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inv 57 CIL, VI, 18288 = CIL, XIV, 67

Il testo, disposto su sei righe, è centrato Le lettere, incise a solchi triangolari, sono apicate e di modulo variabile a seconda del contenuto Lettera montante (I) e apex alla r 1.

N. inv 57 CIL, VI, 18288 = CIL, XIV, 67

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino nel corso degli scavi di Vescovali del 1825. Successivamente gli autori del CIL la ricordano presso l‘Episcopio di Porto.

Ostia, Museo Archeologico Ostiense, n. inv. 8868.

Descrizione del supporto.

Lastra in marmo di forma quadrata frammentaria all‘angolo superiore sinistro; è presente una lesione sul margine superiore in corrispondenza della gancio di sostegno.

Il campo epigrafico è delimitato da una cornice modanata a fascia e gola rovescia. Il testo, disposto su sei righe, è abbastanza centrato entro il campo epigrafico.

Le lettere, incise con solchi triangolari, sono apicate e di modulo maggiore nelle prime due righe. Contenuto.

D(is) M(anibus) / Flaviae / Artemisiae / matri / fecit Felix / filius.

Iscrizione funeraria dedicata a Flavia Artemisia dal figlio Felix. Sulle altre iscrizioni dei Flavii provenienti dall‘area in esame, cfr. n. 55. Datazione: seconda metà I - prima metà II sec. d.C.

Bibliografia.

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N. inv. 58

CIL, VI, 18570

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino durante gli scavi degli anni 1731-1733 documentati da Ficoroni. In seguito è attestata nella raccolta capitolina dal catalogo del Guasco (1775-1778).

Roma, Musei Capitolini, n. inv. 2280.

Descrizione del supporto. Misure: cm 14 x 26.

Lastra in marmo rettangolare lesionata lungo il margine sinistro.

Il testo è disposto su tre righe; il nome alla r. 2 prosegue nella riga successiva. Le lettere, apicate e incise con solco triangolare, sono di modulo costante. Contenuto.

D(is) M(anibus) / Fortuna/tae.

Iscrizione funeraria composta dalla sola adprecatio agli Dei Mani in forma abbreviata e dal nome della defunta, Fortunata.

Datazione: seconda metà I sec. d.C. - inizi II sec. d.C. Bibliografia.

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N. inv. 59

CIL, VI, 18720

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino durante gli scavi degli anni 1731-1733 documentati da Ficoroni. In seguito è attestata nella raccolta capitolina dal catalogo del Guasco (1775-1778).

Roma, Musei Capitolini, n. inv. 1457.

Descrizione del supporto. Misure: cm 7,5 x 20.

Lastra in marmo rettangolare a sviluppo orizzontale.

Il testo, disposto su due righe, è abbastanza centrato nel campo epigrafico. Le lettere, apicate e incise con solco triangolare, sono di modulo costante. Contenuto.

C(ai) Fundani / Erotis.

Iscrizione funeraria recante solo il nome del defunto, Caius Fundanius Eros, espresso al genitivo e privo di indicazioni di status. Potrebbe trattarsi di una lastra attestante la proprietà del loculo. Il gentilizio Fundanius sembra derivare da Fundanus, forma impiegata come cognome originariamente connesso ad una provenienza dalla città di Fondi.

L‘epigrafe in esame fa parte di un gruppo di quattro iscrizioni (cfr. schede nn. 60-62) appartenenti a membri di questa stessa gens rinvenute contestualmente.

Tra le epigrafi funerarie di ambito urbano relative alla gens Fundania, mostrano interessanti analogie CIL, VI, 18733: Fundania / Sextula (di cui viene indicata la presenza nella raccolta di Fossombrone data da B. Passionei ) e CIL, VI, 18730: Fundania Chreste (tra i materiali rinvenuti da Ficoroni all‘altezza del bivio tra la via Appia e la via Latina e successivamente attestata nella raccolta di Lowther Castle); in entrambi i casi, si potrebbe pensare a iscrizioni provenienti dal medesimo contesto.

Datazione: prima metà I sec. d.C. (A. Capoferro, in Gregori-Mattei 1999). Bibliografia.

G.L. Gregori, M. Mattei (a cura di), Roma (CIL, VI). 1, Musei Capitolini, Roma, 1999, n. 1659.

F. Senatore in La collezione epigrafica dell'Antiquarium comunale del Celio: inventario generale, inediti,

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N. inv. 60

CIL, VI, 18725

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino durante gli scavi degli anni 1731-1733 documentati da Ficoroni. In seguito è attestata nella raccolta capitolina dal catalogo del Guasco (1775-1778).

Roma, Musei Capitolini, n. inv. 1389.

Descrizione del supporto. Misure: cm 8 x 22.

Lastra in marmo rettangolare a sviluppo orizzontale.

Il testo, disposto su due righe, è abbastanza centrato nel campo epigrafico. Le lettere, incise con solco triangolare e apicate, sono di modulo costante. Contenuto.

C(aius) Fundanius / Socrates.

Iscrizione funeraria recante solo il nome del defunto, Caius Fundanius Socrates, espresso al nominativo e privo di indicazioni di status.

