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Capitolo 5: La Filiera

5.6 Imprese produttrici minieolico

5.6.1 Casi di studio: Ropatec S.r.l

Informazioni Anagrafiche e Profilo d’Impresa

L’impresa viene fondata a Bolzano nel 1993 col nome di Ropat S.r.l. e inizia immediatamente ad operare all’interno dell’area di business del mini e micro eolico. Con l’entrata di nuovi soci nel 2001 la ragione sociale viene modificata in Ropatec S.p.a. salvo poi decidere di riconvertirla in una S.r.l.; Ropatec è una piccola impresa con diciotto addetti e con ricavi nell’ordine del milione di euro, con un tasso di crescita costante di circa il 10% negli ultimi tre anni.

L’azienda, nella filiera dell’eolico, si occupa della progettazione, realizzazione e installazione di aerogeneratori di piccola taglia, la produzione di componenti ad elevato know-how tecnologico avviene internamente, viene invece svolta una fase di assemblaggio per tutti gli altri prodotti standard acquistati dai fornitori esterni. La fase di installazione viene svolta esclusivamente presso i clienti primari e come supporto ai rivenditori autorizzati, Ropatec si occupa di organizzare corsi di formazione al fine di rendere tali operazioni le più accurate possibili anche quando l’attività viene svolta da terzi. In futuro è

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prevista l’entrata anche nell’attività di gestione degli impianti attraverso la creazione di una società ad hoc.

Il sistema di produzione viene classificato secondo la definizione di Assembly to Order (A.T.O.), la produzione di tutti i componenti principali dell’aerogeneratore viene effettuata per lotti mentre il loro assemblaggio finale è svolto solo in seguito alla ricezione della commessa.

Le ridotte dimensioni del mercato, la volontà di non condividere particolari conoscenze tecnologiche con terzi e le passate difficoltà, riscontrate nell’individuazione di fornitori affidabili ed efficienti che interpretassero correttamente le reali esigenze di Ropatec, hanno sconsigliato il ricorso all’outsourching preferendo cosi un alto livello di verticalizzazione; qualora i numeri del mercato dovessero crescere, l’impresa potrebbe prendere di nuovo in considerazione l’ipotesi di esternalizzare la produzione di alcuni componenti ma andando a formare adeguatamente i fornitori individuati così da garantire elevati standard qualitativi.

La composizione di tutti quei documenti necessari alla richiesta e alla concessione delle autorizzazioni e la valutazione delle condizione anemometriche del sito vengono affidate a partner specializzati di sicura affidabilità.

L’impresa Ropatec opera su scala mondiale, le vendite si ripartiscono per il 40% sul territorio nazionale, per un altro 40% a livello continentale, mentre il restante 20% è venduto in Paesi extra-europei.

Il presidio del territorio viene svolto mediante una serie di rivenditori che garantiscono la vicinanza al cliente e tutti i servizi a lui necessari. Questo è dettato dalle ridotte dimensioni di Ropatec, essa non ha le risorse necessarie per dar vita a una struttura distributiva troppo ramificata.

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Per il futuro potrebbe diventare interessante la vendita del brevetto ad imprese simili riuscendo quindi in sostanza a garantirsi una presenza maggiore sul territorio ma a costo nullo.

È considerato molto importante, all’interno dell’azienda, mantenere buoni rapporti anche con i fornitori; la forza contrattuale nei loro confronti non è molto elevata, poiché le richieste non sono elevatissime in termini di quantità e stabilità nel tempo.

Competizione e Strategia

L’intera gamma di aerogeneratori prodotti da Ropatec utilizza la tecnologia ad asse verticale; questo ha, da sempre, contraddistinto l’azienda sul mercato, differenziandola fortemente dagli altri competitors. La scelta di tale tipo di aerogeneratore fa sì che l’impresa possa operare esclusivamente nel campo del piccolo eolico. Una sua espansione nel mercato della produzione di macchine di taglia elevate non è pensabile in quanto, con la tecnologia ad asse verticale, si possono produrre turbine di potenza pari al massimo ai 100/200 kW, con asse orizzontale si può, invece, ottenere una producibilità ben al di sopra di tale limite. Questa minore producibilità è data dalle dimensioni delle pale, che nel caso dell’asse verticale è obbligatoriamente limitata e non troppo espandibile.

