina, sottile,e lapiù leg-[t)"J TIcelebreCavalierBergmao, cd altri
autorisostengono diessere unerrore, che la terra siliceasiainsolubile nell'acqua. Spezial- mente r egregioCavalierLuigi Sementini 1'ha rinvenuta in alcune acque minerali d' Ischia:
TrattatoelentsnLat'edichimica tom.%.capXK.,
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gìera, liaun saper acre, caMo, quasi caustico, ed orinosoj fa divenir verde Io sciroj)pp di violej assorbisce l’acqua^
fermenta cogli acidi, ed in paiticolarità coll’ossicarhonico,che attrae dall’atmo-
sfera.
Acciocché si possan dal contadini piu agevolmenteconoscere le descritte specie di terra, additeròdelle regole,che vie- più sonoa loroportata,desumendoledal- le piante, che spontaneamente prospera- no ne’campi.
'
Dove
nascon levctrici, la centlnodia, la luteola, e l’artemisia,* la terra, chfr vi predomina, èsabbiosa.Se il terreno produca de’giunchi,far- feri , Bcorzanera , e codadicavalloj il
principio predominante è l’argilla.
Qualora si ravvisino le veccioline ,
raspernla, la lappolina
, le lignamiche,' e la querciuolaj ii terreno ècalcareo.
Se vegetino delle malve, rovi, orti- che,getlajoni, rosolacci, sambuchi er- bacei,e inercorell#,• i terreni sono fer- tili.
' ‘
DigitìzedbyGoogle
ao
CAP.
VI.DEL CLIMA.
Importail tenercontodi tuttelepar- ticolarità,che provengo!! dalclima.Egli ha una valida iniluenzasui periodi della vitadelle piante. Ilgermogliamento, il froudire , la fioritura , la vigilia de*
fiori
, il sonnodelle foglie, la maturità de’ frutti, lo sfrondamento, ela durata della vitavariano secondo iclimi, sieu geografici, sien fisici. Quasi ogni paese 'ha unparticolar clima fisico.
La
diversi- tà diessi esige un differenteordine di la- voro.Le
operazionicamperecce eseguite in alcuni mesi ne’ climi temperati non convengono ne* freddi. Se nello stes- so mese di Settembre, odi Ottobre si seminasseun fondo tanto ne’ paesimeri- dionali, cheSettentrionali,in questi ul- timi resterebbero lepianteassaialterate.
Oltrechéivegetabilinonprosperano egual- mente intuli’iclimi.
La fava
nativaDigitìzedbyGoogle
SI dello rive del Mar Caspio ci porge
Uà
esempio.U
agnus castiis, laconserva thermalisnon vietano,cheneiluoghi di alla temperatura. L’ arbusto della Nuo- vaOlanda,appellatoGompholobium
Cel-sianum
, n«n ha mai fìorito in Euro-pa(io).Alcontrario
VEbcno
delle chiamaloCytisimLaburnum
da Linneo, e Cytisus ^Ipiniis da Tournefort, pro- sperasolamentenelleregioni settentriona- li. Il Galantus Nivalis fioriscein mez- zo allenevi. I Licheni^ ed iMaschi
adornanoi durissimi ghiacci dellaLap- ponla, e dellaGroenlandia.[io]Hopreinteso, chenellastufadelsi- gnor Celssiafiorito dopodiciottoanni. Ilfio- reèturchino.L«fogliehanno uncolereverde- chiaro.
DigitizedbyGoogle
\
B2
CAP.
VII.1.
/
DELLEPIANTE PRATIVE.I
Kella formazione de’pratinon è aluo Io scopo,chediconseguir facilmenteuna maggiore quantità, e migliorequalità di foraggio.Quindi daColurnellavennescrit- to:
Quod
protinusessetparatum
, yiecmagnum
laborem
desiderarti.
Ma
per- la feliceriuscitade’medesimilaprincipale diligenza dehbe Cadere sulla scelta delle pianteprative. Tra tante differenti specie indicherò solamente quelle,che sono più adatte perlomiglioramento,epropagazione de’pratiartificialiinquesta Provincia. Nel- ladescrizione,che ne farò, si prenderà particolarmentein disaminail generedel- laterra, dove aman vegetare, ed il be- stiame,cui conferiscono.Verrannoaltresì divisate sotto la rispettiva famiglia, sia legimamosa,sia gramignca,o di ortaggio.DigitìzedbyGoogle
CAP.
