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Cina: da attore free rider a una Cina presente e responsabile

CAPITOLO 1 LE POLITICHE ENERGETICHE CINESI

1.6 Cina: da attore free rider a una Cina presente e responsabile

Dopo le riforme econonomiche avviate alla fine degli anni 70, il Grande Dragone ha avviato un processo di forte crescita economica a cui si è accompagnata l’esplosione della domanda energetica. Il bisogno energetico è cresciuto sempre di più, fino a diventare insostenibile con la sola produzione nazionale ed è da questo momento in poi che la Cina s’impone nel panorama internazionale, prima in punta di piedi, poi con

106 Francesco Abbate, “ ASEAN – China trade growth: facts, factors and prospects”, New Mandala. New

Perspectives on Southeast Asia”, 2016, http://www.newmandala.org/asean-china-trade-growth-facts- factors-and-prospects/, ultimo accesso 14/11/2016

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un’azione più decisa indirizzata ad assicurare l’approvigionamento di risorse in scenari diversi tra loro.

Il Prof. Zhihai Xie, nel suo articolo “The Rise of China and its growing role in international organizations”108, presenta l’evoluzione del rapporto della Cina con le organizzazioni internazionali che ha attraversato molti cambiamenti, riflesso delle diverse prospettive dei leaders cinesi nei confronti del mondo esterno. Dopo un primo periodo di isolamento dalla società internazionale causato dala scarsa fiducia che la Cina aveva nelle organizzazioni internazionali, si è passati a una fase in cui il Paese, profondamente influenzato dalla Rivoluzione culturale che aveva investito la Cina, inizia a muovere i primi passi all’interno dello scenario internazionale. In seguito alla politica di apertura sotto la guida di Deng Xiaoping, la Repubblica Popolare cinese non solo rafforza le relazioni con le organizzazioni politiche internazionali, ma inizia anche stabilire delle relazioni con organizzazioni in aree diverse tra loro ( economia, finanza, cultura etc.).

Nonostante col tempo la Cina abbia guadagnato interesse e contribuito sempre di più alle organizzazioni internazionali, un coro crescente di voci nello scenario globale ha accusato la Cina di essere un attore “free rider”109 sall’interno della cooperazione intrapresa con gli USA e altri Paesi. L’ambito della sicurezza energetica rappresenta un importante caso studio attraverso cui il comportamento cinese può essere esplorato. In particolare, verranno analizzate due aree di cooperazione: la sicurezzaa della linea di comunicazione marittima, e il regime petrolifero dei consumatori.

Il primo aspetto all’interno del quale la Cina viene accusata di essere free rider è quello della sicurezza marittima. E’ importante sottolineare quanto i collegamenti marittimi siano importanti per il mercato del petrolio cinese: lo Stretto di Hormuz, in particolare, è di gran lunga il più importante punto d’incontro, sia per il volume di trasporto

108 Zhihai Xie, “The rise of China and its growing role in International Organizations”, ICCS, Journal of

Modern Chinese Studies Vol.4, 2001, http://iccs.aichi-u.ac.jp/archives/report/038/5099f0477e37a.pdf, ultimo accesso 14/11/2016, ore 14.00

109 I concetti di “free riding” e “collective action” sono stati usati da Olson e Richard Zeckauser per

comprendere la vastità di cambiamenti che avvengono nella cooperazione internazionale. Il concetto di “free rider” non è sempre chiaramente definito ma in questo paragrafo si riferirà in primo luogo, a un attore che gode di un buon prodotto dell’azione collettiva, indipendentemente dal proprio contributo. In secondo luogo, l’attore in questione può dare il suo contributo allo sforzo collettivo, ma la sua quota dei costi resta inferiore rispetto la sua quota di benefici.

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coinvolti, sia per la mancanza di percorsi alternativi disponibili. Tradizionalmente, gli USA hanno impegnato tutte le loro forze militari ed economiche per mantenere la sicurezza nell’area; la Cina, dal canto suo, dipende profondamente dal commercio marittimo per le importazioni e le esportazioni: basti pensare che negli scorsi anni la Cina ha ottenuto più di ¾ del suo petrolio dall’Africa e dal Golfo Persiano, contando in maniera sostanziale sullo Stretto di Hormuz e su quello di Malacca. Nonostante ciò, il Paese beneficia degli sforzi internazionali per mantenere la sicurezza in queste aree, ma non vuole coinvolgersi assumendo un ruolo chiaro110.

Per quanto riguarda la seconda cooperazione, il punto focale di essa è l’International Energy Agency (IEA) e in particolar modo l’attegiamento da free rider della Cina nei confronti di essa. La Cina appare dubbiosa riguardo alla trasparenza richiesto dall’Agenzia e dal canto suo non svela informazioni relative al proprio sistema nazionale di petrolio, quindi beneficia dalla cooperazione internazionale senza partecipare. Negli ultimi anni la Cina ha certamente partecipato a qualche attività dell’IEA come “maggior partner di dialogo” così come in diversi meeting ministeriali creando un’associazione con l’agenzia. Resta in dubbio cosa significhi nello specifico, ma per adesso la Cina sembra essere free rider sulla questione. Il dibattito tra gli osservatori che discutono sul fatto che la Cina dovrebbe cercare di essere più vicina all’organizzazione con tutti i benefici ad esso connessi e coloro che sono preoccupati perchè credono che l’IEA sia manipolata da parte dei governi occidentali e quindi solo un tentativo di cercare di controllare la Cina, è acceso. Per adesso, gli argomenti a sfavore restano la maggioranza111.

In conclusione, abbiamo visto come fin’ora, l’interdipendenza tra gli Stati e le organizzazioni internazionali sta crescendo e di come molte questioni nazionali non possano essere risolte senza un coinvolgimento dello scenario globale. E’ sotto queste circostanze che la Cina ha gradualmente cambiato il suo atteggiamento nei confronti delle organizzazioni internazionali. Nonostante le accuse provenienti da molti Paesi che l’accusano di essere un attore “free rider”, la posizione cinese in quest’ambito si sta evolvendo rapidamente e affrontando cambiamenti notevoli: adottare un approccio più

110 Andrew B.Kennedy, “China and the Free-Rider Problem: Exploring the Case of Energy Security” ,

2015, http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/polq.12286/pdf ultimo accesso 14/11/2016 ore 17.

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attivo in ambito della sicurezza nazionale e regionale sopratutto su alcune questioni è sicuramente un passo importante da compiere. Tuttavia, dovremo attendere affinchè il Paese di mezzo sviluppi questa capacità. Nel frattempo, la Cina continuerà a ricoprire le vesti di un free rider112.

112Dingding Chen, “China is No International Security Free Rider”, The Diplomat, 2014,

http://thediplomat.com/2014/08/china-is-no-international-security-free-rider/, ultimo accesso 14/11/2016, ore 17.43

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