Sulle altre iscrizione della gens Fundania cfr. n. 59.

Datazione: prima metà I sec. d.C. (A. Capoferro, in Gregori-Mattei 1999). Bibliografia.

G.L. Gregori, M. Mattei (a cura di), Roma (CIL, VI). 1, Musei Capitolini, Roma, 1999, n. 1660.

F. Senatore in La collezione epigrafica dell'Antiquarium comunale del Celio: inventario generale, inediti,

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N. inv. 61

CIL, VI, 18728

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino durante gli scavi degli anni 1731-1733 documentati da Ficoroni. In seguito è attestata nella raccolta capitolina dal catalogo del Guasco (1775-1778).

Roma, Musei Capitolini, n. inv. 1449.

Descrizione del supporto. Misure: cm 8 x 21.

Lastra in marmo rettangolare a sviluppo orizzontale.

Il testo, disposto su due righe, è abbastanza centrato nel campo epigrafico con la tendenza ad addensarsi sul margine destro alla r. 2.

Le lettere, incise con solco triangolare e apicate, sono di modulo inferiore alla r. 2. Contenuto.

Fundaniai / Athenarusais.

Iscrizione funeraria recante solo il nome della defunta, Fundania Athenarusa, espresso con la desinenza arcaizzante –ai.

Sulle altre iscrizione della gens Fundania cfr. n. 59. Datazione: età augustea.

Bibliografia.

G.L. Gregori, M. Mattei (a cura di), Roma (CIL, VI). 1, Musei Capitolini, Roma, 1999, n. 1661.

F. Senatore in La collezione epigrafica dell'Antiquarium comunale del Celio: inventario generale, inediti,

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N. inv. 62

CIL, VI, 18732

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino durante gli scavi degli anni 1731-1733 documentati da Ficoroni. In seguito, è attestata nella raccolta capitolina dal catalogo del Guasco (1775-1778).

Roma, Musei Capitolini, n. inv. 2339.

Descrizione del supporto. Misure: cm 9 x 23,5.

Lastra in marmo rettangolare a sviluppo orizzontale.

Il testo, disposto su due righe, è abbastanza centrato nel campo epigrafico. Le lettere, incise con solco triangolare e apicate, sono di modulo costante. Lettera montante (I) alla r. 2.

Contenuto.

Fundania / Primai.

Iscrizione funeraria recante solo il nome della defunta, Fundania Prima.

Come nel caso precedente è presente la desinenza arcaizzante –ai. Sulle altre iscrizione della gens Fundania cfr. n. 59.

Datazione: età augustea. Bibliografia.

G.L. Gregori, M. Mattei (a cura di), Roma (CIL, VI). 1, Musei Capitolini, Roma, 1999, n. 1662.

F. Senatore in La collezione epigrafica dell'Antiquarium comunale del Celio: inventario generale, inediti,

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N. inv. 63

CIL, VI, 18754; (add. p. 3915); ILS 8554

Provenienza e storia collezionistica.

Maffei (Museum Veronense, 1749) ne attesta la presenza nella vigna del Collegio Clementino. In seguito, Benedetto Passionei la ricorda presso il proprio palazzo di Fossombrone.

Fossombrone , locali ex seminario vescovile.

Descrizione del supporto. Misure: cm 30 x 25.

Lastra in marmo rettangolare a sviluppo verticale lesionata lungo il margine inferiore.

Il campo epigrafico è delimitato da una cornice a gola rovescia compresa tra due solchi paralleli; sul margine superiore la cornice è sormontata da un timpano inciso con corona vittata centrale.

Il testo, disposto su sei righe, risulta piuttosto irregolare per impaginato, spaziatura e andamento delle righe, modulo delle lettere.

Le lettere, incise a solchi triangolari, si presentano apicate e con ductus morbido. Contenuto.

D(is) M(anibus) / A(ulus) Furius Crassus / A(uli) Furi Festi ver(na) / loco f(ilii) hab(itus) es(t) / vix(it) an(nos) IIII m(enses) VI / d(ies) XXVIIII.

Iscrizione funeraria dedicata da Aulus Furius Crassus ad Aulus Furius Festus morto all‘età di quattro anni. L‘uso del termine verna, normalmente attribuito a schiavi nati in casa, qui non si accorda con l‘uso dei tria

nomina; si tratta di uno dei casi citati da Chantraine in cui il termine verna viene attribuito anche a liberti.

Datazione: seconda metà I sec. d.C. – prima metà II sec. d. C. Bibliografia.

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C.G. Starr, in «ClPhil», 37, 1942, p. 317 nt. 13.

H. Chantraine, Freigelassene und Sklaven im Dienst der römischen Kaiser. Studien zu ihrer

Nomenklatur,Wiesbaden, 1967, p. 171 nt. 137.

G. Barbieri, in «Miscellanea Greca e Romana», 4, 1975, p. 311.

L. Avetta, Roma, via Imperiale: scavi e scoperte (1937-1950) nella costruzione di via delle Terme di

Caracalla e di via Cristoforo Colombo, Roma, 1985, p. 190.

N. inv. 64