Vili. iiPIANTEDELLA FAMIGLIALEGUMINOSA.
Della Sulla.
— •«‘a-» —
La
prima pianta, chemisioffre, èia Sulla, ovveroSiila. Presenta il piùgra- to spettacolo agli occhi pei suol fiori rossi. E’ originaria dell’Lola di.Malta.Vien da Linneo distinta col
nome
di HedysariimCoronarìntn,edèposta nel- la DladeljiaDecandria
Prospera ne’ terreni cretosi, argillosi ,
ed ancheumidi, o sterili.
Non
richiede moltacura.'Nel mese di Giugno, o Lù- glio si gettairregolarmente il seme, sulle stoppie, cui nelgiorno‘seguentesi met-te fuoco. Ilsemepenetra dase’stesso nella terra. Siusa pure dispanderlo sul carii-
poafrumento duegiorniprimadimieter- si. I piedi de’ lavoratori hastauò à sot- terrarlo.Nel mese
diNovèmbré
cominciaI
a germogliare.Si affretterebbe"lagermina-
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zione, ses’immergesse nell’acquaprima di spargerlo.Ogni granoproduce più fu- sti,iquali sono erbacei, e scanalati.Elc- vansi fino a settepalmi,esidistribuiscono inramoscelli. Laradice è grossa,ramosa, e perpendicolarmentelunga.Lefoglie nel numero dinove,o undici sono alterne
, ovali,spesse,ed alate. I fiori sono con- tenuti incalici dentati.11 fruttoèlungo, dritto, espianato.
j
La
vegetazione della Sulla è lenta nel- loinverno. Se inquestastagionerigoglio- samente crescesse, bisogna, chesia pa- scolata innanziche mettesse i fustiforti.Nella primavera diviene foltissima sor- passando ognialtra pianta.Nelle Calabrie, ove conprosperità si coltiva, cominciasi a falciare nel mesedi Maggio, menti’è fioritaj e dura finoallametà di Luglio.
Silascerà riposareilterreno sinoallasta- gione autunnale, e poscia si seminerà il
grano, o altri generi.
Dopo
laricolta immanlanente diasi fuoco alle stoppie.
Nel mese di Novembresi farà un super- ficiale lavoro. Ilfondo si ricopriràpresto
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a5 della mentovatapianta, ch’era rimastaper un annoe piùmesi nascosta sotterra.
Ilcanij)0 unavolta coperto di Sulla dura piùdicinquanta anni. Sidovran pe- ròriguernire ivacui rimettendovidelse-
me
, ilquale per conseguirsi di buona qualità si scelgadalle piante di duean- ni. Perciò converrà ditempo in temposeminarsi. .
'
La
suddetta piantaconcima la terra ,e somministra
un
ottimo foraggio iner- ba,ed infieno ai cavalli,muli,buoiec.E’ nutritiva egualmente che 1’avena
, e produce moltolattealle vacche
, ed al-
le pecore. Allorché mangiasi verde da*
cavalli, e muli, lìpurga leggiermente nel princij)io. Sarà utile,secomincerassi a dare in unamediocre quantità per evi- tarqualche male, che1’eccesso sovente cagionar suoleanchenelle cose lepiusa- lubri.
«
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z6
C A
P. IX.' DELLALUPINELLA. ,
Questa erba perlasua qualità saluti- fera, nutritiva, esaporosa si denomina
Sano
Fieno da’Francesi5The
FP’^holesorne
bay
dagl’lnglesijAV/>ajE^/ema per la lunga sua duratanella stessaterra^Sacra
dagliantichi per le suevirtùme-
dicinali ^ Cedrangola inalcuni luoghi dltaliajOnobiychisda Linneo,dalqua- le vien posta nellaDiadeljìa Decaiidrìa.
