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Il testo, disposto su sei righe, è centrato Le lettere, incise a solchi triangolari, sono apicate e di modulo variabile a seconda del contenuto Lettera montante (I) e apex alla r 1.

N. inv 43 CIL, VI, 1

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino durante gli scavi degli anni 1731-1733 documentati da Ficoroni. In seguito è attestata nella raccolta capitolina dal catalogo del Guasco (1775-1778).

Roma, Musei Capitolini, n. inv. 2189.

Descrizione del supporto. Misure: cm 10 x 15.

Lastra in marmo rettangolare a sviluppo orizzontale; fori di affissione ai lati. Il testo, disposto su tre righe, risulta abbastanza centrato entro il campo epigrafico. Le lettere, incise a solco triangolare, sono apicate e di modulo variabile.

Contenuto.

Clodia / P(ubli) l(iberta) / Hilara.

Iscrizione funeraria relativa a Clodia Hilara liberta di un Publius Clodius. Sulle altre iscrizioni relative a membri della gens Clodia cfr. n. 42. Datazione: I sec. d.C.

Bibliografia.

178

N. inv. 44

CIL, VI, 16099

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino durante gli scavi degli anni 1731-1733 documentati da Ficoroni. Gli autori del CIL la attestano presso palazzo Passeri a Pesaro.

Pesaro, Museo Archeologico Oliveriano, n. inv. 362.

Descrizione del supporto. Misure: 11,5 x 17,5.

Lastra in marmo pseudoansata con fori di affissione ai lati. Le pseudoanse sono rese attraverso un leggero ribassamento della superficie dei triangoli interni; lungo il margine superiore è presente una cornice a linea ondulata incisa affiancata da coppie di tratti ondulati all‘interno di ogni curva; il margine inferiore è delimitato da una doppia linea incisa.

Il testo, disposto su due righe, è inciso in modo irregolare secondo linee che tendono a scendere verso destra. Le lettere, incise a solco triangolare, sono apicate e di modulo variabile.

Nesso (TH) alla r. 1; lettera montante (I) alla r. 2. Contenuto.

Corinthus / vix(it) ann(os) XX

Iscrizione funeraria relativa al servo Corinthus, morto all‘età di venti anni. Datazione: prima metà I sec. d.C.

179

N. inv. 45

CIL, VI, 16241

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino durante gli scavi degli anni 1731-1733 documentati da Ficoroni. Gli autori del CIL la attestano nella raccolta Olivieri di Pesaro.

Pesaro, Museo Archeologico Oliveriano, n. inv. 259.

Descrizione del supporto. Misure: 5,5 x 11.

Lastra in marmo pseudoansata composta da tre frammenti combacianti. Le pseudoanse sono rese attraverso solchi poco evidenti a causa dell‘abrasione della superficie.

Il campo epigrafico è delimitato da una cornice incisa di forma rettangolare. Il testo, disposto su tre righe, tende ad addensarsi sul margine destro.

Le lettere, incise a solco triangolare, sono apicate e di modulo inferiore nella seconda riga. Contenuto.

P(ublius) Cornelius / (mulieris) l(ibertus) / Ianuarius

Iscrizione funeraria contenente la sola indicazione onomastica del defunto, Publius Cornelius Ianuarius, liberto di una Cornelia.

Dalla zona in esame provengono altre otto iscrizioni relative a membri della gens Cornelia: nn. 46-50, 229- 231.

180

N. inv. 46

CIL, VI, 16278

Maffei (Museum Veronense, 1749) ne attesta la presenza nella vigna del Collegio Clementino. In seguito Benedetto Passionei la ricorda presso il proprio palazzo di Fossombrone.

Fossombrone, locali ex seminario vescovile.

Descrizione del supporto. Misure: cm 15,5 x 25 (x 2,5).

Lastra in calcare rettangolare a sviluppo orizzontale; i margini della lastra risultano corrosi e di andamento irregolare.

Il testo, disposto su quattro righe, è centrato ma inciso in modo poco curato. Le lettere sono incise a solco triangolare.

Contenuto.

P(ubli) Corneli(us) P(ubli) l(iberti) / Philemo / Cornelia P(ubli) l(iberta) / Nica.

Iscrizione funeraria dedicata da Cornelia Nica a Publius Cornelius Philemo, entrambi liberti di un Publius

Cornelius. Sulle altre iscrizioni della gens Cornelia cfr. n. 45.

181

N. inv. 47

CIL, VI, 16308 = CIL, III, 178 k; (add. p. 3519)

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino nel corso degli scavi degli anni 1731-1733 documentati da Ficoroni. Sulle successive vicende collezionistiche cfr. n. 17.

Cividale del Friuli, Museo Archeologico Nazionale, n. inv. 2257.

Descrizione del supporto. Misure: cm 12 x 22.

Lastra in marmo rettangolare a sviluppo orizzontale. Lungo il margine sinistro è presente una serie di foglioline stilizzate, forse originariamente presenti anche sul lato opposto (cfr. anche Mainardis 2004, p. 113).

Il testo, disposto su due righe, è centrato nel campo epigrafico.

Le lettere, incise a solco triangolare, sono apicate e di modulo variabile. Contenuto.

A(ulo) Cornelio / Secundioni / Phyllis l(iberta).

Iscrizione funeraria dedicata ad Aulus Cornelius Secundio dalla liberta (Cornelia) Phyllis. Sulle altre iscrizioni appartenenenti alla gens Cornelia provenienti dall‘area in esame cfr. n. 45. Datazione: I-II sec. d.C. (F. Mainardis 2004).

