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I centri storici del Sud Italia: il patrimonio storico ed edilizio

3 Buone o cattive pratiche nel Sud Italia?

3.1 I centri storici del Sud Italia: il patrimonio storico ed edilizio

La Regione Calabria è molto sensibile alla tematica della rigenerazione urbana, poiché è da tempo che affronta il problema del degrado dei centri storici del Sud e propone nuove linee strategiche per un approccio conservativo/innovativo dei cosidetti luoghi della memoria. Tale atteggiamento è finalizzato alla promozione del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico, mediante politiche e norme in grado di ridefinire strumenti di gestione adeguata. L‟esigenza di intervenire sui centri storici del Sud, nasce dall‟idea di recuperare l‟esistente in seguito a condizione di uso del suolo spregiudicato che nel tempo ha generato una fertile ed incontrollata attività edificatoria. La prima considerazione da fare è che non tutto l‟edificato esistente può essere recuperato e che, a valutazioni di tipo tecnico, è indispensabile coniugare una programmazione dei costi e della fattibilità economica. E‟ necessario sottolineare come gli interventi di rigenerazione urbana sui centri storici risultano essere delle trasformazioni complesse, ma è compito della società e delle amministrazioni tutelare tutto ciò che rappresenta il patrimonio storico.

La politica regionale sui centri storici trova un valido supporto normativo nel Documento

Preliminare del Quadro Territoriale Paesaggistico della Regione Calabria, dove

l‟ideazione di reti regionali di centri storici di eccellenza e di musei del territorio, sono al centro di nuove forme di rivitalizzazione e di cooperazione tra comuni. Negli ultimi bandi pubblicati dalla Regione Calabria relativi ai Progetti Integrati per la riqualificazione,

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recupero e valorizzazione dei centri storici in Calabria , molti comuni hanno partecipato in

forma associata avviando forme di gestione condivisa. Dalla selezione dei progetti proposti dai comuni verranno erogati dei fondi da impegnare nella riqualificazione di quei centri storici che per le caratteristiche particolari rientrano in situazioni allarmanti.

I fondi messi a disposizione per avviare questi interventi sono finanziati dai progetti regionali POR Calabria FESR 2007 – 2013 – ASSE VIII Città Aree Urbane e Sistemi

Territoriali, che individuano i centri storici come risorsa strategica per il rilancio delle città

in termini di opportunità e di sviluppo. Le strategie prese in considerazione e citate dal bando sono molteplici e nello specifico:

- riuso del patrimonio immobiliare inutilizzato,

- miglioramento della qualità insediativa e di vita attraverso il potenziamento dei servizi urbani,

- rafforzamento della coesione sociale,

- recupero dei valori identitari e culturali dei sistemi urbani,

- riqualificazione e valorizzazione dei centri storici che presentano maggiori potenzialità di attrarre flussi turistici;

- rafforzamento del capitale sociale dando priorità agli interventi nelle aree ad alto tasso di povertà, di disoccupazione, di microcriminalità, di immigrazione ed alle aree caratterizzate da maggiore disgregazione sociale e carenza di strutture e servizi.

I problemi dei centri storici della Calabria si possono idenitificare attraverso la forte condizione di degrado fisico, il decremento della popolazione, l‟incapacità di dare nuovi impulsi politici. Tale situazione, deve essere considerata una problematica prioritaria per le amministrazioni, in caso contrario, porterà alla desertificazione di molti centri storici. L‟emergenza viene descritta in maniera precisa all‟interno della Legge Regionale n. 19 del 16 aprile 2002 che afferm, che uno degli obiettivi principali per rilanciare il Sud, è quello di rimuovere le condizioni di degrado e valorizzare i punti di forza e le risorse presenti ai

fini di uno sviluppo sostenibile locale. Alfine di perseguire tali obiettivi, occorre

focalizzare tre parole - chiave che incidono fortemente sulle decisioni politiche: continuità,