Ha
la radice lunga, miediocremente grossa, dura,evivace.Mette moltigam- bi circa due piedi alti. Elevasi fino a cinque piedi, se vengacoltivatasecpndoilnuovo metodo diM.Tuli,
Le
sue foglie«onoverdi nella parte superiore,bianche evellutate di sotto.Sono adue adueat- taccate sopra un lato, che termina in una foglia, il cui sapore è amaro, e
r
odore leggiermente bituminoso. Ilfio-DigilizedbyGoogle
27 reè paj)llionaceo. Dal calice spinila il pistillo, che tliviea in seguito unlegu-
me
spinoso,taglialo a cresta digjillo,e rincliiudeun seme afoggia di rene.Vegeta inogni generedi terra.
Non
lia bisogno diconcime. Cresce nelle,alle montagne, enei piùripidi folli, in cui altra erba non germoglia.La
seminazione siesegue ordinariamen- tenel mese di Marzo, o Aprile intem- po placidodopoche sarà preparatalater- ra. Potrà jnalicarsiin autunno, doveil clima è temjierato. Siproccuri, ctié ilseme sia pocoprofondato, e si sparga Spesso, alfinclièlo stelo vengagrosso. E*
preferibile Vuso di seminarla sola e
di non soprajiporla nel
campo
coperto di frumento.Si falcer.à aprimavera quando.laspiga èfiorita per metà. Sebbene nel primo anno non dia del foraggio, saràcondu- cente reciderla,perchè sirendapiù. rigo- gliosa la vegetazione inavvenire. !$uole mietersi fino aquattro volte in
^ciascun auno.
L
siccome indugiaa seccare,cosiDigitìzedbyGoogle
28
convienattendere ilbuon tempo per se- garla,lasciandola sullo stessoluogo. Tro- Tandosi aspersa di rugiada, si rivolti.
Indi siammucchierà prima di levare
,
o
dopoiltramontare del Sole. Presso gPln- glesi conservasi alquanto umida. Imper- ciocché non essendo interamente secca, trasuda un succhio odoroso, e riesce di molto gradimentoal bestiame
.
Dura ventianni nel terreno mediocre, purché vedendosi declinaresilascino trat- totratto perogni quattroannidellepian- te, che portino il seme.
Non
avvi biso- gno diletame, dove per quattro anni ha vegetato:anzirimangono ivi distrutte tutte Perbenocive.Dopo
questo spazio sisemini per dueanni il grano. Di poi si rinnoverà aprato. Il semeper taluso siascelto dallepiante più adulte, e si conservi in luoghi temperati . Se si trascurasse simile precauzione, sarebbe soggetto a fermentare, eresterebbe sfor- nito della virtù germinativa.
Questapreziosa pianta resistealla sic- cità, edé fertile negli anni di carestia
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29 di altreerbe. Concima colle suefoglie, e polposeradici il terreno, non chenu-
clrisce, edingrassa ogni sorta dibestia-
me,
alle cui femmine faveniremoltolat- te.Con
'avidità èdivorata sì verde,che secca. Nelprincipio converrà distribnlrsi inunadiscreta dose,o mescolarsi colla paglia secondo il parere di alcuni. Co-munque
diasi, non è da temersi disìutilissimo foraggio.
CAP. X.
DELL'ERBA MEDICA.
Sono vari i nomi, sottoiquali vien conosciuta.
La
chiamanErba
diSpagna^
Erba
Regina,Lavamano,
FienodiUn-
gheria, Fieno diBorgogna
, Cedrane gola, TrifoglioGrande,eLuzema.
INa- poletani nel principio deldecimosestose- coloVappellavan Farfara. Linneolade- \ nominaMedicago
Saliva, collocandola nella classeDiadelfia Decandria.DigitizedbyGoogle
3o
Dicesiforse Erba Medica, delcui no-
me
faròusoyperchè originarladellaMe-
dia, dondevenne trasportata nella Gre-
cia.
Fu
leca’a inItalia un secoloemez-
zo prima del cominciamentodell’eravol- gare, conforme opina il rinomato Signor FilippoRe.Siperdèpoiquasi totalmente, sia per ledevastazioniapportate da’Goti, sia per l’inondazione avvenuta nel 58q'.e 590j inguisa che ifiumi abbandona- ronl’antico loro letto. Nel principio del nono secolo pervenne in questo
Regno
dallaSpagna, dove era stata dagli Arabi portata. Qui ora coltivasiin pochi luo- ghi.
