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Casi specifici di monitoraggio

Nel documento Repubblica italiana Corte dei conti (pagine 72-80)

Tabella 11 - Volumi attività del Portale CUPWEB sulle richieste on-line per Azienda

Fonte: Direzione Generale della sanità

6.3 Casi specifici di monitoraggio.

I dati esposti consentono di fare alcune considerazioni, soffermandosi sulle due principali prestazioni di specialistica ambulatoriale relative alle malattie cardiovascolari55 (che rappresentano notoriamente, uno dei più importanti problemi di sanità pubblica per le dimensioni epidemiologiche e per l'impatto socio-economico, secondo quanto rappresentato anche nel PNGLA 2019-2021, All. B paragrafo 3.3 pag. 19).

Partendo da questi dati risalenti possiamo evidenziare come i tempi medi di attesa nel settore pubblico regionale per una visita specialistica cardiologica nei 6 esercizi considerati, oscilla stabilmente tra i 59 ed i 74 giorni.

55 L’andamento della diagnostica in questo settore, come detto, è particolarmente rilevante. Gli indicatori disponibili, infatti, (mortalità, morbosità, invalidità, spesa farmaceutica) connotano la gravità dei danni di salute, sociali ed economici conseguenti a queste patologie, in particolare, infarto del miocardio e ictus. L'ictus rappresenta uno dei più importanti problemi sanitari nei paesi industrializzati, essendo responsabile del 10%- 12% di tutti i decessi per anno ed è la prima causa di invalidità permanente e la seconda causa di demenza. Secondo i dati HFA-ISTAT 2007 in Italia i decessi per malattie cardiovascolari rappresentano il 39% di tutte le cause di morte, i tassi di mortalità standardizzati per diecimila abitanti sono stati pari a 40 per gli uomini e 29 per le donne. Nello stesso anno, in Sardegna i decessi per malattie del sistema circolatorio sono il 40,1% del totale e rappresentano la prima causa di morte per le donne (2.675 decessi annui) e la seconda per gli uomini (2.329 eventi). I tassi standardizzati di mortalità sono pari a 36 per diecimila abitanti per gli uomini e 26 per le donne.

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Per la visita chirurgica si rilevavano tempi maggiori, attualmente si riducono ai due mesi.

Trattandosi di una visita più articolata e complessa della prima, sovente multidisciplinare e propedeutica all’intervento chirurgico, trova giustificazione la grande differenza di domanda tra le due prestazioni: la prima registra una media di 2.537,7 richieste di prestazioni a rilevazione (a semestre) la chirurgia vascolare pur mantenendo gli stessi tempi di attesa o anche più, ha avuto solo 53,5 richieste a rilevazione. Ovvero nel medesimo tempo per la chirurgia vascolare vengono evase 53,5 richieste, per la cardiologia se ne effettuano ben 2.537.

Peraltro, come si nota nella tabella che segue, la richiesta di visita cardiologica ambulatoriale è estesa su tutto il territorio regionale, mentre le richieste di chirurgia vascolare sono concentrate in alcuni nosocomi. Nonostante una notevole richiesta a livello regionale (come detto, mediamente circa 2.537,5 per semestre) le prime evidenziano, storicamente, tempi medi di attesa più lunghi nelle Aziende di Nuoro, Carbonia e Oristano (v. grafici a seguire).

Particolarmente sofferente appare la situazione dell’Azienda di Carbonia.

Le richieste per visita ambulatoriale di chirurgia vascolare, come detto, sono di gran lunga inferiori (mediamente 53,5 a semestre), e le Aziende di Nuoro ed del P.O. Brotzu presentano tempi di attesa superiori alla media regionale che contribuiscono ad elevare notevolmente il valore medio regionale.

Allo stato, tuttavia, non è dato sapere se tale incidenza sia dovuta ad una maggiore/più elevata richiesta dell’utenza verso quelle Aziende o a fattori di altra natura (come la insufficiente disponibilità di risorse umane ovvero problemi di gestione e organizzazione dei processi produttivi.). Per poter definire un indicatore omogeneo, validamente utilizzabile ai fini di analisi, si dovrebbe poter disporre non solo dei tempi di attesa per patologia di ogni singola Azienda, ma sarebbe necessario conoscere la complessiva disponibilità di dotazioni umane e strumentali ecc., (non risultando sufficiente la mera rilevazione delle prenotazioni/richieste complessive risultanti a livello regionale).

Tuttavia, i report effettuati dalla Regione Sarda consentono di effettuare una differenziazione nella media dei tempi di attesa di cui dovrebbe tenersi conto per selezionare o migliorare gli interventi pubblici finalizzati alla loro riduzione.

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Grafico 5 – Tempi di attesa (in giorni) nelle singole Aziende per la visita ambulatoriale specialistica cardiologica – Esercizi 2014-2019

Grafico 6 - Tempi di attesa (in giorni) nelle singole Aziende per la visita ambulatoriale specialistica di chirurgia vascolare – Esercizi 2014-2019

La linea rossa dei grafici indica la media regionale, evidenziando la tipologia di prestazione per ciascuna Azienda.

