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CHIMICA Reti di nylon

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CHIMICA Reti di nylon

Per la prima volta dei pescatori inglesi hanno usato reti di nylon per la pesca delle aringhe, con ri-sultati molto soddisfacenti.

Sebbene le reti di nylon costino attualmente il doppio di quelle di cotone, col loro uso si evita buona parte delle spese di riparazione in cui si incorre con le altre. Inoltre, se l'uso delle reti di nylon diverrà popolare fra i pescatori, i costi di produzione verranno progressiva-mente ridotti.

(Gourock Pope Co., Lowestoft). Unii nuova s o s t a n z a per rimuovere l a r u g g i n e .

Una ditta britannica ha pro-dotto una sostanza per togliere la ruggine, che può essere usata a freddo o a qualsiasi temperatura fino ai 60 centigradi.

Tale sostanza può essere impie-gata mediante l'uso di spazzola o per immersione e per eliminare la ruggine bastano normalmente cin-que minuti, inoltre, usata

sull'al-luminio. questa sostanza ne rende la superficie maggiormente ade-rente ai colori.

(Pyrene Company, Great West Road, Brentford, Middlesex). Gas da petrolio.

Vengono attualmente condotti con successo in Inghilterra espe-rimenti per produrre il gas per uso domestico anziché dal carbone, da olio combustibile pesante. Alla riu-nione in Londra dell'Istituzione Ingegneri del Gas, il sig. J . H. Dye, vicepresidente, ha dichiarato che, data la scarsità di carbone, questi esperimenti potranno avere « un immediato e immenso significato ».

Gli esperimenti hanno dimo-strato che il nuovo gas può essere mescolato in qualsiasi quantità col gas di carbone. Agli attuali prezzi del carbone dovrebbe essere possi-bile, secondo una stima pruden-ziale, produrre il gas dall'olio a prezzi di grande concorrenza. Si prevede che 20 milioni di tonnellate di olii di petrolio verranno impor-tate in Inghilterra nel 1952, contro 4 milioni di tonnellate nel 1983.

Fio 10 — Il Ministry of Supply' britannico ha fornito onesta fotografia del B.E.R., un razzo sperimentale lane alo per prova da una zona della Gran Bretaana. E' lunflo 6 metri ed ha un diametro di 425 mm. Ulteriori dati relativi al nuovo apparecchio sono tuttora tenuti segreti.

l i ' " a r d i i " , u n a nuova li-b r a tessile.

L'« ardii », la fibra tessile natu-rale estratta dalle arachidi, comin-cerà ad esser prodotta in Gran Bre-tagna su scala commerciale durante il primo semestre dell'anno venturo. Si occuperà della produzione la fabbrica di Dumfries delle « Impe-riai Chemical Industries », alla me-dia annuale di 10.000 tonnellate.

Questo nuovo filato artificiale ha l'aspetto di lana e può esser tes-suto con essa con ottimi risultati. L'« ardii », che può esser prodotto ad un costo di circa 4 scellini la libbra, resiste alle sgualciture e non viene attaccato dalle tarme. ELETTRONICA

Le nuove ealeolatriei elet-triche ed elettroniche.

Le macchine calcolatrici sono ormai entrate nella vita comune e ognuno conosce le addizionatrici per i conti ordinari della vita com-merciale di tutti i giorni, le piccole macchine calcolatrici ad ingranaggi per le quattro o p e r a z i o n i della aritmetica, e le macchine calco-latrici elettriche, ancora, ad ingra-naggi, non dissimili da quelle azionate a mano. Esse servono per t u t t i gli usi della tecnica corrente e per le necessità commerciali. Ma rappresentano soltanto un pri-mo e rudimentale stadio rispetto alle grandi calcolatrici moderne, costruite e, perfezionate per la ricerca scientifica. Queste ultime sono destinate alla risoluzione di problemi molto complessi, al di là delle p o s s i b i l i t à di c o n t o della mente umana, a risolvere sistemi di equazioni o problemi algebrici anche molto complicati. Le grandi calcolatrici moderne rappresen -tano, in molti casi, un modo di affrontare i problemi, da consi-derarsi come terzo in linea logica dopo i grandi metodi classici: la postulazione e il metodo euristico. La macchina calcolatrice ad in-granaggi fu inventata nel 1642 da Pascal, che allora aveva 19 anni e poi divenne famoso come mate-matico e come filosofo. La macchina

