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I LIBERI PROFESSIONISTI IN ITALIA

7 Le caratteristiche socio-demografiche

Come si compone in termini sociodemografici l’aggregato dei liberi professionisti e quali sono le loro caratteristiche distintive rispetto agli altri gruppi occupazionali? Soffermandosi in primis sul dato di genere, è possibile osservare innanzitutto come la libera professione mantenga una prevalente connotazione al maschile, più marcata di quella che si riscontra mediamente tra gli occupati e nel lavoro dipendente: la quota di maschi si attesta infatti sul 64% e le donne rappresentano il 36% del totale.

Se il gap di genere appare rilevante, va segnalato tuttavia come l’aggregato dei liberi professionisti sia tra tutti i gruppi occupazionali quello che si sta trasformando più rapidamente: negli ultimi dieci anni infatti il contributo relativo femminile è aumentato di 8 punti percentuali, in una dinamica che non ha eguali negli altri segmenti del lavoro

Figura 7.1: Composizione delle forze di lavoro in Italia per sesso

Anno 2009 57% 43% Forze Lavoro Occupati 58% 42% 52% 48% Disoccupati Indipendenti 68% 32% Dipendenti 55% 45% Imprenditori Professionisti Autonomi Altri lavoratori indipendenti 77% 23% 64% 36% 73% 27% 45% 55% 59% 41% Forze Lavoro Occupati 60% 40% 51% 49% Disoccupati Indipendenti 70% 30% Dipendenti 56% 44% Imprenditori Professionisti Autonomi Altri lavoratori indipendenti 79% 21% 72% 28% 75% 25% 44% 56% Anno 2019

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indipendente. Proseguendo la comparazione con le altre categorie di indipendenti si osserva inoltre come la presenza femminile nella libera professione sia molto maggiore di quella che si riscontra nel lavoro autonomo (dove le donne costituiscono il 27%) e tra gli imprenditori (donne 23%). Di converso, l’aggregato degli “Altri lavoratori indipendenti”, che comprende i coadiuvanti familiari, i collaboratori ed i soci di cooperativa, si distingue in quanto segmento a prevalente occupazione femminile (55%, Figura 7.1). Più nel dettaglio, la prevalenza femminile si riscontra tra i collaboratori e i coadiuvanti famigliari mentre i soci di cooperativa mantengono una prevalenza maschile.

Il divario di genere nelle libere professioni mantiene una qualche connotazione territoriale (Figura 7.2). Con una presenza femminile limitata al 32% il Mezzogiorno costituisce la ripartizione con il gap di genere maggiore; le libere professioniste sono il 37% nel Nord e il 39% nel Centro. L’analisi per aree professionali (Figura 7.3) individua nel comparto “Sanità e assistenza sociale” una situazione di perfetto equilibrio di genere. Questo comparto si caratterizza per la crescita tumultuosa realizzata negli ultimi anni, crescita che è avvenuta in buona misura a vantaggio della popolazione femminile, se si pensa che in questo segmento occupazionale la quota di donne cresce di 9 punti percentuali (dal 41% del 2011 al 50% del 2019). Un buon gender balance si registra anche

nell’area legale, che vede un 48% di occupazione femminile, mentre in tutti gli altri settori di attività la presenza femminile permane relativamente contenuta e particolarmente esigua tra le professioni di “Area tecnica” e nel “Commercio, finanza e immobiliare”, dove le donne pesano solo rispettivamente il 24% e il 22%.

Nord Centro Mezzogiorno 37% 39% 32%

Figura 7.2: Quota di libere professioniste per ripartizione geografica

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La recente crescita della componente femminile fa sì che le libere professioniste siano mediamente più giovani dei colleghi: la classe modale – ovvero la fascia d’età più popolosa – è per le donne la categoria 35-44; per gli uomini la classe 45-54 (Figura 7.4). Per entrambe le componenti si assiste comunque a un progressivo invecchiamento dei contingenti occupazionali rispetto al 2009.

