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Rischio (percentuale) di morte per pedoni e/o ciclisti in funzione della velocità di impatto

6.5 Caratteristiche del veicolo

<20 <10 percorso 35 (80 litri) 35 (80 litri)) capacità di carico 42 20 peso a vuoto max 8% 50 (el) - autonomia pendenza - 2 2 numero bici servoassistita bicicletta 20-40 60 (140 litri) 130 2 150 max 30% scooter (125cc) >40 80 (190 litri)

240 4 50 (el), 200 (tot) max 20%

freeduck (ibrido)

(kg) (kg) (km) ruote (km) superabile

Grafico 6.2 Analisi dei diversi veicoli in dotazione agli operatori di Poste Italiane.

100 Grafico 6.3 Questionario posto ad un portalettere che utilizza la bicicletta in dotazione a Poste Italiane. Dati personali _ sesso M _ età 34

_ corporatura (peso, altezza) 72 kg, 182 cm

Servizio

_ località in cui presta servizio CREMA (compresa ZTL)

_ veicolo di servizio BICICLETTA

_ distanza coperta in una giornata lavorativa 5 km

_ raggio di attività (max. distanza tra punto consegna e ufficio postale) 2 km _ giro unico o necessita di ritorno all’ufficio postale di riferimento? UNICO

tempo totale turno lavorativo 6 h

_ tempo in sella 2-3h

Modalità di consegna

_ quantità di posta trasportati <20 kg

_ lettere SÌ

_ riviste/giornali SÌ

_ pacchi NO

_ tipo di contenitore utilizzato

_ borse SÌ

_materiale impermeabile SÌ

_ materiale non impermeabile SÌ

_ bauletti rigidi NO

_ altro NO

_ tipo di contenitore utilizzato in fase di smistamento in ufficio CASSETTE STANDARD _ il contenitore potrebbe essere usato per consegna domiciliare? NON IN BICI

_Comportamenti alla guida

_ effettua passaggio sui marciapiedi? NO

_trova ostacoli per il passaggio del veicolo? NO

_ per consegna posta in contesti abitativi formati da più edifici:

_ entra con il veicolo SE POSSIBILE

_ entra con la sola corrispondenza da consegnare SÌ

Guidabilità veicolo

_ peso veicolo

_ a vuoto 18-20 kg

_ a pieno carico 50 kg (+conducente)

_ manovrabilità

_ a vuoto MOLTO BUONA

_ a pieno carico DISCRETA

_ facilità di sterzata

_ a vuoto MOLTO BUONA

_ a pieno carico PESANTE

Grafico 6.4

Questionario posto ad una portalettere che lavora con uno scooter in dotazione a Poste Italiane.

Dati personali

_ sesso F

_ età 45

_ corporatura (peso, altezza) 70 kg, 167 cm

Servizio

_ località in cui presta servizio LODI

_ veicolo di servizio SCOOTER

_ distanza coperta in una giornata lavorativa 20-30 km

_ raggio di attività (max. distanza tra punto consegna e ufficio postale) <10 km _ giro unico o necessita di ritorno all’ufficio postale di riferimento? RITORNO

_ tempo totale turno lavorativo 6 h

_ tempo in sella 2-3h

Modalità di consegna

_ quantità di posta trasportati <40 kg

_ lettere SÌ

_ riviste/giornali SÌ

_ pacchi RARAMENTE

_ tipo di contenitore utilizzato

_ borse SÌ

_materiale impermeabile SÌ

_ materiale non impermeabile NO

_ bauletti rigidi SÌì

_ altro NO

_ tipo di contenitore utilizzato in fase di smistamento in ufficio CASSETTE STANDARD _ il contenitore potrebbe essere usato per consegna domiciliare? NON CON LO SCOOTER

Comportamenti alla guida

_ effettua passaggio sui marciapiedi? A VOLTE

_trova ostacoli per il passaggio del veicolo? NO

_ per consegna posta in contesti abitativi formati da più edifici:

_ entra con il veicolo SE POSSIBILE

_ entra con la sola corrispondenza da consegnare SÌ

Guidabilità veicolo

_ peso veicolo

_ a vuoto 100 kg

_ a pieno carico 40 kg (+ conducente)

_ manovrabilità

_ a vuoto BUONA

_ a pieno carico NON MOLTO BENE

_ facilità di sterzata

_ a vuoto BUONA

_ a pieno carico ABBASTANZA BUONA

104

7.1 Il concept

Terminata (o almeno, così pensavo) l’approfon- dita fase iniziale di ricerca e analisi, il lavoro è entrato nel vivo; finalmente le idee comincia- vano a essere più chiare, e quasi automatica- mente hanno iniziato a manifestarsi quelli che posso chiamare i nodi fondanti del mio pro- getto, quasi come avessi dinanzi un sintetico brief di ciò che avrei dovuto, o meglio, voluto, realizzare.