(li Pascal poteva eseguire soltanto somme e sottrazioni. Trenta anni dopo, Leibnitz, l'ideatore del cal-colo infinitesimale quasi contem-poraneamente a Newton, costruì una macchina calcolatrice, che, oltre alla somma e alla sottrazione, poteva eseguire anche, la moltipli-cazione. Leibnitz si rese conto anche della grande importanza della liberazione del cervello umano dalla schiavitù del calcolo nume-rico. L'inglese Babbage nel 1834 compì studi relativi a una mac-china aritmetica progettata in maniera corretta e vantaggiosa, ma non potè trovare aiuto finan-ziario e dovette limitarsi a costruire un modello. Waston, più tardi, uti-lizzò alcune delle idee di Babbage nel sistema delle cartoline forate. Sotto l'impulso delle necessità belliche, durante la prima guerra mondiale le macchine calcolatrici ebbero nuovo impulso. Lo scien-ziato americano Vannevar Bush costruì un'immensa macchina cal-colatrice meccanica per l'Istituto di Tecnologia del Massachussets. Durante la seconda guerra, Howard Aiken e l'International Business Machines Corporation costruirono, ad Harvard, uria grande macchina calcolatrice a tastiera e nel 1945 all'Università di Pennsylvania fu costruito un «integratore» nume-rico elettronico chiamato ENIAC, un complesso di 18.000 tubi elet-tronici che silenziosamente risol-veva problemi anche molto com-plicati con estrema rapidità e senza errori.

L'ENIAC — questa macchina calcolatrice elettronica costruita presso l'Università di Pennsylva-nia — consiste di un certo numero di unità indipendenti sistemate sulle pareti di una grande sala. Ogni unità consiste di uno o più pannelli di distribuzione i quali portano sulla faccia anteriore le prese, gli interruttori e gli stru-menti di lettura e sulla faccia po-steriore i tubi elettronici, i relais e gli altri elementi dei circuiti. Inoltre vi sono alcune unità aventi funzione direttiva, alle quali lavo-rano gli operatori: unità montate su maschere smontabili, in modo da potere essere inserite in vari punti del circuito.

Eppure, nel corso della febbrile ricerca scientifica attuale, PENÌAC è considerata già sorpassata. In-f a t t i vi sono oggi macchine più moderne, migliori, di capacità più ampia dell'ENIAC, e aventi sol-tanto 1000 tubi invece di 18.000 come la calcolatrice MANIAC, costruita a Princeton dal grande matematico John von Neumann. Le macchine calcolatrici si pos-sono distinguere in due grandi categorie: quelle a sistema

digi-Fig. I l - L'Istituto d'i ricerche sulle alghe marine di Musselburgh — inaugurato recentemente — ha ri compito di studiare ile possibili utilizzazioni industriali e chimiche delle alghe marine. In tigura un forno per la essiccazione delle alohe: uno degli stadi pel processo chimico di trasformazione.

tale e quelle ad analogia. Come esempio di sistema digitale si può considerare il pallottoliere, come esempio di sistema ad analogia si può considerare il regolo calcola-tore. Nel regolo, i logaritmi dei numeri sono rappresentati da lun-ghezze e la loro somma e sottra-zione si fa semplicemente ripor-tando le lunghezze una di seguito all'altra e leggendo sulla scala la somma o la differenza. Chiunque abbia usato il regolo conosce l'incon -veniente comune a t u t t i i sistemi ad analogia. La precisione non è assoluta ed anzi è di solito scarsa, per la difficoltà di misurare con sufficiente accuratezza la grandezza tisica che rappresenta il risultato.

11 più semplice calcolatore digi-tale è ovviamente l'insieme di dieci dita. Strumenti non mecca-nici a sistema digitale, come l'a-baco e il quwpus peruviano, un mazzo di fili annodati, sono di origine antichissima. La macchina aritmetica del Pascal, il moltipli-catore di Leibnitz, l'addizionatrice

commerciale, l'ENIAC con il suo modello elettronico di ruota cal-colatrice, e più recenti calcolatrici elettroniche, sono t u t t i esempi di calcolatrici digitali. La pallina sul-l'abaco, il nodo nel quupus, le ruote dentate, gli elementi delle macchine elettriche, corrispondono t u t t i alle dita che possono essere distese in un modo o nell'altro. Nonostante la grande complica-zione delle matematiche moderne, le quattro operazioni fondamentali dell'aritmetica rimangono le vie principali per risolvere i problemi. Altre discipline come l'algebra e il calcolo sono soltanto scorciatoie, rispetto alla successione delle ope-razioni aritmetiche. Se un uomo avesse sufficiente tempo, memoria perfetta e dieci dita o un pallot-toliere, pochi dei problemi anche più ardui della matematica mo-derna lo terrebbero in iscacco. Ma « tempo sufficiente » potrebbe signi-ficare per esempio 10.000 anni per un problema che una macchina calcolatrice moderna può risolvere

in cinque minuti. Eppoi, la me-moria d e l l ' o p e r a t o r e dovrebbe essere perfetta.

