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Confprofessioni sulla stampa nella prima parte del 2020 Nel presente capitolo si presenta una breve analisi della rassegna stampa dedicata a

Parte V. Rappresentanza e professioni: un anno di attività

16 Confprofessioni sulla stampa nella prima parte del 2020 Nel presente capitolo si presenta una breve analisi della rassegna stampa dedicata a

Confprofessioni, con l’obiettivo principale di restituire – attraverso la lente dei media – una sintesi dei temi e delle attività che hanno impegnato la Confederazione nei primi nove mesi dell’anno in corso.

A fine settembre sono circa 1.800 le news che riportano il nome di Confprofessioni complessivamente censite nell’archivio della rassegna stampa. La maggioranza delle notizie deriva da canali informativi web (61,5%) o dai siti internet dei quotidiani nazionali e locali (13,3%). Com’è noto i quotidiani tradizionali rappresentano ormai una parte quantitativamente limitata nel panorama informativo: nel caso di Confprofessioni il 9,5%, se ci si limita a considerare i quotidiani nazionali e i quotidiani locali a tiratura più ampia (Tabella 16.1).

Tabella 16.1: Esposizione di Confprofessioni sulle fonti informative web e tradizionali (cartacee): composizione per tipo di fonte, primi 9 mesi del 2020 – 1.801 news censite*

L’informazione corre dunque, anche nel caso di Confprofessioni, prevalentemente sul web, attraverso fonti informative di diversa natura, che svolgono spesso la funzione di rilanciare e di amplificare l’informazione prodotta e veicolata dai media tradizionali. La stampa – e nello specifico la stampa quotidiana – mantiene tuttavia una funzione fondamentale nella produzione e diffusione della notizia ed è per questo che le analisi alle pagine seguenti si focalizzano particolarmente sulle news riferite a Confprofessioni apparse sui quotidiani a tiratura nazionale e locale.

Composizione % Fonti web 61,5% Quotidiani (siti) 13,3% Quotidiani nazionali 5,2% Quotidiani locali 4,3% Agenzie di informazione 3,9%

Quotidiani Locali (ed. Secondarie) 1,6%

Settimanali e periodici 0,8%

Altre fonti 1,3%

N.c. 7,9%

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Il numero di articoli su Confprofessioni apparso sui quotidiani nazionali e locali nei primi 9 mesi del 2020 è sostanzialmente in linea con quello del 2018, se si eccettua il dato del primo trimestre (Figura 16.1). Rispetto al 2018 però la presenza si sposta maggiormente dai quotidiani locali ai quotidiani nazionali, sia di tipo generalista che – soprattutto – di tipo economico finanziario (Tabella 16.2).

Tabella 16.2: Distribuzione % degli articoli su Confprofessioni, per tipo di quotidiano e diffusione

2018 2020

Quotidiani nazionali 46% 55% di cui in quotidiani generalisti 12% 17%

di cui in quotidiani economico finanziari 34% 38%

Quotidiani locali 54% 45%

Totale 100% 100%

I temi oggetto degli articoli si modificano di mese in mese e in questo senso l’analisi puntuale restituisce bene le rapide trasformazioni di un quadro dominato dall’emergenza e il puntuale presidio esercitato da Confprofessioni sulle issue che maggiormente riguardano i professionisti nella congiuntura di crisi.

La ricostruzione cronologica dei temi maggiormente associati a Confprofessioni sulla stampa (Figura 16.2) vede prevalere a gennaio il tema dell’equo compenso, con l’associazione che si fa portavoce presso il governo della necessità di emendare – tramite il decreto Milleproroghe – la norma sull’equo compenso delle prestazioni professionali rese alla PA, in modo da sancire definitivamente la nullità dei bandi gratuiti della PA e riconoscere l’effettivo valore economico delle prestazioni professionali. Il tema riguarda anche le professioni non ordinistiche, che non dispongono di criteri per la liquidazione giudiziale dei compensi, dove l’attenzione di Confprofessioni mira a caldeggiare la definizione di parametri utili a regolare il principio dell’equo compenso.

Figura 16.1: Esposizione di Confprofessioni sui quotidiani nazionali e locali per trimestre 72 69 51 57 70 45 0 20 40 60 80

I trim. II trim. III trim.