Ovviamente la scelta di concentrarsi sull’asse verticale è stata effettuata per una serie di vantaggi che questa tecnologia offre. Si tratta infatti di impianti assolutamente silenziosi, possono attivarsi in qualsiasi condizione di vento, indipendentemente dalla sua direzione senza aver bisogno di nessun tipo di “spunto” elettrico per allineare la macchina alla direzione del vento. Questo

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permette, quindi, di andare a operare in impianti a isola, immagazzinando energia in appositi accumulatori.

I prodotti Ropatec montano sistemi di controllo che permettono all’azienda e all’installatore di monitorare costantemente le prestazioni che la macchina offre e controllarne l’efficienza in ogni condizione ambientale.

Gli aspetti chiave per un buon aerogeneratore sono la solidità, la durata nel tempo, la sicurezza e ovviamente l’affidabilità, oltre a questo non si può, poi, dimenticare un’alta efficienza di produzione.

I componenti che possono causare maggiori problemi durante il funzionamento sono quelli elettronici ed in particolare il più critico è l’inverter, questo perché quasi tutti le aziende fornitrici lo hanno sviluppato a partire da quelli utilizzati negli impianti fotovoltaici.

Solo negli ultimi anni si trovano sul mercato degli inverter più idonei, di derivazione dal grande eolico oppure progettati ex novo specificatamente per macchine di taglia piccola. La progettazione di tale componente è definita ad hoc sulle specifiche e in base alle esigenze definite da ogni cliente.

L’inverter ha una vita utile teorica di anche 15 anni, tuttavia, anche se non è richiesta la totale sostituzione, a causa della fragilità, è spesso necessaria un’attenta manutenzione.

Il mercato è caratterizzato dalla presenza di aziende con la stessa struttura di business adottata da Ropatec S.r.l.; esistono, tuttavia delle imprese che, anziché progettare, produrre e vendere le proprie turbine, le acquistano da terzi e le rivendono a marchio proprio. Esempio maggiore è Bluminipower S.r.l. che, in passato, produceva le proprie turbine internamente, successivamente, a seguito delle difficoltà nel garantire elevati standard qualitativi, ha

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deciso di acquistare l’interno mini-aerogeneratore sul mercato rivendendolo poi col proprio marchio.

Essere sempre all’avanguardia tecnologica è, sicuramente, il principale fattore chiave per avere successo, le principali innovazioni si concentrano sui nuovi materiali (acciaio, alluminio, fibra di carbonio o materiali compositi), sui profili alari delle pale e sul generatore; la tecnologia e il know-how necessari allo sviluppo dei prodotti costituiscono la principale barriera all’ingresso nel mercato per le nuove aziende. Il ruolo dell’innovazione è cruciale per l’impresa, sfruttando continuamente le economie di apprendimento, riesce ad immagazzinare nelle proprie risorse sempre maggiori conoscenze che facilitano la progettazione e la realizzazione di prodotti sempre più performanti.

Possibili fattori di sviluppo per il mercato, oltre alle nuove tecnologie, sono dati dalle normative.

In Italia esiste già una normativa favorevole allo sviluppo degli impianti eolici di piccola taglia, simile a quella che regolamenta il comparto del fotovoltaico; tuttavia, non è ancora presente a livello nazionale una certificazione unica delle macchine. Esiste una norma a livello comunitario, attualmente in uso sono nel Regno Unito, la IEC 61400 che regolarizza e uniforma la misurazione e la definizione della potenza di ogni aerogeneratore.

L’impresa ha collaborato alla stesura di tali norme guida, adotta già alcune certificazioni sul processo ma non ancora sul prodotto. Il mercato potrebbe poi essere ancor più stimolato da politiche di incentivazioni più robuste, in particolare agenti sul conto energia, che permettano al cliente di rientrare nell’investimento in tempi minori e più ragionevoli. Oltre al riconoscimento della tariffa omnicomprensiva, che riconosce al cliente 0,30 centesimi per ogni kW prodotto da parte del GSE,

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sarebbe opportuno introdurre il concetto di energia distribuita promosso da J. Rifkin per ottenere una indipendenza energetica maggiore dalle grandi multinazionali di utilities energetiche.

La politica di incentivazione è, quindi, basilare per sostenere la crescita del mercato. Nonostante l’attuale politica sia più che accettabile, si auspica che, con un incremento di tale contributo, si assista a una notevole crescita del micro-eolico italiano, un po’ come è successo negli ultimi dieci anni col fotovoltaico, che ha vissuto questo boom grazie a incentivazioni più favorevoli.