La
succennatapiantahaleradicifibrose, e minute,lequali profondamente spingon- si sotterra. S’innalzanglisteliaduepiedi circa.Perlopiùsono ritti,ramosi, ero- tondi. Sui medesimi son poste alternati- vamente le foglie, essendo sostenute da un gambo, che.ha tre foglioline bislun- ghe a foggiadi cuneo, ede’munito,nel- la sua basedi due stipole acute aguisa di lancia,ed alquanto dentate. Il caliceDigillzedbyCooglf
3i è quasi cillnclrlco,diviso ia cinque parti eguali. I fiori son disposti a grappoletti.
Il Irgume é fattoa cbiocciola.
L'Erba Medicarichiede un terrenosi- liceo-calcareo, sciolto,e profondo. E’ ne- cessario,che siaben preparato, ripolitp di altreerbe, abbondanteiujote letamina- to, erpicato, e livellato a perfezione
,
onde le acque agevolmente scorrano. Si rompala terranell’autunno. Ripetasinel- rinverno: eper la terza volta nel mese diMarzo.
La
vanga è preferibile allazap- pa, ed all’aratro.Comunemente
si seminatra lametàdi Marzo, e lafine di Aprile, quanto nonsiteme alcun pericolo di gelo.Ne’ luoghi meridionali è meglio eseguirsi nell’autun- no. Diecirotoli di seme sono sufficienti per ognibubulca, ossia una giornata di buoi.
Non
si seppellisca più di un polli- ce. Sidiffonda egualmente, efitto. Per- ciòsi mescoli con due porzioni diterra tóccaf e polvCTizzata.
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.32
Il miglior seme(ii)èquello,che rac- cogliesi dallecime secche delle piantese- minatein autunno, e falciate nella fine diLuglio,oprincipii diAgosto. Il pri-
mo
taglia si adoppi nel mesedi Maggio, Il secondo si riserberà per1’oggetto. Ilsemeraccolto nello stesso annoè prefe- ribilea quello deglianni precedenti. Si conserviinluogo asciutto, ove non pe- netri nè raria, nè l’umidità
, essendo facile a riscaldarsi.
Non ama
di esser associata ad altre piante. Se qualcuno si determinasse a mischiarviqualche cereale, scelga la se- gala. Sdegna purei terreni umidi.Iluo- ghi soleggiati sono più convenevoli.Ma
quando vogliasifarusodelloinnalliamen- to, siesegua tardamente, con parsimo- nia,nel solo bisogno, e conarte
.
Il concime più analogo è quello di
[il] II peso, lalucidezza, edil colore giallognolo sintile a quello del piscilo sono i segnidella bontàdelsuddetto seme.
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35 colom]>ina, di pecore, o dimajale.
Un
giornoprima della seminagione si sparga spento sulcampo^ 11gesso anchelecon- fà. Si adopri nel mese di Febbrajo, o
Mar/o
, mentre la,terra non èbagna- ta, nè arida.
Quando
si avvicineràFin- verno,sicopra dellaspazzatura delle aje, o de’cortili. Tolgasi poi nella primavera con leggiersarchiello.11 tempo dasegarsi è quando il fiore, è apertoper metà, ed a delsereno. Si reputa migliore quella, se il color del fiore, si accosta alviolaceo-cupo. Sifal- ciafino asette.volte ne^luoghiirrigui
^ e quattro se sien asciutti. Dura diecian- ni. Vive
meno
quando è irrigata.Somministra un eccellentepascolo ad ogni bestiame, cui non siappresteràver- de, che discretamente,e ventiquattr’ore dopoesser recisaj altrimenticagioneràla tiinpanitide. Utilmente suole darsimi- schiata con un terzodi strame
.
Abbcncbè siamoltissimo vantata dai Latini Geòrgie!, come deducesidaVai- rone,Virgilio,Columella,ePlinio; nul-
G
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ladimeno è soggetta a molti inconve-r nienti,. Il freddo, gVinsetti, e'1’erbe cattive le arrecan del nocumento. L’er- ba appellata cuscuta europea è la più perniciosa. ^lon sipuò altrimenti estir- pare, che rompendo il terreno. Grave dannoancorriceve da una speciedipie- ciolissimo tartufo, che vive sulle radici, e dauninsetto appellatocaleùptero, che rodelefoglie.
E’ danotarsi,che pocoingrassa il terreno, edesige gran.diligenza sì per ridurla in fieno,comepercoltivarla,se- condochè si ègiàmentovato
.
