3.2 Settore aerospaziale
3.2.2 Il caso Foxconn
La Foxconn è un’azienda taiwanese fondata nel 1974 che produce la metà delle componenti di dispositivi elettronici di consumo venduti nel mondo214.
All’epoca della sua costituzione l’azienda aveva 10 dipendenti e produceva plastica per televisioni.
Negli anni 80 l’azienda inizia a produrre connettori per pc, affrontando un nuovo business, quello dei computer215.
La società dà lavoro a un milione e quattrocento mila salariati in ventotto stabilimenti; il più grande è quello di Shenzhen vicino ad Hong Kong, con 240 mila lavoratori.
Giuridicamente la proprietà è taiwanese, i lavoratori provengono dalla Cina continentale e i committenti sono i più grandi gruppi industriali multinazionali (Apple, Microsoft e Samsung).
La Foxconn ha impianti produttivi in Asia, in Europa e America latina e ha ridotto la propria forza lavoro a causa della introduzione dei robot, allo scopo strategico di
213Fonte:https://www.plm.automation.siemens.com/it_it/products/teamcenter/product-costmanagement/ 214Fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Foxconn
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ridurre il costo del lavoro216 e di conseguenza i costi totali, che hanno effetti sui
prezzi.
Foxconn ha sviluppato un robot industriale e si prevede un target del 30% di automazione nel 2020; molte delle operazioni di assemblaggio nell’azienda continueranno ad essere eseguite manualmente in quanto i robot non sono capaci di prendere le piccole viti e assemblarle in modo idoneo217.
La società ha rassicurato che non ci saranno dei licenziamenti di massa visto che i robot verranno utilizzati per sostituire i dipendenti nelle mansioni più ripetitive permettendo così alle persone di eseguire compiti di più alto valore.
Lo sviluppo dell’azienda è dato da prezzi ridotti, causati da soluzioni di automazione che nell’industria elettronica è un forte trend continuo.
L’implementazione dell’industria 4.0 avverrà in Foxconn attraverso un piano strategico a tre passaggi218, allo scopo di automatizzare gli stabilimenti.
Nella prima fase, le macchine e i robot sono impiegati in lavori più pericolosi, o in quelli che gli operai di solito non preferiscono in quanto troppo ripetitivi.
Nella seconda fase l’obiettivo sarà quello di migliorare l’efficacia ottimizzando il processo produttivo e riducendo il numero di robot in eccesso.
Nella terza fase, Foxconn mira all’automazione di interi stabilimenti prevedendo così l’intera digitalizzazione delle aziende, lasciando solo un numero minimo di professionisti, impiegati nelle fasi di produzione, nella logistica, nei test e nei processi ed ispezione.
Il lavoro umano potrebbe essere sostituito dai Foxbot, robot progettati e costruiti dall’azienda stessa: quarantamila unità sono già presenti negli stabilimenti e più o meno diecimila vengono aggiunti ogni anno.
La Foxconn è anche conosciuta per gli stressanti ritmi di lavoro cui sottopone i propri dipendenti, quindi non si può dire che non abbia una strategia che mira alla massima produttività.
216Fonte:https://www.applemobile.it/foxconn-60mila-operai-a-casa-arrivano-i-robot/
217Fonte:Nilsen S., Myberg E., “The adoption of industry 4.0- technologies in manufacturing – a multiple
case study”
218Fonte:http://www.hwupgrade.it/news/sistemi/foxconn-robot-al-posto-di-quasi-tutti-gli-esseri-umani-
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La causa che spinge l’azienda all’automatizzazione del lavoro sta comunque nella capacità di guadagno; infatti nel lungo termine la robotica fa ridurre i costi (in particolare quelli del lavoro), anche se inizialmente l’investimento è molto elevato219.
L’azienda, infatti, ritiene che i robot lavorino più velocemente aumentando la produttività, senza sosta permettendo di fare più unità di prodotto in un certo arco di tempo, ventiquattro ore su ventiquattro senza lamentarsi e ammalarsi e non pretendono aumenti salariali.