Fino a poco tempo fa, i metodi matematici e le macchine calco-latrici, pur essendo buoni, non avevano raggiunto l'ammirevole perfezione odierna. Vi erano an-cora molti problemi senza solu-zione oppure richiedenti un tempo così lungo per la soluzione, da scoraggiare ogni tentativo. Le nuove macchine calcolatrici stanno r a p i d a m e n t e c o l m a n d o questa lacuna. Le nuove macchine elet-troniche sono incredibilmente ra-pide ed hanno allargato a dismi-sura l'orizzonte dei matematici. La m a c c h i n a c a l c o l a t r i c e ENIAC, molto più lenta della recentissima MANIAC, può eseguire un milione di moltiplicazioni l'ora, ossia 150 milioni di moltiplicazioni la setti-mana. Nella stessa macchina una moltiplicazione di due numeri di dieci cifre ognuno può essere f a t t a in meno di un decimillesimo di secondo, mentre richiede non meno di dieci secondi in una delle nor-mali calcolatrici elettriche.

Anche più importante della ra-pidità, è un'altra proprietà che le macchine della classe dell'ENIAC hanno, la « sequenza automatica ». Questo vuol dire che la macchina può essere predisposta con una serie di istruzioni e poi avviata, con la certezza che essa seguirà le i s t r u z i o n i c o r r e t t a m e n t e , p e r quanto esse possano essere com-plicate e n o n i m p o r t a q u a n t i milioni di operazioni esse impli-chino. Senza che vi sia alcuna necessità di un operatore, la mac-china, opportunamente istruita per mezzo di un codice punzonato in

un nastro di carta — oppure, come nel caso dell'ENIAC, per mezzo di cartoline forate — eseguirà il suo compito, punzonando periodica-mente le risposte su nuove car-toline o nastri e indicando quando ha bisogno di nuove istruzioni, ciò che è necessario perchè, altri-menti, in molti casi la macchina andrebbe avanti a calcolare sulla stessa formula indefinitamente.

Come ogni meccanismo compli-plicato, la macchina calcolatrice ENIAC e le altre dello stesso tipo hanno una resistenza pari a quella della più delicata delle loro parti componenti. L'ENIAC, che costa mezzo milione di dollari, pesa 30 tonnellate, contiene 18.000 tubi elettronici, chilometri e chilometri di filo e mezzo milione di giunti saldati, si può guastare perchè i t u b i possono bruciarsi, come la più modesta radio domestica, ed in più può avere malattie strane, del carattere delle neurosi. Per evitare le conseguenti perdite di temilo, t u t t o un sistema sussidiario di segnalatori è connesso alla mac-china per indicare quando un tubo si brucia o un giunto si dis-salda. Sono allo studio dispositivi atti a rivelare e indagare la natura dei disturbi in queste grandi e com-plicatissime macchine elettriche.

La più notevole e suggestiva proprietà delle grandi calcolatrici elettriche moderne, è la « memoria ». Basta pensare un momento per rendersi conto che una qualità di questo genere si rende indispen-sabile per la pratica utilità di que-sti meccanismi. Ma che cosa inten-diamo per « memoria » di una cal-colatrice? In qualunque problema matematico non immediato, non

basta soltanto calcolare e trovare la risposta; bisogna raccogliere una serie di risidtati parziali o intermedi da mettere da parte e utilizzare più tardi per trovare il risultato finale. La macchina progettata per risolvere problemi molto diffìcili, deve essere capace di immagazzi-nare i risultati intermedi e ripren-derli al momento giusto per le suc-cessive operazioni. Ed è evidente quanto sia importante che queste operazioni vengano eseguite nel-l'ordine giusto e a tempi giusti. 11 numero delle operazioni che pos-sono essere programmate dipende appunto dal numero degli organi di immagazzinamento. Si ha così un insieme di dispositivi elettronici corrispondenti alla parte operativa; nelle macchine più recenti la parte « memoria » è stata di molto svi-luppata in proporzione. Non vi è limitazione riguardo alla qualità e alla successione delle operazioni.

