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Italcementi, consapevole del valore strategico dell’ambiente nello svolgimento delle attività produttive, opera secondo un’ottica di continuo miglioramento delle attività di protezione e gestione ambientale, concentrando i propri sforzi nella minimizzazione degli impatti sull’ecosistema, nella riduzione delle emissioni e nell’ottimizzazione dell’uso delle risorse. Nella produzione del cemento sono utilizzate materie prime naturali, in particolare per la formulazione del mix di materie prime per la produzione dell’intermedio di lavorazione denominato clinker, si possono utilizzare calcare, argilla, marna, caolino, sabbia, pozzolana, arenaria, feldspato, fluorite e minerale di ferro. Invece, per la formulazione delle varie tipologie di cemento, in aggiunta al clinker, si possono utilizzare calcare, pozzolana, loppa, perlite, gesso e marna. In tale contesto Italcementi persegue una politica di sostituzione dei materiali naturali con materie prime alternative, il cui utilizzo comporta notevoli benefici ambientali dovuti a un minor consumo di risorse non rinnovabili, ad una riduzione degli impatti visivi per l’estrazione in cava e al recupero di residui industriali derivanti da altri processi produttivi o di consumo, che altrimenti finirebbero allo smaltimento. In tale ottica sono introdotti nel ciclo di lavorazione della Cementeria materie prime seconde (MPS), sottoprodotti e recuperati rifiuti non pericolosi. La Cementeria è autorizzata al recupero di alcune tipologie di rifiuti previste dall’Allegato 1, sub-allegato 1 al D.M. 5/2/98 in parziale sostituzione delle materie prime utilizzate per la produzione di farina cruda e per la produzione di cementi. I rifiuti recuperati sono inerti provenienti da cicli industriali perfettamente compatibili con il ciclo di produzione del cemento, in quanto apportatori dei quattro ossidi di calcio, ferro, alluminio e silicio che sono alla base della composizione chimica del clinker e costituenti principali delle materie prime utilizzate.

L’attività di recupero si svolge con le stesse modalità di gestione delle materie prime naturali e utilizzando gli stessi impianti già oggi utilizzati nel processo di produzione della Cementeria. Inoltre i rifiuti sono completamente assimilati alle materie prime normalmente utilizzate senza

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necessitare di preventivo trattamento e senza che dall’attività di recupero decadono nuovi rifiuti.

Il Progetto consiste nel proseguire l’attività di utilizzo di rifiuti non pericolosi in parziale sostituzione delle materie prime che rientra nell’operazione di recupero di cui alla lettera R5 “riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche” prevista dalla normativa (Allegato C alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.).

In funzione della disponibilità sul mercato e delle esigenze produttive l’impianto consentirà una gestione flessibile delle tipologie di rifiuti non pericolosi, permettendo di utilizzare di volta in volta differenti quantità in sostituzione delle materie prime, comunque nel rispetto dei quantitativi massimi annui stabiliti dall’attuale AIA della Cementeria, per le tipologie di rifiuto già autorizzati, e per un utilizzo complessivo massimo di tutte le tipologie di rifiuto pari a 226.000 t/anno.

La Provincia di Roma per il proseguimento dell’attività di recupero di materia in essere ha richiesto, con prescrizione n. 95 della D.D. relativa alla vigente AIA, la presentazione dell’istanza di verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale a livello regionale (“screening”) in quanto:

 l’attività R5 è compresa tra gli interventi di cui al punto 7 - z.b) dell’Allegato IV

della parte seconda del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 (D.Lgs. 152/2006) e s.m.i. “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'Allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”;

 la Cementeria, nonostante nel suo complesso sia autorizzata dal punto di vista

ambientale non ha mai richiesto l’avvio della suddetta procedura di VIA per l’attività R5.

L’istanza di screening è stata presentata da Italcementi e acquisita dall’Area Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Lazio con prot. n. 343747 il 30/06/2016. A seguito di istruttoria tecnico-amministrativa, la Direzione Valutazioni Ambientali e Bonifiche con Determina Dirigenziale n. G03525 del 21 marzo 2017 ha ritenuto che il progetto debba essere sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. 152/06.

