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4.2. Analisi su dati di bilancio: caratteristiche ed evidenze empiriche

4.2.1. Le caratteristiche del campione

Il primo criterio utilizzato per approfondire l’analisi è rappresentato dalla suddivisione delle imprese per settori di attività. Nella banca dati del Confidi Ancona, questa suddivisione non si basa sulla classificazione ufficiale proposta dall’Istat (ATECO 2007), ma riprende l’articolazione di Confindustria Ancona, di cui il Confidi fa parte, ed è articolata in sedici sezioni merceologiche, presenti all’interno dell’Associazione.

La Tabella 4.2 presenta una sintesi del peso dei vari settori e riflette l’importanza che i vari comparti hanno nel tessuto produttivo locale, che segna una prevalenza del settore meccanico, dell’edilizia, dell’impiantistica e del settore del legno. I settori censiti nella banca dati sono stati successivamente aggregati in 3 macro-settori – industria, costruzioni e servizi – che vengono utilizzati nelle principali indagini descrittive pubblicate21, per poter avere un quadro d’insieme e

per operare un confronto.

La popolazione è costituita per circa il 50% da imprese manifatturiere e per la restante metà da imprese operanti nelle costruzioni (circa il 29%) e nel campo dei servizi, trasporto e commercio (per circa il 21%).

L’esame della tabella 4.2 evidenzia una varietà di settori merceologici rappresentati, eccezion fatta per le imprese operanti nel settore agricolo, che normalmente presentano poche unità iscritte alle associazioni industriali. Si può quindi ritenere che il campione rappresenti, anche se non del tutto in modo puntuale,

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la composizione settoriale delle micro, piccole e medie imprese del territorio anconetano.

Tabella 4.2 – Suddivisione delle aziende per “settore” (anni 2008-2012)

Codice “settore” Descrizione “settore” Numero aziende Peso %

1 Alimentare 11 5% 2 Ambiente ed Ecologia 5 2% 3 Cantieri navali 0 0% 4 Carto-Grafica 8 3% 5 Chimico 11 5% 6 Edilizia 49 21% 7 Energia 1 0% 8 Impianti e tecnologie 35 15% 9 Informatica 6 3% 10 Legno e arredo 16 7% 11 Meccanica 52 23% 12 Moda 10 4% 13 Servizi imprese 17 7% 14 Servizi persona 0 0% 15 Trasporti e logistica 6 3% 16 Turismo e cultura 3 1% Totale aziende 230 100%

La popolazione è costituita per circa il 50% da imprese manifatturiere e per la restante metà da imprese operanti nelle costruzioni (circa il 29%) e nel campo dei servizi, trasporto e commercio (per circa il 21%).

L’esame della tabella 4.2 evidenzia una varietà di settori merceologici rappresentati, eccezion fatta per le imprese operanti nel settore agricolo, che normalmente presentano poche unità iscritte alle associazioni industriali. Si può quindi ritenere che il campione rappresenti, anche se non del tutto in modo puntuale, la composizione settoriale delle micro, piccole e medie imprese del territorio anconetano.

121 Il secondo criterio di approfondimento, cioè quello dimensionale, prende in considerazione il numero di occupati e il valore del fatturato o il valore di bilancio, secondo quanto previsto dalla raccomandazione n. 1442 del 6 maggio 2003 dell’Unione Europea, per definire le micro, le piccole e le medie imprese22. Tale

normativa classifica le imprese secondo i parametri sotto riportati.

Classe di impresa Occupati Fatturato (milioni di €) Totale di bilancio (mil. di €)

Media impresa 50≤ x < 250 ≤ 50 ≤ 43

Piccola impresa 10≤ x < 50 ≤ 10 ≤ 10

Micro impresa 1 ≤ x < 10 ≤ 2 ≤ 2

Spesso, tuttavia, soprattutto con riferimento alle micro e piccole imprese, il dato relativo al numero dei dipendenti non è sempre disponibile.