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Tabella 12 - Monitoraggio storico ex ante delle liste di attesa - Visita cardiologica e visita chirurgia vascolare ottobre 2014 - 2019

Tempi medi di attesa (in giorni) relativi alle prestazioni prenotate e rilevate ad aprile e ad ottobre per Azienda Sanitaria e nell'intera Regione

Esercizio 2014 Esercizio 2015

Esercizio 2016 Esercizio 2017 Esercizio 2018 Esercizio 2019

Ottobre Aprile Ottobre Aprile Ottobre Aprile Ottobre Aprile Ottobre Aprile Ottobre

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I dati relativi al 2014-2015 sull’incidenza della mortalità per patologia in Sardegna nella classica suddivisione per sesso sono disponibili nei siti istituzionali della Regione Sardegna dedicati alla Sanità regionale e pubblicati nell’Atlante Sanitario 2018. In sintesi si riporta.

Tabella 13 - Malattie e mortalità in Sardegna e Italia 2014-2015

Gruppi di cause di morte Sardegna Italia

2014 2015 2014 2015 nervoso e degli organi di

senso 4,8 4,8 4,1 4,4

Malattie della pelle e del

tessuto sottocutaneo 0,2 0,2 0,2 0,2

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Le tre patologie con maggiore letalità sono (come già detto) le malattie del sistema circolatorio, di cui abbiamo visto l’andamento anche in termini di tempi di attesa, e i tumori che si affiancano alle precedenti con differenze percentuali di incidenza minime. Si stima che in Italia si verifichino, nel corso dell’anno (2018), circa 373.000 nuove diagnosi di tumore (esclusi i carcinomi della cute), di cui circa 195.000 (52%) fra gli uomini e oltre 178.000 (48%) fra le donne. Nel corso della vita in media un uomo su 2 e una donna su 3 avranno la probabilità di ammalarsi di tumore. Considerando l’intera popolazione, escludendo i carcinomi della cute, le sedi tumorali più frequenti sono: mammella (14%), colon-retto (14%), polmone (11%) e prostata (9%). Esclusi i carcinomi della cute, i cinque tumori più frequentemente diagnosticati fra gli uomini sono quelli di prostata (18%), colon-retto (15%), polmone (14%), vescica (11%) e fegato (5%); tra le donne mammella (29%), colon-retto (13%), polmone (8%), tiroide (6%) e corpo dell’utero (5%)56.

Secondo il medesimo studio i decessi dovuti a tumori sono stati nel 2015 (fonte: Istat) 178.232 (99.050 fra gli uomini e 79.182 fra le donne). In media, un uomo ogni 3 e una donna ogni 6 hanno la probabilità di morire a causa di un tumore.

Complessivamente le donne hanno una sopravvivenza a 5 anni del 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte legata al fatto che nelle donne il tumore più frequente e quello della mammella, caratterizzato da una buona prognosi.

Complessivamente sopravvivono a 5 anni di più le persone giovani rispetto a quelle più anziane sia tra gli uomini (79% tra i 15-44enni vs 44% tra gli ultrasettantacinquenni) sia tra le donne (86% vs 42%).

Le persone che si sono ammalate nel periodo 2005-2009 hanno una sopravvivenza migliore rispetto a chi si è ammalato nel quinquennio precedente sia negli uomini (54% vs 51%) sia nelle donne (63% vs 60%).

Le considerazioni generali formulate a livello nazionale non si discostano dagli studi regionali come dimostra il grafico che segue.

La terza causa di mortalità è data dalle malattie dell’apparato respiratorio (rispetto alle prime due si osserva che l’incidenza della mortalità differisce notevolmente).

56 “I numeri del cancro in Italia”2018 AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) AIRTUM (Associazione Italiana dei Registri Tumori) e PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanita.

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Grafico 7 – Malattie e mortalità per sesso in Sardegna nel 2018

Fonte: Atlante Sanitario della Sardegna 2018

Ciò premesso, i dati a disposizione evidenziano quali sono le patologie che richiedono maggiori tempi di attesa (in media) nel territorio regionale.

Grafico 8 – Tempi di attesa maggiori (in media) per le prime dieci visite specialistiche nel periodo ottobre 2014 – aprile 2019

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati delle rilevazioni regionali 2014-2019

170 163 120

115 108 106 103 93 93 88 88

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180

Colonscopia (no screening) Mammografia (no screening) Visita endocrinologica Visita oculistica Ecografia Mammella RMN Cervello e tronco encefalico Visita urologica Fondo Oculare Esofagogastroduodenoscopia Spirometria RMN Pelvi, prostata e vescica

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Si vuole evidenziare che molte patologie tra le prime dieci sono direttamente collegate alle principali cause di mortalità: dalla Colonscopia che ha tempi medi di ben 170 gg, alla mammografia (163 gg.) sino alla spirometria e alla RMN pelvi, prostata e vescica con 88 gg.

di attesa.

Peraltro, salvo alcune eccezioni, tali visite specialistiche non sempre risultano tra le più richieste. Pertanto la lunghezza dei tempi di attesa non è necessariamente una variabile dipendente dalla richiesta dell’utenza.

Grafico 9 – Le dieci visite specialistiche (in media) maggiormente richieste – periodo ottobre 2014 - aprile 2019

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati delle rilevazioni regionali 2014-2019

2888 2.643 1454

1427 1422 1202 1182 955 893

0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500

Elettrocardiogramma Visita cardiologica Visita ortopedica Visita dermatologica Visita otorinolaringoiatrica Mammografia (no screening) Ecografia Addome Visita fisiatrica Visita neurologica

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7 IL MONITORAGGIO EX ANTE ED EX POST DELLE LISTE D’ATTESA (2019) – RISULTANZE ISTRUTTORIE

7.1 Modalità di rilevazione dei tempi di attesa e casistica delle

Nel documento Repubblica italiana Corte dei conti (pagine 72-80)

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