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I materiali alternativi utilizzati sono costituiti dai rifiuti non pericolosi provenienti da altri settori industriali quali ceneri volanti, gessi chimici e scorie d'alto forno, scaglie di laminazione, materiali di scarto di cava, fanghi delle lavorazioni delle marmo e delle pietre, etc. Altri materiali utilizzati, che non sono classificati come rifiuti, ma che di fatto rappresentano sottoprodotti di altre attività, possono contribuire alla formazione del cemento sostituendo le materie prime naturali. Le caratteristiche chimiche dei residui utilizzati sono determinanti nell'assicurare l'apporto di componenti minerali fondamentali per la formazione del clinker. I rifiuti recuperati sono inerti provenienti da cicli industriali perfettamente compatibili con il ciclo di produzione del cemento, in quanto apportatori dei quattro ossidi di calcio, ferro, alluminio e silicio che sono alla base della composizione chimica del clinker e costituenti principali delle materie prime utilizzate:

 apportatori di CaO:

o tipologie fanghi da industria cartaria;

o fanghi e polveri da segagione e lavorazione pietre, marmi e ardesie;

 apportatori di SiO2:

o tipologie sfridi di laterizio cotto ed argilla espansa; o rifiuti refrattari da forni da processi ad alta temperatura;

o terre e sabbia esauste di fonderia di seconda fusione dei metalli ferrosi; o fanghi e polveri da segagione, molatura e lavorazione del granito;

 apportatori di CaO e SiO2:

o ceneri dalla combustione di biomasse (paglia, vinacce) ed affini, legno, pannelli, fanghi di cartiere;

o ceneri pesanti da incenerimento di rifiuti solidi urbani e assimilati e da CDR;

o fanghi da impianti di decantazione, chiarificazione e decarbonatazione delle acque per la preparazione di acqua potabile o di acqua addolcita, demineralizzata per uso industriale;

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o scorie di acciaieria, scorie provenienti dalla fusione in forni elettrici, a combustibile o in convertitori a ossigeno di leghe di metalli ferrosi e dai successivi trattamenti di affinazione delle stesse;

o scaglie di laminazione e stampaggio.

Alcune tipologie di rifiuti recuperati, inoltre, sono utilizzati nella formulazione dei cementi in sostituzione delle materie prime di origine naturale, ovvero in sostituzione del gesso naturale o materiale prima seconda (“MPS”) analoga (tipologia 13.6).

Le tipologie di rifiuti non pericolosi che vengono recuperati sono riportate nella tabella seguente (Tabella 6.1).

Tabella 6.1: tipologie di rifiuti non pericolosi che la Cementeria recupera

Denominazione rifiuto non pericoloso Tipologia (DM 5/02/98 All.1) Codice CER previsto per tipologia dal DM 5/02/98 All.1 Quantità massima di recupero R5 (ton/anno)

Caratteristiche del rifiuto

Scorie di acciaieria, scorie provenienti dalla fusione in forni elettrici, a combustibile o in convertitori a ossigeno di leghe di metalli ferrosi e dai successivi trattamenti di affinazione delle stesse

4.4 10.02.02-10.09.03-

10.02.01 25.000

Scorie granulate o uniblocchi più dell’80% in

peso di SiO2, CaO, Al2O3, MgO, FeO

Scaglie di laminazione e

stampaggio 5.14

12.01.01-10.02.10-

12.01.02-12.01.03 10.000

Ossidi di ferro (~95%), silice di allumina e ossidi

minori (~5%), esenti da PCB e PCT

Sfridi di laterizio cotto

ed argilla espansa 7.4

10.12.03-10.12.06-

10.12.08 2.000

Frammenti di materiale argilloso cotto e materiale perlitico

33 Denominazione rifiuto non pericoloso Tipologia (DM 5/02/98 All.1) Codice CER previsto per tipologia dal DM 5/02/98 All.1 Quantità massima di recupero R5 (ton/anno)

Caratteristiche del rifiuto

Rifiuti refrattari da forni da processi ad alta temperatura 7.8 16.11.06-06.03.16- 07.01.99-16.11.02- 16.11.04 1.500

Frammenti solidi sinterizzati, uniti o meno a elementi metallici, sotto forma di rottami di

mattoni, a composizione prevalente di SiO2,

Al2O3, ZrO2, CaO e MgO, con presenza

eventuale di metalli pesanti dei cicli di cottura o fusione in tracce, appartenenti alle famiglie:

a) silicei: SiO2>90%, CaO<3%, Al2O3<1%,

Fe2O3<0,5%, TiO2<0,01;

b) Silico-alluminosi: Al2O3 25-50%, SiO2 70-

45%, Fe2O3 1-2%;

c) Alluminosi: Al2O3>50%;

d) Magnesiaci: MgO 85-87%, CaO 0,2-2,6%,

Fe2O3 0,2-2,3%;

e) Cromo-magnesiaci: Cr2O3 ca 20%; MgO

ca 60%, Fe2O3 ca 14%, Al2O3 ca 6%,

CaO<2%;

f) Grafitici: C ca 50%, SiC ca 40%; g) Dolomitici: CaO + MgO >85% sul prodotto calcinato