È anche possibile dare alla mac-china ordini dipendenti dal risul-tato parziale e, cioè, procedere per una certa operazione se un risul-tato parziale ha un certo valore; procedere per un'altra se quel ri-sultato ha un altro valore.

Le più moderne macchine elet-triche c a l c o l a t r i c i , c o m e l a MANIAC, costruita dal professor von Neumann a Princeton, hanno superato lo stadio dei cartoncini forati per la impostazione e il risultato, e usano invece disposi-tivi magnetici e registrazione su pellicola fotografica. La macchina fornisce risultati e costruisce dia-grammi alla velocità di 20.000 valori al secondo, e nelle macchine in progetto, fino a 100.000 valori al secondo.

Il comando di altre macchine del tipo MANIAC già in progetto, sarà a tastiera e i risultati saranno scritti a macchina e, naturalmente, descritti in forma di diagramma su schermi non dissimili a quelli della televisione, sui quali potranno essere fotografati.

Lo scopo originario per il quale le più moderne macchine calcola-trici furono costruite, è la risolu-zione dei problemi di balistica. Dato che i problemi balistici sono complicati e difficili, essi rappre-sentano una discreta prova delle capacità dei calcolatori elettronici. Prevedere accuratamente la tra-iettoria di un proiettile vuol dire tenere conto di diversi fattori, come per esempio della direzione e velo-cità del vento, della temperatura dell'aria, della rotazione della terra e della rotazione del proiettile su se stesso. Su queste variabili, si sovrappone l'effetto delle altre e cioè della velocità iniziale del pro-iettile, della posizione del cannone

Fis. 12 — Migliaia di biscotti scorrono attraverso i vasti forni automatici nello stabilimento Huntley a-d Paltners a Resding, England. Importanti ricerche sono continuamente condotte in

e del cambiamento di posizione e di velocità del bersaglio.

Ma il contributo delle macchine calcolatrici al progresso scientifico ha un'importanza che va molto al di là degli scopi bellici. Per secoli i matematici hanno risolto problemi fisici con ipotesi deliberatamente molto semplificate per essere acces-sibili agli utensili di lavoro appli-cabili ad essi. Ora, gran parte di queste semplificazioni non erano indispensabili, ma il tener conto dei fenomeni nelia loro più com-plessa realtà avrebbe richiesto cal-coli così lunghi da rendere il lavoro praticamente impossibile. A titolo di esempio, mentre le leggi della idrodinamica sono conosciute abba-stanza bene, è praticamente impos-sibile prevedere esattamente il com-portamento di una corrente d'acqua che si precipiti in un tubo. Impossi-bile analizzare la traiettoria di una molecola. Questo è l'importante aspetto della situazione che sta cambiando di nuovo. Il fisico in-glese Ilartree spese 15 anni in cal-coli sulla struttura atomica, che le più moderne calcolatrici avreb-bero potuto eseguire in alcune ove. Un ramo della scienza che potrà molto progredire in seguito alla adozione delle nuove calcolatrici, recando grandi vantaggi, è la scienza meteorologica, la scienza della previsione del tempo; scienza che finora era vaga e poco soddi-sfacente, nonostante la discreta conoscenza delle leggi fisiche gene-rali concernenti l'aria, l'acqua e il vapore, appunto a causa del nume-ro enorme di variabili del quale sarebbe stato necessario tenere conto. È questo un caso nel quale, veramente, conoscendo un gran-dissimo numero di parametri e risolvendo un grande numero di equazioni, si può prevedere il futuro.

Un altro campo di applicazione è quello delle statistiche economi-che e sociali. Non è impossibile economi-che la macchina possa un giorno risol-vere problemi comunemente ri-guardati come non matematici. Non dimentichiamo che filosofi come il Whitehead e il Russell, si sono di molto avvicinati ad espri-mere forme del pensiero, general-mente considerate non matema-tiche, in termini matematici.

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IMPIANTI l'I " LA PRO-I E Z PRO-I O N E DPRO-I ENERGPRO-IA. E n e r g i a eolica per rispar-m i a r e c a r b o n e .

Si è conclusa recentemente in Londra una riunione di Delegati europei, organizzata dall'OECE, nel corso della quale si è discusso cir-ca l'impiego dell'energia eolicir-ca

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Fifj. 13 - U n volo di locuste. Da questa foto presa nel Kensia, si può vedere in qual modo esse-s:endono ad attazeare il terreno. Milioni di quesfi insetti, formanti una densa nuvola, si posano suoli alberi, sui raccolti e sull'erba. La « East African Desert Locust Survey organization con

i suoi servizi mobili prende parte alla lotta per combattere questa piana del Kenia.

me metodo economico ed efficiente per generare elettricità rispar-miando carbone.