Bibliografia.

F. Mainardis, Aliena saxa: le iscrizioni greche e latine conservate nel Friuli-Venezia Giulia ma non

182

N. inv. 48

CIL, VI, 16311

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino nel corso degli scavi di Ficoroni del 1733. Gli autori del CIL la attestano nelle raccolte del British Museum.

Londra, British Museum, n. inv. 1973, 0108.36.

Descrizione del supporto. Misure: cm 11,5 x 22,5.

Lastra in marmo rettangolare a sviluppo orizzontale; gli angoli del margine destro risultano smussati; la superficie presenta piccole incisioni che hanno intaccato l‘iscrizione.

Il testo, disposto su due righe, è centrato.

Le lettere sono apicate e incise con solco triangolare piuttosto sottile. Contenuto.

L(uci) Corneli / (mulieris) l(iberti) Secundi.

Iscrizione funeraria relativa ad un Lucius Cornelius Secundus, liberto di una Cornelia. Si tratta probabilmente di una lastra attestante la proprietà del loculo.

Sulle altre iscrizioni appartenenenti alla gens Cornelia provenienti dall‘area in esame cfr. n. 45. Datazione: I sec. d.C.

183

N. inv. 49

CIL, VI, 16409

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino durante gli scavi del 1731-1733 documentati da Ficoroni. successivamente è attestata nella raccolta capitolina dal catalogo del Guasco (1775-1778).

Roma, Musei Capitolini, n. inv. 1593.

Descrizione del supporto. Misure: cm 17,5 x 31.

Lastra in marmo pseudoansata a sviluppo orizzontale. Le pseudoanse sono formate da due coppie di triangoli affrontati ai quali si affiancano due coppie di linee ondulate convergenti verso il centro in corrispondenza dei fori di affissione. Lungo il margine superiore e su quello inferiore si dispongono due coppie di solcature parallele entro cui sono allineate due serie di foglioline romboidali.

Il campo epigrafico è bipartito da un ramoscello stilizzato, reso attraverso un solco verticale affiancato sui due lati da piccoli tratti incisi.

Il testo, disposto su cinque righe solo nella metà di sinistra, appare abbastanza centrato. Le lettere, di modulo variabile, sono apicate e incise a solchi triangolari.

La tipologia della tabella pseudoansata con foglioline incise è prossima ad alcune lastre dei Musei Capitolini (n. 614 Gregori-Mattei 1999 = CIL, VI, 17120; n. 618 Gregori-Mattei 1999 = CIL, VI, 21242 , entrambe datate alla prima metà del I sec. d.C.) , in una lastra dal colombario dei Volusi n. 154 Buonocore 1984= CIL, VI, 7356 e in una lastra conservata nei depositi del Museo ex-Lateranense n. 33 Manacorda 1979.

Contenuto.

Cornelia / L(uci) l(iberta) Ianuaria / vix(it) ann(os) XIIX / menses XI / dies XIIII .

Iscrizione funeraria relativa a Cornelia Ianuaria, liberta di un Lucius Cornelius, morta all‘età di diciotto anni. Sulle altre iscrizioni appartenenenti alla gens Cornelia provenienti dall‘area in esame cfr. n. 45.

Datazione: prima metà I sec. d.C. (A. Capoferro, in Gregori-Mattei 1999). Bibliografia.

184

N. inv. 50

CIL, VI, 16446

Provenienza e storia collezionistica.

Rinvenuta nella vigna del Collegio Clementino nel corso degli scavi documentati dal Suaresius tra il 1629 e il 1668. Sulle successive vicende collezionistiche cfr. n 81.

Montecassiano (MC), Villa Due Pini.

Descrizione del supporto. Misure: cm 39 x 89,5.

Lastra in marmo a sviluppo orizzontale composta da tre frammenti contigui e parzialmente lesionata lungo il margine superiore.

Il campo epigrafico è ribassato e delimitato da una cornice a listello e gola rovescia. Il testo, disposto su cinque righe, presenta un impaginato regolare.

Le lettere sono apicate e di modulo variabile.

Hedera distinguens alla r. 1.

Contenuto.

D(is) M(anibus) / Corneliae Romanae patronae / bene merenti fecit Cornelia Primitiva / et sibi et T(ito) Aelio Artemidoro nutritori / et libertis libertabusque suis posterisque eor(um).

Iscrizione funeraria dedicata dalla liberta Cornelia Primitiva alla patrona Cornelia Romana, al nutritor Titus

Aelius Artemidorus, ai propri liberti e discendenti.

Il termine nutritor indica sia colui che si prendeva cura degli animali sia colui che educava e allevava i bambini; in questo caso è possibile che Titus Aelius Artemidorus sia stato l‘educatore di Cornelia Romana; la sua condizione non viene chiaramente indicata ma potrebbe trattarsi di un liberto, forse dello stesso impertatore Antonino Pio, oppure di un suo discendente.

Sulle altre iscrizioni appartenenenti alla gens Cornelia provenienti dall‘area in esame cfr. n. 45. Datazione: metà II sec. d.C.

Bibliografia

A. Donati (a cura di), Il museo epigrafico. Colloquio AIEGL - Borghesi 83 (Castrocaro Terme - Ferrara, 30

settembre - 2 ottobre 1983), Faenza, 1984, p. 484.

185

G. Paci. S.M. Marengo (a cura di), La collezione epigrafica di Villa Due Pini a Montecassiano, Tivoli, 2005, n. 39.

N. inv. 51