• Non ci sono risultati.

microlingua italiana del turismo 7.1 La memoria

9. CAPITOLO NONO – Didattica della

narrazione

del

“viaggio”

attraverso

l’audiovisivo

Che relazione c’è nel cinema tra paesaggio rappresentato e conoscenza del luogo reale? Perché il regista utilizza il paesaggio come sfondo o come sorta di “personaggio” e quale ruolo assume questa rappresentazione nell’apprendimento della lingua italiana per uno straniero?

Il cinema ci accompagna in un viaggio molto speciale perché offre la possibilità di “vedere” la narrazione , una narrazione che è immagine e immaginario, lingua, suoni, rumori, colori e gesti (Bargellini, Cantù, 2011: 37).

L’opera cinematografica è un discorso, una narrazione che, attraverso suonie immagini in movimento, allestisce un mondo possibile dove si svolge una storia. Per analizzare la storia è importante comprenderne gli elementi costitutivi, un insieme di contenuto, struttura, formazione, organizzazione del racconto.

Sandro Bernardi ci fornisce una definizione di paesaggio che coniuga a nostro parere cinema e cultura:

“Il paesaggio è un’esperienza, non un oggetto autonomo, e studiarlo significa studiare una cultura, il suo modo di costruirsi lo spazio, di rapportarsi a se stessa, quel rapporto fra il noto e l’ignoto che abitualmente chiamiamo mondo” (…)

“Il luogo deve essere pensato direttamente in funzione di chi ne fa uso . Esso è di per sé uno strumento educativo, è come un tassello fondamentale che si inserisce in un mosaico articolato e funzionale di competenze, conoscenze, legami proposte. La cinematografia italiana più recente offre un cospicuo panorama di luoghi.” (Bernardi, 2002: 16)

Come si trasforma la rappresentazione del paesaggio suggerito dai film in una rappresentazione mentale da cui potrebbe nascere in seguito una conoscenza diretta e concreta di carattere turistico e culturale?

Quale paesaggio, quale luogo è rappresentato nell’immagine?

Che rapporto intercorre fra la rappresentazione mentale e la successiva costruzione di conoscenza?

Che ruolo gioca la rappresentazione immaginativa e la capacità evocativa nella trasformazione dall’immaginario, quindi quale possa essere il processo dall’evocato al noto?

Morin ci aiuta a comprendere tale relazione chiarendo come il dispositivo cinematografico costituisca il terreno d’intesa tra soggetto e testo filmico.

“E’ nel territorio dell’immaginario che la visione soggettiva dello spettatore incontra la qualità oggettive dell’immagine cinematografica. Questo terreno d’incontro è l’ambiente in cui lo spettatore negozia con il testo i suoi significati”.

9.1. La narrazione

Per comprendere il discorso sulla narrazione del viaggio attraverso il cinema è opportuno esplicitare cosa si può intendere per narrazione. Bandirali, Terrone spiegano che:

Il narrare è un atto di comunicazione in cui ciò che viene narrato è la storia (…) Storia è una struttura governata da un’interazione discorsiva e costituita da una concatenazione di eventi con aspetti problematici e conflittuali che accadono a un personaggio in un determinato mondo. (Bandirali, Terrone, 2009)

Nella narrazione si possono distinguere strutture di profondità, manifestazioni di superficie e forme discorsive. Cortellazzo (1998) scrive in relazione al funzionamento dell’arte di raccontare che “il racconto può essere interpretato come una grande metafora della vita, della difficile lotta che ogni giorno conduciamo per arrivare a ottenere quello che desideriamo”.

Prendendo in esame la tassonomia dei segmenti narrativi possiamo notare che la sintagmatica del testo filmico si esprime mediante due elementi:

La scena è un sintagma descrittivo ossia un’ unità, un segmento unitario della narrazione cinematografica che rappresenta interamente un evento, inteso come ciò che accade compiutamente in un certo luogo e in un certo momento, della durata circa di due minuti. Ogni segmento unitario presenta una situazione, azioni e dialogo inteso come atto di parola.

La sequenza che è invece un segmento unitario caratterizzato da elissi interni e dalla durata molto inferiore. Sarebbe molto importante indagare le potenzialità delle sequenze filmiche e le possibili strategie di utilizzo di esse nella creazione di percorsi didattici, considerando quale processo di lettura e di costruzione di significato si può ottenere a vari livelli: interculturale e transculturale, semiotico, linguistico, psicologico, prossemica, pragmatico.

I vantaggi dell’utilizzo della sequenza filmica è dato dal fatto che studiandone un impiego ad hoc è possibile:

- articolare gli interventi didattici a vari livelli di apprendimento linguistico, - presentare contenuti specifici, topics,

- esporre il fruitore alla rappresentazione di vari modelli culturali, promuovendo una trasposizione dei relativi impliciti culturali.

9.2. Il “viaggio”

Pagine intense di letteratura hanno per oggetto il viaggio.

Nella nostra riflessione ci occupiamo del viaggio in ambito turistico, considerato dal punto di vista dell’acquisizione delle conoscenze relative ai luoghi, agli ambienti naturali e fisici, alle realtà urbane ed extraurbane, ai codici di comunicazione verbale e non verbale utili alla realizzazione e descrizione del viaggio. Chi decide di intraprendere un’esperienza di viaggio viene a contatto con paesaggi di volta in volta diversi e molto spesso necessità di informazioni e di conoscenze linguistiche e culturali.

9.2.1. Il viaggio e gli ambienti multimediali

La Rete “parla” di viaggi e nuovi modi di viaggiare nascono in Rete. Il turismo è il settore che, più di altri, ha anticipato e continua ad anticipare l'evoluzione delle dinamiche di comunicazione che Internet ha generato. La Rete, attraverso blog, recensioni, social network e applicazioni mobile, ha modificato comportamenti e aspettative delle persone, rendendo l’individuo sempre più consapevole e autonomo nelle scelte. Oggi si pensa a un viaggio inteso come esperienza condivisa, in cui la tecnologia rende disponibili nuove piattaforme e un raffinatissimo sistema di guide destrutturate, create spesso dagli utenti e dagli utenti stessi personalizzabili a piacimento.

9.2.2. Il racconto del viaggio

Come si può descrivere, raccontare oggi un viaggio? Quali nuove forme di comunicazione preferiscono e utilizzano gli esperti e i nuovi fruitori di turismo? Il turismo oggi pratica una comunicazione che utilizza le informazioni multimediali con un approccio che implica conoscenze interdisciplinari relative a letteratura di viaggio, scrittura, comunicazione, geografia, antropologia e sistema turistico.

Un viaggio può significare visitare mete più o meno esotiche e poi metterne in luce gli aspetti più interessanti e attrattivi attraverso immagini, testi, video, audio e web. Elementi da mostrare non solo a parenti e amici, (dimensione personale) ma ad altri viaggiatori, a lettori curiosi (dimensione sociali) e anche a chi i viaggi li organizza e ha bisogno di spunti per ideare nuovi pacchetti (dimensione professionale).