36% 32% 22% 50% 38% 24% 35% 48% 34% 31% 21% 50% 39% 21% 34% 46% 30% 26% 18% 41% 38% 21% 32% 45% 0% 10% 20% 30% 40% 50% Totale Servizi alle imprese e altre attività Commercio, finanza e immobiliare Sanità e assistenza sociale Veterinari e altre attività scientifiche Area tecnica Area amministrativa Area legale

2011 2015 2019

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La relativa anzianità rappresenta peraltro un tratto caratterizzante e in parte ineludibile delle professioni, che ha un chiaro riscontro in tutti i contesti europei e che deriva almeno in parte dal livello di expertise richiesto per esercitare. A questo fattore se ne aggiungono tuttavia molti altri, quali la dinamicità dei diversi segmenti del mercato del lavoro; le regole d’ingaggio – in termini di anni di istruzione, praticantato ed eventuale iscrizione agli albi – che variano molto tra le diverse professioni e intervengono, soprattutto per l’area ordinistica, a elevare l’età di accesso alla professione; i cambiamenti delle regole che attengono il sistema previdenziale e l’età di accesso al pensionamento (Tabella 7.1).

Figura 7.4: Piramide di età dei liberi professionisti, divisione per sesso

0% 2% 10% 21% 41% 26% 1% 1% 6% 17% 26% 32% 16% 1% 75 e + 65-74 55-64 45-54 35-44 25-34 15-24 2009 Maschi Femmine 0% 4% 15% 25% 35% 20% 1% 2% 10% 23% 28% 23% 14% 1% 75 e + 65-74 55-64 45-54 35-44 25-34 15-24 2019 Maschi Femmine

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55 Tabella 7.1: Composizione degli occupati, dipendenti e indipendenti per fasce

d’età

Le Tabelle 7.2 e 7.3 riportano, per ciascuna area professionale, la quota di professionisti giovani (15-34 anni) e maturi (con oltre 55 anni) al 2011 e 2019. Il contributo dei giovani professionisti è maggiore nel settore dei servizi alle imprese (22%) e in quello delle attività scientifiche, che comprende i veterinari (20%). Di converso, si registra una quota molto bassa di giovani (12%) nel comparto “Commercio, finanza e immobiliare”, che – si ricorda – registra una crescita meno marcata rispetto agli altri comparti negli ultimi anni. Tale settore appare sottoposto a un processo di invecchiamento piuttosto accelerato, che si desume dalla quota di giovani che scende di 5 punti percentuali (si attestava sul 17% al 2011). In termini di variazioni, si registra un calo del contributo relativo dei giovani sia nell’area tecnica sia nell’area legale; in questo segmento in particolare si passa dal 19% del 2011 al 13% del 2019, con una diminuzione piuttosto consistente. La quota dei giovani cresce in area amministrativa, nei servizi alle imprese e soprattutto nel comparto socio sanitario, dove gli under 35 passano dal 17% del 2011 al 19% del 2019 (Tabella 7.2).

La quota di professionisti con oltre 55 anni, che costituisce all’incirca il 29% del totale, nel 2019 risulta in crescita in tutte le aree professionali (Tabella 7.3). Il contributo dei lavoratori più maturi appare tuttavia molto differenziato: essi costituiscono ad esempio solo il 21% nell’area “Veterinari e altre attività scientifiche”. Di converso il peso degli occupati con più di 55 anni appare molto elevato nell’area socio sanitaria (40%) e nelle professioni del commercio (35%). Questi due segmenti professionali tuttavia si differenziano molto tra loro: il primo sottoposto a rapida crescita, progressiva femminilizzazione e con una quota non irrilevante di professionisti under 35; il secondo attraversato solo debolmente dal ricambio generazionale.

15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75 e + Totale Occupati 4,6% 17,5% 25,3% 30,5% 19,2% 2,5% 0,3% 100,0% Dipendenti 5,4% 18,6% 25,7% 30,4% 18,6% 1,4% 0,0% 100,0% Indipendenti 2,1% 13,8% 24,3% 30,7% 21,3% 6,5% 1,4% 100,0% Imprenditori 0,5% 7,6% 22,3% 34,9% 23,0% 9,3% 2,4% 100,0% Liberi Professionisti 0,8% 15,9% 27,3% 26,8% 20,0% 7,8% 1,3% 100,0% Lavoratori autonomi 1,5% 11,6% 23,8% 33,5% 22,6% 5,7% 1,3% 100,0% Altri lavoratori autonomi 9,6% 23,5% 19,9% 22,8% 16,4% 6,3% 1,5% 100,0%