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azioni, continuità nel passaggio tra le amministrazioni, continuità come segno di coerenza delle idee. In Calabria, esiste una difficoltà oggettiva nella gestione dei progetti lasciati in sospeso, rimaneggiati da diverse amministrazioni e modificati in continuazione nella forma e nei contenuti. Continuità significa seguire nel tempo una linea di programma non casuale, ma ben marcata. La chiarezza negli interventi urbani, intesa come la rappresentazione di un modo comprensibile a tutti di comunicare gli intenti, le decisioni, le problematiche, alfine di creare uno strumento divulgativo semplice e diretto. Il coraggio negli interventi urbani, inteso come coraggio di chi opera giornalmente in un territorio dove portare avanti delle scelte vuol dire assumersi delle responsabilità. Il coraggio, di operare degli interventi in coscienza e cercando di mettere a disposizione tutte le risorse a vantaggio dei cittadini. Non è casuale la scelta di approfondire la ricerca scegliendo un caso del Sud - Italia dopo l‟affermazione di una crisi economica mondiale che ha coinvolto in modo drastico molti tra i paesi più solidi del mondo da un punto di vista finanziario. In particolar modo, sotto l‟effetto di questa ondata economica negativa, la Regione Calabria avverte l‟esigenza di mettersi al passo con il resto d‟Italia, sviluppando delle misure in grado di portare soprattutto crescita economica e innovazione.

La nascita, nella Regione Calabria, di tematiche strategiche sviluppate secondo Assi e Obiettivi, rappresentano un passo avanti per individuare le risorse sulle quali investire, alfine di pianificare un territorio più equilibrato e competitivo. Nella convinzione che, il patrimonio architettonico non debba andare perduto e che il patrimonio esistente dei centri storici possa essere in parte recuperato, occorre innanzitutto bloccare le speculazioni edilizie e gli abusivismi ed investire caso per caso sulle specificità dei luoghi. Una delle problematiche che assilla maggiormente le regioni del Sud è l‟occupazione. Lo sviluppo nel Sud, deve produrre una forte componente occupazionale per contrastare gli allarmanti risultati pubblicati nel Rapporto Svimez 2010. In esso è palese, come la disoccupazione crea la maggior parte dei disagi nella popolazione e aumenta la percentuale di spostamento in altre regioni o altri paesi esteri. In modo particolare, l‟attenzione più allarmante è rivolta alla condizione dei giovani nelle fasce comprese tra i 25 e i 40 anni che, non trovando occupazione, si spostano in cerca di migliori situazioni economiche e maggiori gratificazioni professionali. In altri casi, molti giovani ripiegano su altri tipi di occupazione allontanandosi completamente dalla loro iter formativo. Nel rapporto sull‟occupazione del

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2009 pubblicato dall‟Osservatorio Regionale del Mercato del lavoro, nella Regione Calabria si sono persi 23.367 posti di lavoro. Tale dato comprende sia la condizione femminile/maschile e sia la tipologia contrattuale (tempo determinato o indeterminato). In particolar modo, l‟occupazione femminile risulta essere fortemente penalizzata rispetto a quella maschile e ciò induce a riflettere ancora una volta sulla valorizzazione del ruolo della donna nella società, ancora molto lontano rispetto altri Paesi Europei. La presa di coscienza di tali dati, conduce alla riflessione che la carenza di lavoro rappresenta un ruolo determinante nello sviluppo del Sud Italia. Inoltre, le forme di lavoro precario hanno solo aggravato la condizione dei giovani, incrementando il lavoro a tempo determinato e di conseguenza la possibilità di certezze future. Di seguito viene presentata la situazione occupazionale rispetto al trimestre 2008.

Tabella 6 - Occupati in meno rispetto al III Trimestre del 2008

ITALIA NORD CENTRO MEZZOGIORNO

- 508.000 - 274.000 -38.000 -196.000

Fonte Istat – Elaborazione ACL

Dalle casistiche trattate, è emerso che il processo della rigenerazione urbana nasce dal volere prima di tutto della società e da questa coinvolge le altre componenti di un territorio. La società ha senza dubbio il compito di opporsi a situazioni di degrado che ledono l‟immagine di un territorio.