L’automazione delle infrastrutture di produzione per Foxconn, è un passo indispensabile per giungere all’obiettivo di efficienza.
La società Foxconn utilizza le più recenti tecnologie, adotta soluzioni industriali smart in grado di snellire le operazioni garantendo ai clienti una maggiore efficienza.
Tempi più brevi, riduzione dei costi e attenzione alla manifattura snella sono elementi su cui punta Foxconn per realizzare il valore per il cliente.
Al fine di massimizzare la cost efficiency220, l’azienda incoraggia221:
- l’educazione di tutti i dipendenti in strumenti lean: l’obiettivo è quello di consentire ai dipendenti di dare suggerimenti, effettuare modifiche e miglioramenti;
- l’istruzione dei fornitori chiave per una proficua collaborazione e condivisione dei benefici di ottimizzazione della catena del valore;
- l’impegno con il cliente a livello strategico sull’ottimizzazione222 dei progetti
aziendali snelli.
Tra le tecnologie innovative utilizzate da Foxconn occorre considerare l’internet delle cose223, una logica evoluzione delle infrastrutture che ha condotto l’azienda ad una digitalizzazione completa della propria attività.
219Fonte:http://www.hwupgrade.it/news/sistemi/foxconn-robot-al-posto-di-quasi-tutti-gli-esseri-umani-
nelle-catene-di-montaggio_66396.html
220“L’atto di risparmiare denaro facendo un prodotto o svolgendo un’attività in modo migliore”; fonte:
http://lexicon.ft.com/Term?term=cost-efficiency
221Fonte:http://www.foxconngfo.com/services/manufacturing
222“Con ottimizzazione intendono lo svolgimento di un ruolo di primo piano nel coordinamento delle
esigenze dei clienti”; fonte: http://www.foxconngfo.com/services/manufacturing
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L’interesse di Foxconn per l’IoT si evidenzia nella acquisizione che l’azienda taiwanese ha fatto di Thecous attraverso la collegata Ennoconn.
Questa acquisizione fa parte di vari simili investimenti strategici in società attive in particolare nel settore dell’internet of things, con l’obiettivo di rendere più forte la propria posizione nel fornire soluzioni per il mercato dell’IoT: in tal modo Foxconn attraverso le competenze di Thecous, svilupperà soluzioni nell’ambito dell’IoT tese alla riduzione dei costi.
Per quanto riguarda la stampa 3d, la società ha dovuto affrontare lo scetticismo del suo stesso presidente Gou, che ha dichiarato nel 2013: “3D printing is just gimmick”224, egli era convinto che la stampa 3d non fosse la chiave del futuro della
produzione, focalizzandosi su tecnologie alternative come cloud computing e macchine di precisione.
Ma anche Gou ha finito per riconoscere le potenzialità in termini di costi che la stessa tecnologia è in grado di offrire all’azienda.
Per questo Foxconn negli anni successivi, ha ricercato di incorporare la stampa 3D nel proprio sistema di ricerca e sviluppo e nei processi di produzione attraverso una collaborazione con un’azienda cinese produttrice leader di stampanti 3D (Zhuhai CTC electronic).
Dai dati esaminati anche per Foxconn la relazione di valore per il cliente dà risultato positivo, va osservato però che l’azienda raggiunge certi obiettivi con mezzi discutibili per quanto riguarda il rapporto con i lavoratori.
Infatti, i notiziari del mondo occidentale iniziarono a riferire di condizioni di lavoro disumane tanto da portare alcuni lavoratori al suicidio225.
Molte università cinesi realizzarono servizi sull’abuso dei lavoratori e sugli straordinari illegali fino a definire l’azienda come un campo di concentramento a causa degli stressanti ritmi di lavoro.
La sostituzione di molti lavoratori con i robot ha assicurato all’azienda maggiori profitti che è la cosa più importante per una multinazionale, però a parere di chi
224Fonte: http://www.scmp.com/news/china/article/1269451/3d-printing-gimmick-says-foxconn-boss 225Fonte: Pistono F. (2013)
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scrive l’azienda non deve solo massimizzare il profitto ma deve assicurare i diritti dei lavoratori226.