I risultati sono stati definiti « molto soddisfacenti ». Il professor M. Dresden, Capo della Sezione Industriale del Consiglio Nazionale di Ricerche olandese, ha dichia-rato che i tradizionali mulini a vento dell'Olanda, se possono rap-presentare una grande attrazione per i turisti, sono però in genere inefficienti ed anti-economici. Si spera attraverso le ricerche di modificarli.

II sig. Crescent ha annunziato che la Francia sta cercando le loca-lità adatte in cui erigere 100 posti di misurazione e che nel frattempo le ricerche di laboratorio conti-nuano su modelli in scala ridotta. In Danimarca negli ultimi 4 o 5 anni sono stati già costruiti da 70 a 80 impianti per lo sfruttamento dell'energia eolica i quali producono complessivamente intorno ai 18 milioni di unità di energia elettrica.

In Inghilterra si spera di avere in operazione ai primi del prossimo anno due impianti pilota. A questi faranno seguito varie centinaia di altri impianti, eretti nelle bru-ghiere lungo le coste battute dal vento, che forniranno dal 10 al 15 % del fabbisogno totale britan-nico di energia elettrica. RICERCHE

Studio dei r a g g i c o s m i c i . Una squadra di scienziati bri-tannici ha da poco iniziato presso la Stazione Internazionale di ri-cerche in Svizzera, situata su un alto pianoro della Jungfrau, lo

studio sul comportamento dei raggi cosmici.

La Stazione è a circa 4 mila metri di altezza e gli scienziati do-vranno di tempo in tempo, durante i cinque mesi di prevista durata delle ricerche, scendere a valle per brevi periodi.

Capo della squadra è il prof. Patrick Blackett, uno dei princi-pali esperti britannici in fatto di energia atomica e Premio Nobel per le sue scoperte nel campo della fisica. Egli dirige le ricerche riguar-danti le nuove particelle radioat-tive ad alto potere di penetrazione che, note come « taumesoni », si producono in grandi quantitativi quando l'atomo viene scisso dai raggi cosmici. Una costosa attrez-zatura, valutata oltre 10 mila ster-line e pesante più di 20 tonnellate, è stata installata nella Stazione di ricerca espressamente per questi lavori. Dell'attrezzatura fa parte un magnete che pesa, esso solo, circa 14 tonnellate.

N u o v o c e n t r o s c i e n t i f i c o b r i t a n n i c o .

11 Governo britannico sta attual-mente esaminando delle proposte per la costituzione di un Centro Nazionale della scienza in Londra. Nel fare questa_comunicazione, il Lord Presidente del Consiglio, sig. Herbert Morrison, ha dichia-rato il 21 novembre scorso che nel Centro verrebbero sistemati i dica-steri governativi e le organizzazioni che si occupano di ricerche scien-tifica e industriale nonché le prin-cipali società scientifiche con le loro importanti biblioteche. Mor-rison ha aggiunto che il Centro sarebbe destinato a migliorare le

facilitazioni e i contatti fra scien-ziati e quanti si avvalgono della scienza, sia su un piano nazionale che internazionale.

La scelta della località per il Centro scientifico verrà annun-ciata ai primi del prossimo anno, ma occorrerà qualche tempo prima che lo schema finale possa essere completato.

Nuovo c o n s i g l i o tessile di ricerche s u l l a l a n a .

È stata annunciata in questi giorni la .costituzione in Inghil-terra di un Consiglio tessile di ri-cerca sulla lana, come raccoman-dato dal Board of Trade e previsto dall'ordinanza recentemente appro-vata che stabilisce una tassa per la ricerca scientifica nell'industria tessile laniera.

Il Consiglio consisterà di 21 rap-presentanti delle varie organizza-zioni dei datori di lavoro lanieri, di funzionari sindacali e di professori dell'Università di Leeds e delle isti-tuzioni tecniche dello Yorkshire. Il dott. C. G. Carter, del Segreta-riato internazionale laniero, e il sig. C. A. Spencer, del Reparto per la ricerca scientifica industriale, faranno parte del Consiglio come osservatori.

Gli obiettivi del nuovo ente sono

di incoraggiare la ricerca sui mate-riali, metodi e processi dell'indu-stria e di coordinare le attività di ricerca di un certo numero di

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