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Nello stesso mese i media danno spazio anche alla campagna per il lancio della App Be Prof, innovativa piattaforma che consente di accedere a pacchetti di welfare, notizie e servizi personalizzati per i professionisti, ma anche di unirsi a una community in cui scambiarsi opinioni, condividere esperienze e costruire potenziali alleanze lavorative. Rimanendo in tema welfare gennaio è il mese di lancio dell’indagine Welfare Index PMI 2020, promossa da Generali Italia in collaborazione con Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio e giunta alla quinta edizione. L’iniziativa trova riscontro prevalentemente sul web e nella stampa nazionale, mentre nei media locali si contano alcuni articoli che illustrano i risultati del Rapporto Annuale 2019 sulle libere professioni, dettagliandone i dati di livello regionale.

Già a febbraio le prospettive legate alle pesanti ricadute sull’economia dell’emergenza Covid-19 dominano su tutti gli altri temi. L’appello lanciato da Confprofessioni al tavolo convocato dal ministro dello Sviluppo Economico per fronteggiare l'emergenza provocata dal coronavirus sulle attivita' produttive viene rilanciato dai media. Si sottolinea la necessità di valutare tutti gli scenari possibili, con l’obiettivo di attivare per tempo le misure necessarie a contrastare gli impatti dell’emergenza sanitaria sulle attivita' produttive. Si iniziano a profilare le primissime misure per la gestione degli impatti economici, dalla rimodulazione dei fondi strutturali europei Fse e Fesr alla richiesta di estendere la proroga degli adempimenti fiscali e previdenziali a tutte le zone colpite dal virus fino alla riattivazione della Cig in deroga anche per i lavoratori degli studi professionali.

A marzo, con l’aggravarsi della crisi, il presidio dell’attività di tutela e rappresentanza degli interessi da parte di Confprofessioni si rafforza e l’impegno associativo trova un riscontro nei media: a dominare su tutti gli altri temi sono da un lato i provvedimenti del decreto Cura Italia, dall’altro i contenuti e le risorse del piano straordinario (per complessivi 8milioni di euro) varato da Confprofessioni d'intesa con le organizzazioni sindacali del settore, comprendente misure di sostegno al reddito, ammortizzatori in deroga, smart working, garanzie Fidiprof su prestiti e finanziamenti. Il presidio di Confprofessioni sulla stampa è inoltre legato al tema dell’apertura degli studi professionali durante il lockdown, caldeggiata dall’associazione e accolta dal Consiglio dei ministri con il Dpcm del 22 marzo 2020, che inserisce le attività professionali tra le attività essenziali.

Ad aprile la presenza di Confprofessioni sulla stampa è centrata prevalentemente sul tema della cassa integrazione in deroga e sull’esigenza di alleggerire i passaggi burocratici che impediscono un rapido accesso agli ammortizzatori sociali. Centrale è poi il tema della salute e sicurezza dei lavoratori che operano negli studi professionali e il contributo di Confprofessioni, ripreso dalla stampa, all’aggiornamento del protocollo riferito alle misure di contrasto al Covid-19 negli ambienti di lavoro, integrato in vista della fase due dell’emergenza Covid-19.

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Nel mese di maggio il nome di Confprofessioni sulla stampa è associato principalmente all’iter del decreto Rilancio e alle audizioni parlamentari che hanno coinvolto le associazioni di rappresentanza degli interessi. Sempre in merito al DL Rilancio si registrano inoltre numerosi articoli che esprimono la contrarietà di Confprofessioni riguardo all’esclusione dei professionisti ordinistici dal contributo a fondo perduto. Infine, nel mese di maggio i media danno rilievo alle linee guida stilate da Confprofessioni per favorire l’applicazione delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro contenute nel protocollo governativo.

A giugno il tema dominante nella rassegna stampa associata a Confprofessioni riguarda l’emergenza liquidità e le difficoltà poste dal sistema bancario ai professionisti che hanno richiesto prestiti garantiti dallo stato in base al decreto liquidità. Le notizie in merito si basano su un sondaggio promosso da Confprofessioni in collaborazione con l'Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec). Il sondaggio ha coinvolto oltre 900 commercialisti che hanno operato a supporto di circa 15mila imprese nella domanda di accesso al credito garantito dal Fondo di garanzia per le Pmi (decreto legge n. 23 dell' 8 aprile 2020) e rivela come le attese di liquidità e di tempestiva collaborazione siano state in gran parte disattese dal sistema bancario, che pur a fronte della garanzia dello Stato ha spesso posto vincoli e richiesto supplementi di istruttoria. Giugno è anche il mese in cui si sono tenuti gli Stati Generali dell’economia convocati dal Governo Conte e a questo proposito la stampa riprende l’intervento in quella sede del presidente di Confprofessioni, sottolineando i numeri forniti da Stella e l’allarme lanciato dallo stesso riguardo al pesante crollo occupazionale cui rischia di andare incontro il mondo del lavoro autonomo e delle libere professioni a causa dell’emergenza Covid-19.