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Tabella 7.2: Liberi professionisti in età 15-34 anni nei settori di attività economica

Tabella 7.3: Liberi professionisti con oltre 55 anni d’età nei settori di attività economica

2011 2019

34.452 Area legale 27.346 19% dei L.P. del settore 13% dei L.P. del settore 19.682 Area amministrativa 23.448 12% dei L.P. del settore 13% dei L.P. del settore 51.088 Area tecnica 44.417 21% dei L.P. del settore 18% dei L.P. del settore 17.252 Veterinari e altre attività scientifiche 20.524 24% dei L.P. del settore 20% dei L.P. del settore 30.933 Sanità e assistenza sociale 53.819 17% dei L.P. del settore 19% dei L.P. del settore 37.326 Commercio, finanza e immobiliare 27.722 17% dei L.P. del settore 12% dei L.P. del settore 43.647 Servizi alle imprese e altre attività 204.523 21% dei L.P. del settore 22% dei L.P. del settore 234.380 Totale liberi professionisti 251.187 18% dei L.P. del settore 17% dei L.P. del settore

2011 2019

25.210 Area legale 42.128 14% dei L.P. del settore 20% dei L.P. del settore 36.373 Area amministrativa 56.424 23% dei L.P. del settore 31% dei L.P. del settore 51.853 Area tecnica 61.479 21% dei L.P. del settore 25% dei L.P. del settore 10.744 Veterinari e altre attività scientifiche 22.132 15% dei L.P. del settore 21% dei L.P. del settore 62.614 Sanità e assistenza sociale 110.674 34% dei L.P. del settore 40% dei L.P. del settore 45.438 Commercio, finanza e immobiliare 80.294 21% dei L.P. del settore 35% dei L.P. del settore 38.746 Servizi alle imprese e altre attività 204.523 19% dei L.P. del settore 25% dei L.P. del settore 270.976 Totale liberi professionisti 435.307 21% dei L.P. del settore 29% dei L.P. del settore

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57 Tabella 7.4: Liberi professionisti, maschi e femmine, nel primo trimestre 2018,

2019 e 2020 e variazione tendenziale

Fin qui abbiamo descritto le dinamiche di medio periodo e la composizione strutturale delle libere professioni, con riguardo alla variabile di genere e al dato anagrafico. Diamo ora uno sguardo alle dinamiche recenti, in parte già condizionate dall’emergenza sanitaria e dalla conseguente crisi economica. Va premesso che si tratta di dati puramente orientativi, sia in quanto fotografano soltanto il primissimo periodo dell’emergenza Covid-19, sia in quanto lo stesso Istat suggerisce cautela nell’utilizzo dei dati dell’indagine campionaria sulle forze di lavoro riferiti a un solo trimestre, soprattutto quando questi riguardano aggregati occupazionali di dimensioni contenute o sottogruppi. Posta questa doverosa cautela, osserviamo dalla Tabella 7.4 come al primo trimestre 2020 il dato Istat stimi un calo tendenziale del numero di liberi professionisti 1,2%) un po’ più marcato rispetto a quello dell’anno precedente (-0,2%). La diminuzione sembrerebbe riguardare soprattutto la componente femminile (-2,6%) risultando molto più contenuta per i maschi (-0,4%). Il dettaglio per classi d’età evidenzia come il segno negativo sia prevalentemente a carico della componente più giovane, mentre la maggiore crescita si riscontra nella fascia 45-54 anni (Figura 7.5).

Valore assoluto Variazione tendenziale

T1-2018 T1-2019 T1-2020 T1-2018/T1-2019 T1-2019/T1-2020 Femmine 540.190 536.188 522.326 -0,7% -2,6%

Maschi 956.146 957.130 952.979 0,1% -0,4%

Totale 1.496.336 1.493.317 1.475.305 -0,2% -1,2%

Figura 7.5: Liberi professionisti per classi d’età per il primo trimestre 2020 e variazione relativa rispetto nel primo trimestre 2019 (valori nei cerchi)

-11% 1% 4% -2% 0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 15-34 35-44 45-54 55+

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