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Il fabbisogno finanziario del sistema azienda

Nell’ambito degli studi economici, si può definire il fabbisogno finanziario come l’insieme di risorse finanziarie di cui l’azienda necessita per far fronte alle esigenze correnti – “occorrenze già concretatesi” – e prospettiche – “occorrenze

che si concretizzeranno” – della gestione15.

In particolare il fabbisogno finanziario attuale è dato dal totale degli impieghi che l’azienda ha in corso in un dato istante, che devono coperti da un corrispondente

11 MARZO G. (2012), Teorie d’azienda e politiche finanziarie, cit., pp.150-152.

12CAPALDO P. (1967), Capitale proprio e capitale di credito nel finanziamento dell’impresa, cit.,

pp.16-18; FERRERO G. (1981), Finanza aziendale, Giuffrè, Milano, p.146.

13 GIANNESSI E.(1982), L’equazione del fabbisogno di finanziamento nelle aziende di produzione e le possibili vie alla sia soluzione, Giuffrè, Milano, pp.75-83.

14 PAOLINI A.(2014), “Le condizioni di equilibrio aziendale”, cit., p.425.

15 AMADUZZI A. (1963) L’azienda nel suo sistema e nell’ordine delle sue rilevazioni, cit., p.116;

BIANCHI T. (1975), La finanza aziendale, cit., pp. 1 ss.; FERRI S. (2007), “Il fabbisogno finanziario

33 ammontare di fonti di finanziamento in essere16. Invece il fabbisogno prospettico,

inteso come necessità che si verificheranno nel corso della gestione nel rispetto delle strategie aziendali, deriva da un’attenta attività di pianificazione finanziaria, tenendo conto delle strategie aziendali17.

La causa del fabbisogno finanziario è riscontrabile nell’intreccio dei cicli operativi e nell’asincronia temporale tra dinamica finanziaria ed economica dei ricavi e dei costi inerenti i cicli medesimi18, dato che il flusso delle uscite monetarie,

relativo al sostenimento dei costi d’acquisto dei fattori produttivi, precede quello delle entrate monetarie relativo al conseguimento dei ricavi di vendita.

Al riguardo, è possibile distinguere un fabbisogno lordo e un fabbisogno netto. Il fabbisogno lordo è dato dall’insieme dei fabbisogni elementari, per scorte liquide e per investimenti in attesa di realizzo e rimborsi di capitale, che trovano indistinta copertura nelle diverse fonti sia interne che esterne19. Il fabbisogno netto,

invece, indica la parte degli impieghi che deve essere coperta ricorrendo a fonti esterne, cioè a finanziamenti del soggetto aziendale e di terzi finanziatori20

Per l’azienda è quindi di fondamentale importanza quantificare il proprio fabbisogno finanziario in relazione alle scelte di investimento, per valutare la

16 BIANCHI T. (1963), L’autofinanziamento, Giuffrè, Milano, pp. 7-8; QUAGLI A.(2014), “I processi

di finanziamento”, cit., p.146; FERRI S. (2007), “Il fabbisogno finanziario e le fonti di finanziamento”, cit., pp.91-92.

17 GIANNESSI E. (1982), L’equazione del fabbisogno di finanziamento, cit., p.30; RULLANI E.(1988),

“La finanza e gli investimenti”, in RISPOLI M. (a cura di), L’impresa industriale. Economia,

tecnologia, management, il Mulino, Bologna, p.540.

18 AMADUZZI A. (1963) L’azienda nel suo sistema e nell’ordine delle sue rilevazioni, cit., p.116;

ARDEMANI A. (1982), L’impresa, economia controllo bilancio, Giuffrè, Milano, pp. 65; CAPALDO

P. (1967), Capitale proprio e capitale di credito nel finanziamento dell’impresa, cit., p.12; FERRI S.

(2007), “Il fabbisogno finanziario e le fonti di finanziamento”, cit., pp.91-92; GALBIATI P. (1999),

La struttura finanziaria delle imprese, cit., pp.49-50. 19 ONIDA P.(1971), Economia d’azienda, cit., p.396.

20 QUAGLI A.(2014), “I processi di finanziamento”, cit., pp.146-147 e p.152; FERRERO G. (1981), Finanza aziendale, cit., pp.29-3; ONIDA P.(1971), Economia d’azienda, cit., p.372.

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relazione con le diverse fonti di finanziamento. Valutazione che, come già sottolineato, deve avvenire in un’ottica non solo attuale ma anche prospettica21.

Il fabbisogno finanziario ha, inoltre, una composizione eterogenea e un andamento variabile nel tempo perché dipende sia da elementi, i cosiddetti investimenti in attesa di realizzo, assai diversi tra di loro per natura e durata, sia da scelte effettuate dal soggetto economico in relazione agli investimenti da effettuare.

Con riferimento al primo aspetto, ossia le esigenze correnti, si ricorda che l’attività di investimento è la causa fondamentale del fabbisogno finanziario e che, dalla classificazione degli impieghi, si ottiene una classificazione analoga dei fabbisogni.

In relazione al ciclo finanziario, si possono individuare investimenti durevoli, destinati a rimanere in azienda per periodi lunghi, che generano un fabbisogno finanziario duraturo, accanto a investimenti destinati a ritornare in forma liquida in tempi brevi che, invece, generano un fabbisogno temporaneo22. Con riferimento

alla variabilità temporale, Bandettini evidenzia che le sue cause sono dovute alle caratteristiche degli investimenti e alle politiche messe in atto dal soggetto economico. In particolare tali politiche, molteplici e di natura diversa, possono essere influenzate da fattori endogeni, legati alle caratteristiche dell’attività aziendale, ed esogeni, collegati alle peculiarità del contesto ambientale in cui l’azienda opera. Esse “derivano da una problematica complessa, quale è il

mantenimento di un’unità economico produttiva a fronte dell’ambiente esterno”23.

La determinazione dell’effettivo fabbisogno di capitale risulta complessa, soprattutto per la difficoltà di determinare il reale fabbisogno prospettico. A tale riguardo è opportuno individuare un’area entro cui tale fabbisogno può variare,

21 GIACOSA E. (2015), Fabbisogno finanziario e indebitamento nelle piccole e medie imprese, cit.,

pp.65-66.

22 BERTINI U.(1990), Il sistema d’azienda. Schema d’analisi, cit., p,43; GALBIATI P. (1999), La struttura finanziaria delle imprese, cit., pp.49-50.

35 senza provocare significative alterazioni dell’equilibrio aziendale24. Il limite

inferiore di tale area di variabilità è rappresentato dalla componente costante del fabbisogno, che indica il capitale necessario per l’ordinaria gestione dell’azienda, considerando la permanenza come genere di alcuni investimenti25; il limite

superiore è rappresentato da quel fabbisogno che permette la massimizzazione della performance economica, attraverso il pieno sfruttamento delle potenzialità aziendali26. In ogni caso, entrambi i limiti devono avere natura dinamica, dovendosi

adattare ai mutamenti del sistema azienda-ambiente27.

A questo punto si devono considerare le diverse fonti di finanziamento, qualitativamente e quantitativamente idonee a coprire il fabbisogno finanziario, andando ad analizzare il “processo di finanziamento”. Di questo ci occuperemo nei successivi paragrafi, prima della determinazione della struttura finanziaria “ideale”, intesa come rapporto ottimale tra fonti interne ed esterne, nella consapevolezza che non esiste una risposta valida per tutte le aziende, considerati i caratteri di unicità che le contraddistinguono e la variabilità dei rispettivi contesti di riferimento28.