Figura 16.2: Cronologia dei principali temi presidiati da Confprofessioni sulla stampa e numero degli articoli

0 10 20 30 40 50

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set

Equo compenso App Be Prof Welfare Index

PMI Rischi e scenari emergenza economica DL Cura Italia Misure straordinarie bilateralità Risorse stanziate da Fidiprof Linee Guida applicazione protocollo Covid Emergenza liquidità Smartworking Infrastrutture (Sud) DDL Cnel tutele iscritti gestione separata Messaggio audizione Senato Welfare Index PMI Cig deroga Salute e sicurezza (protocollo Covid)

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A luglio la pressione dell’emergenza Covid-19 diminuisce e la presenza di Confprofessioni sulla stampa interessa per lo più testate locali, che danno spazio da un lato al tema delle infrastrutture e della necessità di investimenti infrastrutturali per lo sviluppo del Sud Italia, dall’altro al tema dello smart working e della conciliazione, declinati al femminile, sulla scorta del webinar pubblico “Smart working e Covid-19: come cambia la vita delle donne lavoratrici della mente e della logica”, iniziativa promossa da Confprofessioni Calabria, in collaborazione con Confprofessioni Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Sardegna.

Ad agosto lo spazio è occupato prevalentemente dall’illustrazione del Disegno di Legge “Tutele delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps”, promosso dalla Consulta per il Lavoro autonomo e le Libere Professioni del Cnel, che ha visto il coordinamento di Confprofessioni nella persona del suo presidente Gaetano Stella. Nelle notizie brevi si ritrova inoltre l’informazione legata al nuovo bando per la formazione professionale dei dipendenti degli studi professionali promosso da Fondo Professioni.

A settembre infine gli articoli cui è associato il nome di Confprofessioni riguardano temi diversi, in primis il rilancio dell’appello ad uscire dalla logica emergenziale per intraprendere una nuova necessaria stagione di riforme strutturali, avanzato da Confprofessioni all’audizione alla Commissione Bilancio del Senato. Sempre sulla stampa e sui media di livello nazionale rileva anche la notizia dell’Accordo siglato tra Confprofessioni e ICE a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese che operano nel comparto delle attività professionali. Un tema declinato dalla stampa soprattutto locale è poi quello che fa riferimento alla presentazione del rapporto Welfare Index Pmi, dove si da spazio alle imprese e agli studi professionali che maggiormente si sono distinti nelle pratiche di welfare aziendale.

Il tema del welfare merita un inciso. I media sottolineano come il Covid-19 abbia rappresentato una sorta di stress test che ha condotto ad un'accelerazione nelle politiche di welfare aziendale, soprattutto da parte delle aziende già attive in quest’ambito, ma anche da parte della bilateralità, che nell’emergenza si è attivata con nuove misure e con risorse importanti a favore dei lavoratori occupati nelle PMI. Per quanto attiene la realtà degli studi professionali - generalmente di dimensione medio piccola - gli interventi di welfare promossi da Ebipro nella congiuntura segnata dal Covid-19 hanno puntato ad assicurare continuità lavorativa in sicurezza (test sierologici e tamponi gratuiti, informazioni tramite linee guida, locandine, presidi sanitari) e ad introdurre incentivi e forme di sostegno economico per lo Smart working dei dipendenti (dotazione di hardware), contributi economici per chi era in CIG, assistenza psicologica, diarie per isolamento domiciliare o ricovero, contributi per congedi parentali. Va sottolineato come i lavoratori del comparto abbiano affrontato l’emergenza in prima linea: in primis le professioni sanitarie ma anche gli studi dei commercialisti e consulenti del lavoro, che hanno lavorato per assicurare l’accesso alle prestazioni emergenziali a favore delle imprese e dei lavoratori. Sotto questo profilo il welfare – anche di natura bilaterale – ha rappresentato uno strumento importante per agevolare la possibilità di mantenere aperti gli studi e dare garanzie di continuità di servizio, in sicurezza e in modo flessibile e per offrire ai lavoratori benefici per conciliare il lavoro con le esigenze familiari.

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