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CAP.
XI.DEL TRIFOGLIO.
Le
foglie,die nelnumerodi tresono attaccate allo stesso picciuolo,hanservi- to di motivoperdargli ilnome
di7W-
J'ogUo. Toiirnefort ne distingue rpiarau- t.xjuattro specie.
Da
altri botanici se ne contano settanUidue . Noi ne riferiremo solamente quattro, credendole più pro- prie pei pratiartificiali. Sono da Linneo denominate Trifolium Pratense, Incar-nntum
, Repens, Melilotus Officinaìis. Eglilesitua nellaDiadelfia Decandria.Il Trifoglio Pratense chiamato Trifo- glio
Comune
,Tn
fogliolino^ Trifoglio de*Prati, o Trifoglio Bolognese
ama
un terreno argilloso-calcareo . Trovasi ne’ prati, ne’ pascoli
, e nei luoghi leggiermente umidi, o alquanto paludosi.
Ha
la radicecrassa, lunga, strisciante, e fìbrosa. Caccia fuori deglisteli altiun
piede emezzo
.Le
foglie sono alcuneDigilizedbyCooglc
Z6
bislunghe,altre tonde, segnate in
mez-
zo da unamacchia bianca, o negra. I suoi fiori, che sonodi colorporporino, nascononel mese diAprile, Maggio, e Giugno.Sisemina nelmese diMarzo,o Ajn’i- le: ne’luoghi temperali anche di Otto- bre. Si falciaquanti© il fiore si apre, e
la spigadiviene rossa. Fansi piùricolte , seil temposia piovoso, e spezialmente sespargasi sulsiiolo del gesso
, eh’ è il
più favorevole concimeper questapianta.
J3ura tre anni. Nell’ultimo conviendis- sodare ilterreno. Di poialla finediOt- tobre^siseminerà delfrumento. Riescirà meglioillino nelprimo anno.
11valore dellaprefatapianta,
come
ali-mento verde,o pastura
,è superiore a quello del foraggio secco. Difficilmente puòridursi inbuon fieno si per cagio- ne della secchezza,
come
dell’umidità.Nel primo casocadon le foglie. Nel se- condo siammuffisce nelmucchio. Se ri-
mane
esposta alla pioggia, diventa ne- graj e’lbestiame non la mangia.Non
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deesi apprestare inabbondanza, oba- gnata, nè glianimali si conducanoalla prateria in tempo nebbioso; altrimenti si esporranno al rischio di gonilare, e morire. Per gli accennati inconvenienti già osservatidal Sig.Bourgeoiscrediamo, chein molti luoghisia andata indisuso.
IlTrifoglio //icarnrt/um, chiamatoPra- toy richiedelo stessoterreno, ecoltiva- zione.
Dà
un ottimo foraggio,ed èpiù.usitato delprimo. Il Trifoglio RepenSy appellato Bianco, odi
Olanda
, vegeta inogni stagione. Crescene*terreni ste- rili,non ostante che fosse calpestatoj e faaumentareillatte allevacche.
IlTriforioMelilotnsOjfficinalisnasce lungo lestrade
,e lecolline. Avvi quel- lo col fiore giallo
, eh’ è più odoroso dell*altro colfiorebianco. Alcuni agro- nomi raccomandanoquesta specie ditri- foglio. Viene conaviditàmangiata dagli animali, e contiene dellevirtù medica- mentose.
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C A
P- XII.DEL CITISO.
\ ' I Greci, ed iLatini profusamentelian lodatoilCitiso. Raccomandavandiaver*
sene quanto piùera possibile nelproprio fondo, poiché era digiovamento allo api,alle galline,ed ingrassava qualu n>
que sorta di animali
.
Avvi moltespecie diCitiso. Alcune sono vaghissimi arboscelli coltivati nei giardini: altre sono arbustimolto grandi, o alberi dimezzanagrandezza, che na- scon nelleAlpi. Quiparliamo diquella Specie denominata da Linneo
Medicaio
Arborea,laqualeè collocata nellaDia-
deljia Decatidria. Era molto celebrata dagliantichi per lo determinato gusto ddlecapre versola medesima(12).(»a) PressoiGrecifacevasilodevolemenziona
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