Il passo più importante per partire con il lavoro di progettazione è stato quasi scontato, immaginarsi un committente; l’indagine pre- liminare portata avanti nella definizione dello scenario d’intervento (cap. 6) non ammetteva alcun dubbio, avrei dovuto lavorare per Poste Italiane.

L’azienda cliente ha realmente bisogno di un veicolo diverso, che vada a sostituire la biciclet- ta oggi in dotazione ai portalettere, in modo da poter evitare nei contesti urbani l’utilizzo di mezzi motorizzati.

Alcune caratteristiche devono necessariamente rimanere invariate: un veicolo a propulsione umana, a pedali, con una posizione di guida come quella di una bicicletta tradizionale. Altri tratti devono essere invece implementati o migliorati, rispettivamente la capacità di carico, maggiore in modo da evitare sprechi di tempo nel ritornare all’ufficio postale a caricare altra posta e la modalità di stoccaggio più rapida, mediante l’eliminazione di inutili passaggi in differenti contenitori della corri- spondenza tra la fase di smistamento in ufficio e il riempimento delle valigie di carico.

Altri attributi, al contrario, devono necessaria- mente essere “inediti” per l’azienda.

Il veicolo, per poter restare in piedi senza ausilio di cavalletti o stalli ed essere più stabile quando caricato, non sarà una normale bici- cletta ma triciclo di tipo “tadpole”, cioè con una ruota al posteriore e le due ruote sterzanti all’anteriore, con il contenitore di carico posi- zionato e fissato tra le stesse.

Il dimensionamento deve esser studiato in modo tale da permettere al trike di passare attraverso porte o cancelli, con una lunghezza non eccessiva per non influire sulla manovra- bilità.

Infine, nel progetto, gli sforzi si sono concen- trati anche nell’indagare una precisa direzione: diminuire, anzi, abbattere, la frequenza delle

operazioni di manutenzione.

Tale sforzo mi sembra necessario per la rea- lizzazione di un veicolo destinato a un’uten- za finale non privata, o meglio, domestica; l’utente di riferimento del triciclo, infatti, non è propriamente l’azienda che svolge il servizio pubblico di distribuzione della posta, bensì i singoli operatori che eseguono le consegne, tutti i giorni dell’anno in determinati orari e modalità e che, infatti, non dovrebbero gravar- si di eseguire le comuni operazioni di manu- tenzione ordinaria al proprio mezzo.

Il triciclo, quindi, deve necessariamente essere modellato sulle caratteristiche fondamentali della bicicletta, ovviando i suoi problemi (a vol- te più psicologici da parte dell’utente rispetto a quanto realmente esistenti) e cercando di so- migliare il più possibile, come concezione, a un veicolo motorizzato, complesso, la cui manu- tenzione deve essere fatta in tempi e modalità differenti e da personale specializzato.

Fig 7.1

Christiania bike: telaio di supporto del cassone contenitore.

La definizione della posizione di guida del trike è stata portata avanti confrontando immagini, descrizioni e disegni (di veicoli a propulsione umana utilizzati per il trasporto di carichi più o meno ingombranti) parallelamente ad un lavoro di rilievo ed analisi di biciclette tradizio- nali di varie tipologie.

In questo modo ho avuto un solido punto di partenza per quanto riguardava le dimensioni del veicolo e le diverse tipologie di sterzo.

7.2.1 Il sistema di sterzo

Proprio riguardo allo sterzo si è presentata la prima scelta da fare: scegliere cioè tra un vei- colo avente un manubrio che comandasse le sole ruote anteriori sterzanti piuttosto che una tipologia di veicolo in cui fosse tutto il piano di carico a ruotare.

L’analisi di ciò che scelgono di fare i diversi at- tori sul mercato anche questa volta poteva gui- darmi nelle scelte: da questo rilievo è emerso che il primo sistema di sterzo viene utilizzato soprattutto per quanto riguarda la costruzione di recumbent-trike e velomobili, più raramente invece nei tricicli per il trasporto.

Questo accade per diversi motivi, che vanno dalla facilità ed economia di costruzione fin al