PARTE IV: LE ESPERIE NZE DEL WWF SUL TERRITORIO
CAP 32 R IUTILIZZARE IL PATRIMONIO DISMESSO A N APOLI di Giovanni La Magna
All’ inizio del 2012 il WWF Campania ha risposto con entusiasmo alla richiesta di attivazione per il censimento organizzato dalla Campagna RiutilizziAmo l’Italia; la sezione regionale ha aderito con un gruppo di una decina di volontari coordinati dall’assistente regionale e ha usufruito del supporto tecnico di alcuni esperti aderenti alla rete docenti del WWF Italia.
Il primo passo è stato quello di definire una zona di riferimento per il censimento, operazione indispensabile per concentrare gli sforzi e avere dei risultati coerenti con un determinato ambito territoriale. La scelta è caduta sulla linea di costa tra lo sbocco del lago di Averno e il limite del comune di San Giorgio a Cremano, compreso il quartiere di Fuorigrotta. L’area oggetto di studio ha, quindi, interessato i comuni di Pozzuoli, Napoli e San Giorgio a Cremano, per una lunghezza lineare di circa 18 Km e una superficie di circa 30 Km2.
Una volta definita l’area di intervento, grazie all’utilizzo di Google Earth, si è potuto fare un primo screening dividendo il territorio in sotto-aree e individuando, in prima analisi, le possibili zone da censire. Il passo successivo è stato fatto direttamente sul campo attraverso 10 uscite, effettuate nel periodo tra maggio e luglio 2012, con le quali si è proceduto a verificare direttamente le aree individuate in precedenza e a scoprire altre situazioni puntiformi, impossibili da individuare in assenza di sopralluoghi finalizzati.
Sono state censite le aree abbandonate o non utilizzate da più di tre anni incontrate sul percorso, mentre sono state escluse da tale censimento quelle aree i cui progetti di recupero erano in corso o dichiarati cantierati.
L’intento di questa operazione non è stato quello di avere una censimento puntuale di tutte le aree abbandonate o dismesse presenti nell’area oggetto dell’indagine, intento irraggiungibile con i mezzi e le risorse a disposizione, ma piuttosto di avere un’idea di massima sulle tipologie di aree abbandonate riscontrabili a Napoli e, in contemporanea, sensibilizzare volontari e cittadini sul tema del consumo del suolo e delle aree non utilizzate .
Sono state censite 69 aree di cui 41 di proprietà privata e 22 pubbliche (nelle rimanenti 6 non si è riusciti ad ottenere informazioni in merito). Per quanto riguarda la tipologia delle aree, 57 sono state censite come aree edificate, 33 aree con la presenza di incolti, 4 sono ex cantieri di opere mai completate e 7 si riferiscono a parchi urbani o aree archeologiche in abbandono.
Tra le aree edificate e abbandonate si possono distinguere 5 aree ex militari, 16 aree industriali e 10 aree destinate a servizi (scuole, trasporti, etc.) o commerciali. Per quanto riguarda i fattori di rischio strettamente legati alla tipologia di aree censite, la maggioranza delle aree presentano strutture pericolanti (43 aree), mentre 23 aree sono diventate luogo di scarico abusivo di rifiuti e per 10 si è verificata la presenza di inquinamento del suolo.
Dall’analisi di questi dati si può facilmente osservare come il territorio oggetto del censimento rilevi una presenza importante di aree ed edifici abbandonati, le cui tipologie sono quanto mai differenti, ma con una prevalenza di strutture destinate ad uso abitativo e industriale.
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Fig. 32.1 Il patrimonio dismesso a Napoli censito dal WWF
Risulta anche importante segnalare la presenza di 3 chiese e 7 tra parchi ed aree archeologiche in stato di incuria ( tra quest’ultime un cimitero dell’800 completamente circondato da capannoni industriali e sepolto dalla vegetazione). Altro fattore importante rilevato è che i due terzi delle aree censite sono di proprietà privata mentre solo un terzo risulta essere pubblico, e questo suggerisce la necessità di avviare politiche che possano incentivare la riqualificazione di aree private su cui l’intervento diretto della pubblica amministrazione è sicuramente più difficoltoso.