La banca dati Confidi fornisce i dati relativi solo ad alcune aziende e non sempre per tutti gli anni oggetto di osservazione. In alcuni casi i dati mancanti sono stati tratti dall’annuario delle imprese di Confindustria, per le aziende socie; in altri casi, riferiti agli ultimi anni del quinquennio, tali dati sono stati rintracciati tramite la visura del registro delle imprese. Esistono però delle situazioni in cui non è stato possibile reperire questa informazione. In questo caso, per definire la classe di appartenenza dell’impresa si è fatto riferimento al livello di fatturato23.

Al riguardo su 230 aziende esaminate, non è stato possibile reperire i dati relativi al personale per 66 imprese, pari al 29% del campione. Quindi, solo per queste imprese, la classificazione si è basata sul livello di fatturato con i seguenti risultati: 43 micro imprese, 21 piccole e 2 medie. Per le restanti 164 imprese la

22 Si rimanda a quanto illustrato al capitolo 1 per una trattazione esauriente.

23 Questa scelta, come già indicato, si ritrova anche in altre indagini. Si vedano al riguardo: GIUNTA

F. (a cura di) (2005), Le PMI garantite dal Fidi Toscana, FrancoAngeli, Milano; DE MITRI S.,DE

SOCIO A.,FINALDI RUSSO P., NIGRO V. (2013), “Le microimprese in Italia: una prima analisi delle

condizioni economiche e finanziarie”, Questioni di Economia e finanza, n. 162, Banca d’Italia; SDA

BOCCONI -KNOWLEDGE CENTER (2014), Osservatorio sulla competitività delle PMI, Milano, 10

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classificazione è avvenuta ricorrendo ai criteri previsti dalla raccomandazione della commissione europea.

La composizione dimensionale del campione di imprese, riportato nella Tabella 4.3, evidenzia come la maggioranza di tali imprese, circa l’86%, appartiene alla categoria delle micro e piccole imprese.

Tabella 4.3 – Suddivisione delle aziende per “dimensione” (anni 2008-2012)

Classe di impresa Numero aziende Peso % (Di cui per livello fatturato)

Micro impresa 83 36% 43

Piccola impresa 114 50% 21

Media impresa 33 14% 2

Totale aziende 230 100,0% 66

L’ultimo criterio di approfondimento prende in considerazione la suddivisione per forma giuridica. Nella banca dati del Confidi questa suddivisione è molto articolata, per cogliere in modo puntuale tutte le possibili fattispecie. L’analisi della Tabella 4.4 evidenzia l’assenza di alcune forme giuridiche, sia per la loro atipicità nel contesto, (è il caso delle s.a.p.a), sia per fattori contingenti, come nel caso delle società cooperative24.

Importante è, invece, la presenza di aziende individuali e di società di persone, circa il 18%, che non sono tenute alla pubblicazione del bilancio nel registro delle imprese e che per questo motivo sfuggono alle centrali dei bilanci o alle banche dati specializzate.

Si nota inoltre come la forma giuridica per eccellenza per le imprese del campione, costituite principalmente da piccole e micro imprese, è rappresentata dalla società a responsabilità limitata, dominante con un peso superiore al 74%. La forma della società per azioni, che pesa per circa l’8%, è tipica essenzialmente delle realtà imprenditoriali di media dimensione.

24 La forma cooperativa è di regola poco praticata nell’ambito delle imprese che “orbitano nel

123 Tabella 4.4 – Suddivisione dei bilanci per “forma giuridica” (anni 2008-2012)

Codice forma

giuridica Descrizione forma giuridica N° bilanci Peso %

1 Impresa individuale 13 6% 2 S.n.c. 15 7% 3 S.a.s. 11 5% 4 S.r.l. 171 74% 5 S.p.a. 19 8% 6 S.a.p.a. 0 0,0% 7 Società cooperativa 0 0,0% 8 Consorzio 1 0,0% 9 Altro 0 0,0% Totale aziende 230 100,0%

4.2.2. I risultati dell’analisi: la composizione degli impieghi e delle