Terre e sabbia esauste di fonderia di seconda fusione dei metalli ferrosi 7.25 10.02.99-10.09.10- 10.09.12-10.09.06- 10.09.08-16.11.02- 16.11.04 50.000

Sabbie e terre refrattarie miscelate con leganti inorganici (argille) e/o organici (resine furaniche, fenoliche e isocianati) il contenuto massimo di fenolo sul rifiuto tal quale è pari a 200 ppm; rifiuti di forme e anime Fanghi da industria cartaria 12.1 03.03.02-03.03.05- 03.03.09-03.03.10- 03.03.99 500 Fango palabile Fanghi e polveri da segagione e lavorazione pietre, marmi e ardesie (marmettola)

12.3 01.04.10-01.04.13 45.000 Fanghi contenenti oltre l’85% di carbonato di

calcio sul secco

Fanghi e polveri da segagione, molatura e lavorazione granito

12.4 01.04.10-01.04.13 20.000 Fanghi filtropressati palabili contenenti oltre

il 50% di silicati Fanghi da impianti di decantazione, chiarificazione e decarbonatazione delle acque per la preparazione di acqua potabile o di acqua addolcita,

demineralizzata per uso industriale

12.13 19.08.02-19.09.02-

19.09.03 15.000

Fanghi a prevalente contenuto di argilla, carbonato di calcio, limi, sabbie e terriccio ed eventuali tracce di materiali ferrosi con un contenuto di sostanza secca

34 Denominazione rifiuto non pericoloso Tipologia (DM 5/02/98 All.1) Codice CER previsto per tipologia dal DM 5/02/98 All.1 Quantità massima di recupero R5 (ton/anno)

Caratteristiche del rifiuto

Ceneri dalla

combustione di biomasse (paglia, vinacce) ed affini, legno, pannelli, fanghi di cartiere 13.2 19.01.12-19.01.14- 10.01.01-10.01.15- 10.01.03-10.01.17 20.000

Ceneri costituite principalmente da potassio, calcio, sodio e loro composti; PCDD in concentrazione non superiore a 0,1 ppb sul secco; PCB, PCT < 5 ppm sul secco

Ceneri pesanti da incenerimento di rifiuti solidi urbani e assimilati e da CDR

13.3 19.01.12 12.000

Ceneri costituite da inerti, ossidi, idrossidi, silicati, cloruri, solfati, carbonati metallici, metalli pesanti e tracce di inquinanti organici

Gessi chimici da desolforazione di effluenti liquidi e gassosi

13.6

10.01.05-06.06.99- 06.11.01-06.11.99- 10.01.07-10.12.10

25.000

Solfato di calcio >70% sul secco ed eventuale presenza di silice, allumina e ossido di ferro 5-15% allo stato solido o in sospensione ovvero eventuale presenza di sostanza organica (circa 5%) nei gessi da produzione acidi citrico e tartarico.

La Cementeria, in ottica di produrre un minore impatto ambientale, intende perseguire il punto 1.2.4 del BAT Reference Document del settore cemento e calce (documento pubblicato nell’aprile 2013, “Integrated Pollution Prevention and Control - Reference Document on Best Available Techniques in the Cement, Lime and Magnesium Oxide Manufacturing Industries” - 2013/163/EU) che indica come migliore tecnologia disponibile, l’utilizzo di rifiuti in sostituzione parziale sia delle materie prime sia dei combustibili fossili: “Different types of waste materials can replace primary raw materials and/or fossil fuels in cement manufacturing and will contribute to saving natural resources”.

Il ciclo tecnologico della Cementeria può essere suddiviso nelle seguenti fasi (Figura 6.1):

 Rif. 1- coltivazione della cava di calcare “San Bruno” attività tecnicamente

connessa;

 Rif. 2 - ricevimento, frantumazione e deposito della pozzolana umida;

 Rif. 3 - ricevimento e deposito delle materie prime e ausiliarie e del combustibile

solido;

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 Rif. 5 – trasporto, omogeneizzazione e deposito miscela cruda;

 Rif. 6 - macinazione ed essiccazione del combustibile solido;

 Rif. 7 - formazione del clinker;

 Rif. 8 – deposito, ripresa e spedizione clinker;

 Rif. 9 – essiccazione e macinazione della pozzolana;

 Rif. 10 – macinazione del cemento;

 Rif. 11 – deposito, insaccamento e spedizione del cemento;

 Rif. 12 – servizi generali e infrastrutture.

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