Al termine del censimento si è passati a lavorare sulla seconda fase della Campagna, una fase più propositiva e operativa in cui andare a sviluppare delle concrete azioni di riqualificazione territoriale attraverso lo sviluppo di laboratori territoriali.
59% 0% 13% 4% 21% 3%
tipologia aree censite
edificate abbandonate aree di scavo incolti in evoluzione aree ex cantieri incolti degradati altro 5 16 10 7 3 4
Militare Industriale Commerciale o servizi Parco e area verde Chiesa impianti sportivi
A Napoli sono state svolte numerose esperienze sulla riqualificazione e la riappropriazione di spazi e aree abbandonate con protagoniste associazioni (tra cui il WWF), comitati locali e altre realtà territoriali.
Alcune di queste esperienze sono state svolte con il supporto diretto dell’Amministrazione comunale, mentre altre sono nate spontaneamente dal territorio. Queste attività hanno avuto come oggetto soprattutto parchi urbani, aree ex industriali e aree abitative abbandonate, con il comune denominatore di ricercare nuovi spazi che potessero andare a soddisfare le differenti richieste ed esigenze: sociale, abitativa, ludico-ricreativa, verde.
Molte di queste esperienze non sono andate a buon fine, mentre alcune altre sono diventate delle realtà conclamate; il problema vero è che si è mai riusciti a metterle a sistema o inserirle in una rete organica che potesse farle diventare patrimonio comune.
Per questo motivo il WWF Campania ha preferito non occuparsi di una singola area, ma ha cercato di avviare un dialogo con l’Amministrazione comunale perché riuscisse a promuovere una differente visione di riutilizzo e riqualificazione delle proprie aree ed edifici abbandonati.
E’ sì vero che il coinvolgimento del privato è fondamentale per un serio programma di riqualificazione, ma sicuramente la pubblica amministrazione ha il dovere di avviare da subito delle azioni per creare le idonee condizioni e fungere da stimolo per il coinvolgimento dei vari altri attori. In Campania si è deciso di riprendere le interessanti esperienze di riutilizzo temporaneo di spazi, in svolgimento con successo a Milano (grazie all’associazione di Tempo Riuso; www.temporiuso.org) sia in Puglia.
In tal senso si è proposto al Comune di Napoli di avviare un percorso che portasse all’affidamento temporaneo di spazi non utilizzati di proprietà del Comune in attesa di una loro nuova destinazione d’uso. I destinatari di questa azione, coinvolti attraverso degli appositi bandi, dovrebbero essere associazioni, comitati e privati cittadini (studenti, artigiani, artisti) alla ricerca di luoghi e spazi per poter svolgere le proprie attività.
Il WWF Campania è entrato anche nel gruppo di supporto locale nel progetto Useact di cui il comune di Napoli è capofila (http://www.comune.napoli.it/useact).
L’obiettivo del gruppo di supporto che si è creato a Napoli è quello di implementare un Piano di Azione Locale (LAP) nell'ambito del tema della crescita urbana e della riduzione del consumo di suolo, una iniziativa le cui finalità sono esplicitamente in linea con quelle di RiutilizziAmo l’Italia e dunque una sede ideale per condividere conoscenze, esperienze e proposte sul tema del riuso.
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Fig. 32.2 Il patrimonio dismesso a Napoli censito dal WWF
59% 32%
9%
Proprietà aree censite
aree private aree pubbliche non risponde 26% 11% 48% 0% 15%
Fattori di rischio rilevati
Discariche, depositi Inquinamento del suolo Strutture abbandonate pericolanti Altro
Fig. 32.3 Alcuni degli edifici dismessi censiti
Napoli – ex palazzetto dello sport. (Foto di G. La Magna) Napoli – fabbrica abbandonata. (Foto di G. La Magna)